Ciao bradipo! Prima di tutto, devo rinnovare i complimenti per il tuo modo di scrivere! Come ho detto nella recensione alla storia del contest, non ci sono errori grammaticali, il lessico è pulito e azzeccato e lo stile è molto caratteristico. La cosa che mi è piaciuta di più di questo breve racconto, è la capacità che hai di restituire due diverse realtà simultanee: quella brutale, reale, concreta e drammatica del conflitto armato in cui il protagonista si ritrova intrappolato tra detonazioni assordanti e proiettili che fischiano da tutte le direzioni e quella mentale di Nobuhiko, che sembra percepire la realtà in modo distorto, rallentato, al punto tale da cogliere il sibilo caratteristico di ogni proiettile.
Insomma, è come se esistessero due diverse realtà temporali, quella reale e quella percepita e credo sia proprio questo gioco stilistico a donare alla tua storia un tocco di drammaticità in più, oltre che di stile, assieme al lessico in certi punti quasi poetico e molto ben curato.
Però c'è una cosa che non mi è chiara: in base alle conoscenze che ho, se ho capito bene, questo breve racconto di guerra è ambientato durante la seconda guerra mondiale e, in particolare, durante uno dei due episodi della bomba atomica in Giappone (o almeno così ho intuito dai nomi e dal modo in cui termina il tutto), giusto? Se è così, allora potresti spostare il racconto nella sezione "storico", con il contesto Seconda Guerra Mondiale, mi sembra più corretto.
Ma può anche essere che sono io che sono stupidotta e che ho preso ceci per fagioli e ho frainteso tutto!
Comunque, complimenti ancora per il tuo stile: hai sicuramente un gran talento per la scrittura e posso dirti con sincerità che i tuoi racconti, per quello che ho visto finora, sono tra quelli scritti in modo migliore che mi è capitato di leggere!
Alla prossima recensione,
Lilith |
