Recensioni per
48 seconds
di SAranel
Sara. Aiuto. Non riuscirò a farti un commento dove io mi esprima in italiano, ti dica quanto mi sia piaciuta e non sia un po' |
Ciao! |
E va beh... Ce l'abbiamo fatta (meno male che li hai postati tutti e tre assieme!!!!) |
Ti odio. |
Okay, finalmente ho letto il primo capitolo e sono tipo smanioso di leggere gli altri due. Ma essendo che devo uscire e che SO -grazie spoiler sul gruppo- che il secondo capitolo NON è leggero ma ANZI pullula di angst non mi farò del male fisico e non lo leggerò per poi pensarci tutto il giorno. Leggerò stasera tutti e due assieme perché posso farcela..... *convinta* poi Sara... ti prego "drammatico"... Ho paura di te. Te lo giuro. Con le ultime fatte mi hai preso il cuore e lo hai lanciato dalla finestra.... Quindi temo, temo e temo. |
Sara... cristoiddio. Non mi posso staccare! Ti sto leggendo in ufficio come una drogata, di nascosto. Io ribadisco ciò che ho detto nella prima recensione... non ho parole. |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
Ho smesso tempo fa di cercare le parole per descrivere ció che, man mano che il tempo passa, le tue storie mi fanno provare. Mi sono arresa perché non esistono parole adeguate, nessuno è ancora riuscito a inventarle. Questa intera storia, poi, è pregna di emozione e pathos a ogni paragrafo. MA CHE DICO A OGNI PARAGRAFO? A ogni rigo. MA CHE DICO A OGNI RIGO?? A ogni parola!!! Ti giuro non c'è stato un solo minuto o un solo secondo (figuriamoci ad arrivare a 48, tze) in cui non avevo il cuore in gola!!! In nessun capitolo!!! Al massimo nelle prime righe del primo capitolo, se vogliamo essere pignoli!! Ma quest'ultimo... Quest'ultimo!!! Donna, avevo i brividi COSTANTEMENTE E IN OGNI ATTIMO!! Tu sei la sola in questo fandom capace di farmi immedesimare in Sherlock e farmi provare tutta la sua disperazione, il suo sentirsi inadeguato, l'essersi convinto di non essere capace di amare. E questo capitolo è il devasto e la perfezione TOTALI!! Poi arriva John e il dolore per le sofferenze di una VITA INTERA viene RADDOPPIATO, come se non avessi giá sofferto abbastanza. Il clou, l'apice (LA MERAVIGLIA ASSOLUTA) è la stretta di mano. Come si presentano l'uno all'altro. *_______* Lì piangevo di brutto!!! Finalmente hanno trovato ciascuno la propria pace nell'altro e possono iniziare a vivere... Grazie ❤ Cri |
Sara! Che cos'è questa meraviglia! Mi hai rapita! Mi dispiace non potermi dilungare in questa prima recensione, cercherò di fare meglio nelle prossime... ma giuro che è magnifica e che non ho parole. Il tuo Sherlock spezza il cuore, ed è nello stesso tempo assolutamente realistico. Bellissimo il POV in prima persone. Stile superbo. Non riesco nemmeno a trovare le parole adatte, una delle cose migliori apparse su EFP negli ultimi mesi. |
Tu. TU. Tu sei troppo brava. Sei fantastica, non so in che altro modo dirtelo. |
Il dolore e la perfezione assoluti... Non finirò mai di ripeterti quanto tu sia migliorata dalla prima storia tua che ho letto (quella con Anderson che fa finta di provarci con John!!) Il crescere come persona ti permette di crescere come scrittrice, diventando sempre migliore, sempre più perfetta. Qui c'è il dolore soffuso di un amore sentito e negato che si perpetua negli anni, con questo ragazzo prima e uomo poi che si distrugge con le sue stesse mani. Hai voluto "osare" con Jim e hai fatto benissimo. A presto per l'ultimo capitolo! |
Non ho più paura di quello che potrebbe succedere, adesso. Non ho più timore che mia madre potesse aver ragione, né hanno più importanza le sue fredde, infondate insinuazioni sulla mia incapacità di amare qualcuno. |
Questo capitolo è il dolore assoluto. Tra Jim e Victor Trevor sono stata malissimo... Terribile il dolore di Sherlock e John che in tutto quel tempo dell'università non si è più accorto di niente.. è sempre un po' rimbambito diciamocelo XD va bene che Sherlock non è che abbia fatto molto per riavvicinarlo però... **dondola** |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
"Vorrei uscire dal mio dormitorio, un giorno –il più presto possibile-, con la mente rivolta soltanto ai miei studi e non alla perenne ricerca del suo viso nei corridoi, avido di un suo cenno o anche soltanto di uno sguardo fugace nella mia direzione, magari neppure rivolto a me. |