Recensioni per
Lupin III - Un insolito dialogo
di Fujikofran

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
14/05/18, ore 05:07

Sarebbe davvero una piacevole e romantica storiella, fatta di tenerezza e di sincera amicizia che pian piano muta in amore, come per due ragazzini delle medie o del liceo(al massimo) che per la prima volta hanno il coraggio di aprirsi l'un l'altro un po' di più e di mettere in gioco i propri sentimenti.
Sarebbe.
Peccato che qua non stiamo parlando di ragazzini, né tantomeno di sentimenti veri e sentiti.
Jigen non ha mai provato qualcosa di profondo per Fujiko. E anche se è probabile, in quanto penedotato, che provi un'attrazione per lei, certo questa non si costituisce in lui come sentimento, ma soprattutto, egli non si umilierebbe mai così tanto da fare il gentile e il dolce con quella donna che tanto disprezza: non solo per l'uso continuamente egocentrico e velenoso che fa delle sue abilità, ma anche per il continuo prendere in giro il suo più caro amico (di Jigen), ovvero Lupin.
Tralasciando il fatto che Goemon non lascerebbe mai il suo caro compagno-amico-capo in una situazione di pericolo, e per lungo tempo particolarmente.
Tralasciando, altrettanto, che Jigen (almeno lui, Fujiko non so) lo aiuterebbe ad evadere, piuttosto che stare fermo per tre giorni per giunta in un luogo isolato con la persona che più lo urta al mondo.
In ogni caso, non si avvicinerebbe certamente a lei per sedercisi vicino, né tantomeno la riscalderebbe con la propria persona (al massimo le lancerebbe una coperta per pietà umana). Lui non ne è segretamente innamorato: la evita per fastidio morale, e proprio per non cadere nella sua ragnatela da vedova nera che si mangia la testa del compagno.
In generale, egli non si metterebbe mai con nessuno così tanto a nudo, perfino da mostrarsi, volutamente a parole, vulnerabile a causa dell'assenza del suo fedele cappello; inoltre, dolcezza e allegria non sono assolutamente concetti da lui conosciuti.
Comunque, Jigen non è l'unico personaggio fuori da sé stesso, Fujiko ci fa a gara, perdendo alla fine dei giri, ma dando prova di grandi impennate in certi momenti.
Sebbene il suo atteggiamento complessivo possa ben ricalcare la Margot giocosa per semplice diletto sessuale, alcune sue conclusioni sono altamente singolari. Dalla ipersensibilità mostrata per Lupin, senza peraltro una risposta pratica, al tenero e intenso voler bene a tutti e tre come migliori amici, quando spesso agisce in solitaria o gli mette i bastoni fra le ruote per accaparrarsi l'intero bottino, infischiandosene di causare una loro possibile cattura o anche una possibile morte in taluni casi, supponendo semplicemente che "tanto se la caveranno".
A tal proposito, non comprendo come possa affermare seriamente:" [...] a volte devo farlo, per il nostro bene [...] ". Sinceramente, non ne capisco il senso, chiedo delucidazioni.
Legittimo invece, pensare alla cara e vecchia (forse si arrabbierà per questo aggettivo) Fujiko Mine come ad una donna desiderosa di stregare e di spassarsela con chi le possa essere di utilità per i suoi scopi, o con chi, cosa rara, trovi realmente interessante (oltre che di facile disposizione: cosa questa comunissima ma mancante appunto alla radice in Jigen).
Il suo comportamento verso i tre ladri, nella serie e non, si caratterizza come: incostante, altalenante e quasi mai sincero (lasciando solo spazio ad una consapevolezza interiore, non si sa se più dello spettatore o di Margot, di una amicizia "vai e vieni"; come tante ce ne sono), non valendo la pena sedurre Goemon, non volendo veramente sedurre Lupin e non potendo in alcun modo sedurre Jigen.

Infine, riguardo lo stile, la reputo una sufficiente esposizione, sebbene il tema si profili ripetitivo e vuoto di ampliamenti significativi.


Spero ti impegnerai maggiormente nei tuoi scritti, senza far volare troppo la fantasia (naturalmente sei libera di scrivere ciò che preferisci: il tuo racconto è il tuo mondo, non devi rendere conto a nessuno) e senza cadere in cliché da comuni romanzi rosa.