Recensioni per
Un'esperienza
di okioki

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
10/07/14, ore 12:51

Ed eccomi qui a recensire, come promesso - ma con un vergognoso ritardo - la tua storia, come premio in quanto 3° classificata al contest "L'Antieroe". 
Devo dire che ho trovato questo racconto e conseguentemente il tuo stile molto diversi da "La Regina dell'Anello": sarà per l'ambientazione, per la piega leggermente introspettiva con cui ci hai parlato di Urs e di Sarah, forse semplicemente il fatto che il ritmo è molto serrato e gli eventi si srotolano l'uno dopo l'altro quasi senza una tregua, incessanti, senza lasciarti il tempo di domandarti cosa accadrà e come si concluderà la vicenda; fatto sta che ho trovato "Un'esperienza" molto scorrevole, incalzante, mi ha lasciato sulla lingua un sapore dolceamaro che non so a cosa attribuire e soprattutto mi ha lasciato quasi l'impressione che fosse un abbozzo piuttosto che un racconto vero e proprio, un qualcosa ancora di acerbo ma, sia ben chiaro, pieno di potenziale. 
La storia in cui viene invischiata Urs ha quasi del sovrannaturale: a distanza di anni, senza più legami apparenti a unirle, ancora sente una voce, un richiamo, come una mano che la tira a sé e che appartiene alla ragazza di cui è stata innamorata - e di cui, forse, lo sarà un po' sempre -, ma di cui non sa più nulla. Sarah è un fantasma che ancora influenza la sua vita, una presenza-assenza che in un qualche modo impedisce a Urs di lasciarsi alle spalle il suo passato, nonostante tutti i buoni propositi di rendersi indipendente, di saper contare solo su se stessa.
Bello il fatto che per tutte le notti addietro, nel momento in cui Urs si risvegliava, non riusciva a ricordare nulla del suo incontro con  Sarah; bello il fatto che per tutte le notti addietro Sarah l'ha sempre perdonata, eppure era il perdono di se stessa ciò di cui Urs aveva bisogno ed era quello il motivo per cui dimenticava tutto. 
Ti dirò la verità, questa storia mi ha affascinata non poco, eppure, come ti ho già accennato, mi ha lasciato come qualcosa in sospeso, come la sensazione che tu abbia intrecciato troppe storie, troppe vite senza in realtà approfondirne nessuna: chi sono davvero Ramona, Laila, Alice? E Sarah? Perché se n'è andata? Chi sono Cat, Melissa, Bryan? E David? Perché tra lui, Urs e Sarah è finita? Com'era esattamente il loro rapporto? Questa è l'impressione che mi hai dato. Che tu abbia voluto raccontare una sola storia spargendo qua e là dettagli, frammenti, ma il risultato è qualcosa di vago, confuso, come un sogno che fatichi ad emergere dalla coscienza.
In ogni caso, a parte qualche errorino qua e là, è ben scritta, grammaticalmente corretta e con un buon ritmo: non l'ho trovata pesante nè troppo lunga nemmeno per un istante. Ti segnalo alcune delle sviste che ho notato: "avvolte", che andrebbe staccato", un "a" io cui hai mancato la "h", certe espressioni che non ho ben colto come "atteggiamenti di ovvia", "coctail", David che ogni tanto diventa Davide. 
A presto!
Athenryl

Recensore Veterano
16/11/13, ore 23:45

Ciao, ho letto con piacere questa storia. Ho letto che un pò di critiche ti sono statte mosse quindi io mi soffermerò sulle cose positive. Non mi dispicciono le shot lunghe quindi per me andava bene, ache l'ambientazione mi sembrava adatta e ben fatta,vedrò di leggere altro di tuo. Anche io scrivo e se ti va e non ti annoiano i capitoli lunghi puoi passare dal mio account e vedere le storie cher sto pubblicando, insieme ad un  altra ragazza, mi piacerebbe sapere che ne pensi, sprattutto di quella in corso. Beh ci vedriamo alla prossima!
Un Bacio

Recensore Master
09/09/13, ore 18:36

Contest "Finiamola!" : storia partecipante

Purtroppo non colgo fino in fondo le assonanze con il libro di cui parli nelle note – avrei dovuto forse leggerlo, ma la Yoshimoto non è nelle mie corde. Partiamo con gli errori, un po’ tantini ma sparsi nella storia quindi poco fastidiosi alla lettura: “a volte”, che è staccato; “sento come se un pezzo della mia anima si fosse distrutto..” perché questa distruzione avviene prima della narrazione; “cocktail”, la k manca ;) e quando il né è negazione (né capo né coda), vuole l’accento… il “sia”, anche se nel parlato spesso vi associamo il “che”, vuole un altro “sia”, perciò sia carne sia pesce. Ci sono tante di queste imperfezioni, che una rilettura potrebbe correggere. Anche qui, per non stare a riportarli tutti, se vuoi potrò passarti il file “corretto”: ovviamente, come sempre, ricordo che non sono una correttrice di bozze professionista e che, tranne alcune cose grammaticali insindacabili, tutto è relativo e da prendere con le pinze. Il linguaggio è molto “colloquiale”, a volte utilizza espressioni tipiche del parlato (e forse della tua zona, perché a me la frase “atteggiamenti da ovvia” non dice nulla ;) ). Potrebbero andar bene visto il tipo di storia e il narratore interno, ma soprattutto quelle molto gergali potrebbero – come accade con me… - risultare incomprensibili. La storia in sé è molto particolare, il tema dell’amore è apparentemente trattato come se fosse marginale perché sembra essercene “troppo”, la protagonista ama troppa gente in modo troppo intenso, le ragazze che amano e sono molto disinvolte, David-e che vuole bene, ricongiunge, non è quello giusto… eppure, di fatto, è l’unico vero protagonista. È una storia un tantino ingarbugliata, ha molti personaggi che si accavallano e sovrappongono in un’onda incessante. Ma è anche molto viva, vibrante, dà l’idea di essere in un locale a sbirciare la storia mentre avviene – un po’ alla Beautiful. Sì, ecco, dà un po’ quest’impressione, risveglia un po’ il voyeur che c’è in noi :D ma in maniera assolutamente positiva: si vuole arrivare alla fine, capire se tutto finirà per il meglio o no. [personalmente avrei sperato in un po’ più di tragedia, ma che posso farci, sono per l’angst fino in fondo]. È lunghetta, a tratti un po’ pesante: forse, più che in formato one-shot, sarebbe meglio suddividerla in un paio di capitoli, in modo da impostare per bene le pause.