Recensioni per
Maša dalle mani di lattice, Maša dei giorni di neve
di okioki

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 1 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
22/06/14, ore 12:06
Cap. 1:

Ebbene sì, sono viva, e no, non mi sono affatto dimenticata delle tue recensioni premio. Infatti, eccomi qui a lasciartene una delle due che ti spettano (all'altra ci penserà Athenryl).
Prima di cominciare mi sento in dovere di informarti che le mie recensioni sono molto particolari, perché ricordano più delle correzioni. Di solito le divido in due parti: la prima la dedico agli errori di grammatica, battitura, forma e lessico riscontrati nel testo, la seconda ad una valutazione del contenuto e alle mie opinioni personali. Magari c'è a chi non piace che gli vengano fatti notare i propri errori, ma per come la vedo io una storia può essere bella, originale e profonda quanto vuoi, ma se è scritta male o presenta delle frasi che non mi convincono, la mia valutazione scende parecchio. Perciò ti prego di non prendere come un'offesa personale le segnalazioni degli errori che ti farò, si tratta semplicemente di una mia abitudine che, non so, magari potrà anche aiutarti a scoprire qualcosa di nuovo!
Detto ciò, direi che possiamo iniziare.

Segnalazione delle sviste:

- "... queste piccolo, asettico, particolare...", "queste" va sostituito con "questo" e va tolta la virgola tra "asettico" e "particolare";
- "... i tetti a spioventi delle case...", la forma corretta è "a spiovente";
- "... ambizione era quello di trovare...", "quello" va sostituito con "quella";
- "... anche se avvolte il freddo...", "a volte", staccato;
- "... gente orgogliosa e onorevole e detestabile...", a volte questa forma, ovvero con delle "e" al posto delle virgole durante gli elenchi, la utilizzo pure io per motivi espressivi, ma in questo caso ti consiglio di attenerti a quella ufficiale e di sostituire la prima "e" con una virgola;
- "... eravamo io e mio padre e mia madre...", come sopra, sostituisci la prima "e" con una virgola;
- "... Quindi per ovvie ragioni, a meno che non si vivesse nelle stesse zone, nessuno si andava a trovare.", il senso c'è, ho capito cosa volevi dire, ma questa frase è costruita davvero male: ti consiglio di ricontrollarla;
- "... interiora bruciacchiate, e sangue...", qui puoi togliere la virgola;
- "... e la pelle diafana mi pesano incredibilmente, non riuscivo a alzare...", in questa frase utilizzi due tempi verbali differenti: ti consiglio di cambiare "pesano" con "pesavano", così da mantenere lo stesso tempo; ah, e sostituisci "a" con "ad", si allaccia meglio alla parola successiva che è "alzare";
- "... sorrideva solo come lei sapeva...", la forma corretta sarebbe "sorrideva come solo lei sapeva... ecc.";
- "... nella sua pelliccia da orso...", detta così, sembra che lo scopo della pelliccia sia di farla somigliare a un orso, e siccome non penso fosse questa la tua intenzione ti suggerisco di cambiare la frase con "nella sua pelliccia d'orso": in questo modo l'idea è che la pelliccia sia stata ricavata da un orso;
- "... Hai visto l'ultima battaglia di lupi? Andrai al teatro per vedere l'opera di quell'antico, antichissimo poema Natal'ja.... “È tuo figlio? Spero si sia rimesso!”, le dicevano...", in questo blocco ci sono un paio di cose da sistemare. Per esempio, le prime due domande che i passanti rivolgono alla donna non sono delimitate da nessun tipo di virgolette che indichino l'apertura e la chiusura di un dialogo, mentre la terza sì (“È tuo figlio? Spero si sia rimesso!”); dovresti inserirle anche nelle prime due domande, altrimenti sembra che siano solo semplici parti della narrazione. Altra cosa, in questa frase: "Andrai al teatro per vedere l'opera di quell'antico, antichissimo poema Natal'ja...." devi mettere una virgola prima del nome della madre, dopo "poema", oltre che un punto interrogativo sempre dopo il nome; inoltre, ti è scappato un punto di sospensione di troppo. La virgola prima di "le dicevano" va tolta;
- "... mia madre diede ai cani l'ordine di partire...", ai lupi;

Ci sono inoltre alcune cose che non mi hanno particolarmente convinta. Passo a spiegare:

- Per trainare la slitta con la quale il protagonista e la madre si muovono dici che vengono utilizzati dei lupi selvatici come traino. Ora, non mi ritengo un’esperta nell’arte di trainare slitte, ma so che per addestrare correttamente una muta di cani ci vogliono esperienza e pratica, oltre che un buon livello di apprendimento da parte dell’animale. Addestrare dei lupi, per giunta selvatici, non mi sembra la migliore o più sensata delle idee. È una figata, certo, ma non una grande idea. Oltretutto siamo sicuri che degli animali selvatici come dei lupi si lascerebbero addestrare e sottomettere come i loro cugini cani? Io ne dubito.
- “… La temperatura raggiungeva i centoventi gradi sotto zero…”. Leggendo questa frase mi sono sorti dei dubbi, e mi è sembrato doveroso documentarmi. Secondo quanto ho trovato in Internet (e ti prego di prendere questa notizia non troppo sul serio, non si sa mai): “La temperatura più bassa mai misurata sulla Terra corrisponde a -89.2 °C ed è stata registrata il 21 luglio 1983 in Antartide.” La temperatura più bassa mai registrata in Russia, invece, corrisponderebbe a -67.7°C. Ora, capisci anche tu il perché del mio scetticismo riguardo questo dato. Inoltre ho controllato, e pare che la temperatura minima sopportabile dall’uomo si aggiri tra i – 50°C. e i -60°C. In altre parole, non ritengo possibile che qualcuno potrebbe sopravvivere a queste condizioni, se non disponendo di una particolare tecnologia mirata alla sopravvivenza a temperature estreme e di un ferreo addestramento.

Di sviste e punti che mi hanno lasciato un leggero dubbio ce ne sarebbero altri, ma visto che mi sembra di averti strapazzata già a sufficienza forse è meglio se la chiudo qui (mi dispiace per la tiritera, purtroppo sono fatta così).

Passando a una valutazione meno formale e più di contenuto, devo dire che questa storia non mi è dispiaciuta; a suo modo presenta degli elementi interessanti di sviluppo e delle premesse per una buona riuscita.
Il tuo stile, d’altro canto, l’ho trovato leggermente “freddo” e “discostato”: non mi sono sentita particolarmente coinvolta dallo sviluppo delle vicende o da quello che succede al protagonista, l’ho letto più come si legge un informale saggio o articolo di giornale. Magari sono io che non sono riuscita a cogliere particolari sfumature o appigli che chiunque altro ha invece notato, non so, ma personalmente la penso così. Forse dovresti provare a utilizzare uno stile più personale, più tuo.
Questo, naturalmente, è solo un mio consiglio e sei liberissima di non seguirlo, ma fidati che il più delle volte funziona. Dopotutto è per questo che ci piace leggere delle storie: non solo per la trama, le ambientazioni o i personaggi, ma anche perché ognuna di esse porta in sé un pezzetto di anima dello scrittore, ed è leggendola che noi possiamo coglierlo.
Comunque, devo dire che ho apprezzato molto il senso di malinconia che scaturisce da… be’, praticamente da quasi ogni frase: non si tratta di semplice dolore o tristezza, ma di qualcosa che sa di dolceamaro, di una gioia perduta che difficilmente tornerà. È puro, vero e reale, e permea tutto il racconto di un manto oscuro, proprio come quella neve che ricorre dall’inizio alla fine.

Bandiera bianca, ma credimi se ti dico che con un po’ d’impegno potrà diventare verde in breve tempo.
Scusami, scusaci ancora per il tempo che ti abbiamo fatto attendere, purtroppo stiamo entrambe affrontando il nostro primo anno di università e la situazione ci è sfuggita di mano. Cercheremo di rimediare il prima possibile.

Auguri per tutto,

Rosheen

Nuovo recensore
08/10/13, ore 01:23
Cap. 5:

Wow! Questa storia é di quanto più intrigante e strano abbia letto su questo sito! L'ho trovata per caso e la tua storia mi ha preso dalle prime righe, complimenti hai creato qualcosa di unico e originale!  Baci