Recensioni per
L’Apogée du monde
di Belarus

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/08/13, ore 19:13

Se devo essere sincero, ho sempre trovato la vicenda umana e politica del "Grande Còrso" una bizzarra combinazione del destino, se la Repubblica di Genova non avesse venduto la Corsica alla Francia, probabilmente per Napoleone al massimo avrebbe potuto aspirare a entrare nall'amministrazione della Superba o del Banco di San Giorgio...
Ma a parte questa premessa non so quanto utile, devo dire che ho trovato davvero splendida la descrizine di questo momento di (apparente) infinitia gloria (se poi sia stata vera o no, è decisamente altra questione), che ha portato un generale salito al potere grazie alla degenerazione dello slancio rivoluzionario, che aveva portato alla nascita (dopo infiniti lutti e traversie, dove si era arrivati al punto di dire che la Rivoluzione aveva mangiato i propri figli) del governo del Direttorio, un governo che egli aveva saputo esautorare grazie alla luce delle sue vittorie; vittorie che da figlio della Rivoluzione lo aveva portato a ricoprire un ruolo da sovrano (benché considerato un parvenu dalle altre teste coronate), e che adesso chiedeva la benedizione dal capo di quella Chiesa che pure aveva avuto martiri all'epoca del Terrrore.
Credo che a Francis non sia sfuggito, pure nella comprensibile gioia per le imprese del suo "superiore" la bizzaria di aver combattuto per non avere più un re solo per ritrovarsi con un imperatore, ma la giornata era bella e carica di ottimi auspici, forse sperava che le porte della versione locale del tempo di Giano sarebbero state chiuse, e che Napoleone e i suoi parenti divenuti altrettanti sovrani averebbero garantito nuova pace all'Europa, e che quel momento festivo e fastoso (così ben evidenziato nell'ordito del tuo racconto, che ottimamente spazia dalla descrizione degli interni alla parte dialogica) sarebbe stato solo l'inizio, evidentemente le cose andranno diversamente....
PS. Grazie anche per questa segnalazione

Nuovo recensore
22/07/13, ore 01:17

Dovrei fare una recensione sensata, perché questa storia se la merita, ma è l'una di notte e sono entusiasta, quindi dovrai accontentarti di uno sproloquio, ma lo renderò breve. E' bellissima. Storicamente è perfetta, la caratterizzazione è incredibile, il registro e la scelta dei vocaboli è da brivido. Insomma, fantastica, no? La lingua italiana poi è un gioiello qui, davvero. ;w;

Recensore Junior
04/07/13, ore 15:30

Lascio qui la valutazione per le due storie. Ancora complimenti e grazie per aver partecipato! 
Aspetto con ansia le storie da recensire come premio per la classificazione--! 


Belarus | Napoleone/Francia 

 

- Grammatica & Lessico — 9/10

Questo punto mi è sempre avverso in ogni recensione; non so bene cosa scrivere perché -di errori madornali- non ne trovo mai. A parte qualche virgola che avrei messo in maniera diversa non vedo cosa altro potrei segnalare. Un'unica cosa che vorrei dire e il "dell'incenso" che mi metti nella prima storia: personalmente, avrei messo "d'incenso". 

Per il lessico, l'ho trovato più elaborato rispetto alla storie che ho letto precedentemente rispetto a questa; non risulta difficile, ma la lettura scorre più lentamente e sono stata costretta a rileggere più volte un periodo. In realtà, però, ho trovato particolare l'utilizzo d'una data struttura sintattica: è articolata e quasi artistica, quindi mi è piaciuto l'accostamento con il personaggio che descrive, Francia, che -a mio avviso- è probabilmente il personaggio più raffinato del manga. 

 

- Stile — 10/10 

Come ho detto precedentemente, ho apprezzato il fatto che una struttura ed un lessico più articolati siano stati affidati ad un personaggio come Francia, la più elegante tra le Nazioni. Le storie sono particolarmente brevi, però: probabilmente avrei apprezzato un qualcosa di più lungo, specialmente per il testo alfa. Il testo omega, dal canto suo, mi è risultato leggermente incomprensibile in un primo momento: non riuscivo a capire di chi fosse il punto di vista del primo paragrafo (cosa che mi è ancora molto dubbia, devo dire la verità) ma credo di aver compreso che ci troviamo -inizialmente- di fronte ad un flashback; ammetto di non aver compreso bene il primo paragrafo della seconda fic. Nonostante questa mia incomprensione, non riesco a dare un punteggio inferiore a questa voce, proprio perché ho molto apprezzato lo stile da te utilizzato per questa coppia di storie: come sto continuando a dire (risultando anche eccessivamente ripetitiva, ma ok) credo sia estremamente elegante e -senza esagerazioni- affermo anche che è quello il quale mi è maggiormente piaciuto. 

 

- Sviluppo della trama — 8/10

A questo punto, inserisco qui tutte le mie perplessità riguardo le due storie, aggiungendo -ovviamente- anche le frasi che mi hanno maggiormente colpito. 

Parlando del testo alfa, come ho già detto, avrei preferito qualcosa di più lungo: il primo testo mi ha dato l'impressione di essere un po' troppo sbrigativo. L'incoronazione di Napoleone a Imperatore dei francesi ci viene descritta come spettatori esterni; ho notato che -in entrambe le storie- hai dato molta importanza alla descrizione della situazione nella quale si trovano i personaggi: ciò comporta che -almeno dal mio punto di vista- il lettore si trovi come totale esterno rispetto alla storia. Ho apprezzato molto i dialoghi presenti in questa prima storia: sono intrisi d'un contento sarcasmo che non vedo estraneo né sulle labbra di Napoleone e -men che meno- su quelle del nostro Francia. Parlando di frasi che ho maggiormente apprezzato, non posso non indicartene qualcuna con tanto di commento: "Vino pervase le sue membra, bagnò il sorriso fiero concedendogli l'ennesimo sospiro d'estasi alla vista di quel soldato"; penso che uno dei tuoi più grandi pregi sia quello che riuscire a descrivere perfettamente una situazione, permettendo al lettore di immaginarla con estrema facilità davanti ai suoi occhi; leggendo questa frase non mi è stato difficile vedere un Francia ben contento che -con solita eleganza- s'appresta a sorseggiare ancora ed ancora il suo calice di vino -rosso forse?-, casomai anche appoggiato ad una colonna o qualcosa di simile. Ogni termine usato mi trasmette estrema eleganza, motivo per il quale (come ho già detto) lo stile è -a mio avviso- impeccabile. 

"‹‹ Dal sublime al ridicolo vi è appena un passo, Monsieur Francis. ››"; come ho specificato sopra, trovo fantastici i dialoghi tra Napoleone e Francia: trasmettono un certo senso di rispettosa amicizia tra i due, con quel briciolo di sarcasmo sempre presente, sia la situazione drastica (come è quella della seconda storia), sia essa leggera come quella che abbiamo in questa prima storia. Per di più, aggiungo che trovo più che corretta questa frase che hai voluto attribuire al generale francese. 

"‹‹ Non, Monsieur Francis… Imperatore dei francesi per volontà del popolo! Rien de plus. ››"; ancora vengo a sottolineare una parte del dialogo tra Francia ed il generale; credo tu sia stata -tra le varie partecipanti- una delle poche che siano davvero riuscite a farmi apprezzare la caratterizzazione del personaggio storico -che è un campo minato in ogni caso lo si voglia porre, almeno a mio avviso. Quindi, complimenti anche per questo. 

"Ci voleva il tocco di un angelo per rialzarsi dalla propria polvere e lui era la Nazione baciata da Dio."; segnalo questa frase giusto per indicare come mi sia parsa estremamente corretta se pensata da Francia. Dopotutto, nello stesso anime/manga, lo vediamo sempre ben sicuro della sua forza e della sua fede soprattutto: non mi pare azzardato, quindi, specificare e sottolineare questa sua convinzione grandissima sull'essere la Nazione più vicina a Dio e quindi da egli preferita. Termino il commento di questa prima storia riprendendo ancora una volta il mio apprezzamento nei confronti del tuo stile: ho molto apprezzato la descrizione -molto breve e concisa- che ci fornisci su ciò che è Notre Dame, con i più che famosi gargoyle ("tra i mostri e la folla che esultava"), le vetrate screziate et cetera. 

Passando alla omega, come ho specificato, mi è risultato difficile comprendere quello che -in termini più o meno tecnici- definiamo "pov", almeno per quando riguarda il primo "paragrafo". Leggendo, mi è parso di capire che si trattasse di Francis, d'un Francia che si rende conto della morte del suo più grande generale, d'un Francia che piange, si dispera, sembra quasi morire per questo. Ovviamente, indicativa per capire di chi si parla è la frase che troviamo verso la fine ("‹‹ I-Il est… m-mort… ››"); ma -a questo punto- mi son chiesta se il secondo paragrafo, quindi la seconda parte della storia, non sia riferita ad un flashback, ad un situazione che sia precedente allo strazio di Francia che ci viene mostrato inizialmente. Nel secondo paragrafo, infatti, vediamo Napoleone che viene -in seguito alla battaglia di Waterloo, se la mia memoria non sbaglia madornalmente- portato in esilio dagli inglesi. Dunque, Napoleone non è ancora morto. A tal proposito, ho anche pensato che la prima parte potesse essere riferita ad una sconfitta in battaglia— che quindi Francia si sia semplicemente -non saprei- sbagliato? Tutto ciò rimane molto nel dubbio. L'ultimo paragrafo, quello che -a mio avviso- risulta essere il più piacevole alla lettura poiché immensamente elegante come stile (lo sto ripetendo troppo spesso), sembra estraniato dal contesto dei primi due, quasi fosse una sottospecie di epilogo all'intera storia della Francia che ha visto come protagonista Napoleone Bonaparte. 

Ma passando alla più piacevole selezione delle frasi: "l'ombra di ciò che era stato gli sfuggì dagli occhi e annegò nella pozza esangue in cui si era risvegliato"; riporto questa frase per la stupenda immagine che mi ha regalato, anche se -leggendola- ha risvegliato in me i numerosi dubbi che ti ho fatto notare sopra riguardo al "pov" da te scelto. Non credo, infatti, di riuscire a figurarmi bene una Nazione, un Francia, sanguinare come un comune essere umano. Non nego che sia possibile ferire una Nazione, ma son sicura di non riuscire a figurarmi bene una situazione simile; per di più, credo di vedere una scena simile più adatta alla figura di Napoleone che a quella di Francis. 

"Gemette senza fiato"; mi fa sempre piacere notare figure retoriche qua e la': sono una visione ben piacevole per qualcuno che viene (almeno nove mesi su dodici) assillato con la perenne ricerca di esse in ogni singolo testo. Quindi la riporto qui con estrema gioia: son contenta di non essere l'unica a far caso a queste sottigliezze che decorano come preziosi ma non esagerati gioielli il corpo delicato che è quello d'un testo di prosa. 

"Urlò il lamento di un uomo già morto"; ho trovato questa frase estremamente significativa e ricca di drammaticità, quindi ho voluto assolutamente segnarla. Ancora una volta, non riesco bene a comprendere di chi sia il pensiero, ma -a differenza di sopra- qui lo vedo bene attribuito a Francia, piuttosto che a Napoleone; vittima incapace di vincere il suo assalitore, costretto a sopportare un malanno che baratterebbe volentieri con una qualsiasi malattia mortale, anche la peggiore. Penso che sia terribile il dolore che una Nazione sia costretta a sopportare alla morte d'un personaggio a lei cara, quindi trovo una situazione simile -con un Francia dilaniato da dolori incomprensibili ai più- molto probabile. 

"affinché i vigneti fossero bagnati dal vino e non dal sangue del suo popolo."; anche questa frase mi ha particolarmente colpita. Come sto continuando a dire per l'intera recensione, credo che il tuo punto di forza sia davvero il modo con il quale riesci a giocare con le parole, con il quale riesci a dar vita a frasi simili, alle quali non riesco a rimanere indifferente. Sono terribilmente ripetitiva, ma riescono a farmi ben visualizzare ogni singola immagine tu cerchi di trasmettere e questa -a mio avviso- è una qualità non da poco per un qualsiasi scrittore (di libri o fanfiction che siano). 

"la mano poggiata malamente sulla spalla a confortare chi avrebbe dovuto farlo con lui."; qui ci troviamo nell'ambito del secondo paragrafo, dove mi è ben chiaro quale sia la situazione ed a chi appartenga il pensiero. Napoleone è costretto a lasciare la Francia e sembra prendere questa situazione molto meglio rispetto alla Nazione stessa, fatto che ci permette di capire quanto sia davvero difficile per una qualsiasi Nazione abbandonare un dato periodo della sua storia. Mi piace particolarmente l'immagine che ci viene mandata in questo caso: una Nazione china, piangente, ed un uomo che ha ormai accettato il suo destino e lo affronta con estrema serenità. Credo ciò permetta anche di capire come un uomo sia più incline ad accettare il suo destino (felice od infelice che sia), mentre una Nazione tende ad ancorarsi a certi avvenimenti. 

"‹‹ "Impossibile" non è una parola francese! Me lo avete insegnato voi, Monsieur France… ››"; ancora una volta trovo brillanti i dialoghi ed ogni singola parola che esce dalla labbra del piccolo (almeno fisicamente) Bonaparte. Egli ha quel sarcasmo che non vedo poi così impossibile sulle sue labbra, quella rassegnazione degna d'un orgoglioso generale ed imperatore, degna di chi ha quasi conquistato l'intera Europa. Questa battuta -a mio avviso- riassume quella che è stata la linea di condotta dell'imperatore: il voler sempre andare avanti, il non arrendersi fino all'ultimo, il voler a tutti i costi mettersi alla prova. "Impossibile" non sembrava essere una parola a lui nota, in ogni caso. 

Senza che io riporti qui l'intero pezzo, ho trovato sublimi le ultime frasi, dunque l'ultimo pensiero d'un Francia che non vuole rassegnarsi, che vede quel fallimento come un misero scherzo di Dio. Ho molto apprezzato -come già detto- quest'ultimo paragrafo, specialmente perché ci permette di vedere non il solito Francia attento solo ed unicamente a quel meschino sentimento che è l'amore; in poche parole, non abbiamo il Francia dipinto dal fandom, ma un personaggio più profondo, più attento ad ogni singolo aspetto drammatico della sua esistenza. 

 

- Caratterizzazione personaggi — 8.5/10

Per la caratterizzazione dei personaggi non ho molto da dire; in realtà credo di aver esaurito questi punti a seguire già nella voce precedente ma -come credo tu abbia già appurato- ripetermi è una caratteristica che non riesco ad abbandonare, a quanto pare. 

Parlando nello specifico ed evitando chiacchiere inutili, devo dire che il tuo Francis mi è piaciuto molto: non è il solito libertino che troviamo nella maggior parte degli scritti del fandom (per carità, un Francia più "leggero" lo leggo volentieri, ma sono anche convinta che ci sia situazione e situazione per parlare di un dato Franica), ma sembra essere qualcosa di più profondo, sembra più "serio" rispetto a quello che siamo abituati a vedere— vero è che Hetalia è un'opera demenziale, quindi vedere un Francis affranto dal dolore sarebbe un qualcosa di incoerente con l'opera. In ogni caso, ho apprezzato la drammaticità che hai voluto dare ai suoi pensieri; nonostante questo, ho avuto la netta impressione che ci fossero -in entrambe le storie- solo precisi momenti nei quali abbiamo quasi uno "zoom" su ciò che prova Francia. Cerco di spiegarmi meglio: leggendo le tue storie ho avuto l'impressione che il lettore così come lo scrittore siano esterni rispetto agli eventi che vengono narrati; come ho già specificato, ho notato un'attenta descrizione di quella che è la situazione, ma -nonostante ci sia sempre una distratta attenzione nei confronti di Francia- ho avuto la netta impressione che i suoi sentimenti venissero specificati solo in precisi momenti- per questa stessa ragione mi sento in dovere di preferire la seconda storia, "ω", perché è in quella che io ho percepito un'attenzione maggiore nei confronti di Francia. 

*aggiungo con un asterisco che ho immensamente apprezzato le frasi dette dallo stesso Napoleone che hai voluto riportare in questa coppia di storie. Credo che si debba anche considerare la scelta che -a mio avviso- è stata ottima. 

 

 

- Gradimento personale — 17.5/20

Non posso dire che le storie non mi siano piaciute; mentirei spudoratamente e -per di più- risulterei più che contraddittoria. Quindi, senza ulteriori giri di parole: mi sono entrambe più che piaciute. Mi è molto dispiaciuto che fossero così brevi: il tuo stie mi piace molto e non mi sarebbe risultata eccessivamente pesante la lettura di qualcosa di più elaborato e lungo- capisco, comunque, che gli impegni posso risultare un ostacolo più che valido per uno scritto più complesso e -dunque- lungo. Questo non toglie nulla ai tuoi scritti; ammetto, comunque, di essermi trovata di fronte a grandissime difficoltà nella seconda storia -come ho già detto-, cosa che mi ha lasciata più che perplessa e che -probabilmente- non mi ha permesso di apprezzare al meglio quello che hai prodotto riguardo a questa specifica traccia. 

Avendoti già fatto presente ciò che ho apprezzato e ciò che mi ha lasciata perplessa in altri punti, chiudo questo punto con un semplice: mi piace, ma avrei apprezzato qualcosa di più articolato, considerando quanto il tuo stile mi abbia soddisfatto. 

Recensore Veterano
20/06/13, ore 12:32

Questa è la storia più elegante, poetica ed intensa che abbia mai letto ç_ç Ogni volta mi emoziono, è come la seta, giuro. Morbida, scorrevole, frusciante e pregiata.
Davvero, io amo il tuo stile aulico, crei dei veri e propri dipinti, le parole sembrano quasi dettare l'intonazione della frase, delle volte si percepisce quasi un bisbiglio malizioso, altre volte un brusio confuso, come qualcosa di non detto, e infine si percepisce un silenzio emozionato, come la trattenuta del fiato di fronte alla magnificenza.
Questa è la storia che più di tutte mi è piaciuta e sono triste nel constare che non è risultata prima, perché è davvero una piccola poesia in prosa, è talmente toccante che mi fa palpitare il cuore forte forte. Ed essendo giovane non è un problema se palpita così intensamente, se invece fossi una nonnina la tua storia dovrebbe essere proibita, anzi potrei anche accusarti di tentato omicidio. Però, lo ammetto, morire per mano di un'opera che sfiora il sublime è comunque un modo bellissimo di andarsene.
Tralasciando oscuri presagi mortuari, devo dire che ogni singola parola è stata una carezza, quindi al momento mi sento parecchio coccolata!
Grazie per aver condiviso quest'opera tanto bella, non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
Un bacio,
Tua Hope~