Recensioni per
Il linguaggio della pistola
di Laylath

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
24/04/18, ore 13:50

Puff, rieccomi :)
Questa one-shot mi ha colpito molto, sia per aver scelto un tema in un certo senso "conosciuto", ovvero il rapporto di Riza con le armi, e averlo affrontato da una prospettiva originale, sia per il modo in cui ha fatto interagire lei e Havoc. Tra le (troppe) storie opinabili di FMA che ho letto in vita mia li ho spesso visti accoppiati nei modi più strampalati e sono contenta di vedere che tu invece hai scelto di renderli per quello che sono, ovvero letteralmente fratelli d'arme.

La riflessione iniziale sulle armi e su come esse siano legate a determinate persone è ben strutturata e dà modo di riflettere sul perché proprio Riza e Jean vi si sentano così affiatati.
Per quanto riguarda Riza il motivo è tutto sommato intuibile, considerati i traumi che si porta da Ishval; sarebbe stato interessante uno scorcio su ciò che spinge Havoc a usare il "linguaggio della pistola" come miglior mezzo espressivo: dopotutto, prima dell'incidente con Lust non era afflitto da particolari problematiche (cuori infranti a parte) ma anche senza questa specificazione la storia funziona benissimo e, anzi, dona un tocco di profondità in più al personaggio.

È molto toccante il modo in cui hai descritto la loro interazione al poligono, fatta di silenzi, punteggi, sguardi e commenti indiretti. Quello scorcio sembra un'istantanea su Havoc e Riza presa direttamente dalle pagine del manga o da una scena dell'anime: veramente ben resa e ben gestita. Bellissima poi la conclusione e il riferimento a Mustang, che ribadisce l'assoluta fiducia che intercorre tra i membri del suo team. Una fiducia in qualche modo spontanea, visto l'affiatamento del gruppo, ma anche assolutamente indispensabile e importante da coltivare per raggiungere insieme l'obiettivo comune.
Ho già detto che adoro come scrivi? Vabbè, repetita iuvant :3

Brava, brava, brava, le tue storie mi piacciono una più dell'altra :)
Oggi ho una giornata libera, aspettati qualche altra incursione molesta nel pomeriggio... e sentiti libera di tirarmi pomodori per la mia logorroicità :'D
Hasta luego,

-Light-

 

Recensore Master
17/03/16, ore 09:33

Giuro che risponderò alle tue recensioni çç, perdonami. Voglio farlo appena ho un po' di tempo davanti e meno preoccupazioni. Nel frattempo ti recensisco questa, prima di rimettermi all'opera ^^.

Altro meraviglioso spaccato di vita quotidiana e di rapporto tra questi due fratelli d'arme, come mi piace vederli (e come in un certo senso sono). Bello vedere come siano diverse le dinamiche dei rapporti tra persone diverse: una passione comune può unire molto più di tante altre cose. E mi piacciono da morire quelle situazioni in cui i gesti valgono più di mille parole, in cui il silenzio non è dovuto all'imbarazzo, in cui non è necessario toccarsi per trasmettere conforto. Adoro il modo di comunicazione tra Jean e Riza, adoro come dimostrino che l'amicizia uomo-donna sia possibile xD.
adoro tutto xD

bravissima as usual :-*

alla prossima! bacione

Benni

Recensore Veterano
17/07/13, ore 18:13

Non ho mai preso in mano una pistola in vita mia, se non quelle del tiro a segno, e quindi non saprei dirti cosa si prova... ma a mio modesto avviso, qui hai catturato l'essenza stessa di questi due cecchini e del loro rapporto con le armi. "Ogni proiettile sparato era veicolo di milioni di emozioni e frammenti di anima", e non ho potuto fare a meno di pensare a quei cruciali momenti di FMA in cui Riza spara: a Lust, ad Envy, a chiunque sia tra lei e il suo colonnello, e ogni volta è evidente che quella pistola è parte di lei, quasi come se quei colpi uscissero dalla sua anima. Qui invece, in questo poligono, potrebbe permettersi di sparare solo per allenamento... ed invece no, anche qui ogni colpo è qualcosa di lei, ed Havoc, che condivide la stessa sensibilità nei confronti delle armi, è forse l'unico in grado di capirla. C'è un legame speciale tra loro, un'intimità nata dalla consapevolezza di essere simili, e tu sei riuscita a coglierla ed esprimerla in modo eccelso.
Detto questo, ammutolisco per non esaurire qui tutte le parole e continuo a divorare le tue one-shot.

Melanita

Recensore Veterano
16/06/13, ore 17:09

Cù cù! Ogni tanto spunto fuori! :D
Questa volta hai messo in scena una coppia davvero particolare. Riza e Havoc sembrano quasi non avere un vero e proprio rapporto nella storia originale. È vero, ogni tanto lei lo prende in giro, ma nella maniera un po' anonima di un qualunque indviduo che si trovi ad avere a che fare con lui. Così tranquilla e riservata, sembra essere la persona che meno si avvicina al sottotenente biondo, che invece ha un carattere ben più vivace. Nonostante ciò, c'è un fattore comune in grado di unire queste due personalità: il fatto di essere entrambi dei cecchini, e non dei cecchini qualunque, ma i migliori. Sembra una sciocchezza, e invece in quei sabati pomeriggio non c'è altra persona che Riza e Jean vorrebbero avere accanto; non c'è altra persona che entrambi conoscano meglio. Perché neanche un Roy Mustang o un Heymans Breda riuscirebbero a sparere "milioni di emozioni e frammenti di anima" da una pistola. È una cosa che possono capire solo e soltanto loro, unici membri di una "sceltissima elite" di cui nessun altro può far parte. Il momento in cui dici che la maggior parte delle volte le sfide finiscono pari lascia intendere molto bene quanto le loro abilità siano più o meno sullo stesso livello. Il fatto che le vittorie dell'uno o dell'altro siano invece stabilite dalla fragilità interiore del momento rende tutto verosimile e molto più interessante (ho apprezzato soprattutto la parte in cui dici che entrambi hanno ormai imparato a riconoscere l'instabilità ineriorre dell'altro osservandone i gesti; fa capire come quest'abitudine d'incontrarsi al poligono sia ormai un rituale che si svolge da anni).

È bello che tu riesca a trovare per ogni personaggio del team di Mustang una storia a sé, e che ci mostri i vari rapporti che ci sono fra di essi prelevando momenti quotidiani che la dicono lunga sulla tua fantasia e la tua voglia di mettere in pratica le idee che emergono nella tua testa. Ancora una volta, ho molto apprezzato la tua fanfiction, Bravissima! *ç*

Strato&uncuoricinoperTe <3

Recensore Master
16/06/13, ore 16:32

Interessante! :D
La vera passione che si può provare per una pistola. E chi la conosce meglio della nostra cecchina e del nostro fuciliere preferiti?
MI soffermerei su due punti, quelli che mi sono piaciuti di più (non che il resto non mi piaccia XD): il rinculo paragonato ad un amante da saper prendere e il confronto fra coloro che la usano per abitudine e altri che sentono di avere con essa una sintonia pura, percepibile solo a loro.
Essere al poligono con un tacito appuntamento simboleggia per loro devozione verso gli ideali in cui credono. Gli stessi che Mustang stava inseguendo. Basta porre l'attenzione sulla differenza fra ferire ed uccidere. Solo in casi estremi arriverebbero all'omicidio (perchè si parla di questo anche se sono militari) mentre con l'esperienza possono concedersi il lusso di prendere bene la mira e colpire zone non vitali del corpo.
Ho adorato anche la parte in cui riescono a supportarsi l'un l'altro senza contatti o regali. Bastano quelle occhiate di serenità e rassicurazione e quell'odore di polvere da sparo ad alimentare la loro anima. In modo estremamente disinteressato. Un accomunamento che pochissime persone, come tu hai specificato, hanno e nutrono con reale interesse.
Non so che aggiungere!
Brava!! :D