La storia nasce da uno spunto interessante e il pov di Darcy è sempre una garanzia, solo che, in tutta onestà, ho trovato davvero troppo grossolano il lessico (non ho una grande memoria, ma non mi pare che Darcy sia così fastidiosamente e continuamente volgare) e anche Jane un po' OOC (non ce la vedo molto a dire 'lavoro fichissimo' per fare un esempio). Darcy nasce come figura pop, perciò non credo che ci sia bisogno di calcare tanto la mano (più che Darcy, qui ho visto molto la cameriera di 2BrokeGirls), un po' come la tua visione (che condivido appieno) di Jane, secondo me, potrebbe legarsi a una storia che eviti di spostare la bilancia tutta da un'altra parte (sarà anche che a me l'idea 'sono emancipata=me la faccio col primo che passa' fa tanta tristezza?). Ho trovato tutto troppo sopra le righe, come a cercare l'effetto comico (forse più corretto umoristico? Non so se riesco a spiegarmi bene) a tutti i costi e, alla fine, anche il ricorso al più classico dei cliché (lo stato di alterazione mentale) era abbastanza prevedibile. Più che altro, secondo me, finisce con il tradire il fine con cui è scritta la storia, perchè a me, Jane, più che una donna in grado di rifarsi una vita è sembrata più che altro una specie di vecchia adolescente un po' cretina e non credo che fosse questo lo scopo della storia. Il tuo stile è molto piacevole e si legge bene, solo che ho trovato parecchio fastidioso il continuo ripetersi degli intercalari tipici della conversazione (c'è tipo un 'avete presente' che apre in modo identico due paragrafi). Qualcuno in meno non sarebbe stato un male.

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