heeeeeeeey tesoro, sono @hazshades_ su twitter ashdgj
Comunque eccomi qui a sfracassare le balls (?) yep, inizia a metterti la testa in pace perchè d'ora in poi dovrai sopportarmi muahhaha.Stop.
La storia, che dire.Non ci sono errori, è scritta bene, il lessico è adeguato, la punteggiatura e l'ortografia sono corretti C:
Quindi da quanto ho capito ritroviamo vari personaggi e non solo Austin :)
C'è una parte in particolare che mi piace un sacco:
La matita che stamattina contornava perfettamente i miei occhi azzurri era sbavata e le mie guance di solito pallide, erano arrossate dal freddo.
Mi sistemai in fretta legandomi i capelli in una coda alta e togliendo la matita in eccesso.
Mi tolsi le scarpe e rimasi in calzini.
Sentì delle voci provenire dalla fine della rampa di scale, erano loro.
Feci un bel respiro prima di cominciarle a scendere velocemente e prima di aprire bocca, sull'ultimo gradino scivolai, cadendo in avanti, ma non andai a sbattere con il parquet duro ma contro qualcosa di morbido.
Calzini di merda.
Mi accorsi di aver chiuso gli occhi e quando li riaprì due braccia mi stringevano e io ero con la faccia letteralmente schiacciata contro un petto.
Mi scostai guardando in faccia a chi ero caduta addosso.
Un ragazzo poco più alto di me, moro e con degli occhi verdi sul nocciola mi guardava preoccupato.
"Tutto bene?" Lo sentì chiedermi.
Ero come paralizzata, non avevo mai visto un viso perfetto come il suo.
"Tutto bene tesoro?" Michele disse mettendomi una mano sulla spalla mentre mio padre mi rivolgeva la stessa domanda.
"Tesoro, stai bene?"
Il ragazzo mi lasciò andare ed io scossi la testa, come per distogliermi da quella specie di trance.
Avevo tutti gli occhi puntati addosso, anche i suoi.
"ehm.. s-sì, grazie." Dissi incapace di formulare una vera e propria frase.
"Se non ci fosse stato Austin, avresti fatto un bel volo." ironizzò la donna con un sorriso.
Austin... Austin.
Lui era suo figlio, certo!
Austin, era così che si chiamava.
L'anno scorso era più… più minuto, piccolo e portava anche l'apparecchio che suppongo che ora non porti più.
Era tutta un altra persona.
Lo guardai un'ultima volta, prima che mio padre e Michelle mi portassero verso il salone, dove mi sedetti sulla poltrona singola a sentire quanto fosse felice di essere qui e anche di vivere con noi.
Io annuivo e a volte le rivolgevo qualche sorriso, ma potevo sentire il suo guardo su di me, mi faceva sentire a disagio, mi faceva sentire indifesa, cosa che non mi succedeva mai.
La prevedevo una dura convivenza.
aaawww questa storia già mi intriga e non vedo l'ora di seguire la sua evoluzione dato che siamo solo al primo capitolo c:
Bene la smetto di rompere, detto ciò mi dileguo :D
Un bacio xx.
__haz (Recensione modificata il 03/06/2013 - 04:13 pm) |