Recensioni per
The memory man
di Laylath

Questa storia ha ottenuto 46 recensioni.
Positive : 46
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/08/13, ore 09:46

Come ti avevo anticipato, contavo di recensirlo ieri sera ma gli eventi non me lo hanno consentito! XD Comunque rimediamo adesso. :)
Posso immaginare che Vato non aveva uno straccio di informazione riguardo a ciò che sapeva il padre; come hai detto, i suoi assassini hanno fatto sì che portasse quei segreti nella tomba. Perciò ogni pista ipotizzata dalla squadra potrebbe essere quella giusta e contemporaneamente quella errata.
Mi piace molto come hai reso il suo senso di impotenza di fronte ad un caso di omicidio che lo riguarda direttamente: si sente quasi schiacciato da questa sua "incapacità" di venirne a capo. Naturalmente, per un'indagine che pe lui vale moltissimo, non sapere i particolari rende la cosa molto più "umiliante", se vogliamo usare questo termine, e recarsi al cimitero non gli ha fatto altro che fargli detestare del tutto quelle belle frasi sognanti e poetiche che aveva sempre amato. O forse, comincia a capire che la sua realtà, vista con gli occhi di un ragazzino, era ben diversa da quella di un uomo adulto. Ma quello di Vincent non è stato un tradimento, a mio avviso: sebbene fosse assente, sebbene trasmettesse tutti quegli ideali a Vato solo con la sua figura, era ovvio che con il figlio assumeva un ruolo (quello di un padre) differente da quello che aveva indossando la divisa. Anche se parlava di faccende grosse con la sua famiglia, alcuni elementi li ha sicuramente tralasciati, magari per il loro bene. Capirei perfettamente come si senta: in una costante ricerca dell'uomo più importante della sua vita in dei volumi di racconti, ma, ancora, un'ennesima volta, Mc Dorian ha ragione.
Finché si rende conto che le figure più importanti non devono essere necessariamente degli eroi, ma anche semplici persone, come sua madre.
Bene, ora hanno qualche *intuizione* su cui lavorare! :D Senza contare che hai interrotto sul più bello, come al solito! :P
Alcuni appuntini: in alcuni punti hai tralasciato degli articoli. E nell'altro capitolo, volevo dirtelo nell'altra ma me ne sono dimenticata, alla fine di alcune frasi non avevi messo i punti. Comunque sono sciocchezze, non vanno di certo ad intaccare la storia. :)
Uno dei capitoli migliori! Brava come sempre!

Recensore Master
23/08/13, ore 13:31

Certo che MC Dorian afferra al volo tutte le espressioni facciali di Vatino e risponde a tempo debito! :D
Mi è piaciuto molto questa carrellata di eventi raccontati dal soldato che in un certo senso ha radicalmente messo le idee in chiaro al nostro Falman. Comincio a stimare nel vero senso della parola Vincent: un uomo forte, calibrato, fermo sui suoi principi, abile sia con la mente che con l'azione, che non si lascia andare alle sue avversioni se si tratta di lavoro collaborativo, cosa che sottolinea anche il suo ex collega dicendo che distingueva bene la persona dalla divisa. Mi aspettavo il fatto che qualcuno volesse introdurlo nell'esercito: un uomo del genere sarebbe stato molto utile lì, ma ha preferito seguire la sua linea direttiva senza lasciarsi abbindolare dal fatto che magari avesse avuto onorificenze ed un salario più alto rispetto a quello di un poliziotto. Ce ne fosse di gente così... ^-^'
Anche se, come hai detto, era un tipo che se credeva di avere ragione, erano cavoli... Sebbene non potrei mai dar torto a Mc Dorian, l'orgoglio di Vincent era stato ferito ed era inevitabile una rottura fra i due, che poi sembra essere oltrepassata dalla reciproca fiducia, quando lo chiama dopo anni sapendo che era l'unico su cui poteva fare affidamento.
^3^
“Volontà di mettere a tacere la cosa”
Questo significa che è coinvolto l'esercito, penso. Quell'attentato è apparso come uno ordito da criminali che avevano preso un poliziotto a caso ed invece no... uhuh, chissà cosa mi devo aspettare! :P Complotti internazionali in piena regola.
Entro sera vedrò di recensire anche l'altro. :)

Recensore Veterano
16/08/13, ore 11:13

No! Proprio sul più bello doveva finire? Sei crudele ç__ç
Questo capitolo manda avanti molte questioni. Prima di tutto, assistiamo alle varie ipotesi che l'ormai soldato elabora su chi possa essere la mente dietro a tutti quegli attentati terroristici che hanno colpito Amestris nel giro di quindici anni. Il fatto che Falman si accorga che cinque di essi non sono attribuibili a movimenti ribelli mi ha fatto sorridere con ironia: se gli homunculus non fossero qualcosa di così sovrannaturale, sono sicura che, con la mente che si ritrova, Vato sarebbe arrivato anche a loro.
La scena del dialogo con la madre pone forse un punto definitivo al dilemma del militare. Ciò che avrebbe reso impossibile una collaborazione fra lui e suo padre non è il carattere diverso, ma il tipo di lavoro che avrebbero svolto insieme: "Il tuo problema, a parer mio, non sarebbe stato lavorare con tuo padre, ma lavorare nella polizia” brava Rosie, hai centrato il problema. Sicuramente a Vato avrebbe fatto piacere lavorare con suo padre; proprio perché così diversi, avrebbero collaborato benissimo come braccio&mente. Ma sappiamo che è il ruolo che non calza affatto al nostro Falman.
La parte centrale è la più coinvolgente dell'intero capitolo. Mi è sembrato di leggere un giallo, davvero! Sei abile nel descrivere tutti i collegamenti che portano Vato alle sue conclusioni, senza tralasciare un dettaglio. Il proiettile è inclinato, quindi il colpo viene dall'alto. Non è un particolare così sorprendente, ma mi ha colpito tantissimo! E poi, il fatto che riesca a capire quale fosse il posizionamento di suo padre in quel momento grazie al ricordo di ciò che egli gli raccontava mi ha fatto pensare che, bene o male, qualsiasi cosa detta/fatta torna utile nella vita.
Ora voglio proprio sapere cos'è successo fra Vincent e il tenente McDorian... spero che Falman riesca a tirare fuori qualche informazione anche dal racconto del suo superiore.
A presto (spero!),

Strato.

Recensore Master
14/08/13, ore 20:40

L'entrata nell'esercito di Vato è sicuramente stata una manna dal cielo, e da come descrivi le sue sensazioni sembra proprio che provenga direttamente dalla sua testa! XD
In ogni caso, ricordo che Drachma è immensamente più grande di Amestris. E molto più aggressivo e forte. E chi riuscirebbe a tener testa ad un nemico del genere? Ma Briggs, con il generale Armstrong, naturalmente! eheh...
Mentre però l'enorme paese del nord è palesemente avverso alla nazione dove si svolgono i fatti che conosciamo, Creta e Aerugo sono molto più ambigui, ma sappiamo che infine hanno entrambi lo stesso scopo.
Sono contenta che infine si sia reso conto che lui e suo padre erano totalmente differenti, e quella santa di sua madre glielo ha confermato. Era ovvio che avesse provato invidia verso i suoi colleghi padre e figlio, ma se si fosse trovato al posto del suo commilitone forse si sarebbe trovato addirittura male. Ma questo non potremo mai saperlo. Caratterialmente il papà mi ricorda Havoc! XD
E, come volevasi dimostrare, entrare nell'esercito gli ha fatto anche quadrare meglio il caso dell'omicidio di suo padre. La polizia aveva molte poche informazioni al riguardo, tanto che avevano addirittura omesso il numero dei proiettili e l'autopsia in generale. Mi è parso per un attimo di rammentare Hughes: Vincent stava scoprendo qualcosa ed allora hanno inscenato la sparatoria perchè l'obiettivo era lui.
"L’eroe nei libri che leggeva non moriva mai… e altrettanto aveva sempre un nemico principale da combattere. La prima regola di quei romanzi era stata spezzata dalla realtà, ma c’era ancora la seconda che aspettava di essere confermata."
Un'altra conferma che i libri non rispecchiano quasi mai la realtà così come appare, e la scelta di andare avanti simboleggiata dal possesso dello studio che prima era appartenuto al padre. Anche ora che è diventato grande Vato ha ancora modo di accertarsi di cosa sia l'effettiva realtà in contrasto con i libri. Hai interrotto sul più bello! Ed ora? Aspettare non è il mio forte! XD
Comunque, spero che si trovi presto la soluzione all'enigma che aleggia sulla morte del padre. :)
Brava come sempre!

Recensore Veterano
08/08/13, ore 11:23

Che strano vedere Falman lavorare in un team diverso da quello che già conosciamo. Miran mi ricorda un sacco Caska di Berserk, vattela a vedere se ti capita!
Davvero una bella mossa quella di inserire il figlio del tenente McDorian. Ancora una volta, Falman ha occasione di riflettere su come debba essere lavorare al fianco del proprio padre. Vede nel tenente e in Alexis la coppia professionale che non ha mai visto in lui e Vincent, ma, allo stesso tempo, è abbastanza razionale da rendersi conto che forse, se fosse riuscito a lavorare con suo padre, avrebbe comunque compreso che la polizia non faceva al caso suo, finendo per rinunciare davvero ai suoi sogni, trattenuto dalla presenza del genitore: "Forse avrebbe nascosto la sua insoddisfazione per un maggior tempo", e probabilmente anche per sempre. Paradossalmente, la morte di suo padre è stata l'unica cosa che gli ha permesso di fare la sua scelta. Anche se all'inizio credeva che indossando la sua stessa divisa avrebbe potuto sentirlo di nuovo vicino a sé, il fatto di non essere in un certo senso "vincolato" dalla sua presenza lo ha aiutato ad intraprendere la strada giusta. Per Alexis invece è diverso: lui ha avuto la fortuna di coltivare davvero lo stesso sogno di suo padre, per questo lavora con lui ed è felice di farlo. Sono cose che capitano a pochi, e Falman, che ormai non è più un bambino e ne ha viste tante, è finalmente in grado di comprenderlo.
Direi che la parte centrale del capitolo è stata quella che mi ha coinvolto maggiormente: ogni volta che si parla del legame padre/figlio non posso che appassionarmi. E anche se Vincent è morto qualche capitolo fa, la sua presenza aleggia nell'aria ed è sempre pronta a farsi sentire.
Vediamo anche che cominciano a smuoversi le prime questioni belliche, sento che sarà sempre più interessante!

Strato.

Recensore Veterano
08/08/13, ore 10:38

E dopo aver assecondato i miei attacchi d'arte, eccomi di nuovo qui!
Già da uno schermo 4 pollici questo capitolo era risultato molto piacevole, ma rileggerlo su un monitor come si deve accompagnato da una buona colazione è il massimo!
Ufficialmente membro dell'esercito a tutti gli effetti, Vato s'appresta ad affrontare questa nuova vita, che non tarda a scoprire quanto sia più adatta a lui, a partire da quella divisa che non smette di rimirare. Si sente a suo agio con quei vestiti, perché lo fanno sentire se stesso e cacciano via ogni perplessità. Mi piace come tu sia riuscita a far capire questa sensazione in più occasioni, ad esempio quando dici che quegli abiti lo fanno sentire "sicuro e con quel qualcosa di maledettamente giusto che gli era sempre mancato". "Giusto" è proprio la parola corretta. Dice bene la sua mamma: "stare con tuo padre era il tuo sogno" (questa frase mi ha stretto il cuoricino <3 ). Ma per trovare il coraggio di allontanarsi dall'illusione di ritrovare suo padre nella polizia e realizzare i suoi veri sogni, Falman ha bisogno che sia qualcuno del mondo militare a sbattergli in faccia la verità. E chi può farlo meglio del tenente McDorian? Caro amico di suo padre, anche nel momento in cui i dissapori fra polizia ed esercito erano più acuiti. Molto bella l'idea che Vincent gli abbia inconsapevolmente spianato la strada per diventare soldato: è un'ulteriore conferma di quanto divenire militare non sia solo un sogno, ma proprio il suo destino. E forse Vincent l'aveva anche intuito, chissà.
Le sensazioni che Falman prova quando pensa ai festeggiamenti sono proprio da lui: si sente "di nuovo diverso da tutto il resto dei suoi compagni", anche se questa volta la sua diversità è dovuta alla sua precedente carriera. È comunque sia un pensiero molto verosimile, posso capirlo.
La parte finale è dolcissima. Assistiamo a una rinuione che per un attimo ci fa porre da parte tutto il resto, per concentrarci su un altro tipo di emozioni: quelle del cuore <3 L'indiscrezione di Falman nel dire "Potevi tagliarli!" ci fa capire quanto poco ci sappia fare con le donne ed è la cosa più IC che abbia mai visto! (scherzo, sai farlo essere IC in occasioni molto più delicate e importati, ed è qui la tua bravura).
Mi fa morire la madre: "se ti sbrighi fai in tempo a salutarla. Tanto prima di un’ora e mezza non troverai niente per cena a casa” e chissà come mai! xD Qui qualcuno si sta organizzando in modo da far sbocciare un amore! Ahaha! Mi piace sempre di più questa donna.
Infine, la frase che forse mi è piaciuta di più: "una delle cose di cui si era illuso quando aveva messo quella divisa marrone [...] era di poter colmare il vuoto che si era creato nella vita di sua madre" quello di sua madre, e aggiungerei anche il suo. È un pensiero molto toccante che ci avvicina ancora di più alla sensibilità di questo personaggio. Ancora una volta, ottimo lavoro!

Strato.

Recensore Master
30/07/13, ore 22:51

Ahahahah
Abbiamo aggiornato entrambe nell'arco di un'oretta! :P
Persino dei veterani sono rimasti a bocca aperta per la memoria imbattibile di Vato! ^-^
Questa squadra è molto affabile se fra di loro si chiamano per nome. A parte il caso di omonimia non badano molto alla formalità (ma il team di Roy è meglio! è.é). Hai toccato un tasto che mi aspettavo, ovvero il fatto che facessero di tutto pur di non sembrare una sorta di raccomandazione fra padre e figlio, entrambi nell'esercito. Quell'uomo è davvero grande: ha fatto prima sudare al figlio sette camicie, per poi prenderlo con lui nel team. Com'è giusto che sia.
Mi dispiace solo che questi pensieri su come sarebbe stato lavorare al fianco del padre non lo abbandonino facilmente, ma è plausibile. Ma, dulcis in fundo, arriviamo alle stanze che il nostro ragazzo ha sempre sognato di perlustrare: l'archivio militare, con tutta quella roba da memorizzare... una miniera d'oro per Vatino! :D Quel pezzo sta ad avidenziare perfettamente (ed ulteriormente) che la polizia non faceva proprio per lui.
Miran mi ricorda Riza! :P
Con la sua passione per le armi ed il suo atteggiamento benevolo. <3
"Ishval ha creato troppi problemi e ora i piani alti di Central sono stanchi di tenere a bada i ribelli…"
Yep! Questione Ishvalan. Da questa frase si capisce lontano un miglio che decine e decine di militari sono stati manovrati da King Bradley e compagnia! Grrr... Ma d'altro canto già lo sappiamo. Ciò che mi fa arrabbiare ed intristire è il fatto che queste persone non possono saperlo, come stabilito dalla propaganda.
"...ma io sono certo che c’è un’organizzazione molto forte dietro a tutto questo ed il nostro obbiettivo è stanarla". Sembra quasi che si riferisca a ciò che hanno architettato gli homunculus! Però non può essere, i tempi sono ancora molto acerbi.
Si comincia ad indagare sulla morte del padre, e non penso che lavorarci sarà tanto facile per il nostro Falman! :(
Complimenti, e grazie! Buone vacanze anche a te! :)

Recensore Master
28/07/13, ore 21:39

Già, proprio dalla parte giusta! :)
Ora che ha indosso quella divisa, ha potuto confermare il sospetto che fino a quel momento, la sua era soltanto un'emulazione del padre, senza slanci individuali. Dici bene quando scrivi che le persone sono diverse fra loro e sono insostitubili. Per la madre, ma anche per il colonnello, Vato è naturalmente una identità a sé stante, e perciò non può dare e ricevere lo stesso tipo di trattamento che lei riservava al marito. E' ovvio. :') Ci sono sempre dei dettagli che ci rendono unici.
Infatti, Rosie capisce che il vero motivo dell'amore per la polizia del figlio era dettato da una possibile collaborazione con il padre. Le sue abilità però non combaciavano alla perfezione con quelle del genitore. A volte, non sempre la strada che è giusta per loro sia anche quella adatta a noi.
Quando si tira in ballo la questione dei capelli, Falman mi è sembrato mia nonna ed io Elisa! XD Solo il contrario! :P
Il loro rapporto ha subìto un lieve mutamento, ma il nostro piccolo Vato potrebbe davvero dargli una svolta se proprio vorrebbe!! ehehe... credo di sapere dove vuoi andare a parare su loro due! <3 Ritornando seri, non credo sia dovuto alla lontananza. Quell'*attrazione* che Vato prova nei suoi confronti poteva benissimo evolversi con gli anni. Si sa, no?! Durante la crescita ci sono dei cambiamenti che poi sfociano in una totale trasformazione corporea. E da lì, cominciano le prime cotte! ^///^
E no, Vato. Non penso proprio a quello che credi sui romanzi d'amore. Hai davanti una ragazza che legge prevalentemente libri di guerra, introspettivi e filosofici pieni zeppi di simbologia... *-*
Brava!!
PS: Hai scritto "torvi" al posto di "trovi". Più o meno all'inizio del capitolo. ;)

Recensore Veterano
27/07/13, ore 12:47

Oh! Ecco che Falman digi-evolve da poliziotto a militare xD La scelta di farlo entrare nella polizia seguendo il suo sogno è molto verosimile. Nonostante dopo la morte di suo padre Falman non veda più quella professione con gli occhi di un tempo, decide comunque di forzarzi a intraprenderla, come se ormai non avesse altra scelta. Ma in realtà, ciò che teme è di fare un torto a Vincent, soprattutto adesso che non c'è più. E ogni volta che sembra avere dei ripensamenti, Rosie lo sprona a non rinunciare al suo desiderio, completamente ignara del fatto che in realtà la sua ambizione sia un'altra.
Falman sa di essere sprecato lavorando per una polizia che ormai non ha più il peso di una volta. I tempi sono cambiati, ed è inutile sperare di seguire le orme di suo padre in tutto e per tutto. Falman si rende conto di questa verità, eppure non accenna a compiere una mossa concreta finché qualcuno non gliela sbatte in faccia senza pietà: "Sei sprecato nella polizia, Falman” e poi ancora "Quello che andava bene per lui non deve per forza andar bene a te". Pur essendo estremamente fredde, queste sono parole sincere. Credo che Vato non aspettasse altro di sentirsele dire da qualcuno, e non parlo di una persona a caso. Il fatto che a capire il suo valore sia stato proprio uno di quegli uomini vestiti di blu è la conferma che è tagliato per indossare quella divisa, diventando un militare. Tuttavia, non è con uno schiocco di dita che si entra nell'esercito, e di questo Vato sembra farsene subito un problema. Ed è qui che ritorna il tema delle regole e del buon senso:
"Le regole del gioco si adattano alle situazioni", cacchio Falman! Dovresti averlo capito ormai, no? Speriamo che questa sia la volta definitiva!
Ottimo capitolo, finalmente ci avviciniamo di più al Falman del tempo "presente". Chissà se ci farai vedere un po' di Mustang o Bradley... mi piacerebbe (soprattutto King con qualche anno di meno :Q___).
Mi ricompongo xD A presto!

Strato.

P.S.: Oh! Il colonnello Grey, caro <3 Che bello quando tutto si ricollega impeccabilmente!

Recensore Master
26/07/13, ore 14:37

Chiedo umilmente perdono per non aver visto prima l'aggiornamento!! *^*
Bene bene... non mi aspettavo che Vato avesse il pensiero e il fondato dubbio di aver reso la figura del padre troppo "mitica". Insomma, il ragazzo ha sempre visto che la polizia era sempre al fianco della gente ed ora che si accorge che non è così, va da sé che decida di arruolarsi nell'esercito. Memorizzare le scartoffie sembra non gli basti, lui vuole stare con la gente ed aiutarla. Si vede che, quando il tenente gli dice che è sprecato per la polizia a Falman si accende una luce ancora più luminosa, anche se è titubante sul fatto che così creda di "tradire" tutta quell'ammirazione covata per suo padre e per la sua professione. Grey era in quella ff di Havoc e Breda, vero?
Adorabile!!*^*
Ha capito che per la madre stare da sola è un grave peso, perciò cerca di non ritardare o di non ritornarci proprio a casa per cena.
Però, che dolce <3. Sebbene non sia un uomo di azione ha comunque messoa repentaglio la sua vita per salvare la signora da quella brutta situazione. :)
Dai, Vatino, mangia la torta!! :D
A presto!

Recensore Veterano
25/07/13, ore 16:33

Suvvia Breda, consolati! Havoc e Fury avranno pure una famiglia perfetta... ma Vato ce l'ha distrutta poverino ç__ç
La morte di Vincent è stata un vero shock. Saperlo così all'improvviso ha sconvolto moglie e figlio in un'atmosfera che mi è parsa quasi irreale. Perché, obiettivamente, se fino a un paio di minuti fa entrambi erano al sicuro nelle loro stanze, come fanno a rendersi conto così, su due piedi, che l'eroe non tornerà più a casa?
E a proposito di eroi: mi piace che Falman attribuisca ai suoi genitori due ruoli specifici. Pur non essendo ciò che aspira a diventare, Rosie è chi forse lo conosce meglio. La sua certezza, la sua casa; una persona fra le cui braccia saprà sempre di trovarsi al sicuro. Mentre Vincent è diverso: lui è proprio l'eroe, l'esempio da seguire per tutta la vita. Vato è così sicuro di voler diventare come lui che quando Elisa avanza l'ipotesi che un giorno potrebbe cambiare idea, lui la blocca subito. È convinto di voler intraprendere le sue orme, ma io credo credo che sia solo un altro modo per sentirsi più vicino a lui. Probabilmente, sarà non troppo dopo la morte di Vincent che Vato intraprenderà la scelta che tutti sappiamo, quella di diventare un militare.
Nell'ultima parte accade proprio quello che dicevo nello scorso capitolo: Vato si rifugia nella sua realtà privata pur di non pensare a cosa sta accadendo fuori. È vero che ormai bene o male riesce ad essere abbastanza disinvolto con gli altri, ma ormai è la solitudine il suo luogo sicuro. Sente quella vertigine e si rifugia in camera sua perché ha bisogno di staccare il cervello da quanto sta avvenendo. E così, prende ancora una volta in mano i suoi amati libri e cerca di memorizzare quante più cose possibile, perché se c'è una cosa di cui il nostro protagonista ha paura è morire nel vuoto dell'inattività. Lo vediamo alla fine, quando Elisa gli dice che non deve preoccuparsi della scuola: anche lo studio è, in un certo senso, un rifugio per Vato, che non riesce forse ad ammettere a se stesso che non potrà per sempre rifiutare ciò che di male accade. "C’erano molte analogie tra i giochi e la vita [...] regole semplici nascondevano in realtà sfumature più profonde e, alla fine, bisognava sapersi adattare" credo che sia qualcosa che il nostro eroe comincerà veramente a capire solo d'ora in avanti.
In particolare, mi è piaciuto molto questo passaggio: "Nei libri che amava leggere l’eroe non moriva mai. Stare davanti a quella fossa mentre la bara veniva calata al suo interno lo faceva sentire male" è qui che avviene il brusco passaggio da finzione a realtà; l'immagine ideale di suo padre diventa vittima di qualcosa di più forte: la morte.
Purtroppo, la vita non è come un libro. Una volta conclusa essa non si può più riaprire. E Vato ha avuto modo di sperimentarlo con questa prima, dolorosa esperienza.

Strato.

Recensore Veterano
25/07/13, ore 15:43

Oh, che bello! Non pensavo partissi addirittura dall'infanzia del piccolo Vato!
Il capitolo ci fa immergere subito nella classica atmosfera scolastica, vissuta dalla maggior parte dei bambini come una sorta di prigione, tanto che, non appena suona la campanella, tutti si precipitano fuori dalla classe impazienti di andare a casa, finalmente liberi da quell'edificio che, ancora una volta, li ha tenuti prigionieri.
Tutti, tranne il nostro Vato (e qui adoro come sei andata a capo, mettendo ancora più in evidenza il distacco che c'è fra la sua realtà e quella dei bambini "comuni"). Il piccolo Falman ci viene subito presentato come una sorta di Pecora Nera. Non è in conflitto con il resto del gregge, semplicemente non ne fa parte. Ha altri interessi, e per questo tende a isolarsi alimentando la preoccupazione di chi gli è più vicino (la maestra e i suoi genitori). Tuttavia, è lui stesso ad affermare che quel tipo di vita non lo rende infelice; perché i libri sono la sua più grande passione, tanto che nel momento in cui la maestra lo sprona a stare con gli altri lui rimane perplesso. Sembrerebbe non soffrire del fatto che sia solo, ma a mio parere non è del tutto vero.
Quella montagna di libri a cui non sa più trovare posto servono a compensare un altro tipo di mancanza: quella di suo padre. Credo che i libri, e in generale la differente realtà che essi contengono, siano il rifugio che lui ha inconsciamente scelto per sopperire alla mancanza di quella figura paterna che purtroppo ha sempre tanto da lavorare. Il fatto di non sapersi approcciare ai suoi coetanei è un'altra conseguenza della solitudine di cui Vato è vittima: essendo imprigionato in un'altra realtà, non riesce a interagire con le persone che vivono nel mondo reale. L'unica che sembra capirlo è la piccola Elisa, che non è altro che la via di mezzo fra questi due universi: la realtà esterna e quella interiore. È molto toccante il suo invito finale a giocare con lei: ci fa capire quanto conosca bene il nostro Vato, e come sappia comprendere quello che prova, nonostante tenda a chiudersi agli altri.
Penso che potrebbe essere lei a fargli capire per prima quanto sia importante avere un contatto con gli altri; perché è sì importante avere una passione, ma se ci si rifugia solo in essa, non si fa che aumentare la propria solitudine.

Strato.

Recensore Master
23/07/13, ore 20:05

Anni più tardi vediamo che la vocazione di Vato non è affatto cambiata, anzi, direi che si è rafforzata: già nell'adolescenza si dedica al suo ipotetico futuro di poliziotto. Ma sappiamo anche che in fondo è interessato anche all'esercito. Vorrebbe rendersi utile alla gente con le sue capacità e si capisce già che diventerà un uomo molto riflessivo e deduttivo e poco incline all'azione. Mi piace che non possa fare ameno di marcare le differenze fra esercito e polizia.
Nominando Drachma mi hai fatto ricordare che Olivier non è ancora a Briggs! :P Siccome do' per scontato che lei è la regina delle monatgne di Briggs, finisco con il discordare i tempi. XD Sorry, ma ho la convinzione che la fortezza del nord sia invalicabile; un'idea moooooolto radicata... X'D
Bello come abbia questa ammirazione per la divisa (che tu hai scritto "divina"!) e che si immagini con quella indosso. I tipici sogni di una persona che ama un certo tipo di lavoro e che vorrebbe esercitare un giorno! <3
E' talmente bravo che i colleghi del padre gli chiedono aiuto nelle scartoffie senza aver paura che combini qualche guaio (io ce lo vedo Roy che non ci capisce niente e va in confusione! XP).
Awww... cominciamo ad arrossire quando si tira in ballo Elisa! ^///^
Questa figura mi sta piacendo molto, perchè sembra quasi una sorta di sorella (per quanto Vato possa imbarazzarsi alle insinuazioni della madre): dev'essere di grande aiuto per un ragazzo che normalmente si sente più a suo agio con i libri, che prende anche di notte (bene, un mio simile!) e riflette su cose che prima gli sembravano rinchiuse nelle celle della logica, capendo che la vita a volte non segue la razionalità.
E la morte del padre...
Avevo sospettato qualcosa del genere, fin dall'inizio (ormai, conoscendo FMA ti rendi conto che ci si può aspettare di tutto dalle storie, anche se non credevocosì presto); ma non posso negarti che ho davvero percepito che Vato sentisse la morte come qualcosa di estraneo, che quasi sicuramente non avrebbe intaccato in quel modo la sua famiglia. Anche i suoi volumi non sanno consolarlo: ciò che c'è dentro non è capace di lenire quel vuoto che si è impossessato anche della sua mente.
Ed ecco che qui comincia la metafora degli scacchi, che va a scotrarsi con lo stato d'animo del ragazzo che tenta in una qualche maniera di "fare altro" ma non ci riesce. Anzi, si sente molto più debole constatando che il padre avrebbe affrontato la cosa a testa alta.
No… dammi qualcosa a cui pensare! Non lasciarmi ad ammazzarmi in questo vuoto
Ha avuto sempre bisogno di pensare, di memorizzare, di calcolare... ed ora sa che se non lo farà, potrebbe davvero diventare matto. Perchè rifiuta tutto quel dolore e vorrebbe andare avanti.
davvero toccante! :')

Recensore Master
21/07/13, ore 15:41

Falman versione pucciosa (anche se è già puccioso di suo)! *-*
Un ragazzino educato, calmo, che non ha niente a che vedere con gli altri, più chiassosi e meno propensi a rimanere ancora a scuola dopo la campana. Descrivi la sua preparazione all'interrogazione di storia con facilità portentosa, di uno che sa anche come muoversi negli argomenti (perchè hai beccato proprio storia? a me piaceva un sacco! *^*), oltre che affidarsi alla sua memoria. In più, ha un amore viscerale per i libri, che pensa offrano molti più spunti e compagnia di altri come lui che però nutrono altri interessi. Un bambino del genere sicuramente non ha molti amichetti in senso stretto. La maestra l'ha intuito e non vorrebbe che l'altro cresca in solitudine.
Quando va a casa ci presenti la situazione di un padre assente a causa del lavoro e ci fai capire che tuto sommato Vato non è un piccolo che si chiude del tutto nel mondo dei libri: adora parlare con i colleghi del padre, il che fa presupporre che si trovi più a suo agio con loro e non tanto con i compagni.
La bambina sicuramente lo conosce meglio di chiunque altro e, nonostante all'inizio lo avesse preso per strano, ora sa che la sua passione sono i libri e la conoscenza. AWwwwww cavoli che teneriiiiiiiiiiiii!! *^*
Ed è proprio nei libri che forse troverà la soluzione che gli ha detto la maestra prima a scuola ed il padre poi.
"tra una settimana scoprirò nuovi titoli e la lista delle mie priorità cambierà ancora!” ehi, però è vero... sai quanti libri dovevo prendere e che poi mi sono passati via dalla testa?! XD
Credo sia normale che un bambino segua le orme del padre, indipendentemente da qualunque rapporto abbiano. Anche i fratelli Elric sono diventati alchimisti, così come il figlio del dr knox aveva espresso il desiderio di diventare medico. :)
La cameretta mi ricorda la casa di Sheska! XD
E quanto sia minuzioso nel far quadrare bene i conti anche nel gioco. Sembra quasi che tu voglia lasciar intendere che a volte nella vita bisogna andare al di là delle regole, affidandosi anche ad altri elementi come l'intuito e rendersi consapevoli che non sempre la vita segue uno schema logico.
Sarà questa la morale della ff? :P
Errore di battitura:
i libri erano solo un pesante ingombro che occupava le mattinate.
Che occupavano.
Il resto è bellissimo! *^*
continua così! :D

Recensore Master
21/07/13, ore 14:39

Ed ecco Falman!! *fuochi d'artificio* ^-^
Dopo Havoc, Breda & Co. arriva il nostro maresciallo tenero che si sente piuttoso, per non dire completamente, spaesato di fronte all'imponenza del luogo in cui si trova preferendo di gran lunga il posto che occupava accanto al Mustang e agli altri suoi commilitoni più affezionati! *^*
Un po' come per Buccaneer che non è adatto per una città come Central. L'opposto vale per Falman che non si sente in sintonia con quel paesaggio e, soprattutto, con quella squadra. Il fatto stesso che Olivier a prima vista non sembra per nulla a suo fratello la dice lunga su quanto molto probabilmente non si ambienterà mai a Briggs, e tanto meno lui vuole farlo, anche se è costretto a stare lì. Non manca di sottolineare che la routine del team di Mustang è totalmente diversa da quella nella fortezza della regina di ghiacchio. Non ci sono dossier, su cui sfruttare le sue prodezze di "Memory Man", un titolo che calza a pennello! Perchè è proprio su questa abilità che Vato sa farsi valere. :) Un po' come Fury con le radio. Ok, la smetto con i parallelismi... -.-'
"...duri, compatti, fedeli servi di una legge del più forte che ben si adattava a quel posto selvaggio."
Le montagne sono forti come gli uomini che vi abitano, e Falman si sente fuori posto, anche perchè capacità e personalità come le sue mal si sposano con i compiti ed i pericoli della frontiera nord di Amestris. Ed è proprio per questo che ha anche così tanta riverenza ed ammirazione verso questi soldati, essendo consapevole che forse sanno affrontare situazioni di azione molto più valorosamente rispetto a lui. Ci andrebbe bene hawkeye o Havoc qui, ma l'Arakawa ha ben inteso che mettendovi Falman avrebbe contribuito ad un maggior contrasto fra lui e i soldati di Briggs in fatto di forza fisica e mentale.
Ma naturalmente, essere con loro non è come essere con la SUA squadra. Arriva perfino a contare Black Hayate. Questo ci fa pensare a quanto tiene a tutti, ma dico tutti i membri del team dell'alchimista di Fuoco, dal primo all'ultimo...
"Nutro per loro un grandissimo rispetto, senza dubbio… ma, io ce l’ho già una squadra."
... e non può fare a meno di indirizzare i suoi pensieri a loro. <3
Che calino!! :P
PS: Niente paura sul fatto che non hai altro materiale per ora (anche se vedo che c'è un altro capitolo. huhuhu). Vedi me che aggiorno ogni 5 giorni, se va tutto bene... -.- *e con ben due giorni di blocco totale, solo, non dirlo a nessuno... *
A presto! :D