Recensioni per
Stockholm Syndrome
di 2P_Lover

Questa storia ha ottenuto 26 recensioni.
Positive : 25
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
06/09/13, ore 00:42

Allora, sebbene in genere non mi piaccia scrivere recensioni critiche, questa volta non posso ignorare la fanfiction. E non lo dico con cattiveria, sia ben chiaro che ogni mia parola è atta solo ad aiutarti, non a denigrarti, e per questo spero vivamente che non te ne vorrai a male.
La storia presenta diversi buchi, sia per quanto riguarda la morfologia, che, e questo è davvero molto grave, per quanto riguarda la trama, ovvero le due basi su cui costruire uno scheletro solido per narrare la ff. Partirò da quest'ultima, la trama, perché sono del parere che quando si trattano certi argomenti sociali decisamente molto delicati, grammatica e stile vengano decisamente dopo una trama ben accurata.
Ora, non so bene quanto tu sappia della Sindrome di Stoccolma. Non molto presumo, anche perché è un argomento davvero estremamente delicato da narrare; se invece sei pienamente consapevole di come essa si manifesti e sviluppi nella psiche dell'individuo, bisogna dire che ci sono diverse difficoltà nell'esprimerla. Bisogna anche tener conto che un qualunque argomento psicologico, se vuole essere ben proposto, o viene esposto brevemente a livello generale o viene sviluppato. Non si può parlare di un argomento così importante in modo tanto confusionario e scorretto.
Per prima cosa, diciamo brevemente cos'è la Sindrome di Soccolma: "È uno stato psicologico che si manifesta dopo la vicissitudine di un episodio traumatico (sia esso fisicamente violento o meno) durante il quale la vittima finisce per provare attrazione (amorosa) nei confronti del carnefice. Tra i due si crea una relazione basata sulla solidarietà (ovvero la vittima finisce per sostenere il suo aguzzino)". Questo è detto in modo molto superficiale, giusto per dare un'idea generale di cosa esattamente sia la Sindrome di Stoccolma. Ma il modo in cui si sviluppa, sebbene le tempistiche possano essere più o meno lunghe, è strettamente legata a degli stadi fondamentali: "L'incredulità (ovvero il trauma di trovarsi all'interno di una situazione pericolosa, come una rapina o uno stupro), l'illusione della libertà (che si sviluppa nei momenti in cui il carnefice mostra umanità, che può essere il non muovere violenza fisica o il muoverla se "costretto") e Delusione per la mancata liberazione da parte delle autorità (quindi la perdita di fiducia nei confronti della divisa e di conseguenza il "sostegno" verso il carnefice)". Queste fasi sono tutte strettamente collegate tra di loro, e sebbene la sindrome di Stoccolma possa avere dei tempi "brevi", ha una particolarità senza la quale tale sindrome non può manifestarsi: "la convivenza".
La sindrome riesce a svilupparsi tramite le fasi sopra elencate, solo se vittima e carnefice si ritrovano a stretto contatto tra di loro (una grotta, una stanza, un corridoio), permettendo così alla vittima di iniziare a "comprendere" il carnefice. Per fare un esempio lampante di come si sviluppa questa sindrome, basti pensare alla Bella e la Bestia (parlo del cartone Disney e non della fiaba originale poiché non solo la prima versione è più famosa della seconda, ma è anche diversa sotto moltissimi punti di vista narrativi e psicologici).
Belle è prigioniera della Bestia, ma scopre ben presto che pur essendo sua vittima, la Bestia la tratta con un certo riguardo (le dona una stanza, la invita a cena, la salva dai lupi, le fa dei regali ecc), quindi Belle inizia a vedere nella Bestia un tipo di umanità che la stupisce e la confonde. Non si sente più prigioniera, comprende la Bestia e la sua paura dell'esterno, difatti l'unico motivo per cui si separa dal carnefice è il padre che sta male, per questo da lui accetta lo specchio che le permetterà di poterlo osservare anche se sono lontani (e ovviamente corre a salvarlo, stupita dalla paura degli abitanti). Ora, noi sappiamo bene che il significato che sta alla base della Bella e la Bestia è il fatto che i due s'innamorano andando oltre alle differenze esteriori, infatti abbiamo il vanitoso Gastone, un bel fusto che crede di essere superiore a tutti e tutti, che rappresenta la parte del cattivo, poiché anche se fuori è attraente, dentro è freddo e crudele, mentre la Bestia che fuori è un mostro insicuro, che usa il vocione perché non sa esprimere i propri sentimenti puri, buoni e zuccherosi, è il personaggio positivo che riesce a far innamorare di sé la bella fanciulla dal cuore puro. Eppure, se si guarda il film con un occhio appena più adulto, si nota come la Sindrome di Stoccolma in realtà sia il filo conduttore del film, un po' un'anti-trama (difatti basta guardare il Gobbo di Notre Dame per avere lo stesso insegnamento).
Comunque, questa storia sulla Bella e la Bestia è per far capire come, a livello molto generale, si può sviluppare una storia basandosi su questa sindrome.
Tu, invece, non hai coperto neanche uno dei passaggi sopra elencati, i pensieri di Oliver sono asettici e poco produttivi, quasi vuoti. Sono frettolosi e per nulla introspettivi, superficiali e quindi difficilmente percepibili dal lettore. Lo stesso vale per Ludz. Quello che ho capito da questa storia è che una PWP mancata, mancata perché la PWP non è pornografia, è erotismo. E non parlo né delle scene “violente”, nel del linguaggio, ma proprio della narrazione. L'erotismo può anche essere esplicito e coinvolgente, ma ha comunque una narrazione appassionante, che tiene le persone sospese nella lettura, il lettore assapora il gusto delle frasi, siano esse esplicite o meno. La pornografia è un paio di frasi scritte velocemente, è asettica e ha l'unico scopo di eccitare il lettore, è un genere letterario (ma anche visivo) fine a se stesso. Con questo non sto dicendo che sia giusto o sbagliato, sto mettendo il punto su quale sia la differenza tra le due narrazioni e quindi la percezione del lettore di fronte alle due tipologie di scritto: l'eros coinvolge in una curiosità continua, il porno soddisfa un desiderio momentaneo. Ora, la sindrome di Stoccolma non è un genere che può essere trattato con la pornografia (intesa sempre come storia fine a sè stessa).
A questo punto, credo che il problema principale della storia sia proprio quella parte che, per il momento, non ho ancora toccato: lo stile. Stai parlando di un argomento sociale, perciò lo stile utilizzato non è adatto, oltre ad essere pesantemente scorretto. Non fai altro che scrivere frasi brevissime che tronchi andando a capo, senza una logica. Il punto e a capo si utilizza solo e soltanto se l'argomento trattato è finito, ma esprimendo tu i pensieri dei personaggi, pensieri che in teoria dovrebbero essere ben collegati tra di loro, il punto e a capo non serve, anzi rende la lettura nervosa, scomposta e poco percepibile. Queste frasi così brevi e semplici, decisamente tutt'altro che complesse, possono essere usate nella stesura di una drabble, al massimo di una flash, non in una long che per di più tratta un argomento talmente complesso e sottile.
Capisci da te che l'utilizzo dello stile deve essere accompagnato da una certa scelta tematica e da un preciso tipo di narrazione. Lo stile da te utilizzato può essere applicato negli articoli di giornali, che hanno lo scopo di essere sintetici pe colpire meglio il lettore, non possono assolutamente essere utilizzati all'interno di una narrazione complessa e articolata, sminuiscono del tutto il peso della trama.
In effetti è questo ciò che è successo con te (tralasciando i lì, che spesso non segni, gli errori d'interpunzione, mi è parso di vedere qualche si invece di sì, i nominativi del tutto dimenticati, le continue ripetizioni che una semplice lettura accurata sicuramente eliminerebbero) è stato proprio il sminuire la trama.
Già solo accennare alla trama che hai scritto tu (che ha purtroppo decisamente poco a che fare con la sindrome di Stoccolma), anche se pesantemente priva di spessore, si poteva creare una narrazione più coinvolgente. Ma cambiare il punto di vista del narratore senza un filo logico, spezzare frasi che invece dovrebbero essere argomentate, non descrivere l'ambiente e specialmente la psicologia dei personaggi, tutte queste cose insieme creano solo confusione e dubbi.
Poco importa che Ludtz abbia un “sorriso bastardo”, devi spiegare come e perché questo sorriso sia in questo modo, devi approfondire tutto della storia, ma prima ancora devi metabolizzare bene le idee e capire cosa vuoi scrivere.
Ok, mi fermo qui perché per discutere bene della ff non basta un commento, bisogna davvero lavorarci su sia per quanto riguarda grammatica, stile, punteggiatura, originalità, caratterizzazione (ecco, la caratterizzazione è un altro nodo dolente, ma è dovuto al fatto che già di per sé la trama è molto flebile, di conseguenza anche la caratterizzazione stessa viene a mancare) che per quanto riguarda la struttura della trama, la narrazione e la composizione del testo (in questo comunque sono estremamente utili le beta -basta andare sul forum per trovarle-).
L'unica cosa che ti chiedo è di riflettere davvero attentamente sulla ff, magari di bloccarla per un po', riprenderla dall'inizio e argomentarla bene, anche perché il tema trattato è interessante, se ben sviluppato (anche se un po' banale specie nel periodo storico ambientato, ma comunque interessante).
Spero di non averti offesa ma di averti fatto riflettere almeno un pochetto (anche perché cimentarsi in certe imprese non è semplice e bisogna avere coraggio, quindi per questo ti faccio i miei complimenti), sappi che sono comunque ben disposta a discutere sia dell'argomento che aiutarti a trovare una beta disponibile e ben preparata che possa farti capire da vicino cosa e perché non va bene (mi offrirei io, ma al momento sono troppo impegnata e non sarei di grande presenza).
Spero di ricevere presto una tua risposta,
Hope~