Ciao-!
Sono finita a recensire questa fanfic non so bene per quale motivo; in realtà, nemmeno io sono una grande fan della FrUk come pairing (ma nemmeno dell'UsUk, quindi yea), ma sai come si dici "conosci prima ciò che vuoi odiare poi". O forse no, insomma, il senso era quello. Ma andiamo direttamente alla recensione, piuttosto che perderci in discorsi inutili che non portano assolutamente a nulla.
E' mia abitudine leggere -prima di lasciare una recensione- alcuni pareri di chi ha letto questa storia prima di me, con tanto di risposte -se presenti- da parte dell'autore. Ciò mi permette di farmi un'idea su cosa è già stato detto e cosa ha bisogno d'essere analizzato ancora. Con questo, specifico che non ho letto tutte le recensioni, quindi mi scuso se c'è qualche ripetizione.
Vorrei, a questo punto, specificare una lamentela che mi è sembrata alquanto inutile: ho notato che alcuni sono saltati direttamente ad un capitolo in particolare, senza aver letto l'intera raccolta. A mio avviso, non è da biasimare colui che sceglie di leggere solo ciò che gli piace: la tua è una raccolta di flashfic sciolte, quindi non comprendo perché risentirsi se qualcuno salta dei capitoli che non soddisfano il suo gusto personale. Volevo dire questo giusto per esprimere il mio parere su di un qualcosa che mi sta relativamente a cuore.
Ma torniamo al punto fondamentale della recensione: il mio giudizio sulla tua storia.
Le storie su pairing non graditi dallo scrittore stesso sono molto difficili da apprezzare: ci vuole grandissimo sforzo per rendere piacevole e scorrevole la lettura di qualcosa che non apprezziamo. La prima cosa che critico, quindi, è proprio la scelta del pair; ma questo, dopotutto, rientra nel campo delle scelte personali. Devo dire, però, che ho trovato la flashfic estremamente pesante e straziante.
La trama è anche accettabile, il prompt carino: Inghilterra che parte per andare a vivere in America (visto e rivisto, devo ammetterlo) e Francia che si dispera velatamente per questo (visto e rivisto). Ok, non è nemmeno troppo devastante. Quello che tu hai raccontanto (con un pov francese che apprezzo in particolar modo; fosse stato Arthur a parlare il messaggio sarebbe stato diverso) è il dramma interiore di un amore non ricambiato, il dramma di un Francia che rimane solo- povero francese, ha tutti ai suoi piedi tranne colui che veramente gli interessa.
A livello di scelta di trama, quindi, non ho assolutamente nulla da dire- a parte che mi sembra tutto molto banale, ecco.
Qui, a questo punto, inizia la parte dolorosa: grammatica, punteggiatura e scelta di lessico.
Fare la maestrina è uno dei miei punti forti, mi dicono, nonché il motivo per il quale vengo sinceramente odiata da molti; fare il classico porta a questi drammi esistenziali- è estremamente stressante notare errori ovunque.
— " Gli sembra avesse avuto all’incirca cinque anni e che non gli fosse piaciuto per niente quel posto troppo affollato, e dall’igiene discutibile. " : virgola assolutamente sbagliata. Prima di una coordinata non va mai la virgola (od un qualsiasi tipo di punteggiatura) perché le due proposizioni vengono messe sullo stesso piano sintattico (in poche parole, hanno la stessa importanza).
— " e quegli occhi verdi." : questa frase mi rende più che preplessa. Immagino tu abbia voluto indicare quanto le iridi verdognole di Arthur siano mirabolanti visioni per il francese, ma non credo il messaggio sia arrivato chiaro e tondo (almeno nel mio caso). "Quegli occhi verdi" non aggiunge nessuna particolare caratteristica agli occhi di Inghilterra che -appunto- sono verdi; personalmente, avrei aggiunto una qualche descrizione più particolare che potesse consentire al lettore di comprendere perché il colore verde degli occhi di Arthur sia così importante per Francis.
Specifico che non è un errore, semplicemente un qualcosa che non mi ha soddisfatto.
— " a prendere quel maledetto treno, che l’avrebbe portato lontano da lui." : anche qui, virgola innecessaria: "che l'avrebbe portato lontato da lui" è una relativa richiesta in quanto specifica e definisce di quale treno stiamo parlando.
— "L’ha visto in quell’espressione stranamente felice e assorta che ultimamente è sempre presente sul suo volto, nelle lunghe chiamate che a volte lo tengono incollato al telefono fino a notte fonda, e nel modo in cui il suo timbro di voce cambia, non appena pronuncia quel nome.": cito l'intera frase; "ultimamente" è un avverbio non corretto, in quanto stai utilizzando un tempo passato ("l'ha visto"); virgole sbagliate anche qui, dopo "fonda" e "cambia".
— "a convincersi che le cose sarebbero cambiate, fra Arthur e lui.": virgola errata anche qui; per di più, il "fra Arthur e lui" non mi convince troppo-- avrei preferito un "fra lui ed Arthur", ma non sono pienamente convinta sia un errore di grammatica italiana, quindi mi limito a dire che non mi soddifa a livello di musicalità del testo (e tu potrai dire: "e sti cazzi?")
— "Forse, è stato allora che ha cominciato ad illudersi che Arthur un giorno avrebbe provato i suoi stessi sentimenti. Poi, un giorno, l’inglese gli aveva parlato di questo Alfred, uno stupido americain conosciuto all’università. Lo capì dal suo sguardo, che si era innamorato irrimediabilmente. "Mi trasferisco a New York, da Alfred.": approfitto per mettere tutta questo blocco di concetti e spiegare le mie perplessità: dopo "Forse" non avrei messo la virgola, né l'avrei messa dopo "giorno"; dopo "sguardo" non metterei la virgola, perché è una subordinata completiva oggettiva richiesta dal verbo; non insierirei la virgola nemmeno dopo New York.
— "«Lo spero anch’io»": il punto va inserito dentro le virgolette, in realtà- a questo proposito, aggiungo che sarebbe bene andare a capo per ogni nuovo discorso che si apre.
— "L’espressione di Arthur muta in una più infastidita, prima di esclamare": qui mancano i due punti dopo a "prima di esclamare".
— "ma è Arthur a voltarsi verso di lui, un’ultima volta": altra virgola che considero inutile.
— "Francis giurerebbe di aver visto quegli occhi verdi bagnarsi di lacrime, prima che scomparisse dalla sua vista.": questa frase mi ha stupito più dell'intera fanfic. Ora, per tutta la storia abbiamo letto di un Arthur completamente innamorato di tale Alfred, di un Francia devastato per aver perso l\'amore della sua vita e— e poi questo. Questa frase che indica una tristezza immensa da parte di Arthur, quasi non volesse assolutamente partire, quasi il suo unico desiderio sia quello di rimanere lì, con Francis, ma che questo gli venga impedito da forze maggiori. Non so, ciò mi ha lasciata molto perplessa. Cosa devo pensare? Arthur vuole o non vuole partire?
Boh. Detto ciò, concludo la mia recensione. Mi ha lasciata delusa solo la pesantezza con cui scorre questa fanfic, perché non è così male- spero di leggere qualche tua opera più leggera!
A presto,
betacchi.
ps.
La bandierina bianca è dovuta ai numerosi errori di punteggiatura ed alla frase finale che -personalmente- ha rovinato tutto ciò che hai scritto precedentemente. (Recensione modificata il 16/06/2013 - 04:15 pm) |