edo che il popolo continua a chiedere l'accorciamento dei capitoli... beh, ribadisco che per me non sono un problema ma a quanto pare per altri sì. C'è anche da dire che decisamente io non rientro nella fascia d'età degli altri recensori, sono una vecchia... sarà quindi anche una questione di età, ma anche quando avevo quattordici anni (ben dieci anni fa) e leggevo più assiduamente le fanfictions mi piacevano gli autori descrittivi e attenti, quindi forse è più una questione di gusti.
Se proprio continuano queste lamentele sulla lunghezza a questo punto ti consiglierei anche io di spezzare i capitoli, ma ASSOLUTAMENTE non ti consiglio brutte cose tipo "taglia e cuci", o un cambio di stile a favore di uno più sintetico, perché non ce n'è affatto bisogno e credo che sarebbe incoerente: non si cambia stile a storia già iniziata, e poi ripeto che secondo me va bene così.
Volevo commentare la storia, visto che la scorsa recensione ho commentato solo lo stile.
Dunque... da dove inizio? Premetto che, come ho detto, sono una vecchia e quindi leggere le vicende quotidiane di una quindicenne non può che riportarmi alla mente i miei trascorsi adolescenziali, purtroppo la mia età non mi permette un'identificazione diretta con Giulia. E' anche vero che se la Zucchero di oggi non può identificarsi granché, la Zucchero quindicenne ci si rivede eccome. Pensandoci oggi, nonostante io sia stata sicuramente un'adolescente assai più turbolenta e problematica della protagonista, non posso non rivedermi in tutti i suoi dubbi e le sue frustrazioni. Senza dubbio questi piccoli (o grandi) tormenti sono comuni a tutti gli adolescenti, o meglio, sono comuni a tutti gli adolescenti che da adulti diventeranno persone interessanti.
La famiglia della protagonista è ben descritta, i personaggi sono tutti ben caratterizzati, i ruoli sono definiti ma non stereotipati, lo sguardo della protagonista è trascinante e molto soggettivo ed è (giustamente) il fulcro della narrazione. Sembrerebbe un paradosso che il carattere dei personaggi secondari (Melissa in primis) sia più definito di quello della protanista, ma in realtà è coerente con la narrazione in primissima persona che hai scelto. Lo sguardo di Giulia è più rivolto all'esterno che all'interno, si sofferma di più sui difetti dei suoi familiari che non sui suoi, osserva i pregi degli altri per evidenziare le sue mancanze e le sue sfortune, eccetera... e tutto questo è terribilmente tipico dei quindici anni. Del resto, quando si scrive di adolescenza non si può omettere niente di tutto questo, ne risulterebbe un quadro incompleto.
Mi piacciono diverse cose di questa storia: la prima è che l'amore, sto benedetto amore, non è al centro della narrazione come accade invece in altre fanfictions, che partono subito con una roba tipo "Lui. Era il più figonissimo della scuola, ma anche il più bastardissimo. Aveva uno sguardo che sapeva farti sciogliere come panna e una lingua tagliente come la sua mostruosa sexitudine eccetera eccetera eccetera". Quelle ff mi sono sempre state sulle palle e le ho sempre scartate alla prima riga, mi sembrano esasperatamente stupide, ed è sempre stato così; già quando ero una ragazzina le leggevo e pensavo "seeeeh, e vabbè, mò che altro se deve inventà sta qua?" poi andavo a scuola e vedevo i miei compagni di classe, quelli reali: ammassi di pus, brufoli e insicurezze, goffaggine ridicola, disinteresse totale verso i sentimenti, attacchi di panico nel bel mezzo della lezione, esibizione gongolante dei peli pubici finalmente spuntati eccetera eccetera. Allora pensavo senza troppi complimenti che le ragazze fantasticano troppo e in modo stupido. Invece Giacomo è un ragazzo reale, FINALMENTE, FINALMENTE un ragazzo realistico! Sembra poco ma fra le fanfictions non lo è. Trovare un personaggio maschile realistico su questo sito è come trovare un ago in un pagliaio, quindi ti faccio millemila complimenti e ti invito ad approfondire di più il suo personaggio.
La seconda cosa che mi è piaciuta (in particolare di questo capitolo) è che Giulia ha rivelato dei lati un po' "oscuri", mi è piaciuta la scena della rabbia contro Chiara, mi è piaciuto che Chiara sia una bambina un po' manipolatrice, mi sono piaciute queste piccole e umane zone d'ombra nella narrazione, perché la vita è fatta anche e soprattutto di questo, di cose nascoste e non dette. Chiara se ne accorge bene, di avere ceduto a qualcosa di "brutto", ma poi subito dopo si giustifica da sola, e questo è così umano... mi è piaciuto davvero tantissimo.
Oddio, ho scritto un poema e devo pure staccare rapidamente, quindi concludo bruscamente qua la recensione. In realtà ci sono tante altre cose da dire ma te le dirò quanto continuerai la storia, nei prossimi capitoli. Intanto ti faccio ancora i complimenti e ti invito a continuare senza paura del giudizio degli altri, che quello deve contare sempre molto poco, fidati. |
