Recensioni per
Tales from a park bench
di SAranel

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/08/14, ore 01:40

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
L’impulso a recensire, almeno per me, nasce da una storia che, dopo letta, lascia qualcosa di diverso rispetto alle altre che scorrono nel fandom. “Tales from a park bench” è una di quelle che devono essere ricordate e recensite perché ha uno spessore stilistico ed uno contenutistico non indifferenti. Il modo con cui è scritta è elegante, preciso e non scade nel retorico e perenne inno alla bellezza di Sh o alla disperazione di Watson. Geniale è il “ringiovanimento” graduale di John nell’avvicinarsi al momento in cui si riunirà con il suo amato. Molto originale è la costruzione narrativa che regala a noi lettori attimi di pura emozione: la situazione è vista con gli occhi di un ragazzo (che diverrà cotanto scrittore) che assiste ad un qualcosa di unico. Egli è testimone di un momento di scambio impareggiabile tra due esseri perfettamente complementari, che non hanno nemmeno la necessità di comunicare con le parole perché perfetta ed unica è la natura del legame che li tiene avvinti. Forse mi sbaglio, ma alcuni punti del racconto, come per esempio: “… che mi accorgo di un'altra figura, comparsa accanto a quella del mio dottore...” “…Dottore è stato il primo, ad andare via…” “alla fine di un lungo viaggio.…” “… Scompaiono nel tempo di un battito di ciglia, di uno schiocco di dita, di un rapido respiro…” mi danno l’impressione dell’incontro proprio tra due anime. Forse John è morto prima ed aspetta Sh, ormai anziano e solo; forse anche il detective lo è e, finalmente, dopo anni di attesa, si incontrano per rimanere uniti per sempre, anche dopo la vita sensibile. Anche se l’intenzione di SAranel era diversa e si riferiva, invece, ad un post Reichenbach, a me piace poter pensare pure alla possibile riunione di due anime che si erano perse. Il loro andare via uniti, mano nella mano, sarà per sempre. E questo tocca il cuore e lascia il desiderio e la speranza che anche per noi tutti si possa realizzare un post-vita accanto alle persone che abbiamo amato in cui possa rimanere la profondità dei sentimenti e dei legami vissuti.

Nuovo recensore
12/08/13, ore 18:40

Posso dire con certezza che questa è una delle storie più belle che io abbia mai letto. Definirla meravigliosa non sarebbe sufficiente, davvero non ci sono parole per descriverla! Posso solo farti infiniti complimenti, sia per l'idea in sè che per il modo in cui sei riuscita a svilupparla, è davvero perfetta e mi ha profondamente commossa!
E poi,  "Sono convinto di una cosa, in cuor mio. Se mai verrò ritenuto degno di vivere un amore intenso anche solo la metà di quello tra il dottore e il detective, ninet'altro chiederò alla vita che la capacità di tenerlo stretto a me" questa parte mi ha davvero fatto piangere! Sei bravissima e questa storia è unica e meravigliosa!
Ancora complimenti, e grazie per questa fic!
Con affetto, 
Becki

Recensore Master
29/07/13, ore 13:58

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Scritta con maestria e scorrevolezza. L'autrice conferma ogni volta la sua bravura nell'esprimere sensazioni, sentimenti ed emozioni dei personaggi, coinvolgendo in prima persona il lettore che rimane ammaliato e completamente coinvolto dalla lettura e vorrebbe continuare a leggere all'infinito queste meravigliose righe.
L'intensità di questa one-shot lascia scossi, tremanti, per le emozioni che trasmette e viene voglia di correre per il mondo a diffondere questa meraviglia.

Recensore Master
29/07/13, ore 13:51

"Sono convinto di una cosa, in cuor mio. Se mai verrò ritenuto degno di vivere un amore intenso anche la metà di quello tra dottore e detective, nient’altro chiederò alla vita che la capacità di tenerlo stretto a me." --> **scoppia in lacrime perché è esattamente quello che pensa anche lei** Dio questa frase mi ha fatta scoppiare a piangere. è meravigliosa.
Tutta la storia è meravigliosa e l'idea di Arthur (Conan Doyle) che decide di scrivere di loro.. il loro ritrovarsi... non trovo le parole accidenti, vorrei essere in grado di scrivere cosa provo ma non riesco... sono un mare di emozioni Sara. Grazie <3

Dirai a qualcuno di noi, Arthur?” John poi mi chiede, e l’uomo dallo strano nome, Sherlock, sembra incuriosito dalla domanda.
Non ho dubbi, sulla risposta. Non adesso, che mi sembra quasi di conoscerli come fossero miei amici.
Annuisco, perché è la cosa giusta da fare, quello che cercavo e che adesso ho trovato.
“A tutti” esclamo, ancora annuendo, “A chiunque vorrà ascoltarmi”. --> **si affaccia alla finestra e urla di gioia**

Recensore Master
25/07/13, ore 18:44

Credo che Doyle avrebbe apprezzato la tua storia, è un omaggio bellissimo per chiunque scriva.
Perché le idee per una storia nascono così, agli scrittori basta poco, basta uno sguardo per far correre la fantasia ed immaginare mondi e vite.
E che dire dell'amore di Sherlock e John? Così forte che gli anni e le distanze non lo indeboliscono, così speciale da colpire al cuore chiunque. E' vero, la loro storia grida di essere raccontata a chiunque vorrà ascoltarla.

Recensore Veterano
18/07/13, ore 18:41

Un po' di tempo fa pensavo a come viene ispirato uno scrittore. Cosa passa nella sua testa,come nasce la voglia di voler imprimere su carta una storia. E guarda caso tu scrivi una storia del genere.
Ammetto che fin quando riveli il nome del ragazzino io non avevo pensato che potesse trattarsi di Arthur,quell'Arthur. 
Ho dovuto leggere piano e attentamente ogni parola per afferrare le tue similitudini e le descrizioni di quest'uomo della panchina di fronte. Attraverso gli occhi esterni di un quindicenne empatico riusciamo a capire lo stato d'animo dell'uomo attraverso il suo aspetto fisico che sembra essere tanto eloquente e marca una differenza tra il prima e dopo. Quel dopo che Arthur aveva previsto,l'arrivo di quella persona che aspetta impazientemente Dottore,l'uomo sulla destra. Hai permesso al lettore di vivere questo loro incontro,avvenuto dopo anni di sofferenze e solititudine,in maniera nettamente diversa da come avviene solitamente. Non sappiamo cosa provano l'un l'altra,non conosciamo i loro sentimenti e e le battaglie interiori,ma siamo meri spettatori silenziosi di un amore urlato solo con i gesti. Commuove già soltanto quell'amore immenso che finalmente è libero tra i due uomini seduti sulla panchina,di cui è testimone solo il ragazzino. Ma è un amore che devono conoscere tutti. Arthur magari ha sognato di scambiare quelle poche parole con Dottore,magari ha proprio immaginato tutto,ma la realisticità del suo sogno non abbandona più la sua mente. Lui ha già cominciato a pensarli in tutto quello di cui non è stato spettatore,immaginarli a vivere ogni tipo di avventure insieme,provare amore,odio,rabbia e tristezza ma vederli sempre uniti alla fine,anche se dovessero separarsi per un lungo tempo. Non saprà mai se fossero amici o amanti,e cercherà di far trasparire l'uno e l'altro nei suoi racconti,ma a quel punto non diventa di vitale importanza sapere cosa li legava perché è evidente che solo di una cosa poteva trattarsi:AMORE.
Si dice che due persone che non hanno mai vissuto non possano dunque mai morire. Ma di due persone che sono esistite e hanno vissuto davvero quello che su carta raccontano di loro,non morirà mai quello che li legava. 

Mi sono commossa. Grazie perché dedichi il tuo prezioso tempo a scrivere cose simili e sappi che finché ci sarà ancora qualcuno che scriverà di questi due uomini essi non moriranno mai e vivranno in eterno.

Sevvina

Nuovo recensore
18/07/13, ore 12:26

Questa storia mi ha fatto pensare. Probabilmente è davvero così, sai? I grandi scrittori hanno questo potere -così ben descritto da te- di immaginare le loro storie così intensamente da entrarci dentro, nel profondo. I due personaggi mi sono piaciuti molto, sono REALI ancor più che realistici. Saviano diceva in un'intervista che le storie non si scrivono, ma si incontrano. Ed è proprio quello che é successo al piccolo Arthur in questa tua interpretazione. Se mai un giorno faremo un sogno-ad-occhi-aperti come questo, sapremo di essere destinati a grandi cose. E non dimentichiamoci, in quel caso, di mantenere le promesse. L'ha fatto Doyle con immenso piacere da parte nostra, vorremo mica essere da meno? :) Ancora complimenti.

Recensore Veterano
16/07/13, ore 23:47

Io rientro tra quelli che credono che Doyle sia stato solo un intermediario, un agente del dottor Watson e che lui e Holmes siano esistiti (sono una credulona e quest'ipotesi è troppo bella) quindi non posso non amare il tuo Arthur che guarda questa coppia di amici, di amanti, di tutto che si rincontrano e che li guarda e li vede con meraviglia, con amore, un po' come facciamo tutti noi quando li vediamo nella serie, nel film, nel libro. Sono belli, lui è uno di noi e loro sono bellissimi insieme e la meraviglia che descrivi davanti a questo sentimento mi commuove un po'.

Recensore Junior
16/07/13, ore 21:52

Questa storia è fantastica! L'idea di scrivere riguardo all'ispirazione del giovane Arthur è incredibile e l'hai sviluppata in maniera incredibile. La scena che tu racconti è dolcissima e toccante. Mi è piaciuto inoltre che il ragazzo abbia visto John prima di Sherlock anche se tutti sappiamo che è quest'ultimo il protagonista dei libri. Il punto di vista esterno è delicato e sensibile come ti aspetteresti da uno scrittore... Tantissimi complimenti, per l'idea e per come l'hai sviluppata.
Un caro saluto
Naiko

Recensore Master
16/07/13, ore 21:42

No, ma tu sei meravigliosa. Come ti è venuta questa bellissima idea? Come?! E' talmente dolce e poetica che boh, non lo so, mi ha toccato nel profondo, sul serio.
Credo che tu sia una delle pochissime (se non l'unica) della sezione a cimentarti in questo tipo di narrazioni, dandoci un'immagine di Sherlock e John visti da occhi completamente esterni, quelli di un bambino dalla mente aperta e fantasiosa che osserva una persona qualunque e crea per lei un'intera vita di dolori, gioie, amori e avventure. Il modo in cui vede John, come lo "legge" pur non conoscendolo, come empatizza con lui e con quella che pensa essere la vita di quest'uomo... è disarmante ed intenso, un'analisi approfondita e perfetta creata dall'immaginazione e dalla fantasia. Per non parlare poi di quando viene inserito il tassello mancante della storia, quest'uomo misterioso dal nome strano che svela ogni segreto, ogni mistero avvolto intorno a Dottore. Li ho guardati tramite gli occhi di questo ragazzo e ho visto proprio l'Amore e il legame fortissimo che li terrà uniti ora e per sempre (quell'abbraccio, gli sguardi, l'incertezza nello sfiorarsi...è stato bellissimo, davvero) *_______*
E poi il tocco di classe. Il nostro osservatore che altri non è che lui, Arthur, pronto a rendere eterni questi due uomini, le loro vite, i loro dolori e soprattutto il loro splendido e unico rapporto. Una cosa dolcissima e tanto, ma tanto emozionante che mi ha quasi commossa (ma no, non prendiamoci in giro dai, leviamo quel "quasi").
Splendida, davvero, non so cos'altro dire. Sei fantastica e soprattutto geniale, perché sai sempre come stupirmi. Grazie per questa piccola meraviglia *___*
Un abbraccio <3

Recensore Master
16/07/13, ore 21:07

Arthur... Arthur... Arthur... *sobbobba* arthur (che non fai Dent di cognome come pensavo all'inizio, ma DOYYYYYLE), il caro e piccolo Arthur (pensavo anche che fosse un bimbo malato in fase terminale...) ha visto su una panchina non Forrest Gump ma Sherlock e John (JOHN, Arthur, non JAMES, nel caso te lo dimenticassi prima di arrivare a casa...) e vuole gridare la loro storia al mondo intero. AL MONDO INTERO!!! Ecco, detta così sembra una recensione a una crack fic... In realtà mi ha lasciato addosso un mare d'emozioni che non ti dico... *______________* C'è tutta un'escalation d'emozioni che mi ha scossa e che è culminata in quel "lo dirò a chiunque voglia ascoltarmi"! <3 Meraviglia... Brividi... Mi domando se questo sia l'effetto della visione del film di Ritchie... <3 TVB Cri

Recensore Master
16/07/13, ore 16:39

Che meraviglia... La tua storia è di una bellezza e di una delicatezza senza pari, è struggente, ed è perfetta. Grazie per avermi emozionato profondamente. Un abbraccio. Efy

Recensore Veterano
16/07/13, ore 16:09

Oddio. Oddio, questa cosa è geniale. Non so neanche se riesco ad esprimermi. Il nostro Arthur Conan Doyle che incontra Sherlock e John nella panchina di fronte, e capisce di loro tutto ad un primo sguardo. E non sai se se li è immaginati, alla fine, o c'erano davvero. E lui ne scriverà, ne scriverà al mondo, verrà fuori un capolavoro e migliaia di uomini e donne dopo di lui ricorderanno per sempre Sherlock Holmes e il dottor Watson.
È scritta benissimo, con le ripetizioni giuste, i corsivi giusti, le parole giuste, poste una dopo l'altra in un sentiero dolcissimo. È il ritrovo dopo il Reichembach? O dopo la morte di Mary? Non importa, è comunque descritto con una delicatezza indicibile che ti fa amare tutto quanto. E sai che ti dico? Voglio ancora di Arthur. Voglio sapere della sua vita, del suo carattere, di come cambierà per la sua illuminazione che darà vita al consulente investigativo più famoso di tutti i tempi. Magistrale, complimenti
Maya
(Recensione modificata il 16/07/2013 - 04:11 pm)