Mi ero sbagliata: avevo letto altrove anche questo capitolo. Mi aspettavo di restare sorpresa dalla storia nuova e invece mi ritrovo sorpresa dalla mia dimenticanza, perché non era possibile dimenticare davvero una scena come quella che hai descritto.
Sono certa di avertelo già scritto in un messaggio, ma voglio ripetere ancora una volta quanto io sia rimasta soddisfatta dal taglio che hai voluto dare all'incontro fra Ann e Thane. Tutto è perfetto (fin troppo) e tutto congiura perché si lascino andare ai loro sentimenti e al desiderio reciproco. L'ambiente, i dettagli, le piccole bugie di Kasumi. Difficile resistere a una tale perfezione. Eppure non è quello lo sfondo su cui si muovono in genere i tuoi personaggi. Lontano dalla guerra, dalla realtà, dal dolore, sembra siano finiti nel mondo di una favola che non può esistere allo stato attuale delle cose. Ricorda molto lo sprezzo con cui Joker irride agli abitanti della Cittadella, persi dietro a feste, proiezioni cinematografiche e attività ludiche in genere, mentre i Razziatori sono alle porte e hanno già attaccato alcuni pianeti. Qui siamo in un periodo precedente, ma i Razziatori sono già una realtà per il tuo comandante e per il suo equipaggio. Trovarsi scaraventati su una specie di palcoscenico ricco di finzioni sceniche può essere una grande tentazione, ma non riesce a far dimenticare. Il paragone con la tua Shepard sui tacchi alti è l'esemplificazione del suo disagio di fondo: loro non appartengono a quel posto. Non ci si muoverebbero a proprio agio in un posto del genere neppure se i Razziatori fossero già stati sconfitti.
Tornare alla Normandy era la scelta più sofferta, se vista come rinuncia alla soddisfazione di un desiderio così intenso come quello che evidentemente provano, ma è anche la scelta più "giusta". Non posso immaginare un incontro vero che si svolga nella falsità più assoluta. Non avrebbe avuto senso. Spero di essermi spiegata, perché secondo me tu lo hai fatto alla perfezione. Io invece sto provando vanamente a commentare quello che tu hai saputo esprimere in modo perfetto. Ok, basta, la finisco qui e passo a Liara.
Questo è un punto piuttosto complicato della storia. Non l'ho mai affrontato direttamente e me ne pento. Hai avuto ragione a sottolineare la presa di coscienza degli eventi successivi alla distruzione della SR1. Difficile la scelta della asari, difficile, per Shepard, l'accettazione delle scelte della sua amica. Hai scelto la comprensione assoluta, sia pure con il bisogno di rifletterci un po' sopra per proprio conto. A questo punto della tua storia è la reazione più realistica. Shepard è in una posizione di equilibrio e ha una solida certezza alle spalle che la sostiene e la aiuta. Se questa rivelazione le fosse giunta in un momento diverso (prima o dopo) non credo che sarebbe stato altrettanto facile. Ma in effetti non poteva esserci un momento migliore per assorbire questa notizia.
Così come ci hai sempre abituato, il tuo comandante è assolutamente coerente con se stesso e reagisce in maniera del tutto condivisibile agli avvenimenti che le accadono.
E' un capitolo bellissimo e molto coinvolgente, in cui si avvertono in maniera intensa le emozioni dei protagonisti, che diventano un po' anche le nostre, mentre ci lasciamo trascinare dalla narrazione.
Ti rinnovo i miei complimenti più sinceri. A presto,
S. |