GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO ALLO «SPRING CONTEST»
«RISVEGLIARE IL DRAGO» DI NEMAINN
Aveva svegliato il drago, il potere della donna. Aveva giudicato sciocche le parole di chi si trovava attorno a lui. Aveva pensato di aver davanti solo una donna, una debole creatura. Aveva dimenticato le antiche storie e quello era il prezzo.
- Sviluppo della trama e dei personaggi
La trama era interessante e presentava un sacco di bellissimi spunti, ma c'erano alcune cose che ho trovato poco chiare, in particolar modo per la poca lunghezza della storia e il numero ristretto di parole utilizzate per essa.
Partiamo da ciò che da origine a tutta la vicenda: abbiamo una donna che, dopo essere stata comprata - e, dato che l'uomo parla di monete e bestiame, suppongo fosse una dote e che ci troviamo quindi in un periodo abbastanza distante anche da quello classico -, scappa dal marito e trova rifugio in questo villaggio, dove le viene dato asilo da quella che in seguito si scopre essere una donna druido. Ora, perché lei è scappata? Che cos'è successo? L'uomo era violento o lei non voleva semplicemente sposarlo? Come ha fatto a trovare il villaggio e quanto tempo è trascorso dalla sua fuga? Avrei voluto sapere qualcosa di più dalla situazione che da vita a quell'epilogo, anche perché la ban-darui, alla fine, dice alla donna che la responsabilità della morte del marito è sua e della sua debolezza.
Ciononostante, la protagonista del racconto ha in sé una certa personalità forte, quel genere di personalità che piace a me quando si tratta di donne, poiché odio i romanzi in cui esse vengono descritte come macchiette o, peggio ancora, come povere animelle indifese che devono essere salvate dal belloccio di turno o sentirsi realizzate solo trovando l'uomo della propria vita; amo le donne che sanno il fatto loro, che riescono a tener testa a chiunque, purché non si cada nella classica protagonista Mary Sue che, come ben si sa, è capace di tutto e alla lunga scoccia per il suo saper fare tutto meglio di qualunque altra persona si presenti sulla sua strada; la ban-darui ha dunque una sua caratteristica, in sé risiede un potere superiore che le permette di trasformarsi in un drago, per citare un po' le parole degli abitanti del villaggio, ma mi sarebbe piaciuto sapere per quale motivo è capaci di tali cose. Si tratta forse di una particolarità delle ban-darui? Oppure è una cosa di cui solo lei è capace? Il punto chiave c'è, ma non viene del tutto esplicato e, chi magari non ha idea di che cosa si sta parlando, si trova un pochino spiazzato.
- Stile, sintassi & grammatica
Mi sprecherei a ripetere le stesse identiche cose su quanto adori il tuo stile e il modo in cui dosi le parole a poco a poco, ma qui ho anche visto che, in alcuni punti, vai a capo pure quando magari sarebbe possibile continuare tranquillamente sul periodo precedente, così da dare continuità al discorso. La cosa capita giusto un paio di volte nel racconto, però sembra quasi spezzare i pensieri, non so se mi sono spiegata bene.
Una nota curiosa va alla scelta di inserire due punti di sospensione e poi un punto interrogativo alla domanda iniziale. Mi par di ricordare che, anche in quel caso, i punti debbano essere sempre e comuque tre, quindi mi piacerebbe sapere dove hai trovato questa visione diversa, non avendola vista nemmeno in molti libri stampati.
Comunque sia, pur non sprecando moltissime parole per descrivere il luogo in cui si svolge la storia, attraverso le parole e le azioni della protagonista si riesce ugualmente ad avere un quadro del luogo, pur non essendo esso approfondito; abbiamo il villaggio, il crepuscolo che pian piano lascia il passo alla notte, e le persone atterrite che sanno cosa sta per succedere, nonché la spaalderia di quell'uomo che capisce solo quando il danno è ormai fatto. Piccole cose che si incasellano l'un l'altra e che riescono a dare un senso figurato al tutto.
Ho giusto segnato un po' di cose per rendere alcune parti più fluide, e puoi trovarle qui:
❒ Come filamenti di nebbia, insinuanti e fredde rimanevano sospese nell'aria → Per rendere la frase molto più leggibile e immediata, la riscriverei in questo modo: “Rimanevano sospese nell'aria insinuanti e fredde, come filamenti di nebbia”
❒ Iridi di un azzurro talmente chiaro da ricordare le montagne di ghiaccio che galleggiavano nel mare del lontano nord → Rivedrei la punteggiatura della frase, non essendo essa presente
❒ quelle persone.
Ma non tra lei → La frase può tranquillamente proseguire sulla riga precedente, non essendo consigliabile iniziare un periodo con una negazione. Stessa cosa dicasi per le restanti, appunto questo a scopo dimostrativo
❒ la aveva → So che è giusto, ma visibilmente, senza l'apostrofo, mi suona un po' male
❒ La sposa dell'uomo, una donna bionda, con il viso sbiancato dalla paura, era nascosta → La sposa dell'uomo, una donna bionda con il viso sbiancato dalla paura, era nascosta
❒ Il sorriso di lei però era spaventoso → Il sorriso di lei, però, era spaventoso
❒ E la donna alzò le braccia al cielo gettando all'indietro il capo dalla lunga chioma, ridendo. → E la donna rise e alzò le braccia al cielo, gettando all'indietro il capo dalla lunga chioma
❒ Colmare l'aria/Nell'aria → Ripetizione nello stesso periodo
❒ l'uomo incapace di parlare, in ginocchio, guardava → l'uomo in ginocchio, incapace di parlare, guardava
❒ i capelli sciolti nel vento, sembravano del colore → “i capelli sciolti nel vento sembravano del colore” o “i capelli, sciolti nel vento, sembravano del colore”
❒ Quella voce era unica eppure corale → Quella voce era unica, eppure corale
❒ Con un urlo di dolore e angoscia l'uomo si portò le mani agli occhi → Con un urlo di dolore e angoscia, l'uomo si portò le mani agli occhi
❒ L'uomo era riverso al suolo, il viso contratto in una smorfia di terrore, gli occhi spalancati, vuoti, fissi, senza vita → Pur comprendendo il voler dare una certa enfasi, proverei ad eliminare un po' di virgole per rendere molto più fluida e leggibile la frase
❒ La donna lentamente piegò le spalle → “La donna, lentamente, piegò le spalle” o “La donna piegò lentamente le spalle”
❒ la donna bionda che ancora rannicchiata nello stesso punto la guardava tremando → la donna bionda che, ancora rannicchiata nello stesso punto, la guardava tremante
❒ La lasciarono passare, inchinandosi a lei con rispetto, omaggiando → La lasciarono passare e si inchinarono a lei con rispetto, omaggiando
- Parere personale
Come detto, la storia presentava molti spunti e mi ero molto interessata a vedere che cosa sarebbe successo, però è stato un peccato vedere che terminava così senza dare molte spiegazioni in proposito. Che ci siano colpi di scena è indubbio, molte descrizioni erano anche molto suggestive per il modo in cui erano presentate, ma in certi punti avrei preferito che ci fossero un po' più spiegazioni e che non venisse solo abbozzato il pretesto che spinge la donna druido a svelare la sua natura dinanzi a quell'uomo che, per quanto meschino fosse, era pur sempre un uomo.
Avrei dunque voluto un po' di background in più, per quanto la storia crei un certo velo di mistero di cui, magari in futuro, terrei conto per creare una storia che riprenda in qualche modo da dove ci si è interrotti e spieghi qualcosa in più per accrescere l'interesse iniziale. |