Recensioni per
Everett
di BekySmile97

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
11/09/14, ore 00:48
Cap. 1:

Recensione per storia partecipante al contest "Il meglio di me", con tabella di valutazione.

-Correttezza grammaticale: 10/10 
-Lessico: 5/5 
-Stile: 5/5 
-Originalità: 9/10 
-Caratterizzazione dei personaggi: 3/5 
-Coinvolgimento: 5/5 
-Gradimento personale: 8.5/10
-Totale: 46.5/50

Questa è già la nona storia che leggo per questo contest, eppure anche lei è riuscita a stupirmi! Non ero mai riuscita ad organizzare un contest che si rivelasse tanto variegato, pieno di sorprese e con tante storie di ottima qualità. Questa, ovviamente, non fa eccezione ed è una di quelle che più mi ha stupita e che, inoltre, mi ha riportata indietro ad un periodo della mia vita in cui leggevo molto libri fantasy e, per qualche motivo, mi ritrovavo sempre ad apprezzare più i cattivi che i buoni (in quanto personaggi, non perché io sia una psicopatica, ecco …). Ma ciancio alle bande e passiamo all’analisi della tabella di valutazione.

1) Correttezza grammaticale: qui non ho molto da dire: sono 110 scritte nel modo giusto e messe al posto giusto, che si susseguono senza intoppi, catturando fin da subito il lettore.

2) Lessico: è chiaro che la scelta delle parole è estremamente accurata e meditata, in questo testo. Inoltre, personalmente, ammiro tanto chi scrive drabble, perché io personalmente non credo sarei capaci condensare così tante emozioni in così poche parole.

3) Stile: c’è un che di magnetico in questa storia, un interessante mistura tra un tipo di drammaticità quasi poetica (mi riferisco soprattutto all’immagine del cadavere della madre che tenta invano di proteggere il proprio figlio) e una drammaticità estremamente cinica e gelida (incarnata dai pensieri e dalle azioni di Everett).

4) Originalità: ciò che più mi ha stupito di questo testo, però, è il momento in cui Everett prende i due scheletri carbonizzati e li passa al mutaforma che lo segue. In quel momento credo di aver trattenuto il fiato, perché è un’azione che mi ha lasciata a dir poco stupita: da un lato è molto poco da tiranni attraversare un campo di “battaglia” dopo la stessa e addirittura toccare i cadaveri, però allo stesso tempo non l’ho trovato poco credibile e penso che contribuisca a caratterizzare il personaggio e a segnare l’originalità di questa drabble, già di per sé piuttosto peculiare.

5) Caratterizzazione dei personaggi: giustamente, in 110 parole non si può pretendere chissà che in questo punto. Eppure, come ho già detto, con le sue semplici azioni il personaggio di Everett parla da sé. Inoltre, come qualcuno già sa, io ho una certa fascinazione per i cattivi e per i tiranni, perciò non posso che apprezzare questa breve descrizione di questo personaggio.

6) Coinvolgimento: lo stile e le immagini proposte da questa drabble sono molto forti e credo contribuiscano a creare un certo pathos nel lettore, un coinvolgimento che non è limitato solo al breve lasso di tempo della lettura in sé, ma che continua ad avvolgere il lettore anche con riflessioni successive.

7) Gradimento personale: se non si era capito, questa storia mi è piaciuta moltissimo. Ho apprezzato moltissimo lo stile e la scelta delle parole, il personaggio mi attrae molto e le immagini proposte mi hanno decisamente colpita e catturata. Insomma, complimenti per questo piccolo capolavoro e auguri per i tuoi futuri lavori. Alla prossima,

Lilith

STORIA CLASSIFICATA QUINTA

Recensore Veterano
30/06/14, ore 10:59
Cap. 2:

VALUTAZIONE PER IL CONTEST "DRABBLE DI STILE II EDIZIONE"

Storia dal ritmo incalzante. Si legge tutto d’un fiato, e questo ben si sposa con l’urgenza che ha il protagonista di scrivere prima di morire. Il dialogo tra il protagonista e l’altro (forse lui stesso?) crea angoscia e fretta, crea quasi un’atmosfera di pazzia. Da questo punto di vista lo stile è perfetto, ottima scelta. 
Il finale è perfetto. Una sola parola e un punto fermo esprimono benissimo la fine definitiva che si avvicina, la calma che torna nel protagonista, una lucidità mentale ritrovata. Nonostante il poco spazio, hai creato un personaggio a tutto tondo, capace di emozionare. 
Il prompt è rispettato, ho trovato addirittura due ossimori (calma burrascosa e urlo silenzioso). Il secondo non è molto originale (è stato utilizzato anche dall’altra persona che ha avuto questo prompt); oltretutto la forma di ossimoro sostantivo+aggettivo è la più utilizzata in generale e a mio parere quella che più ha perso significato in quanto abusata. Si poteva forse tentare qualcosa di più. 
BONUS: lo stile si adatta perfettamente a quando narrato. 
MALUS: poca originalità nell’utilizzo del prompt. 

Recensore Veterano
20/06/14, ore 12:50
Cap. 2:

Ciao!!! ^^
Davvero una bellissima drabble, capace di lasciare il lettore con il fiato sospeso dall'inizio alla fine: hai reso la voglia di ribellarsi così intensamente da sembrare viva, bravissima!!! *^*
In bocca al lupo per il contest, bacioni!! ;)

Chloe.

Recensore Master
05/06/14, ore 20:56
Cap. 2:

HOLA! ^_^

Partecipo anch'io al Contest sulle Drabble! ^^

Che posso dirti...?
Bellissimo! ^^
Veramente... hai descritto benissimo le sensazioni della protagonista, il suo desiderio di voler far sapere a tutti quello che sente in petto, lo struggente urlo che da muto, prima o poi, infrangerà il silenzio.
Complimenti davvero! ^^
Gli intermezzi in corsivo che indicano quello che sta veramente accadendo è stupendo, ottimo! ^^
Ci sentiamo presto,
ByeBye

ManuFury! ^_^

Recensore Master
10/12/13, ore 19:00
Cap. 1:

Ciao, Beky.
Sono airo-pearl e questa è la prima recensione promessa.
Ho riconosciuto subito il tiranno, già presente nell' altra storia. Impressionante la noncuranza nonché soddisfazione con cui passa sul suo popolo, letteralmente. Impressionante la scena in cui trovano lo scheletro della madre e del bambino, così come la sua totale coscienza su ciò che ha fatto. I miei complimenti su come hai interpretato tutto ciò.
Un saluto.

Recensore Junior
23/11/13, ore 17:14
Cap. 1:

[Recensione contest "Il vino buono sta nelle botti piccole"]

Il titolo è comprensibile soprattutto grazie alle note, ma è molto ben scelto: la storia è tutta incentrata sul suo personaggio; attraverso azioni, dubbi e riflessioni – ma anche grazie all’insita ‘incoerenza’ dei differenti aspetti – emerge l’essenza drammatica e accattivante di Everett.
La scena è breve e ben gestita, vediamo poco ma percepiamo molto. Il punto di forza è la riflessione finale, accuratamente preparata da quanto la precede. Per quanto riguarda i particolari le perle sono due: l’abbraccio ultimo ed eterno di madre e figlio – che, tra l’altro, è un punto focale perché accende nel tiranno la scintilla del dubbio – e la delicata deposizione dei loro resti.
Di per sé il canovaccio base della storia non è qualcosa di particolarmente originale – il dubbio che si insinua anche nel cuore del cattivo più nero – quello che invece sorprende è il suo sviluppo, perché l’attenzione e il rispetto di Everett (e del suo attendente) per quelle vittime fanno pensare che quel pensiero non sia solo passeggero, inoltre spesso questo genere di domande viene scansato dai malvagi, che cercano di negarle e cancellarle, il tiranno invece non si tira indietro.
Ti farei un appunto tra il lessicale e lo stilistico: “creature fantastiche” quel ‘fantastico’, di fantasia, spezza letteralmente l’atmosfera del racconto, sottraendo consistenza esistenziale al mondo della narrazione, che viene etichettato come finto, inventato, non reale; per ovviare a questa situazione potresti indicare qualche nome di creatura fantastica nota o inventata da te, il contesto e, eventualmente, le note permetteranno comunque di comprendere a cosa ti riferisci. Restando in tema, ti confesso che la scelta di “detta” non mi convince molto
La narrazione in terza persona riesce a ritrarre bene il quadro della situazione, ma personalmente cercherei di limitare la copiosa ripetizione suo/sua/suoi/sue perché appesantisce la lettura e penalizza la varietà lessicale, elemento, questo, la cui assenza o carenza spicca particolarmente in una storia così breve.
Forse, qualche virgola in più poteva servire a mettere maggiormente in evidenza alcune parti e a scandire il ritmo della scena (per esempio, “Intanto, il numero sale vertiginosamente, all’infinito”), ma è un’opinione puramente personale.
Mi pare che questa frase “scheletro di madre che tiene stretto al petto quello del figlio in un disperato tentativo di salvarlo” non scorra troppo bene; l’immagine comunque è bellissima, drammatica ma molto suggestiva.
La storia mi è piaciuta tantissimo: perché l’ho trovata evocativa, la scena prende forma davanti agli occhi, ma soprattutto per il messaggio che traspare, per il contrasto stridente tra massacro e rispetto della vita che vengono a coagularsi in un unico individuo, con peculiarità drammaticamente umana. Ti aggiudichi il PREMIO UMANITÀ.
frav

Nuovo recensore
07/10/13, ore 21:42
Cap. 1:

Mi è piaciuta molto, anche se devo ammettere che è un pò macabra l'idea degli scheletri, ma ahimè necessaria direi! Comunque se posso essere sincera non so perchè ma la tua storia mi ha fatto pensare ad una cosa insolita, alla distruzione della città Pompei, poichè lì sono stati ritrovati numerosi corpi, tra i quali anche quelli di una madre e del suo figlioletto. Comunque ti do una valutazione positiva :D
A presto
S.

Recensore Junior
01/10/13, ore 21:21
Cap. 1:

Leggendo drabble sono incappata nella tua. Bandierina Verde, tuttavia ho da farti un po' di correzioni, sperando di non errare.
Il tiranno guarda, osserva, scruta la città bruciata, ora cenere sotto le sue scarpe.

"Ossa di uomini, donne e creature fantastiche scricchiolano sotto i suoi piedi"
Personalmente, quel "fantastiche" rovina un po' l'atmosfera di distruzione, perchè passi da quella che è la specificità degli "uomini e donne" a quello che è un semplice "fantastiche". Secondo me sarebbe stato meglio se ti fossi inventato il nome di queste creature fantastiche, fosse stato pure, non so, Giganti o roba simile. Quell'aggettivo perde un po'.

"Continuando la sua passeggiata trionfale nel nulla riflette su quello che ha fatto."
ci metterei una virgola dopo "nel nulla", perchè potrebbe risultare difficile da comprendere appieno ad una occhiata superficiale e ci vuole troppo fiato per leggerla tutta di colpo.

"E in quel momento si domanda se un trono vale tutti quei morti."
VALGA. Ci vuole il congiuntivo! L'effetto dell'errore è devastante, credimi.
Per il resto, mi piace, l'atmosfera da guerra mi piace parecchio e viene resa bene.

Recensore Veterano
26/09/13, ore 16:33
Cap. 1:

E' un'immagine molto umana quella che proponi, un sentimento che può far parte di un mondo fantastico quanto di uno totalmente realistico, e forse mi è piaciuto proprio questa sua universalità. Il titolo, se non ci fossero le note, non è comprensibile.

Recensore Veterano
21/09/13, ore 14:03
Cap. 1:

Recensione premio per il contest Odi et amo

Bellissima. Breve, semplice e terribilmente diretta. Il peso delle morti di tutti quegli uomini vale la prospettiva di un trono? Everett stesso risponde negativamente, dimostrando che qualche briciolo di umanità è rimasta persino a un tiranno come lui. 
Che dire? Complimenti, questo tuo universo fantasy mi intriga sempre di più ^^
 

Recensore Veterano
12/09/13, ore 17:59
Cap. 1:

Ciao, mi piace molto la tua storia. L'idea é bella! :) In piú scrivi molto bene. Brava :D