Allora, questa storia mi è stata segnalata da una mia cuginetta come "bellissima":
Temo putroppo di non condividere questo entusiasmo.
A livello di trama, non ho nulla da dire. Ognuno gestitsce i personaggi come deve, anzi, è l'unica libertà dell'autore.
Però ti faccio notare che alcuni capitolo sembrano ... senza scopo e senza azione. Questa è da ritenere una opinione personale.
Passiamo all'altra parte, quella grammaticale/stilistica.
Andare a capo ogni volta è uno stile usato da pochi e magistrali autori, soprattutto americani degli anni 90'-00', perché in grado di colpire il lettore frase su frase. Ma non è il caso della tua storia. Putroppo rende difficile capire e seguire la narrazione. Potresti unire le frasi, creando una lettura più fluida ed interessante.
Questo è quello che voglio analizzare e che hai scritto tu:
Erano i primi di ottobre.
Quei ventosi e caldi primi giorni di ottobre in cui salutai drasticamente i miei amici, lasciai la mia casa e miei ricordi in Australia partendo verso l'America.
«Charlie, non possiamo restare in Australia se tuo padre deve andare a lavorare in America»
Così mi diceva mamma ogni volta che accenavo anche solo l'argomento "trasferimento".
Non era una cosa facile da accettare.
Ok, amavo l'America.
Chi non la ama?
Ma non così tanto da andarci a vivere.
Nonostante tutti i tentativi di opposizione, l'idea dei miei genitori rimaneva sempre la stessa.
In America in realtà ho i nonni e ho sempre saputo che avrei potuto contare su di loro per i primi approcci.
La casa che abbiamo comprato è molto distante dalla loro, stessa città ma quartieri completamente diversi.
Ma non è questo il punto.
Lavorando in questo modo rendi tutto molto più difficile da assimilare, basterebbe unire in un'unica riga le frasi che trasmettono e parlano delle stesse cose:
Erano i primi di ottobre. Quei ventosi e caldi primi giorni di ottobre in cui salutai drasticamente i miei amici, lasciai la mia casa e miei ricordi in Australia partendo verso l'America.
«Charlie, non possiamo restare in Australia se tuo padre deve andare a lavorare in America»
Così mi diceva mamma ogni volta che accenavo anche solo l'argomento "trasferimento". Non era una cosa facile da accettare.
Ok, amavo l'America.Chi non la ama?
Ma non così tanto da andarci a vivere.
Nonostante tutti i tentativi di opposizione, l'idea dei miei genitori rimaneva sempre la stessa. In America in realtà ho i nonni e ho sempre saputo che avrei potuto contare su di loro per i primi approcci.La casa che abbiamo comprato è molto distante dalla loro, stessa città ma quartieri completamente diversi.
Ma non è questo il punto.
Sicuramente, dato che ho visto le tue risposte alle altre recensioni negative, dirai che è una scelta dell'autore/autrice, il che come ho già detto è legittimo, volevo solo farti notare come le tue frasi, quasi tutte, ripetano le stesse cose. Staccarle fisicamente l'una dall'altra rende la lettura noiosa e priva di informazioni. Non si crea un senso di attesa e legame con "i protagonisti" o la "narrazione", solo confusione.
Passiamo alla grammatica.
Direi che hai una buona base, ma non rileggi, non correggi, non ti curi nemmeno di presentare un buon lavoro anche per chi è pignolo come me. [Bada bene che anche io sbaglio ma accetto sempre critiche] Non starò a sottolineare tutti gli errori, non di stile che è una scelta personale, ma di grammatica che ha delle regole fisse e che vanno imparate, ma è ovvio che i verbi sono un problema qui.
Le ripetizioni come in questa frase sono assolutamente fastidiose:
I muri erano bianchi e il pavimento, il pavimento era in parquet chiaro, come avevo sempre desiderato.
Ci sta la distrazione, ma basta una rilettura o una buona concentrazione per accorgerci degli errori come questo.
O questo:
E i giorni seguenti furono proprio così.
Ci presentammo ai nostri nuovi vicini, ricevemmo quantità industriali di dessert e teglie intere di maccheroni al formaggio come buon benvenuto dal vicinato.
Perché una delle cose che contava di più era “l’immagine”.
L’immagine, sì insomma, come appari alla gente.
Se il tuo giardino è secco e non curato, è una brutta immagine.
Perché?
Perché si proietta in te l’immagine della trascuratezza.
Stessa cosa la piscina.
E’ piena di foglie e il filtro non hai voglia di cambiarlo, calcolando che comunque non sei capace a farlo?
Bene, l’immagine della sporcizia.
Esci fuori a prender il giornale e non ringrazi il tizio della consegna?
Bene, l’immagine della maleducazione.
Questo significava per mia madre l’idea dell’immagine.
E io per lei dovevo avere una buona immagine.
La lingua italiana è una delle poche al mondo ad avere un dizionario dei sinonimi e dei contrari davvero lungo ed articolato. Possiamo trovare mille sostituti; ma questa tua "dimenticanza" è dovuta al fatto che non volevi/sapevi utilizzarlo o che usare la parola "Immagine" avrebbe portato una maggiore forza alla tua storia? No, non ti sto prendendo in giro per il tuo temino sull'immagine, è un argomento interessante, anche se non capisco il nesso "U.S. e Vicinato di Plastica", basta andare nel Varesotto o in qualunque provincia italiana e la situazione è identica, forse un tantino più bruttina. Ci metto anche l'Olanda in cui ho vissuto a lungo. Voglio veramente saperlo.
Mi fermo qui, putroppo ho letto le acide risposte che hai dato a chi ha espresso educatamente le proprie perplessità e correzioni, quindi non mi aspetto grande dimostrazioni di umiltà, spiegazioni articolate e tentativi di miglioramento.
Ho notato che inventi le parole, ma perché? Potresti usare un sinonimo antico o una espressione dialettale, non capisco questa tua mania.
Visto che sicuramente sarai "gasata" dalle quasi 300 recensioni, dubito fortemente di trovare domani o più avanti una risposta ricca e tranquilla, questo spazio creato per scambiarsi opinioni, commenti e CRITICHE, ormai è solo luogo di adulazione.
Ma continua a regalarti alcuni consigli:
-Hai detto a qualcuno che hai già pronti la maggior parte dei capitoli successivi, quindi perché non ti ritagli dieci-quindici minuti per rileggerli e correggere quegli errori che sicuramente ti balzeranno all'occhio? Quelli banali e veramente irritanti?
-Frequenta i dizionari on-line. Facili da consultare, alcune volte hanno anche un forum dove si discute sull'utilizzo di "nuove parole". Boccolosa, ho controllato, non è considerata parola italiana. Riccioli/o, sì e vuol dire la stessa cosa.
-Leggi i classici. Leggi molto. Leggi qualcosa al di fuori di efp e assorbi il più possibile. Jane Austen, E.A. Poe, Fitzgerald, Levi, Pirandello. Leggi al di fuori delle guide dei professori, vai in libreria o in biblioteca e vedrai che lentamente il tuo stile, la tua grammatica, le trame miglioreranno.
Un saluto,
R.
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