Recensioni per
Ares
di Meromissi

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
16/09/13, ore 13:04
Cap. 1:

Ciao.
Eccomi qui a recensire questa tua storia che, ho notato, è la prima che scrivi o che hai pubblicato qui.
Innanzitutto ti chiedo di vedere e leggere le critiche che ti muoverò non come un attacco personale o altro, anche perché non ho vinto né il premio Strega o il Campiello, quindi non ho manie di onnipotenza o di grandezza, ma quel poco che so (è vero, non si finisce mai di imparare e io per prima sono molto migliorata da quando ho iniziato) e che conosco riguardo la scrittura lo dico e mi piace condividerlo.
Sono un'appassionata di mitologia e mi è piaciuto leggere di una versione di un mito a me noto, ma vorrei farti degli appunti riguardo ciò che hai scritto, e, ti ripeto, vedili solo come dei consigli.

Il corsivo. Posso capire la citazione dell'Iliade messa in corsivo per dare risalto all'opera di Omero e per farla risaltare rispetto al tuo elaborato, ma il testo in corsivo è un pugno in un occhio.
Certo, il carattere italico è molto elegante, ma stona, una formattazione in stampatello andava più che bene.

I dialoghi. Ti allego un link per la punteggiatura e i vari stili usati nell'editoria. Ti consiglio di sceglierne uno che ti piace e di usare sempre quello, vedrai che non sbaglierai (ad esempio, non mettere il punto fermo dopo il dialogo è errore).
Ecco, a te: http://www.oblique.it/images/formazione/dispense/punteggiatura_dialoghi_scheda.pdf

Il vocativo. Ho notato che lo conosci e lo adoperi, qui, però lo hai dimenticato: "Ne sono cosciente Alettrione".

La spaziatura: spesso ci sono più spazi del dovuto e alle volte dando l'"a capo" si legge un testo sfalsato rispetto alla tabulazione. Fa' più attenzione quando scrivi e con l'editor, mi raccomando.

Gli accenti: "né" in senso di negazione vuole l'accento, in questo caso acuto, come "perché" (esempio: Non vi erano catene ne incantesimi), "lì" come avverbio di luogo altrettanto (era li per sua spontanea volontà), "élite" è francese e anche in italiano si usa l'accento acuto e non grave, come hai scritto tu.

Ci sono poi degli usi impropri della lingua che fai, ovvero a livello di vocaboli e lessico.
Ti riporto alcuni esempi, non tutti, di modo che tu, oppure un beta (se vorrai cercarlo) possa limare tutto ciò che c'è da sistemare.

1) era li per sua spontanea volontà. Si dice "di sua spontanea volonta".
2) stava fedelmente eretta sotto le mani sovrapposte del proprietario. La spada "era" ("stare" vuol dire sì trovarsi, ma il verbo essere esplica meglio a livello linguistico anche il predicato verbale"; "eretta" è errato perché il verbo "erigere" vuol dire sì essere in posizione verticale, ma nell'accezione fisica di corpo. La spada è un oggetto, non ha ad esempio il busto eretto od organi eretti. Gli oggetti sono "ritti", "dritti" e poi "mani sovrapposte" non è esatto perché le mani sovrapposte si intendono quando le si fa combaciare, aderire perfettamente. Se si mantiene la spada dall'impugnatura, come un guerriero che seduto tiene la spada dinanzi a sé, il termine più adatto è "giunte", ovvero le mani sono vicine, ma essendo due organi chirali, in quella posizione non si sovrappongono mai.
3) Alzò prepotentemente la spada verso il cielo, il Dio della guerra. Qui hai voluto invertire soggetto e verbo, magari per dare più enfasi, ricercando uno stile anticato che questa volta è semplicemente fuori luogo perché la resa non è ottimale.
Spesso leggendo ad alta voce, si notano delle parole che messe in fila stonano, provare per credere.

Mi fermo qui e spero che tu non te la prenda con me o con la mia pedanteria, ma mi auguro che i tuoi possano scritti possono crescere assieme a te.
Un saluto,
Barbara.