Recensioni per
6 giugno 1944
di WarHamster

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
22/12/15, ore 16:34

Potrei sentirmi incredibilmente stupida a recensire qualcosa di due anni fa, se solamente questo qualcosa non fosse incredibilmente bello.
Mi sono immaginata i due protagonisti come ragazzini, troppo piccoli per la guerra, troppo fragili per pensare ad un futuro del quale la guerra non faccia parte.
Più amici che una vera e propria coppia, per quello che riesco a immaginare.
La parte delle stelle è fantastica: le stelle in qualche modo infinite, ma ne esiste comunque un' ultima, per tutti.
La parte finale mi ha ricordato in modo impressionante i versi di Dylan Thomas: non andartene docile in quella buona notte; non chiedermi il perché.
Mentre commento sto rileggendo perché non riesco ancora a capire quando la storia è raccontata: in un primo momento credevo che fosse suddivisa nella notte prima della battaglia, negli attimi che la precedevano, e dopo la vittoria. Ora non so per quale ragione mi sono convinta che sia narrata dalla fine, mentre Hank muore, dopo la vittoria.
Se mai leggessi questo commento ti pregherei di rispondere, anche se ti sembra banale, magari sono io che non riesco a capire.
Altra domanda: la foto che hai nel profilo riprende un filmato(?) che da qualche parte sono sicura di avere già visto, se riusciresti a dirmi dove l'hai trovato o da dove l' hai preso te ne sarei grata.
Spero di non averti annoiato,
e di leggere ancora tue storie.

Recensore Master
06/11/14, ore 22:23

Recensione premio 

Eccomi di nuovo, mi sono presa una piccola pausa, ma sono tornata. Ho letto questa storia rapita mentre una parte del mio cervello si immaginava una storia parallela. Nelle note iniziali hai detto che la coppia non era specificata, che potevamo intenderla come volevamo. Nella mia testa Jules era una donna, una di quelle coraggiose e forse anche un po' matte, che ha usato la sua fisicità quasi mascolina per imbarcarsi in quel suicidio. Si è fatta credere un uomo perchè voleva andare in guerra, combattere e dare una mano, a casa non si sentiva utile e lei odiava sentirsi in quel modo. Hank è il suo amico, uno di quelli più cari e vecchi che si possano conoscere. Lui ha cercato in tutti i modi di persuaderla, ma non ce l'ha fatta, anche se sapeva che quello sarebbe stato il risultato: Jules è testarda e fa sempre quello che vuole. Quindi si ritrovano lì, l'uno accanto all'altro in quella distesa di sangue e spiaggia. Jules sembra quella che nonostante la situazione, si lascia prendere dai sentimentalismi e dalla speranza, speranza che tutto finisca per il meglio. Hank, invece, resta di più con i piedi per terra convinto che nulla andrà bene. Lo sente, lo sente che quella è il suo ultimo momento di vita e si concede di fantasticare su un futuro, un futuro in cui porterà la moglie su quella stessa spiaggia. Jules continua a insistere che deve guardarla quella stella, che è qualcosa di positivo e che porterà speranza, ma non a Hank, a lui porta solo un ultimo sguardo a qualcosa che non vedrà più per il resto della sua vita. 
La poesia finale trovo che sia davvero molto azzeccata, chiude molto bene tutta la storia. 
Che dire, bella anche questa. Non so se la mia interpretazione è giusta oppure no, mi rendo conto che mi sono lasciata andare parecchio con la fantasia, ma non l'ho fatto apposta. Comunque, complimenti! 
Un bacione ^^ 

Recensore Master
14/07/14, ore 23:17

Ciao!

Quello dello sbarco in Normadia è stato davvero un evento tragico, come un po' tutti gli avvenimenti della guerra, ma quello ha una sua connotazione tradica e drammatica tutta sua.
Leggendo, anche io ho visto un segno in quella stella luminosa, quella stessa che brillava più di tutte. Voglio credere anche io, che sia un segno, che sia un messaggio di speranza, che induca loro a non arrendersi a vivere tutta la vita.
Ho come avuto la sensazione che, attraverso le immagini che hai voluto lasciarci, ci fosse qualcosa che ci voglia far sperare e qualcosa che ci induca a una fine certa.
Vedo in contrasto la speranza di Jules e il mare che mi fa immaginare l'abisso, la perdita.
Quella tragedia, fugace finale, una stella, l'ultima stessa per Hank e non per Jules.
Questa storia lascia amarezza quanto bellezza.
Mi è piaciuta davvero molto.
Cmplimenti.
Alla prossima!

Recensore Veterano
06/06/14, ore 12:26

Inizialmente credevo che Jules fosse morto e Hank si rammaricasse di non essere riuscito a salvarlo ma sono contenta di essermi sbagliata perché sarebbe stato tutto troppo incredibilmente triste, almeno così c’è la speranza (e per me la certezza –cerco di vedere sempre tutto rosa, non ci posso fare niente ^^) che Jules sia ancora vivo, che sia riuscito a trovare una brava ragazza e che, diventata sua moglie, l’abbia portata a fare un pic-nic ad Omaha Beach.

E’ stata davvero bellissima =]


Ohhhh “Salvate il soldato Ryan” *^*
“So solo che più uomini uccido e più mi sento lontano da casa.” (Cap. Miller)

Recensore Master
23/03/14, ore 20:39

Nelle guerre, specie quando si è in tempo di pace, si tende a evidenziare l'ardimento, il coraggio, la temerarietà, l'eroismo, tutte belle cose se viste superficialmente, si tende a ignorare il destino di tanti disgraziati che avrebbero fatto ben altro nella vita che indossare un'uniforme per andare a uccidere (o essere uccisi) da altri disgraziati più o meno come loro ma che avevano la divisa di un altro colore.
Secondo un noto principio bisogna avere fortuna anche nelle disgrazie, in questo caso i due tapini hanno avuto la fortuna di incontrarsi e di trovare in quella brulla landa che è la vita militare il bel fiore dell'amicizia (e anche qualche altra cosa, ma credo che difficilmente sarebbe stata capita all'epoca, specialmente in un ambiente impregnato di machismo come quello militare).
Ma in quel momento non credo che si facciano particolari timori di non essere compresi...
In questo caso, val bene la strafamosa citazione di Ungaretti, che cristallizza i sentimenti di coloro che sono impegnati nelle guerre di ogni tempo e paese: "si sta come sugli alberi le foglie".
PS. Grazie per avermi dato il permesso di girare per il tuo account alla ricerca di storie per cui scrivere le recensioni- premio, e scusa il ritardo nella stesura delle stesse.

Recensore Junior
26/08/13, ore 17:56

- «La vedi quella stella, Hank?».


C’è solo uno straccio di cielo bianco attraverso le nuvole nere delle esplosioni.
E c’è il rumore, troppo rumore per uno che vuole riposarsi.


«Dormi, Jules, non è il momento». -
Leggendo le prime righe, l'idea che mi ero fatta era totalmente sbagliata. Da queste poche righe, avevo pensato che i due soldati non fossero sul campo di battaglia, ho pensato che Jules fosse un ferito, e che Hank lo avesse allontanato dal luogo dello scontro nel tentativo di salvargli la vita.

Poi ho letto il resto, e, lentamente, tutto è diventato chiaro.

Mi piace come hai reso la situazione: disorientante e confusa all'inizio, poi man mano più chiara, come una fotografia sviluppata in una camera oscura.
Mi ha dato la sensazione di uno scontro a fuoco, troppo rapido per essere registrato normalmente, e di un soldato morente, che cerca di capire ed accettare quello che sta succedendo.

Concordo con te, credo che per un soldato in punto di morte sia, non piacevole, ma quanto meno rassicurante, pensare che il suo compagno sia vivo, che lo ricorderà come persona, e non come nome in un elenco, e che possa parlare con la sua famiglia al posto di una lettera dal fronte.

unholy spirit

Recensore Master
11/08/13, ore 18:44

Ciao! Scusa il ritardo, queste vacanze estive mi hanno rallentata ^^"

Prima classificata: FRANDRA


Ecco, questo è il genere di storia che lascia un ricordo di sé. Sei stata bravissima, mi hai lasciato senza parole. Il lessico è ricco, la punteggiatura ottima, non ci sono errori di nessun tipo. Ho molto apprezzato il tuo impegno, le tue ricerche accurate e le descrizioni.
Per scrivere questa fic ti devi essere molto informata – o devi aver ascoltato a scuola, cosa altrettanto impegnativa.
Hai descritto una scena triste, dolorosa, ma soprattutto vera. È proprio questo che ho apprezzato di più: la realtà.
Lo stile di narrazione rende la lettura unica; mi è piaciuto l’alternare del presente e del passato. Si capisce fin da subito che Hank teneva a Jules, tanto che ormai non desidera quasi più vivere, dato che il dolore è troppo.
Le pari che narrano il presente mi hanno colpita molto, sembra quasi di stare lì. Ho immaginato il tutto, anche facilmente grazie ai tanti aggettivi.
Nelle note hai precisato che stava al lettore interpretare il legame tra i due personaggi come amici o innamorati: ebbene, li ho visti più come amici, ma non semplici amici… come migliori amici. Che poi, sempre amore è , se manifestato come amicizia o amore vero e proprio non importa.
Sei riuscita a trasmettermi il loro legame, quanto era importante Jules per Hank.
La tua è una storia bellissima,e per tutto ciò che ho detto sopra, secondo me merita il primo posto.

VOTO: 10

Ancora complimenti!
(Recensione modificata il 31/08/2013 - 11:27 am)

Recensore Master
02/08/13, ore 17:10

Oh mamma! Bella e triste, almeno per come la interpreto io, poi non so che lettura tu le abbia voluto dare!
Una triste verità, al consapevolezza di scivolare via lentamente e andare forse a ritrovare la propria pace nell'oblio ...
Complimenti!