Ciao ^^
Sono qui per la recensione che hai chiesto ad EFP_Editing ^^
Parto subito dalla trama: come hai detto tu, non c’è nulla di particolarmente originale nella storia. Anzi, più andavo avanti con la lettura più mi pareva non solo qualcosa di già visto, ma anche qualcosa di esagerato a priori (il prof che se la fa con la madre che è una poco di buono, ma ha il padre che non è il vero padre ricco, il padre bigotto di lei e tutte le conseguenze del caso, per non parlare delle risse…) e perciò non mi ha convinto del tutto. Alcune cose sono poi state spiegate successivamente e la cosa mi è piaciuta molto (le calze di lei, la frangia) e questo ha permesso di liberarsi del fastidioso cliché della ragazza bruttina che improvvisamente diventa strafiga.
Ma della protagonista voglio parlare successivamente, ora passiamo allo stile che presenta parecchi problemi. Non di grammatica, quella è a posto se non consideriamo alcune imprecisioni (che sotto ti elenco), a parte il fatto che spesso non metti lo spazio dopo i due punti e la E’ che in realtà sarebbe È. Il problema principale sono i tempi verbali: quando il protagonista parla, lo fa al presente, ma le scene di racconto di vita sono invece fatte al passato remoto, e ciò è sbagliato, oltre ad essere a volte fastidioso perché la frase non suona bene quando la si legge. Scegli un tempo verbale e portalo fino in fondo: visto come inizia la storia, io ti consiglio il presente. Un altro tuo problema è l’uso delle virgole: molto spesso tendi a non metterle nelle frasi e ciò a volte è scorretto (specie nell’uso dei vocativi) e a volte non riesce a rendere bene la frase che, senza virgole, viene letta tutta di seguito, senza le pause normali che dovrebbero esserci nella lettura. Ad esempio “Già il football…” sarebbe “Già, il football…” oppure “Le ragazze altro mio passatempo.” Diventa “Le ragazze, altro mio passatempo”, per citare le frasi più semplici da sistemare.
Quando sono corso -> Da quando
faccio?! fino -> maiuscola
occhi verdi da gatta ma infida come una serpe. -> virgola dopo ma
ostosa, Scommetto che v -> minuscola
i suoi salmoni -> presumo volessi dire sermoni XD
Va via -> Va’
fatto sta che la prima sospettata fosse lei. -> era
ben frequentato.Mia madre -> manca spazio
Un altro problema del tuo testo sono i dialoghi, nel senso che sono poche le volte che metti il punto fermo alla fine (che tu lo metta dentro o fuori delle virgolette non importa, purché ci sia); inoltre, c’è solitamente la convenzione che se la frase successiva al dialogo questa vada in maiuscolo (per il discorso fatto prima che quando il dialogo si chiude ci va il punto fermo). Quindi ad esempio ‘ “venirmi a fare la morale” non era la prima’ diventa ‘ “venirmi a fare la morale.” Non era la prima’.
Lo stile non è male, a parte i problemi sopra elencati e il fatto che, a mio parere, tendi ad andare a capo troppo spesso, spezzando il discorso dato che quando c’è un cambiamento di paragrafo si fa una pausa più lunga che il semplice punto fermo. Tra l’altro ho notato che lo fai spesso anche spezzando dialoghi a metà, e non è molto bello da leggere. Se pensi che un discorso tutto unito stia male, puoi spezzarlo facendo fare qualcosa al personaggio che parla oppure facendo riflettere l’altro protagonista. A mio parere tuttavia un discorso tutto assieme non è eccessivo, almeno non nel tuo caso dove al massimo sono quattro frasi. In altri casi, racconti un po’ troppo: sarebbe stato più carino scoprire i trascorsi in chat di loro due attraverso il mostrato e così altri vari fatti della vita privata del protagonista.
Nonostante fino a questo momento sembra che ti abbia fatto solo critiche, c’è una cosa che salva questa storia e sono i due protagonisti. Mentre gli altri personaggi non sono che degli stereotipi fastidiosi e per altro non hanno nemmeno grande risalto all’interno della storia, i due protagonisti riescono ad essere simpatici. Lui non si riabilita dall’essere uno stereotipo vivente, ma dato che la storia è narrata in prima persona le sue frasi riescono a renderlo simpatico e persino quando si mette a chiamare lei ‘cosetta’ invece di far incavolare fa sorridere, forse anche perché si sa che tanto cadrà ai suoi piedi. La maniera con cui successivamente si relazione con lei poi lo migliora di parecchio perché almeno ammette di essere un bastardo. Lei invece l’ho trovata davvero un personaggio ben riuscito, all’inizio era uno stereotipo ma sei riuscita a rendere la cosa credibile (come ho detto prima, la parte sulla frangia mi è piaciuta molto) e inoltre l’ultima parte riguardo al fatto che lei si è sfogata in palestra e anche il fatto che sia sicura di voler lasciare la sua casa alla maggiore età, mi pare che queste varie caratteristiche la rendano un personaggio a tutto tondo. L’unico appunto che ti posso fare è di evitare di anticipare al primo capitolo perché abbia scelto quel nickname, dato che poi si intuisce nel secondo capitolo ^^
La fine poi, l’ho trovata davvero azzeccata! Riprendere perfettamente l’inizio, chiude il cerchio che era stato aperto e risulta anche simpatico nello scambio di battute finali tra i protagonisti che mi ricordando quando riescano ad essere ben riuscito. Anche qui, l’unico appunto che ti posso fare è evitare il titoletto ‘due anni dopo’ e, se proprio vuoi far capire la data precisa, magari aggiungere altri particolari per la chat con compresa la data, in maniera che il lettore ci arrivi da solo. Insomma, alla fine non mi è dispiaciuta per niente ^^
Akemichan
Recensione di EFP_Editing |