‘La farfalla bianca’ di Hell96
Grammatica e stile: 6/10
Originalità: 7.5/10
IC: 7.5/10
Trama: 7/10
Uso della canzone: 4/5
Giudizio personale: 3.5/5
Totale: 35.5/50
Commento di Yume_no_Namida
Per dare inizio a questo commento, utilizzo una citazione tratta da un articolo che, un po’ di tempo fa, ho letto su Internet - non ricordo neanche più dove, ma non ha importanza. #milleeunomodipermascherarel’alzheimer
‘Ricordate quando, a scuola, la maestra vi faceva fare il tema e vi spiegava che prima c’è la brutta copia, poi la bella? Voi buttavate giù i pensieri, li scrivevate a caso su un foglio e poi li rielaboravate, dando una sistemazione ordinata al tutto. Ecco, le canzoni di Vasco Brondi sono un po’ così: perennemente in fase di revisione.’
A parte che su Vasco Brondi non concordo e, anche se fosse, io sono a posto così - le canzoni, come le poesie, mi colpiscono dritte allo stomaco o meno, indipendentemente dalla loro organizzazione.
A parte che non seguivo proprio quei passaggi, nel fare il tema - ma si tratta di questioni che non interessano a nessuno, ergo = sorvoliamo, prima che mi si sollevino contro i forconi *scorge partecipanti con gli occhi infuocati* E-ehm.
Il punto è che della tua storia si potrebbe dire lo stesso, e adesso ti spiego il perché.
Premessa necessaria: ciò non vuol dire che io non l’abbia apprezzata. Il finale è di una semplicità bambina che risplende, perfetta per gli occhi di Konohamaru, e i punti di originalità derivano tutti dalla creazione di Konoha - in accordo con il testo della canzone, ma non troppo letteralmente -, da quella minuscola fogliolina che prima è stata in grado di unire due destini, poi centinaia di famiglie. E c’è da sperare che il passato funga da monito, che l’amore sia per tutti, senza il forse. Magari un giorno...
Tuttavia, ci sono degli elementi che non posso trascurare; Grammatica e stile in primis, che incidono sullo svolgimento della Trama, poi l’IC di Naruto che a volte scompare - es. nelle urla un po’ sconnesse e ripetitive contro Konohamaru, che però forse ad una certa età non sono del tutto inspiegabili -, ma riaffiora nel ricordo degli anni trascorsi insieme ad Hinata.
Anche nel tuo caso, proviamo a seguire un ordine.
Grammatica e stile. La storia non è lunghissima, eppure numerose sono le mancanze - dovute a distrazione o meno:
1) Tempi verbali utilizzati in modo improprio, es. “Ancora una volta aveva deciso di rintanarsi nella sua monotonia, in una casa grigia e piena di fantasmi del passato, dove non vi erano ricordi da rivivere o risate che riecheggiavano nei corridoi.” - data la sfumatura eventuale, sarebbe meglio un congiuntivo, per quanto nel parlato l’imperfetto venga in genere accettato *sigh*
2) Punteggiatura in molti punti modificabile, per evitare periodi troppo veloci o troppo carichi di punti fermi, es. “Era ormai - è superfluo - domenica pomeriggio e faceva così caldo da non poter respirare. Ma quegli occhi. Mai viste iridi più luminose di quelle.”, che sarebbe preferibile riscrivere così “Era domenica pomeriggio e faceva così caldo da non poter respirare, ma quegli occhi... mai viste iridi più luminose di quelle.”
3) Uso errato delle preposizioni, es. “Ancora ancorati in - ad - un passato”, o “Per - Da/Sotto - un certo di punto di vista”, o “Aveva le ali bianche, dello stesso candore della luna nel - al - suo apice.”
4) ‘In fondo’ scritto tutto attaccato, AAAAARGH! Perdonami, ma oggi è l’ennesima volta che lo faccio notare X’D
5) Diversi errori di distrazione, tra cui omissioni che impediscono una comprensione immediata della frase e una lettura fluida.
Nell’eventualità tu sia interessata a una revisione completa, non esitare a chiedere: appena possibile ti farò avere tutto tramite mail.
Trama. E veniamo a chiarire meglio il senso di quanto affermato più in su: spesso le situazioni che descrivi scorrono alla velocità della luce, non si fa neanche in tempo ad afferrarle che sono già lontane migliaia di anni luce! Inoltre, le connessioni tra un avvenimento e l’altro risultano oscure, sembra quasi tu abbia inserito determinati dettagli in modo forzato.
Esempio concreto: “Il popolo si ribellò. Eravamo il volto della rivolta. Ma noi eravamo un semplice pretesto; la gente voleva vivere, non voleva più spaccarsi la schiena ogni giorno per ricevere poco cibo. Erano tutti stanchi di vedere i bambini morire e le donne piangere. La gente iniziò a reclamare la propria libertà, il popolo iniziò a far sentire la propria voce. E quest’ultima era diventata una vera e propria arma; le voci si espandevano e l’intero paese si coalizzò contro la casata della famiglia di Hinata.”
Ecco.
Oltre ad espressioni il cui senso è difficile da cogliere, sia ad una prima che ad una seconda o terza lettura, e che risultano stridenti all’udito e sovrabbondanti - sottolineate, nell’esempio -, il paragrafo non ha alcun legame coerente/ben congegnato con il resto della narrazione.
Il racconto di Naruto salta da un momento insieme ad Hinata a un momento di generica realtà passata, ma in maniera del tutto improvvisa, quasi che neanche lui sapesse dove andare a parare. Poi a una conclusione si arriva, ma è frammentaria e lascia decisamente confusi :S
Si capisce che nel villaggio di Naruto sta succedendo qualcosa, che la gente è stremata e si sta preparando una rivolta, ma non si comprende esattamente a causa di chi, come si sia arrivati a quel punto - la mancanza di dettagli nel background fa apparire degli enormi buchi anche in ciò che si trova in primo piano.
Un ultimo appunto riguarda ancora l’IC, perché Hinata non ce la vedo a suicidarsi per un tale motivo, lei che è incredibilmente forte e che è arrivata a infondere coraggio e voglia di lottare agli altri, che con Naruto al fianco riuscirebbe sempre e comunque a trovare una ragione per (soprav)vivere... ma comprendo che dietro la tua scelta vi possano essere state delle ragioni di trama/attinenza all’idea sviluppata sulla base della canzone.
Che altro aggiungere?
La delicatezza con cui Konohamaru, poiché ancora nell’infanzia, riesce ad approcciarsi ad ogni situazione, anche alla morte di Naruto, è il filo rosso che mi ha guidata per tutto il corso della narrazione, che mi ha fatta sorridere nel leggere le ultime frasi.
Ti ringrazio per aver partecipato e... chissà? Ad una prossima edizione del contest, se ti andrà.
Sono sicura che anche tu, come qualcun altro, hai in serbo delle sorprese - basta solo un po’ di attenzione in più.
Mata ne!
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