Recensioni per
Who knew?
di Vampiresroads

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
13/05/13, ore 16:03

ommioddio quanto cazzo posso amarti porca miseria, hai scritto na cosa che sembra un libro, cazzarola. e non un libro qualunque, un libro affermato, un libro conosciuto da tutti, un best-seller come minimo; ti giuro sono troppo su di giri, io io io ghjkgh
comincio col dirti WOAH, perché ultimamente avevo smesso di pensare a questa storia, ma appena ho visto cos'era che avevi aggiornato mi sono presabbene in maniera così forte che ho cominciato a rotolarmi sul letto (giusto perché sono una persona poco imbarazzante) e bho, adesso ho un sorrisone enorme stampato in faccia. che bello quando aggiorni, è tutto più soleggiato.
comunque parlando seriamente, in realtà il mio primo pensiero è stato una massa di: «awawawajwbfmskdniaaaaaaaa», ma se come me li consideri irrilevanti allora il primo è proprio WOAH. ma un woah come l'ho scritto prima, maiuscolo, il più grande che ci sia, perché mi sono ritrovata il cuore a battere velocissimo e la bocca socchiusa in un gran sorriso. non me l'aspettavo minimamente, pensavo avessi pubblicato una qualche one shot, è stata una sorpresa bellissima ti giuro; grazie tante davvero. in pratica ero già in estasi prima ancora di aver letto qualcosa.
e quando ho cominciato a leggere poi ci sono rimasta ancora meglio, scrivi con la stessa tecnica di uno scrittore di successo e tratti tutto con una prospettiva così accattivante che rimani lì a bocca spalancata a pensare, 'cazzo, e io conosco questa ragazza?'
amicizia a parte, ti giuro hai avuto uno scatto iniziale stratosferico, hai cambiato completamente la tua maniera di scrivere, non ti si riconosce più! cioè, è meraviglioso, hai fatto un passo avanti di milleduecento chilometri con solo poche righe!
poi se uno placa il turbine di emozioni e commozioni varie che ha dentro e riesce ad andare avanti, quello che trova è ancora più fantastico: scritto con una naturalezza e una scorrevolezza senza pari nel precedente capitolo, dello scontro di Charlie ormai rimane solo un ricordo accompagnato da qualche cicatrice interiore ed esteriore, ed è proprio questo ricordo ad introdurci un Charlie cresciuto, cambiato, che sebbene non dica nulla della sua felicità non dice neanche nulla della sua tristezza. e quando rivedi Charlie è come quando rivedi un vecchio amico con cui hai perso i rapporti da anni; ti senti riempire di gioia in ogni angolo possibile e immaginabile e t'immagini di correre verso di lui al rallenty urlando il suo nome, con lui che lentamente si gira, ti vede, si stupisce, sorride e comincia a correrti incontro. una cosa molto da film insomma, però è tipo quello che ho provato io; sono stata troppo felice di re-incontrarlo e di trovarlo in condizioni non troppo brutte. poi quando hanno bussato alla porta ed è entrato Oliver credo di aver perso la capacità di ragionare per qualche istante; dopo tutto questo tempo li ritrovo tutti e due in un momento così ravvicinato, io non lo so cioè che meraviglia, cazzo. che poi è proprio l'emblema classico di perfezione il ragazzo biondo biondo con gli occhi chiari, i papi di Avignone ti avrebbero apprezzata haha. ma, scherzi a parte, in effetti capisco perché hai voluto dipingerlo così chiaro, e devo dire che non potevi fare scelta migliore. in pratica hai nascosto mezzi messaggi ovunque - comegliscrittorifamosicoff - e sta a noi cercarli, é figa come cosa.
e comunque quando Oliver si siede accanto a Charlie sul letto e il lettore ha un flashback del capitolo precedente è micidiale, ti giuro, lacera dentro. che poi il dubbio, se così si può chiamare, che lo assale è una di quelle insicurezze che toccano le persone più buone, che in effetti non tutti provano e su cui io in prima persona non ragiono mai, ed è strano vedere che un ragazzo così giovane si ritrovi a pensarci sopra e a parlarne a qualcun altro. è bella la candidezza con cui chiede a Charlie se gli adulti si rendono conto della loro situazione ed è ancora più bella l'apprensione con cui lo guarda mentre quello pensa e ripensa prima di accorgersi che non può dirgli ciò che vuole sentirsi dire. e in realtà è tutto bello di quel dialogo, è così da film, così da libro appunto; è uno di qui dialoghi che leggeresti fino a cancellarne le parole e disperderne il significato, che sembrano esistere da sé, come se fossero una specie di mondo a parte il cui unico compito è farti riflettere. è bellissimo. è tutto bellissimo, a esser sinceri, è così speciale, così unico, così cristallino; è così sorridente e sollevante nonostante i suoi momenti d'ombra, è come Welcome Home dei Radical Face: al primo ascolto non ne afferri le parole ma non ne hai bisogno, dentro di te sai che c'è qualcosa di triste che però ti tira su e va bene, non ti domandi nient'altro. questo capitolo mi fa un po' quest'effetto. ora sono tutta fomentata ed ex-febbricitante quindi ho recensito un po' berk, ma sappi che mi è piaciuto da morire e che vorrei davvero farti capire quante farfalle ho nello stomaco in questo momento, io io io fjebg ti odio

Recensore Veterano
29/04/13, ore 15:30

"Molti penseranno fosse diventato uno di quegli adolescenti chiusi e intellettuali, uno di quelli che passano le giornate sopra ai libri, fino a raggiungere l’esasperazione.
Beh, vi sbagliate di grosso.
Lui era esattamente l’opposto di tutto questo: amava studiare solo ciò che gli piaceva, il resto lo faceva superficialmente, ma in ciò a cui teneva metteva tutto sé stesso, così come per gli amici.
Non era mai violento o troppo volgare, sempre aggraziato e divertito allo stesso tempo, riusciva a ironizzare su qualsiasi cosa in modo apprezzabile, così che tutti si potessero divertire senza offendere altri.
È incredibile come arrivasse ad animare qualsiasi gruppo con una battuta pronta che ancora mi domando come riesca a trovare.
In ogni caso usciva spesso e aveva iniziato a trovare amici che apprezzassero la sua spontanea amabilità e mi faceva piacere vederlo finalmente ottenere ciò che ha sempre lottato per meritarsi.
E dentro di me, per quanto possa sembrare assurdo, abitavano tanti orchi che iniziavano a distruggere il mio stomaco solo al pensiero che sì, doveva crescere, che era cresciuto, che il mio piccolo Oli dai giochi nuovi e dai biondicci capelli morbidi se ne sarebbe dovuto andare.
Dio, lui sarebbe sempre rimasto la mia solida roccia, il mio piccolo orgoglio."


Io amo fottutamente questo pezzo. Sembra quasi la mia descrizione, o perlomeno ciò che sto diventando. 
Mi sono ritrovata molto in questa parte per questo mio cambiamento che sto affrontando in questo periodo. 
E' bello (e anche assurdo) come io riesca ad intuire la persona ad essere descritta veramente, e spesso sono io a ritrovare dei frammenti di me stessa all'interno delle tue storie. 

Sono riuscita anche a dedurre che la crescita di Oliver non è solo fisica, soprattutto mentale. E' diverso dagli altri, non è superficiale e i suoi ideali non lo faranno mai e poi mai sprofondare nella superficialità come gli altri. Ed è stupendo quando passi tutta la merda, soffri come un cane, e riesci ad ottenere la serenità, riesci a circondarti di persone che sappiano apprezzarti per ciò che sei, e non per quello che dovresti essere. 
E' meravigliosa la sensazione di una persona che ha scelto (o che ha dovuto affrontare la strada più impegnativa) e riesce ad ottenere risultati a dir poco soddisfacenti. 

Adoro quando hai parlato della sua paura del futuro. E' un altro punto in cui mi ritrovo molto.
Insomma, questo periodo è il periodo migliore (e peggiore) di tutti perché incominci a comprendere chi sei, perché sei al mondo e quale tipo di persona tu voglia essere. La mentalità di Oliver lo porterà molto lontano, anche se si vede che in parte rimane impresso lo spirito del bambino (a me sembra che tu lo faccia presente nel finale). 

Il finale è stupendo. E' un dialogo normalissimo, anche se cela un qualcosa di più profondo: i propri sogni, le proprie ambizioni.
Io ricordo che da bambina volevo fare tutti i lavori di questa terra e avevo grandissime ambizioni, non riflettevo sulle condizioni economiche, sulla politica corrente, sui problemi che attanagliavano la mia famiglia. In fondo, erano soltanto sogni che mi piaceva "mettere in pratica" giocando o da sola o in compagnia di altri bambini. 
Più si diventa adulti, e più si prendono in considerazioni altri fattori. Quelle cose che mettevi in pratica da bambino solo perché ti divertivano, ora diventano un qualcosa di più. Spesso i nostri sogni sono solo illusioni, ce ne rendiamo conto e abbandoniamo i nostri sogni. In tarda età, poi li si rimpiangono. Lo so, papà lo fa spesso. Amava essere un musicista, ma gli è andata male. Se l'è cavata con l'attività di imbianchino, ma non è lo stesso. 

Boh okay, è un po' una recensione di merda, ma ti tocca accontentarti ahah
Delf, spero di leggere presto un nuovo aggiornamento! <3
(Una cosa che non ti ho mai detto e approfitto per farlo ora: io odio il grassetto. E' un po' un suicidio per la mia vista 3:) 

Pingu. 

Nuovo recensore
18/04/13, ore 17:24
Cap. 1:

Uhm, come promesso ho letto (anche se in realtà dovrei studiare latino adesso....)
Mi piace e secondo me dovresti continuarla, non è scritta per essere lasciata a "marcire" come OS. Continuala, fanne una storia, verrà fuori un bel lavoro. Magari rileggila, perchè ci sono degli errori di battitura e qualche erroruccio rammaticale.
Niente di che.

Magari non scrivere tutto in grassetto, risulta un po' pesante alla lettura.

CONTINUALO.

Bye
Metz

Recensore Veterano
07/04/13, ore 17:40
Cap. 1:

Non avrei potuto leggere questa storia in un giorno più indicato, guarda. 

Charlie sembro io. Assolutamente. 
A volte, mi faccio un sacco di paranoie per uscire di casa perché so che c'è gente con cui non voglio incrociare lo sguardo nemmeno a morire. Poi, capisco che questo non è il modo migliore di reagire e cerco comunque di porgere l'altra guancia chiunque esso sia.
Fino a qualche anno fa, non uscivo mai di casa e infatti, a parte F. e un'altra persona, non avevo nessuno. Col passare del tempo, mi sono accorta di quanto mi sbagliassi, di quanto il mondo in fondo non sia proprio così male, se cerchi lo sguardo delle persone giuste. 
Ora sorrido a tutti, la gente del mio paese (e anche fuori) mi saluta sempre e io non mi chiudo più a riccio, non ho più paura del mondo. 
La perdita degli amici è simile a quei litigi e a quelle situazioni scomodo che si sono create all'interno della mia compagnia (ed è per questo che oggi è il giorno più indicato per leggere questa storia). 
Alla fine, nelle tue fanfiction, mi perdo sempre a parlare di me stessa e delle mie esperienze. Riesco a vivere in prima persona le tue storie, riesco a immedesimarmi nel personaggio di Charlie, ad amare la presenza di Oliver, a sentire la mancanza del suo unico amico Ash nonostante non so neppure chi sia. Sento tutti i personaggi, tutte le loro descrizioni, tutti i loro stati d'animo così simili alle mie esperienze, alla mia quotidianità, alla mia vita di sempre. 

E' una gran bella storia, seriamente, una delle tue migliori in assoluto. Lasciatelo dire, è davvero stupenda. Poteesti prendere in considerazione la continuazione di questa storia, se ti va, perché è davvero molto interessante. 
Meno male che era una cagata oh, chissà se ti trattasse di un capolavoro? Perché questo, per l'appunto, lo è. 
Concordo con Olivia sul fatto del linguaggio. Sembra da "straniera"... in effetti, c'è qualcosa nello stile che mi porta a pensarlo, lol.

Non è una grandissima né lunghissima recensione, lo ammetto, potrei dire molto altro su questa storia. Se lo facessi, però, finirei per fare il copia-incolla di tutta la storia. E' fighissima ed è davvero una delle cose migliori che tu abbia mai scritto. 

Delf, sono stata felice di aver letto questa storia. 
Sono in ansia per una tua creazione! 
Complimenti vivissimi come al solito; 

Pingu. 

Recensore Junior
06/04/13, ore 17:32
Cap. 1:

okay, la prima impressione dopo lo smarrimento della capacità di respirare/pensare/parlare è stata una cretinata, ma te la dico lo stesso: non sembra una storia scritta da un'italiana, hai un modo da parlare troppo da americana o comunque europea, cioè ti giuro, non mi sembri proprio tu, che figata.
tralasciando il precedente commento (ti giuro sembri troppo straniera, più la leggo e più me ne convinco), questa shot è tipo stupenda, davvero. è tra le più belle che tu abbia mai scritto ed è forse la più reale, anche più di quella sullo scioglimento dei Chem; sembra che tutto ti si svolga davanti agli occhi e che tu sia davvero Charlie, anche se di Charlie non sai praticamente un cazzo.
la trama è semplice, lineare, però quando cominci a leggere ti avvinghia e ti entra dentro, non come la maggior parte di queste storie. ne puoi leggere a migliaia e sentirti non lontana da loro, di più, come se le stesse leggendo qualcun'altro, e poi ci sono le storie come questa, che dopo poche righe si sono fuse con te e ti catapultano in un altro universo, un po' più grigio, un po' più triste, dove i bulli sono il top e le persone con una coscienza sacchi da prendere a pugni; e anche se è una realtà così lontana da te la senti così vera da rabbrividire e sentirti gonfiare il petto dallo sdegno. dopo poche righe vorresti già entrare nella shot e prendere Charlie per la mano, accompagnandolo in un posto più adatto a lui; stropicciare i capelli di Oliver (all'inizio ero sicurissima fosse più grande e moro, un po' tipo Sykes, mi hai abbattuta raccontandolo piccolo biondo e ricciolino haha), prendere a calci in culo quelli che l'hanno ridotto così, per poi magari assaggiare un pezzo di quella torta miracolosa. ti prende tantissimo, come poche storie riescono a fare, ma non in maniera negativa: non ti lasci sopraffare dalla rabbia o dai sentimenti negativi, per quanto sia palpabile il dolore di Charlie, è come se fossi spinto a cercare tutte le vie d'uscita costruttive, quelle che possono aiutarlo davvero e che possono garantirgli un futuro diverso; come se non avessi altra scelta che elaborare modi per salvarlo; e più il suo umore peggiora, più le sue parole si fanno amare, più sei motivato a venire a capo di questa storia con un sorriso. sei riuscita a risucchiare il lettore nella storia come mai prima d'ora, quando è finita mi sono sentita un po' vuota, a essere onesta.
quando Oli è riuscito a strappare un po' di positività a Charlie sono suonate le campane (abito accanto a una chiesa) e ti giuro, non mi è sembrato ci fosse momento più adatto. vederlo non dico felice ma almeno un po' sollevato è stato bellissimo, mi sono sciolta da morire. poi l'immagine del ragazzino piccolo, beneducato e ignorato da tutti mi ha colpita troppo; sapere che anche lui stava male e si sentiva invisibile è stata la fine del mondo, però quando è arrivato tutto pimpante e pieno di buone intenzioni in camera del fratello è stato docilissimo, sembrava non esistesse nient'altro al mondo che avrebbe preferito fare. quando lo chiama per la cena, gli porta la torta e gli dice che è preoccupato, che gli manca, che le cose non possono migliorare se non esce da camera sua, poi, mi hai conquistata ancora di più. è un personaggio così reale che se fosse accanto a te lo uccideresti di abbracci, hai creato un angelo ghjkg
e vogliamo parlare dei dialoghi? più naturali e coinvolgenti di così si muore, ti arrivano dritti nell'anima e te la scuotono come un albero maturo, sono stupendi. quando parla Charlie ti senti in corpo tutta la sua tristezza immensa e soffri con lui; quando parla Oli ti senti riempito di una nuova speranza e sorridi; quando parlano gli 'amici' di Charlie senti l'ignoranza e il rifiuto con cui vedono il resto del mondo; è come se ogni personaggio fosse un nuovo aspetto della situazione e tu un'anima senza corpo, che passa da ogni cervello e si permette di vedere le cose dal punto di vista di tutti, anche se ufficialmente rimane sempre dentro Charlie.
quando entrano in campo gli stronzi è come se l'equilibrio già fragile delle cose si rompesse e precipitasse verso il baratro più nero, lanciando Charlie e Oli in una realtà pericolosa più di quanto possano immaginare, dalla quale Charlie salva Oli nella maniera più pucciosa possibile. appena il capetto del gruppo apre bocca cominci a odiarlo e ad apprezzare sempre di più il gracile Charlie, e anche se non capisci fino in fondo cos'è successo tra loro afferri i concetti generali e non riesci a non sentirti disgustato da quello che sono riusciti a fare quei ragazzi a uno un minimo più debole di loro. ti senti dentro la stessa rabbia di Charlie e vorresti entrare nella storia per prenderli a calci in culo con lui, e quando gli danno contro per la prima volta non riesci a continuare a leggere senza evitare di storcere la bocca per lo sdegno. quando lo trascinano nel vicolo perdi un battito, come allo stesso modo rimani paralizzato nel sapere di Ash, e desideri poter concretamente fare qualcosa per lui; ma quando leggi i suoi pensieri capisci che anche se fisicamente non potrà mai sovrastarli, mentalmente è anni luce avanti a loro, e una via d'uscita la troverà di sicuro, presto o tardi. ti rendi conto di quanto fosse concreta la loro amicizia e di quanto profonda continui a essere, nonostante il fatto che Ashley sia ormai all'altro mondo, e non puoi non sorridere e sentirti colmare di affetto per loro nel pensarci. capisci quanto sia speciale il loro legame e ti spezza il respiro, come se ti passasse una scarica elettrica improvvisa nelle vene, e l'unica cosa che puoi fare è sorridere come un'idiota, perché nonostante tutto, Charlie è ancora lì, più forte di prima e più deciso che mai a onorare la memoria dell'amico, ed è una cosa stupenda, che tutti dovrebbero avere il coraggio di fare. ci sono rimasta di merda quando l'hanno picchiato, ma quando ha tirato fuori quel discorso tutto puccioso mi sono sciolta e l'ho amato più che mai ghjkgh

non sapevo come recensirti una meraviglia del genere quindi ho commentato tutto in maniera un po' generale, ma la verità è che non c'è un modo adatto per commentare quello che hai scritto; sembra si sia creato da solo per com'è strutturato e com'è indipendente, quasi fosse una sorta di stregoneria. è una figata assurda, ti si para davanti agli occhi e non se ne va più, e quando finisci di leggere sei lì che ti chiedi 'chissà come si pentiranno quegli idioti una volta cresciuti'. non ti maledici per aver già finito di leggere, non ci rimani male perché la storia è finita, perché dentro di te sai che non finirà mai e che andrà avanti da sola, anche se non scriverai il continuo e tutti se ne dimenticheranno, ed è una sensazione bellissima, perché rasenta la vera immortalità. è come se avessi scritto una storia che allo stesso tempo ne ha scritte mille altre e che ha scritto un pezzo di tutti noi, è impossibile da descrivere in modo soddisfacente ma è stupendo, e fino ad ora sono pochissime le storie che mi hanno dato quest'impressione a parte la tua. sei speciale per davvero, voglio dire, guarda che cazzo di capolavoro hai creato dopo 'poche ore di cazzeggio'. scrivessi così anch'io quando scrivo giusto per! sei un genio, complimenti. figata assurda.