essere le persone piu vicine e care ad harry ha costretto herm e gin a restare indietro cosa che nessuna delle due ama ne accetta anche perche mi domndo coe potranno caversela i due uno con la capacità di attirare i guai come calamite e l'altro con la bacchetta un vero disastro insomma speriamo che la fortuna viaggi sempre con loro o se no addio speranze , insomma il cervello della riccia era utile . herm cerca di tenere su gin ma anche lei è preoccupata e la rossa semmbra capirla benissimo e le chiede se quando torneranno, potrai dire di averli perdonati« Sai, io posso capirlo. Posso capire Harry per aver lasciato me qui » C’era amarezza nelle sue parole, un rancore leggero impregnato di qualcos’altro, qualcosa di molto più dolce « ma non posso giustificarlo per aver fatto questo a te » Una breve pausa, poi aggiunse « E nemmeno tu puoi, lo so ».sono concorde con la rossa direi che dra per essre uno che desiera l'amore della donna che ama si comporta in modo strano « E così Potter ha abbandonato le sue amichette, ehDavvero idioti fino alla fine, hanno lasciato qui la loro unica speranza di salvezza ?» ne rese conto solo in quel momento, Hermione, di quanto l’abbandono dei suoi amici bruciasse ancora dentro di lei. Erano state necessarie l’amarezza di Ginny e la sincerità brutale di Draco Malfoy perché si rendesse conto, con un poderoso ed egoistico moto d’orgoglio, che lui aveva ragione – che lei era la loro unica speranza di salvezza. « Ti hanno abbandonata perché sono stupidi e ti credono inutile » La sottile insinuazione delle sue parole, quel velato complimento che lei non riuscì a percepire, costò a Draco più di quanto lei stessa potesse immaginare.ogni singola parola di dra apparentemente e sopratutto perche detta da lui viene sempre letta e vista per un insulto quando invece è l'opposto e un contino e costante inno a lei e al suo coraggio cosa che dra non puo avere
Hermione non l’aveva mai visto così, senza quel ghigno a deformare i lineamenti stranamente puliti del viso, solo con uno sguardo limpido, quasi smarrito, a fissarla dall’alto di un complimento mancato. Era come se, pur stando fermo, stesse camminando verso di lei, per la prima volta senza maschere, parlandole delle altre facce indossate fino a quel momento. Era come se, da quell’attimo, ma senza pensarci, fosse diventato diverso da quel che era un tempo.Durò solo un istantebarriere che, senza volerlo e in modo del tutto inconscio, aveva improvvisamente abbassato, divennero insormontabili barricate di paura. Il sorriso beffardo che gli increspò il volto era solo un sintomo di difesa, l’unica arma che conosceva per dissimulare il suo essere. Eppure, una parte di sé, quella più autentica, rimase affacciata oltre il profilo spento della sua maschera peggiore..
eppure entrambi sono cosi simili se solo volessereo veder e ascoltare veramnete con le orecchie del cuore le loro parole
Ti senti abbandonata, vero? Ti senti tradita anche lui è sono stato abbandonato Quella confessione che poteva anche sembrare una supplica, umiliazione mai detta di una colpa non sua, sembrava più una semplice constatazione distaccata che ciò che era davvero: l’amara constatazione di un abbandono. Si rese conto che la maschera che Draco Malfoy indossava non era la stessa che lui aveva scelto di portare, ma solo quella che gli altri gli avevano cucito addosso; e che persino quel suo bisogno di prevaricare gli altri derivava non da un animo cattivo, ma piuttosto da un insieme di circostanze che l’avevano reso tale Anche io sono stato abbandonato » continuò Draco, dopo averla guardata a lungo negli occhi, per cercare dentro di lei una conferma. « Nessuno dei miei compagni è venuto a cercarmi. Nessuno » rimarcò, stringendo i denti. La sua voce aveva assunto un colore cupo e nero, nonostante l’impassibilità dello sguardo « Nemmeno » Soffiò forte dalle narici, prima di continuare, in un’esternazione di rabbia « nemmeno mio padre. Solo che per me non è una novità ».Draco la guardò con occhi spenti, i pugni chiusi e un’espressione immutabile. Si domandò per quale motivo avesse confidato proprio a lei quella profonda amarezza, frutto di una consapevolezza che non era nemmeno sorpresa – perché sapeva già da tempo quale sarebbe stato il prezzo da pagare per militare tra le fila del male.
Lei, disse una voce nella sua testa. Me stesso, aggiunse lui a fior di labbra, in un mormorio che la ragazza non poté udire.perdere se stesso per proteggere lei la cosa piu bella e pura che la vita gli aveva dato , o meglio fatto incontrare e non certo per darla a lui come premio non ha lui che aveva concesso l'anima al male .cosi simile al suo padrino di quanto non possa esserlo a suo padre
Non era mai andata a cercarli. Non aveva mai tentato di seguirli. E non perché pensava di non poterli ma per pura vigliaccheria. Aveva giustificato se stessa in mille modi, ma non era mai riuscita a perdonarsi.Ora, , l’aveva fatto. E l’aveva fatto scoprendo un lato comune con quel nemico di sempre; capendo che le sue paure erano anche quelle che provava lui. Aveva cominciato con l’intenzione di consolarlo, e aveva finito per scoprire verità che forse sapeva, ma che aveva tenuto nascoste a se stessa.Così, non per la prima volta, Hermione pensò che lei e Draco avevano qualcosa in comune. Non per la prima volta, Hermione accarezzò, con il timore di una bambina e la reverenza di un prete, un’idea che gli era balenata in mente già da prima: che tra loro due ci potesse essere un qualcosa di simile non tanto all’amicizia, quanto al rispetto reciproco. Un muto rapporto fatto di elogi nascosti dietro offese e complimenti mutati in insulti. Un sodalizio di sguardi di nascosto.
Era, in fondo, qualcosa che già c’era ma che Hermione non riusciva a vedere: Draco che si nascondeva dietro un muro di bugie e indifferenza, e lei che andava a scovarlo al di là di quell’armatura di freddo distacco, con la grazia di una donna e la docilità di una bambina. Non se n’era mai resa conto, prima di allora, e forse nemmeno in quel momento le fu chiaro, ma l’attraeva il mistero di Draco Malfoy: la disperazione leggera del suo essere e la contraddizione costante del suo apparire. Quel tentativo di lasciare fuori il mondo, di non farsi corrompere e non per paura. Quello schermarsi dietro offese e parolacce per sentirsi più forte, per prevalere. Quell’arroganza che era solo facciata, perché il suo bisogno di prevaricare gli altri derivava solo da una debolezza interiore che lei non sapeva spiegarsi.
Perché Hermione Granger, un po’, segretamente, invidiava Draco Malfoy. D’altronde, si giustificava, chi, in vita sua, non aveva mai invidiato la fama, la gloria, il potere, la ricchezza? E, più di ogni altra cosa, la purezza del suo sangue, quella che a lei mancava e che la faceva sentire straniera in terra natalecapiva di essere superiore a lui perché non aveva bisogno di essere cattiva per essere migliore. ma lei non sa quanto dra sia invidioso di lei del sio cuore luminoso come il sole , del suo carattere coraggioso e leale cose che lui nonostante la ricchezza non potrà mai comprare poiche puroè il suo cuore
Draco sapeva già quanto loro si assomigliassero, e avrebbe solo desiderato una maggiore consapevolezza da parte della ragazza, o, forse, meno vigliaccheria da parte sua. Aveva intuito già da tempo quanto, in lui, fosse cambiato: del ragazzino che era stato era rimasto pocoForse era statoquel sentimento estenuante che drenava, giorno dopo giorno, ogni sua energia, la lucidità di una vita che non viveva, non completamente. Era stato un mutamento graduale, forgiato dal dolore e cesellato dalla paura, ma infine levigato dall’amore per Hermione. Quando quella presa di coscienza era diventata certezza, Draco aveva capito, con una sicurezza senza misura, che di lui era rimasto ben poco, e che avrebbe dovuto indossare altre maschere per nascondere se stesso, facce diverse che gli avrebbero permesso di sopravvivere in quel mondo che si era scelto per errore.
Nella vita si diventa grandi nonostante »Già. Nonostante. Nonostante questo amore che mi dilania l’anima. Nonostante la paura di essere scoperto. Nonostante il dolore di ogni tuo sguardo.
« Non ci sono seconde occasioni per me ».
« Forse perché non ne hai bisogno » aveva risposto lei. Con un fluido movimento del polso aveva dato un lieve tocco al braccio del giovane: il livido si era riassorbito all’istante.
« Come? » Draco aveva corrugato la fronte, confuso. Al di sotto delle sopracciglia biondissime, i suoi occhi grigi erano smarriti, ma in fondo alla pupilla si era accesa una luce che lei non aveva saputo interpretare.
« Mi hai salvata. Tre volte. Questo denota già una certa inclinazione al bene » Hermione gli aveva piantato addosso due enormi occhi castani, e poi aveva sorriso lievemente. Il cuore di Draco aveva mancato un battito, prima di ricordarsi che quelle non erano le parole che voleva sentirsi dire. Solo allora, con una brusca frenata, si era infranto contro un muro di delusione e amarezza
mai lei avrebbe amesso di amarlo
Non sapeva ancora che dietro quel bisogno spasmodico di sapere che lei scambiava per curiosità, c’era qualcosa di più profondo, ormeggiato prima ancora negli occhi grigi di Draco. Non sapeva ancora, Hermione, che l’amore chiama amore, è una legge inevitabile dell’universo. E che lei perdeva un pezzo di sé ad ogni sguardo di quel ragazzo.Draco, invece, aveva cominciato a capirlo. La sua diffidenza cominciava a trasformarsi in un’audacia inspiegabile persino a se stesso. La cercava con lo spasmodico bisogno che lo condannava da sempre; come un naufrago cerca la terra, o come un assetato l’acqua. Come cerca un cuore a cui manca qualcosa.la meta dell'anima
Draco aveva avuto modo di mettere ordine nei suoi pensieri e fare un resoconto della vita che aveva vissuto; questo non era servito a consegnarlo alla giustizia di una confessione, ma l’aveva aiutato senz’altro a trovare una quiete che non conosceva da tempo.senza il bisogno di menzogne e maschere, senza la necessità di costruire muri tra sé e il resto del mondo, se non quelli che sentiva il bisogno di erigere, e non perché rischiava la vita, ma per orgoglio personale.Era piacevole sapere che i suoi giorni non erano più in bilico tra vita e morte. Era un’esistenza felice, e, al contrario di ciò che si sarebbe aspettato, non era vuota, perché lo teneva vivo la speranza, mai veramente nutrita fino in fondo, che si era accesa dentro di lui.
Era piacevole quella prigionia perché c’era lei, a cui non importava il suo partito e che lo trascinava ogni giorno più vicino senza che lui se ne rendesse conto.
il tempo li avvicinerà sempre piu Era un gioco stupido, si disse Draco, ferirla per sentirsi invincibile, per domare la paura e per convincersi di avere una speranza di salvezza. Forse era il gesto più coraggioso che avesse mai fatto in vita sua: sacrificare se stesso e il suo amore per la salvezza di Hermione, e fingere che quell’immolazione non gli costasse ogni singola molecola del suo essere.
Ma era quella la maschera che aveva deciso di indossare. La migliore, per il bene di Hermione.
hrm sta iniziando a leggere dra sempre piu e non è detto che non intuisca la verita . spero che nev sta bene gli sono affezzionata lui e luna sono le uniche persne che possono avvicinare i due inamorati
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