Ciao! Allora, ti dico fin da subito che sarò schietto e sincero. Non mi ritengo un bravo autore, anzi, sono il primo ad ammettere di avere ancora molto da imparare, ma mi sento di dover intervenire.
Ho letto solo il primo capitolo e un breve pezzo del secondo, e ho notato tanti, troppi errori.
Tanto per cominciare, la punteggiatura è usata molto male. In alcuni punti ho persino realizzato che se qualcuno dovesse leggere questa storia ad alta voce arriverebbe alla fine morto, senza fiato. La punteggiatura serve per inserire delle pause, che facciano scorrere meglio la lettura, e dopo alcuni segni quali la virgola, il punto eccetera sarebbe gradito uno spazio. Un'altra cosa che mi è balzata all'occhio fin da subito è che molte volte non c'è concordanza tra verbo e complemento oggetto, un esempio lampante è “la aveva salvato e la aveva tenuto “, tra la fine delle prima e l'inizio della seconda riga del primo capitolo. Sempre in questa riga, vedo un 'se' che difetta di accento, come invece il pronome personale necessiterebbe.
Andando avanti continuano a mancare gli spazi dopo le virgole, e ogni tanto un bel punto non guasterebbe. Ci sono pure molte ripetizioni, la parola 'anni' in solo tre righe è stata usata tanto da potersi estinguere. Inoltre, dovresti specificare quando i discorsi sono dei pensieri e quando delle parole espresse a voce, e magari chiudere in qualche modo e far capire meglio quando essi terminano. Anche l'uso dei paragrafi è diventato un optional, di norma quando cambia il soggetto e/o il contesto bisognerebbe andare a capo, ma tanto ormai, a cosa serve, no?
Il 'và' all'inizio della quinta riga mi lascia un tantino scosso, però oggigiorno va, o meglio và di moda mettere accenti qua e là e levarli quando sono antipatici, come nel caso di 'e', verso la fine della decima riga, che essendo voce del verbo essere andrebbe accentata, per distinguerla dalla congiunzione.
Arriviamo all'ottava riga: che bello, si va, pardon, si và a capo! Non ci ero più abituato, che emozione! Ma la gioia del momento viene sostituita dall'orrore nel leggere “- Mi scusi signor Nilson ma non è che il mio cane lo abbia attaccato volontariamente lo avrà involontariamente provato e lui a reagito” Lasciamo perdere il fatto che la frase sia strutturata molto male e manchi di punteggiatura: concentriamoci su quel 'a reagito'. Ora, non so tu ma io so fin dalle elementari che la terza voce singolare indicativo presente del verbo avere ha la H (toh, senza volerlo l'ho pure usata), questo è un errore grande quanto una casa, se non di più! E andando avanti vedo un 'é' con l'accento palesemente errato, a meno che dietro di lui non si sia perso un 'perch' o altro..
Comunque, concludo il capitolo e proseguo con il secondo, se devo essere sincero, con gioia funerea. Ma proprio nel cominciare, nella prima riga, mi arriva un'altra mazzata, forse, anzi sicuramente la più potente di tutte: “I tuoi occhi sono uguali hai suoi” non c'è che dire, le H in questa fanfic sono proprio dispensate con un criterio, come dire... assurdo? Da quando la preposizione articolata 'ai' vuole la H? O forse è messa per fare pan dan con il 'a reagito' di prima? Sono davvero basito, ridere o piangere, questo è il dilemma. E subito dopo, nella seconda riga, dopo l'ennesimo uso del termine 'anni', vediamo un altro tocco d'arte: 'gli e lo dico' non ho idea di cosa sia, o cosa dovrebbe essere, ma a questo punto credo che sia meglio non farsi domande e opto per piangere.
Continuo a leggere, giungo a questa frase: “ - E’ po’ complicato da spiegare, ma prima di tutto mi potresti dare qualcosa da mettermi a dosso? “ chi è questo 'dosso'? Un nuovo personaggio, scritto ovviamente con la minuscola? O forse qualcuno desidera prendere un indumento da stendere su di un dosso, su di una strada? E poco dopo leggo questo: “- Scusami,ma non no niente di maschile da darti, potrò chiedere ad un mio amico se mi potrà prestarmi qualcosa, -Per ora ti presterò qualcos’altro; -Però non mi hai spiegato perché hai ancora quelle orecchie da cane?“ io penso che queste siano tutte cose dette dalla stessa persona, altrimenti il discorso non avrebbe senso, ma quei trattini danno l'illusione che siano discorsi di più individui, bah, un altro mistero... una parte a dir poco piena zeppa di errori, alcuni di battitura, come quel “non no niente”, che suppongo dovesse essere in origine un 'non ho niente', altri grossolani, come la presenza di due particelle 'mi' nello stesso periodo, in “se mi potrà prestarmi qualcosa”, che stona tantissimo.
E ora osserviamo un po' la forma ed il contenuto; le molte ripetizioni (sono rimasto troppo colpito dall'uso di 'anni', se non ho contato male l'ho trovato ben otto volte nella ventina di righe che ho letto) e l'uso errato dei paragrafi, nonché quello della punteggiatura, rendono la lettura molto confusa e ne ammazzano la piacevolezza.
Ci vorrebbero delle descrizioni più approfondite, magari sull'ambiente e sui personaggi, le indicazioni sul luogo in cui si svolge il tutto sono pressoché assenti, fatta eccezione per il punto “allora andò nel soggiorno e quasi sveniva per lo spavento“, dove scopriamo di colpo che ci troviamo in una casa, o almeno così si crede, dato che c'è un soggiorno. Miki penso di aver capito che sia il cane ed il signor Nilson un cliente, o un tizio capitato lì, visto che compare dal nulla e di lui non ci fornisci alcun dato. E tecnicamente dovrebbe avere anche assistito alla trasformazione, visto che non si parla di una sua uscita di scena.
A mio parere ci sono alcune forme ricorrenti che stonano, come l'uso spassionato della congiunzione 'e'. Della serie 'la banana e la pesca e la mela e la pera', è lo stesso modo che utilizzi tu; di solito nelle liste di elementi si usano le virgole e solo per legare gli ultimi due si utilizza la congiunzione, ma sembra che tu non voglia mai finire la frase (“molte avversità aveva dovuto affrontare e molte difficoltà da superare ma quando due anni fa aveva avuto quel incidente e quella gentile dottoressa la aveva salvato e la aveva tenuto con se la vita era diventata più semplice e tranquilla anzi fin troppo tranquilla quasi noiosa”, lo si nota fin dalla prima riga).
Una lettura, o anche più di una, prima di postare sarebbe decisamente di aiuto, perché da quello che vedo sembra proprio che la storia sia stata scritta e schiaffata così com'era su EFP. Che fine ha fatto il labor limae? Ti consiglierei anche un Beta che corregga ciò che scrivi, come ho detto prima non ho proseguito nella lettura dei capitoli, ma se sono tutti come credo, si salvi chi può!
Ebbene, ho concluso. Forse sarò stato acido, a volte pure cattivo, ma tutto ciò che ti ho fatto notare sono cose che ogni autore decente nota subito, a primo impatto, e la mia vuole essere una critica costruttiva. L'ideale sarebbe riscrivere meglio questa fanfic, stando attenta agli errori che ti ho fatto notare, al fine di migliorare. Non vorrei essere brutale, ma resa in questo modo la storia è proprio scritta con i piedi.
Spero di cuore che tu non te la prenda, il mio è un invito d'aiuto, non prenderlo come un insulto o un'offesa, te ne prego. Ciao, 'notte. |