NOVVABBE'.

Avete corso un bel rischio, nel compiere un simile balzo da uno stile all'altro. Mi spiego (o, perlomeno, ci provo disperatamente): nei capitoli scorsi l'umorismo non era certo un sottotesto, ma un elemento ben presente, anche se con picchi maggiori in certi punti. Invece nell'epilogo TUTTO trasuda umorismo e annuncia velatamente un colpo di scena incombente (dal punto di vista di Percy, perlomeno, visto che all'incirca potevamo immaginare cosa sarebbe accaduto). È come se ogni parola del capitolo ti sussurrasse: "Eh-eh, mo' vedi che cosa ti combino..."
E io l'ho adorato nella sua interezza. Ma tuttotutto.
(Anche se devo dire che avete raggiunto lo zenit con questo: "Non ebbe bisogno di cercare indizi, intuiva quale mente – quali menti fossero nascoste dietro quello scherzo.
E, per la prima volta in cinque mesi e mezzo, non rimpianse di aver sposato una donna che desiderava ardentemente un procione." LOL al cubo.)

Il procione, poi, meriterebbe da solo una saga à-la Martin.
E comunque voglio che lo prenda. Supportiamo Audrey nel suo desiderio di avere un procione.

Mando miriadi di bacissimi a entrambe, mie belle FeraNoir!