Allora quando ho visto che avevi aggiornato ero in classe...facevo matematica, e visto che la voglia di leggere il nuovo capitolo era così forte..l'ho letto durante la lezione.. e fin da subito mi ha lasciato un grosso punto interrogativo : sono super curiosa di sapere la storia di Arizona.. e perchè decide di andarsene...e i salti temporali che scrivi aumentano ancora di più la mia curiosità. Di questo capitolo, la parte che mi piace di più è la prima, perchè è semplicemente perfetta : le descrizioni sono scritte in modo perfetto, riescono a coinvolgere il lettore, catturando la sua attenzione ( che si mantiene senza nessun tipo di sforzo ) , e a questlo aggiungi lo stile di scrittura fluido e scorrevole, non troppo complicato...poi i dialoghi, sono così veri...mentre li leggevo la mia mente riproduceva il tutto come in un film....:
"Calliope spalancò la porta della sua stanzetta e notò che tutto si era fermato esattamente a sedici anni prima, all’ultima volta che lei aveva trascorso lì le sue lunghe e spensierate vacanze estive, prima di mettere piede in collegio e poi uscirvi dopo aver conseguito il suo diploma.
Il letto a baldacchino era rimasto tale e quale, le lenzuola erano un po’ ingiallite e qua e là vi erano ragnatele e piccoli ed innocui ragnetti, ma era rimasta la stessa.
Il cassettone bianco, la sua cassapanca colma di giocattoli, i vestiti di ricambio di quando era bambina.
Era come se in quella stanzetta il tempo si fosse fermato, come se non fosse passato un solo giorno da allora.
E sul comodino, accanto ad letto, c’era una vecchia fotografia in bianco e nero di lei bambina, nella stessa identica posizione, sola e pensierosa a scostare le tende e guardare fuori dalla finestra.
Arizona, che aveva aperto la porta della camera su invito della proprietaria, restò rapita da quell’immagine, da quelle due proiezioni della donna, l’una giovane e a colori, dal vivo, l’altra fanciulla, in bianco e nero, così distanti, eppure così simili.
Continuò ad osservarla da lontano, vedendo i tiepidi raggi del sole settembrino che illuminavano il suo volto, che le facevano risplendere i capelli scuri e lisci, come se il brillio dei suoi occhi non bastasse da solo a farla splendere di luce propria.
Scrutava le sue dita affusolate che scivolavano lungo le superfici dei mobili ricoprirsi di polvere, il suo sguardo proiettato verso l’alto a guardare con disappunto le ragnatele, quei ricami naturali che conferivano all’intera stanza un’atmosfera senza età, quasi eterna."
Io ti ho sempre fatto i complimenti per le parti descrittive, ma credimi se ti dico che questa volta ti sei superata : non so come fai , ma ripeto, riesci a creare delle descrizioni così perfette, se tutte le storie fossero così, non avremmo più bisogno dei film ! E questa logicamente è solo una delle parti che mi hanno colpito maggiormente, ma ho deciso di focalizzare la mia attenzione su questa perchè è la sintesi perfetta di tutta i complimenti che ti ho fatto fino ad ora....
"“Ok – iniziò Arizona – magari è solo una sciocchezza, una mia fantasia e forse, tra noi due, la folle sono io. Però a me è successo di parlare con una persona, una perfetta sconosciuta, incontrata in un modo del tutto fortuito e di sentire che, nonostante io non l’avessi mai vista né incontrata prima d’allora, lei riuscisse a scrutarmi, a leggermi dentro più di chiunque altro. Come se per lei fossi un libro aperto, cristallina, senza enigmi, la pura e semplice me stessa”.
(....)
“Io non ti conosco bene, io sono ancora una sconosciuta per te. Tu mi stai aiutando, non mi stai facendo del male. Tu sei buona, Arizona, io riesco a vederlo. Tu sei una brava persona. Le cose vanno male tutti i giorni e a volte possiamo solo accettarle, a volte non c’è niente che possiamo fare per cambiarle. Solo adeguarci all’onda e seguirla oppure lasciarci sommergere dagli eventi e aspettare che ci trascinino a fondo. Io non mi lascio travolgere, io combatto, io mi rialzo, sempre. E la tua vicinanza potrà solo farmi stare meglio, mi sta già facendo vivere più serenamente. Non lascerò che la tua paura di ferire gli altri ti faccia allontanare dalla persone, da me. Semplicemente non riuscirei a sopportarlo”.
“Dovresti invece, se sapessi quello che ti sta aspettando, ti allontaneresti immediatamente da me, scegliendo di rimanere una sconosciuta ai miei occhi”.
“Ascoltami, Arizona! Prestami attenzione! Io sono Calliope Iphegenia Torres, ho venticinque anni, sono di Miami. Aspetto un bambino dal mio migliore amico Mark, probabilmente la persona che mi capisca di più al mondo e che mi rispetti, qualunque cosa io faccia, qualunque decisione io prenda. Gli voglio bene, ma non lo amo e sono fuggita dall’idea di un matrimonio senza amore, non ero pronta a mentire di fronte a Dio e a me stessa, non lo sarò mai. Adoro la pizza e non posso dire lo stesso dell’insalata. Mi piace ballare e sono piuttosto brava. Amo questo luogo più di ogni altro e voglio ridargli nuova vita, a costo di investire fino all’ultimo centesimo in quest’impresa”.
“Perché mi dici tutte queste cose? Perché lo fai?”.
“Questa è una lista di cose che sai di me. Questa è una lista che fa’ di me una tua conoscente, non più una sconosciuta. Queste parole ti impediranno di tenermi fuori dalla tua vita”.
“Calliope …”.
“Niente, Calliope! La frittata è fatta e tu non puoi più tirarti indietro, Arizona!”.
“Avresti dovuto aggiungere testarda”:
“Hai ragione! E anche caparbia, orgogliosa e non arrendevole”.
Questa è invece la parte dei dialoghi che mi piace di più : finalmente le due iniziano ad aprirsi l'una con l'alta, ponendo le basi per il loro rapporto futuro, per ora pieno di incogniti. Ma come ti dicevo prima, quando ho finito di leggere il capitolo sono rimasta con quel punto interrogativo, che è scaturito per la maggio parte da questa parte della storiA :
“Mi stai rendendo tutto più difficile, sconosciuta. Stai costruendo la tua futura infelicità, mattone dopo mattone. Se ti amassi davvero, Calliope, me ne andrei subito. Se ti amassi veramente, ti lascerei andare. Se fossi la persona che credi, non sarei così egoista e rinuncerei a te, fermando nel principio la spirale maledetta che coinvolgerà anche te, Calliope, che arriverà a farti odiare persino il suono della mia voce” pensò tristemente tra sé e sé.
Ora non voglio star qui a parlare per l'ennesima volta del fatto che Arizona scappa quando le cose iniziano a farsi difficili, ( per fortuna però torna sempre indietro, almeno quando si tratta di Calliope ) , ma la storia è appena iniziata, e rileggendo quella parte mi chiedo il come mai Arizona dica già quelle cose....insomma la loro relazione è appena iniziata.. ma vabbè, aspetteremo e vedremo l'evolversi della vicenda. E in più anche questa parte conferma i miei dubbi :
"E Arizona non poté fare a meno di osservarla, senza farsi accorgere, perché aveva promesso a se stessa che avrebbe taciuto, perché aveva promesso a se stessa che non avrebbe rovinato tutto.
Continuò a stringere a sé la bambina, cullandola come se fosse sua figlia, come se, finalmente, avesse di nuovo una famiglia."
davvero ho la curiopsità alle stelle.. non vedo l'ora di capire i dubbi di Arizona.
Poi l'ultima parte è di una tristezza infinita....:
“Sei mai stata innamorata? Innamorata veramente?”.
Callie sentì una fitta dolorosa dritta al cuore.
“S- no, Sofia, non abbastanza almeno. Non abbastanza da sposarmi” mentì e taglio corto, evitando di fornire ulteriori dettagli e mettendo a tacere nuovamente con se stessa la nostalgia dei primissimi anni di vita di sua figlia, della locanda appena riaperta, di Arizona al suo fianco."
Mi si spezza il cuore leggere una cosa così.. si vede chiaramente che Calliope non ha mia dimenticato quella donna bionda che le ha rubato il cuore.. e qualcosa mi dice che Arizona viva la stessa situazione ...vedremo come andrà a finire :)
Altro capitolo bellissimo, e sono curiosa di leggere il successivo :)
Ciao ciaooooo :)
Irene :P |