Recensioni per
Against the Odds
di andromedashepard

Questa storia ha ottenuto 94 recensioni.
Positive : 94
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
01/08/14, ore 22:45

"Aaaaww"
La prima cosa che ho pensato nell'immaginarmi Joker che prepara la festa a sorpresa.
"Aaaaww"
La prima cosa che ho pensato quando ho letto la scena finale.
Ma non puó essere cosí facile.
C'é ancora la questione "moglie morta" da trattare, e secondo me ancora si conoscono troppo superficialmente per beneficiare di una nottata insieme.
Curioso di vedere le conseguenze negative degli avvenimenti di questo capitolo (e, se il mio intuito non mi inganna, ce ne saranno).
Infondo, la romance di Thane é bella proprio perché é tormentata. :)
Una delle cose che più ho apprezzato di questa storia é stato il fatto che (ancora) non hai dato un nome proprio a Shep, permettendo a ognuno di infilarci a forza la propria FemShep Thanemancer.
Non mi ha convinto totalmente la risoluzione della questione Sidonis al poligono di tiro: ho visto la Sheppa un po' troppo arrendevole, ma non é quello l'argomento principale della ff, quindi va bene lo stesso. :)

Recensore Veterano
10/08/13, ore 19:23

Credo di aver letto questo capitolo circa dieci volte e sono tre giorni che cerco di recensirlo e sono tre giorni che cancello e ricancello quello che ho scritto, solo perché non riesco a trovare le parole più adatte per dirti quello che ho provato leggendolo.
Non so, non ci riesco, ogni cosa che scrivo sembra banale, piatta e priva di senso, e questa storia non lo merita.
Oggi ci riprovo sperando di non dover cancellare di nuovo tutte le parole che escono dalla mia testa invasa dal caos in questo periodo.
Lo sai, io sono una GarrusRomance al 1000x1000 ma qui ho adorato la loro amicizia.
l tuo modo di descriverli, prima lontani divisi da un senso di colpa che lacera entrambi e poi cosi vicini da essere di nuovo i migliori amici.
Il tutto contornato da quell’alone di umanità che ormai mi porto dietro dal primo capitolo, perché era proprio di questo che ti parlavo nell’altro capitolo; Ann ha provato pietà per Sidonis, ha visto negli occhi di quell’uomo disarmato l’ombra della vergogna e della sofferenza. 
Non voleva vederlo morire, perché lui era già morto.
Poi, poi… accidenti poi, quanto Thane sia entrato nella mente e nell’anima di Ann, posso dire di averlo provato in questo capitolo.
Una frase mi ha colpito leggendo, una frase semplice di per se ma per Shep importante e sintomatica dei suoi nuovi sentimenti :”di cosa ho bisogno, io?”.
Già, di cosa hai bisogno Ann? Hai dato libero sfogo a tutti, hai permesso che tutti avessero la loro vendetta o la loro liberazione, ma ora ti sento come un leone in gabbia che chiede a gran voce di essere salvata.
Da cosa? Da chi? Forse non lo sai neanche tu, ma quel nodo alla gola è sempre più opprimente e soffocante, e forse è proprio tra le braccia del drell che sai di poter scappare, sai di poter essere la vera Ann.
Forse lui ti sta entrando dentro l’anima come tu sei entrata prepotentemente nella sua.
Non rileggerò questa recensione perché so che la cancellerei per l’ennesima volta, spero solo di aver reso bene quello che questo capitolo mi ha trasmesso e prometto di fare meglio la prossima volta :)
Un abbraccio forte.

K.

Recensore Junior
08/08/13, ore 12:08

Recensisco in punta di piedi. Thane è un personaggio a me per la maggior parte sconosciuto, in quanto pur rispettandolo e amandolo, non ho mai approfondito la relazione con lui, essendo una Garrusmancer. La storia che stai sviluppando mi piace molto, mi incuriosisce anche il fatto di vedere Garrus come amico.
Di questo capitolo mi è piaciuto il pezzo in cui Garrus e la tua Shepard si chiariscono, soprattutto quando Vakarian le chiede se avrebbe esitato se davanti a lei ci sarebbe stato uno schiavista batarian. L'amicizia, come hai sottolineato tu, a volte non è gentilezza, a volte un amico ti spinge a riflettere su te stesso andandoci giù pesante, spinto dalla delusione o dalla frustrazione, come ha fatto Garrus con Ann.
Tornando a Thane...è molto ben tratteggiato, credibile, per quanto lo conosca poco e non possa dare un giudizio completo su di lui. E, sì, in una prima superficiale impressione, mi è sempre sembrato il tipo da interessarsi alla filosofia, e concordo con te quando dici che interessarsi di filosofia non vuol dire per forza di cosa smettere di credere, e Thane è profondamente religioso, questo lo si è capito diverse volte durante ME2 e ME3.
Concludo facendoti ancora i complimenti per la storia che stai sviluppando. Non recensirò spesso, perchè appunto ho scarsa conoscenza di Thane, ma continuerò comunque a seguirti.
Attenderò con pazienza il prossimo capitolo.
A presto.
Nad.

Recensore Veterano
07/08/13, ore 07:39

Questa volta non seguirò neppure l'ordine della tua narrazione. Voglio iniziare dalla frase che mi ha colpito più di tutto: “Non è la tua esitazione che mi ha fatto male, Shepard. E’ il senso di colpa che è nato da quell’esitazione. E’ il potere che hai su di me, di farmi pentire delle mie stesse scelte quando tu non le condividi”.
Voglio analizzarla a fondo perché ho continuato a rimuginarci sopra anche mentre seguivo il resto del tuo racconto.
In misura differente le convinzioni personali e i propri giudizi guidano le nostre azioni. C'è chi è più propenso ad ascoltare un punto di vista diverso dal suo e chi chiude le orecchie, sicuro di essere nel giusto. Non voglio approfondire il senso di questa sicurezza nelle proprie convinzioni, che comunque diventa un elemento completamente negativo se spinto all'eccesso (in un senso o nell'altro), ma continuo a sentirmi folgorata da questa tua verità. Quale che sia l'opinione diversa dalla nostra, tendiamo ad attribuirle un peso o un altro a seconda di chi ce l'abbia espressa. L'esitazione di Ann ha avuto un effetto devastante su Garrus, che si sarebbe semplicemente incavolato a morte con chiunque altro si fosse permesso lo stesso gesto.
Fiducia e rispetto, credo siano questi i sentimenti più importanti, quelli che determinano il nostro grado di apertura verso un'altra persona al punto che, spinti all'eccesso anche questi due sentimenti, si può essere addirittura plagiati da una personalità abbastanza forte, perdendo la capacità di pensare con il proprio cervello. Funziona così l'indottrinamento dei Razziatori? Probabilmente sì, visto che è una manipolazione della mente che richiede tempo. Un tempo variabile proprio in funzione della forza di volontà della vittima.
Secondo tema degno di nota è la differenza fra Ann e Thane. Non riesco a immaginare la prima mentre si perde in elucubrazioni filosofiche, proprio a causa della vita che conduce e delle responsabilità di cui è stata caricata, ma quelle riflessioni diventano invece addirittura necessarie per il drell. Forse lo sarebbero per qualunque drell, proprio per quelle loro capacità mnemoniche che rendono estremamente complesso il confronto perenne fra ciò che si è compiuto in tempi passati e ciò che si sceglierebbe nell'istante presente. Ogni nostra azione è il frutto delle informazioni, necessariamente incomplete e inesatte, che avevamo a quel tempo ed è facile immaginare come, alla luce di nuove informazioni, le nostre azioni sarebbero potute mutare. Non si può tornare indietro, ma bisogna saper accettare serenamente gli eventuali errori commessi o non si riuscirebbe a continuare a vivere. Per Thane questo tema acquista ancora più peso, vista la sua professione. Il corpo e l'anima. La capacità di tenere separate queste due entità richiede una forza particolare, che deve basarsi su meditazioni profonde.
La memoria perfetta fa dire a Thane "La mia presa è salda, lui non oppone resistenza, pelle morbida sotto le mie dita, devo agire in fretta, prima che soffra. Un movimento preciso dei polsi e il suo collo si spezza sotto le mie mani. Mi allontano, il cadavere si accascia sul pavimento" durante un incontro con Ann che è intimo e dolce, in cui la fragilità del corpo umano non portava certamente a considerazioni di questo tipo nella sua mente...
Non riesco a immaginare un rapporto vero con un drell che non si basi sulla sincerità più assoluta, perché quella memoria è sempre in agguato e può uscirsene fuori nei momenti meno opportuni, causando effetti indesiderati.
La successiva considerazione di Ann “Non scusarti. Piuttosto, noi Umani dovremmo evitare di sentirci a disagio di fronte a… beh, insomma…” evidenzia un punto fondamentale: bisogna essere in grado di accettare la sincerità. E' più semplice essere sinceri rispetto ad accettare la sincerità. Anche perché la sincerità di un drell può essere "brutale", nel senso che viene trasmessa fotograficamente, senza parole che ne smussino le parti taglienti.
Come al solito, spero che queste mie considerazioni non ti urtino, anche se non sono vere e proprie recensioni. Voglio però terminare dicendoti che sarebbe stato difficile scrivere una scena più tenera e dolce di quella con cui hai chiuso questo capitolo. E' delicata e garbata, ma terribilmente emozionante e coinvolgente.
Grazie davvero per questo splendido capito. Un abbraccio forte,
S.