Carissima Rei,
sono qui per la mia recensione quotidiana.
C'è chi ha il pane quotidiano, il caffè quotidiano, la pausa quotidiana, il libro quotidiano, la corsa quotidiana, la lettura quotidiana e chi più ne ha più ne metta. Ma io, io ho la mia recensione di una storia di Rei quotidiana. Strano? Per niente.
Recensirò (almeno) una tua storia al giorno.
Non sei contenta? Io tantissimo. Sono contentissima, proprio tanto.
Così, alla fine, potrò aver letto tutte le storie che hai scritto.
Ma passiamo a cose più inerenti.
Allora, allora, allora.
Non so se tu sia una ragazza triste o una ragazza felice che scrive cose tristi. Oppure una ragazza triste che scrive cose tristi.
Non te lo auguro, tu devi essere felice.
Ma questo è un'altro discorso, che ti farò in un futuro non so quanto prossimo.
Allora, dicevamo. Non so come tu faccia, be' in realtà non so come fai tante cose, dovrai spiegarmene qualcuna prima o poi, non so come tu faccia a far sembrare una cosa così triste così tremendamente bella. Lui così innamorato che non gli importa se lei lo lascerà, sa che ritornerà, sa che l'unico modo per farla ritornare è che lei si faccia male. E lei così cieca di fronte all'amore di lui, o totalmente indifferente o addirittura consapevole e ignorante del fatto che lui la ami più di quanto gli importi che soffri. E' magico, malinconico si, ma assolutamente magico. Tremendamente meraviglioso.
Smetterai mai di stupirmi?
Ti voglio bene,
S.

xoxo

Veramente originale, brava!
Mi piace l'idea di Victoire come una candela, fa capire come James ci tenga a lei, tanto da paragonarla a una candela, a qualcosa che fa luce, sia nella sua vita che in quella della stessa Victoire.
è veramente dolce, anche questa, ma anche un pochino angst perché si capisce che comunque Victoire non sarà mai sua del tutto.
Brava, brava, brava!