Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: Belarus    03/07/2013    2 recensioni
« Vi guarderò dalla piazza Monsieur, oh pardon! Re mio e di Navarra per volontà de Dieu. »
« Non, Monsieur Francis… Imperatore dei francesi per volontà del popolo! Rien de plus. »

{Quarta classificata al contest " ΑΩ -from alfa to omega " indetto da betacchi sul forum di EFP}
Belarus.
Genere: Malinconico, Storico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Francia/Francis Bonnefoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Titolo: L’Apogée du monde – ω Bellerophon
Genere : Storico, Malinconico, Suspence.
Personaggi: Francis Bonnefoy{Francia}, Napoleone Bonaparte.
Note: Quarta classificata al contest "ΑΩ -from alfa to omega" indetto da betacchi sul forum di EFP.
Le note storiche sono presenti a piè di pagina.


L’Apogée du monde – ω Bellerophon

« Ho portato il mondo sulle mie spalle, e questo mestiere, dopotutto, non lascia che stanchezza. »
Napoleone Bonaparte




L’aria divenne greve, i polmoni annasparono tra sangue avvelenato, la pelle parve ardere al tocco morbido delle lenzuola madide di sudore. Un brivido gli sferzò la schiena quando barcollò sul pavimento in porfido chiaro, gli parve di sentire delle catene intangibili avvolgersi come spire del demonio sulle sue braccia, la tenda del baldacchino si lacerò sotto le sue mani, un vaso di rose cadde in frammenti tagliandogli la pianta dei piedi nudi, cadaverici. Batté rovinosamente contro lo specchio accanto al letto, l’ombra di ciò che era stato gli sfuggì dagli occhi e annegò nella pozza esangue in cui si era risvegliato. Allungò una mano ossuta verso il vetro gelido della finestra, la fronte umida si poggiò spossata a quell’effimera barriera che lo separava dal resto del mondo. Fuori, Lutèce continuava a vivere.
Artigli squarciarono le membra dell’addome in cancrena, affondarono tra la carne riducendola a brandelli, guastarono il sangue sino a ridurlo nero, mefistofelici lacerarono i muscoli scossi dalla malattia ingoiandoli tra le fauci velenose. Gemette senza fiato aggrappandosi con nocche tremanti alla veste che gli copriva il busto, conficcò le unghie sottili nella pelle gelida sino a sentirle piegarsi. Urlò il lamento di un uomo già morto, supplicò Dio affinché quel supplizio avesse termine, pregò per un aiuto quando la trachea si strinse sino a chiudersi. Lacrime sfuggirono dalle iridi blu, la mente si appannò tra il tanfo della morte alla ricerca di una preghiera che potesse salvarlo, ma il tempo per le implorazioni era già fuggito per mare. Non restava che il suo corpo avvolto dalla polvere di quell’isola benedetta, un’ombra ormai dissolta dalla luce di un altro sole, macchie che si allargavano oltre i confini abbandonandolo al ricordo di una gloria scomparsa.
« I-Il est… m-mort… » un singhiozzo incapace di scuotere il resto del mondo.
Incredulo, lasciò vagare lo sguardo tra i giardini rigogliosi del palazzo, sui vicoli perfetti e gli acciottolati grigiastri della sua amata Lutèce, sulla Senna che gorgogliava le proprie memorie bagnando le sue guance screziate dal dolore. Aveva pregato affinché nessun’altra barricata fosse eretta nelle sue piazze, affinché i vigneti fossero bagnati dal vino e non dal sangue del suo popolo, affinché la gloria di Versailles tornasse a rivivere nel baleno plumbeo di quel soldato corso. Un altro artiglio sembrò affondare mellifluo nella voragine che si stagliava lì ove un tempo si ergeva il suo petto, un velo candido calò sui suoi occhi senza intaccare quella visione intangibile che dilagava innanzi a lui, un sorriso amaro gli increspò le labbra rosse.
« C’est impossible! »


Rimase impietrito ascoltando lo sciabordio della spuma sullo scafo della nave, di quella nave. Il vento gli sferzò il viso angelico incredulo dinanzi alla bandiera issata – aveva persino i suoi stessi colori -, salsedine bagnò le labbra perfette e impregnò i capelli profumati dalle rose del suo paese, una mano gravò sulla spalla scuotendogli le membra. Avrebbe dovuto esserci il sole, macchie e cancrene parvero divorarlo sopra di lui sputandone fuori qualche effimero raggio. Una sensazione di profondo terrore dilagò tra la carne, scuotendolo come in preda ad una febbre convulsa, scostò una ciocca aurea con mano tremante leggendo quel nome inciso a fuoco sulla fiancata: “Bellerophon: Death or Glory”.
« Non… » un soffio appena udibile.
« Ogni albero produce il suo frutto e si raccoglie solo ciò che venne seminato, io ho seminato male soltanto in due occasioni e per entrambe, questo è stato il risultato pare… »
Si volse a scrutare quella figura così paradossalmente minuta, la mano poggiata malamente sulla spalla a confortare chi avrebbe dovuto farlo con lui. Una morsa gli avvolse il petto quando la sentì ritirarsi dalle vesti preziose e celarsi sotto la divisa scaldando l’addome ormai infiacchito dagli anni e dal sangue.
« Tornerete anche questa volta Monsieur? »
Parve una goccia gravida di veleno su un vaso di miele cristallino, la domanda sgusciò fuori in un ansito di apprensione e spossatezza mentre l’ombra incoronata muoveva alcuni passi verso la passerella.
« Io saprò come si fa a morire, ma non come si fa a restituire un palmo di territorio. »
Una goccia di spuma s’infranse sulle sue labbra increspandole di sale, il nastro blue che teneva annodati i capelli scivolò via seguitando l’ansioso sospirare del vento di Rochefort, la bandiera virò con uno schiocco e le vele così falsamente candide si gonfiarono imperiose rombando. Silenzioso resisté osservandole nel loro agitarsi convulso, rondini s’infransero sulla prua inumidendo le croste salate, il capitano tonò un ordine che si perse sulla banchisa polverosa in una lingua a lui inaccettabile in quel giorno.
Le bocche frastagliate dei cannoni furono esposte al baluginare di quel sole malato, il marchio inciso sulla fiancata bruciò impietoso nella sua memoria rievocando echi di un tempo lontano. “Bellerophon: Death or Glory.”
« C’est impossible… » un biascichio sommesso accompagnò la marcia altera del generale.
Un baleno plumbeo scrutò indecifrabile la sua figura spossata tracciandone i lineamenti sublimi così repentinamente segnati dai secoli. La mano pulsò tra i lembi di stoffa, sotto i drappi dell’esercito francese.
« Impossibile, non è parola francese! Me lo avete detto voi, Monsieur France… »


Molto tempo dopo, Lutèce pianse quel sole screziato, i vicoli s’incupirono mormorando i memoriali del generale corso, le acque consacrate della Seine invocarono la benedizione di Dio, i mostri di Notre-Dame recitarono il motto della reggia annegata nel sangue: “A toutes les gloires de la France.”
La gloria che aveva rischiarato la sua esistenza parve svanire in una fitta al petto, cadde rovinosamente reggendosi l’addome con mani tremanti, udendo i pianti disperati delle truppe e del suo popolo. Chiuse gli occhi poggiando il capo madido alla parete accanto alla finestra, cumuli di nubi si addensarono grevi sopra di lui, vento graffiò il vetro alle sue spalle costringendolo a un ultimo dolore. Riaprì le pozze blu scrutando la propria ombra cadaverica tra i frammenti di specchio, una lacrima si dissolse nella sua gola in un singhiozzo soffocato. Annaspò con le membra lacere, sentendo gli artigli del demonio affondare ancora e ancora nella sua carne ormai dilaniata, ebbe l’impressione di annegare nel mare grigio di Rochefort e un sorriso disperato tornò a rianimarlo.
Avrebbe potuto arrabbiarsi, maledire quella battaglia andata male e la Nazione che lo aveva messo in ginocchio ancora una volta, avrebbe potuto persino bestemmiare per quelle preghiere andate a vuoto, ma a differenza del resto del mondo lui non lo avrebbe fatto. Sarebbe rimasto a sopportare il dolore della carne, a tollerare la spossatezza della mente, avrebbe permesso alle lacrime di asciugarsi sulle sue guance e ai canti sacri di raggiungerlo sin lì. Avrebbe permesso tutto, perché sapeva che quello era solo uno scherzo di Dio.

« Qui vinse Bellerofonte perfetto
uccisore di Chimera. »
Omero.





--------------------------------------------------------------------
Note dell’autrice:
- Tutte le frasi che ho riportato come discorsi diretti di Napoleone sono state realmente espresse dal personaggio in svariate occasioni in lingua madre e redatte su parecchi documenti. Alcune da quanto ho controllato è possibile trovarle anche su Wikipedia, altre non sono tanto comuni da apparire lì. Il corsivo utilizzato in questi discorsi è presente non per mettere in risalto un particolare elemento, quanto piuttosto per far notare le parti inserire da me e dunque originali[ fatta eccezione per le citazioni a inizio flashfic che sono di Napoleone stesso].
- La seconda parte della storia è divisa in tre segmenti, quello centrale rappresenta un flashback di Francis che rappresenta un presunto incontro avuto il 15 Luglio 1815 a Rochefort, dove Napoleone si imbarcò realmente sulla nave britannica Bellerophon con cui a detta pubblica avrebbe dovuto raggiungere Sant'Elena, in realtà venne trasferito su un'altra nave quando giunsero a Plymounth per evitare possibili cambi di programma dovuti ad infiltrati francesi nell’equipaggio. Sullo scafo della nave erano impresse le parole "Bellerophon: Death or Glory" motto dell'equipaggio che fu ispirato dall'ammiraglio Nelson durante la battaglia di Trafalgar.
- Lutèce è l'antico nome di Parigi che ho preferito utilizzare.
- "Tornerete anche questa volta Monsieur?" questa domanda di Francis è dovuta al fatto che Napoleone al tempo aveva espresso la propria derisione verso gli inglesi cui era sfuggito senza troppi problemi già una prima volta. Quando salì a bordo della Bellerophon pare abbia annunciato un suo ritorno che ovviamente non avvenne.
- Il dolore provato da Francis al petto è una traslazione di quello provato da Napoleone a causa del probabile, ma non accertato, cancro allo stomaco. Alcuni vociferano si trattasse di un’ulcera provocata dall’ingerimento di una quantità tale di veleno che, normalmente, avrebbe dovuto ucciderlo, ma che agì lentamente.


  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Belarus