Avevo messo questa storia tra le preferite ripromettendomi di recensire per spiegarne il motivo e nel frattempo è passato un mese, le ops.
L'unica cosa che impedisce a questa poesia di essere perfetta sono i puntini di sospensione che io personalmente detesto quasi quanto i punti esclamativi (qualcuno diceva: "exclamation mark is for pussies"). Ma anche Dumas ne fa grande uso, al cui confronto io sono uno scarabeo stercorario che spinge la sua pallottolina di vita.
Per il resto, inizio a farti i complimenti per come hai strutturato le strofe e le rime. Adoro quando voi autori mettete poche ma dirette parole, ancora meglio se sono presenti allitterazioni & friends. Per farla breve: sono un'amante della poesia musicale.
Il fatto poi che la protagonista sia una statua funebre immersa nella sua muta e solitaria tristezza senza tempo non fa che aumentare la bellezza della poesia, ed è il motivo principale per cui l'ho messa tra le preferite; c'è anche da dire che quando l'avevo letta ero da poco tornata da un viaggio a Vienna il cui cimitero è un monumento a cielo aperto in cui si ritrovano numerose statue del genere (e in più c'è quel gran signore d'un Ludwig van <3 cuoricino obbligatorio per Beethoven).
Il tema della statua che veglia, dicevo, ricorda inoltre i numerosi eroi di pietra, quelli che si dice si sveglieranno quando la loro patria sarà in pericolo (ad esempio c'è un meraviglioso guerriero vichingo del castello di Elsinore, Danimarca). È un tema toccante e malinconico allo stesso tempo, che ricorda tempi remoti che "dormono" ma ancora ci sono e aspettano di essere riscoperti.
La cosa interessante è che la tua madonna è deturpata e sfregiata, sembra quasi dimenticata e quindi la sua attesa pare essere destinata a essere eterna.
E niente, brava, brava e ancora brava.
Ange |
