Aaallora.
Non scrivi male, ma il lessico è troppo semplice, persino per una storia che parla di due bambini. Finnick mi sembra troppo... troppo. Troppo felice, troppo spensierato, troppo sicuro per essere uno che vive nei distretti. Dopotutto, non è neanche tra i più ricchi, e persino i più ricchi si preoccupano.
Annie invece non la capisco. Tu la descrivi come una bambina un po' strana, un po' matta. Ossia come viene descritta nel libro, da adulta. Ma in realtà lei diventa così DOPO aver partecipato agli Hunger Games. Perciò, a sette anni dovrebbe essere una bambina come tutte le altre, al massimo un po' timida.
Un'altra cosa che non mi è piaciuta sono stati i numeri. Cioè, ad un certo punto tu scrivi "Ha 7 anni, 3 meno di me". Sarebbe meglio se fossero in lettere. Di solito i numeri si usano ammalapena per scrivere l'orario, oppure non si usano proprio. Almeno, questo è quello che penso io e che ho letto in tutte le altre storie.
Mi piace invece l'idea delle zollette di zucchero e del rapporto che Finnick ha con Annie. Ma, anche qui, avresti potuto approfondirlo di più. Ti spiego: le idee sono belle dolci, ma è come se i lettori vedessero tutto ripreso da una telecamera, come un documentario. Invece, il bello delle storie è proprio leggere i sentimenti e gli stati d'animo.
In sintesi, mi piace ma non troppo. Non so, magari andando avanti migliorerà ;)
Scusami se sono stata troppo lunga e noiosa xD
Ciaociao e a prestp |