Aye Giorgia :3
Eccomi di nuovo a recensirti, come potrei non farlo?
Sto apprezzando ogni singola parte di questa storia, non lo so, ti giuro sto apprezzando molto il modo in cui la stai continuando.
Ho intravisto anche in questo capitolo qualche piccolo errore, ma nulla che dia fastidio e ho anche notato che hai seguito i miei consigli. Te ne sono davvero grata, fa piacere quando le persone si basano sulle tue opinioni :)
Detto questo, non so proprio da dove iniziare a recensire!
Okay, partiamo col fatto che amo molto questa "suspance", non lo so. Rende tutto più bello.
Il fatto che Justin non salti fuori sin da subito, il fatto che non si sappia chi sia la sua coinquilina, questo Jake (che poi Jake T. Austin è un figo, cazzo) e il bigliettino.
Oddio.
- Mamma, sai che puoi non chiamarmi ogni giorno, giusto?- domandai quasi seccata. Era veramente pressante come i miei mi controllassero così quotidianamente tramite un cellulare - giuro che cambio numero di telefono-
- Lo so tesoro ma vogliamo essere sicuri che tutto vada bene, come stai?- chiese mia madre più sollevata.
- Bene come ieri e l'altro ieri-
- Hai mangiato?- mi domandò mia madre con tono di voce serio. Non potevo più sopportare quel genere di domande, non ero più malata.
- Ho fatto colazione, si. Fra poco vado a pranzo e ho intenzione di mangiare come un bue, ok? Non sono in sottopeso e non ho nemmeno una cavolo di bilancia quindi è tutto ok- risposi frenetica senza fare nemmeno una pausa e pronta a riattaccare.
- April devi capire che per noi è difficile, tu potrai esserti ambientata ma sai, una figlia che ha sofferto di anoressia non molto tempo fa ha bisogno di essere controllata. So che sei maggiorenne e so che hai dato un taglio a quello che è successo tempo fa ma non trattarmi come una madre troppo pressante perché se ancora non l'hai capito sono una mamma e preoccuparmi per mia figlia e il mio "lavoro" principale- si giustificò sbuffando. Aveva ragione e non potevo darle torto. Il mio periodo dove non toccavo cibo era finito, messo in un archivio chiuso a chiave ma nessuno sapeva quanto male facesse ricodarmelo.
- Hai ragione, ma sai che se dovessi avere bisogno non ti mentirei-
- Sicura che non lo faresti? Perché mesi fa mentivi ogni secondo partendo dal fatto che continuavi a dirmi che avevi già mangiato quando buttavi il cibo-
- Ero malata, ancora non l'hai capito? Perché per te è troppo difficile concepire che anche io sono una persona normale e che posso guarire? Apprezzo questo tuo interessamento ma per me è troppo, sono stanca di essere associata ancora alla piccola April anoressica di una volta. Stavolta potresti mettere da parte quella me e concentrarti sulla April che sta diventando autonoma e affronta i primi giorni al College?- respirai a fondo per non aver fatto nemmeno una pausa in tutto il mio discorso.
- Si, cercherò di essere meno assillante. Sappi che sono davvero orogliosa di te, chiama se hai bisogno di qualcosa- concluse mia madre.
- Ti chiamo io, ti voglio bene- risposi sottolineando le prime tre parole sperando che capisse il mio messaggio. Riattaccai e mi infilai le scarpe per poi uscire dalla mia stanza e cominciare ad esplorare la mia nuova vita. Per gli altri era ancora difficile afferrare il concetto che io ero normale e qualcosa mi faceva pensare che mia madre non voleva che crescessi.
Devo ammettere che mi piace molto questo fare protettivo che ha sua madre, sul serio. Fino ad ora la mamma di April non è stata molto considerata e quasi sembrava un'estranea nella vita di April, ma chi lo sa? Magari potrebbe riuscire ad aiutarla in questo periodo di r'inizio.
- Posso aiutarti?- mi chiese togliendosi gli occhiali.
- Avrei bisogno delle schede con gli orari dei primi giorni, è possibile?- chiesi timidamente.
- Tu sei?-
- April Dawson, primo anno di sociologia- sorrisi. La signora portò di nuovo gli occhiali sul naso e cominciò a frugare alla sua sinistra. Successivamente mi porse un foglio con tutti i miei orari - non avrebbe anche una piantina del College?- chiesi infine.
- Tutto tuo, l'università è aperta sempre quindi già da adesso puoi farti un giro. E' severamente vietato fumare nelle aree circostanti del College- disse facendomi l'occhiolino.
- Non si preoccupi, non fumo- risposi prendendo entrambi i fogli.
- L'alcool è proibito- disse prima che me ne andassi e feci segno di si con la testa. Ero fortunata, non avevo il vizio del fumo e del alcool, per me non c'erano troppi problemi. Avrei avuto modo di visitare l'interno dell'università i prossimo giorni, l'unica cosa che m'interessava era il bar che distava pochi metri e non ci misi molto a raggiungerlo. Era ospitale, c'era un lungo banco dove potevi liberamente prendere il caffè separato da una parte dove c'erano i panini caldi. Di fronte al banco erano presenti una decina di tavolini con due o tre sedie per tavolo. Stranamente non era molto affollato ma per me era meglio così, non amavo troppo stare in mezzo alla gente. Mi avvicinai e mi accomodai sedendomi su una sedia occupando un tavolino e prima di prendere qualcosa da mangiare cominciai a leggere i miei orari. Mi aspettavano nove ore intense alla settimana di sociologia e antropologia culturale, non mi sarei ammazzata di studio ogni giorno ma avevo intenzione di prendere sul serio ogni materia. Da sempre la sociologia mi aveva ispirato e sapevo che un giorno avrei scelto questa facoltà per poi lavorare nel marketing.
- Prendi qualcosa?- venni interrotta da un ragazzo più o meno della mia età ed era piuttosto carino.
- Emh, lavori qui?- chiesi non essendone troppo sicura, ero troppo giovane.
- Si, il bar è mio...cioè è dio mio padre ma si è spostato in Canada da un paio d'anni e ha lasciato il posto a me- rispose muovendo continuamente la penna che aveva in mezzo alle dita.
- Che coincidenza, anche io vengo dal Canada...Stratford precisamente- sorrisi e il ragazzo fece lo stesso - comunque prendo un toast caldo- conclusi e il ragazzo segnò il mio ordine sul suo taccuino e scomparve pochi secondi dopo lasciandomi nuovamente sola. Continai a guardare i miei orari e controllare le mie ore di pausa e sembrava non fosse poi così pesante, mi sarei sicuramente divertita. Voltai lo sguardo e fissai il ragazzo che mi aveva preso l'ordine. Aveva veramente un bel viso e un sorriso mozzafiato, il naso all'insù, i capelli castano tenuti coperti da un berretto di lana e mi chiedevo come facesse a non avere caldo. Avrà avuto la mia stessa età se non un anno in più e mi chiedevo il perché lavorasse in un bar piuttosto che studiare. Mi ricordava così tanto Justin che in certi movimenti sembrava lui. Alzai gli occhi al cielo distogliendomi da quel pensiero fisso e monotono, Justin era come un fantasma la maggior parte del tempo. Era un miraggio così forte che detestavo associarlo ad ogni persona che mi trovavo davanti. Piegai i due fogli in quattro e li misi dentro la piccola borsa che mi ero portata dietro e non appenai alzai lo sguardo, il ragazzo di prima mi porse il mio toast.
- Come mai non c'è molta gente? Sai, nei film vedi sempre che la maggior parte degli studenti passano il loro tempo al bar- chiesi.
- Quelli sono film e comunque ho aperto da pochi giorni, dai il tempo agli studenti del College di trovare il bar e tra una settimana non saprai dove sederti- rise alla sua battuta e io feci lo stesso - piacere, sono Jake- mi porse la mano e l'afferrai.
- April, ci vedremo spesso allora- strinsi la sua mano ancora più forte e sorrisi nuovamente. Tornò a servire ai tavoli ed io cominciai a mangiare il mio toast ancora fumante.
Ti ho già detto che adoro il personaggio di Jake, no? Beh, se poi tu metti che ha la stessa portata di Justin io muoio skdhk
Probabilmente sono l'unica, ma io amo da impazzire la camminata di Justin.
Porca di quella troia.
Scusa la mancata finezza, ma mi capita lol
In ogni caso, in questo pezzo (in tutto il capitolo lol) ho apprezzato molto anche il modo di April di paragonare tutto a Justin, fa davvero capire quanto lei ci tenga ancora e quanto lui sia un vero fantasma nella sua testa.
Mi svegliai grazie alle vibrazione del mio cellulare e il mittente mi lasciò a bocca aperta, era mio padre. Chiusi la chiamata perché non avevo voglia di rispondere siccome avevo sentito mia madre la mattina. L'orario sul mio cellulare segnava le sette di sera, avevo dormito parecchio e fortunatamente non avevo molta fame. Fuori spiovigginava e sapevo che la mensa del College era aperta per la cena ma non mi andava di affrontare quella mini bufera solo per mangiare. Avrei mangiato dei salitini che avevo portato dietro con me per il viaggio. Andai in bagno a lavarmi le mani ma prima qualcosa sul pavimento attirò la mia attenzione. Un bigliettino bianco piegato in due era incastrato in mezzo alla porta d'ingresso, mi piegai per afferarlo sperando che avessero sbagliato destinatario ma su quel bigliettino non c'era scritto nessun nome. Lo aprii perché la curiosità era a mille e non era scritto a mano ma a computer, carattere 12, Taoma e corsivo. Era la scrittura che usavo sempre al computer per scrivere le mie relazioni.
" Buon primo giorno di College :) "
Accartocciai quel foglietto e lo buttai per terra senza pensarci due volte, mi portai una mano sulla bocca per coprire il mio stupore. Chi poteva avercela con me sin dal primo giorno? Magari poteva essere veramente un augurio da qualcuno o semplicemente un modo per mettermi paura. Spensi la televisione e mi chiusi in bagno per più dieci minuti, aprii il rubinetto e lasciai scorrere l'acqua. Non avrei di certo dormito serena da sola dentro quella stanza così piccola, mi sentivo schiacciata all'interno di quattro mura e impotente. La paura che qualcuno potesse entrare era alle stelle, il terrore che qualcuno potesse farmi del male continuava ad aumentare. Tutto questo mi riportava alla sera del mio rapimento, non volevo accadesse di nuovo. Ero sicura che c'entrasse qualcosa con il pedinamento - se così potevo chiamarlo - di oggi pomeriggio. Qualcuno mi stava intrappolando ma la domanda più importante era...chi? "
No, ma io muoio così.
Allora, ho qualche consiglio per chi potrebbe essere lol
Se indovino devi dirmelo però u.u
Secondo me o è Justin, o è Cody, o è Jake.
Dimmi che ho azzeccato e.e
Okay, la smetto lol
Questo capitolo è stato davvero fantastico (soprattutto per la descrizione iniziale - che ho risparmiato di ricopiare così da poter dire che non ho ricopiato tutto il capitolo, ma fidati che meritava di essere commentata lol - in cui sono letteralmente morta. IO AMO QUANDO DESCRIVONO JUSTIN) ti auguro di scrivere in seguito capitolo così belli o anche di più (anche se credo sia impossibile superare una tale bellezza ^.^)
Come puoi notare sei solo alla mia seconda descrizione e non c'è nemmeno una critica.
Neanche una.
Questo dimostra quanto questa storia sia fantastica e quanto tu stessa lo sia (a parte che le mie critiche non sono nulla di che ma okay lol).
Non posso far altro se non attendere il terzo capitolo con ansia.
Poi quello spoiler alla fine mhm bo, mi ha fatta letteralmente morire.
L'unica cosa che non mi va giù è il fatto che sia ovvio che Justin sia vivo, ma sta a te scrivere. E non vedo l'ora di leggere del ritorno di Justin.
Ho paura e ansia allo stesso tempo. Come ce lo ritroveremo?
Stronzo come quando la rapì la prima volta? Dolce e gentile come quando le sussurrò "ti amo" prima di """morire"""?
Ugh!
Io sono una persona molto romantica (lskdfhkdhj)quindi, anche se tu hai delle tue idee, ti dico cosa piacerebbe leggere a me (magari azzecco pure u.u).
Sarebbe figo se Justin la rapisse come un anno prima e iniziassero un nuovo viaggio, ma proprio una cosa sorpresa.
Oppure sarebbe figo che Justin fosse il suo coinquilino (vado pazza per questa idea, infatti, non so se hai letto la mia fanfic Carscrossed ma i due si ritrovano come coinquilini lol).
Mi piacerebbe anche leggere, che ne so, di un incontro tra April e Cody.
O magari bo, April e Jake diventano un sacco amici e alla fine Jake fa parte della nuova gang di Justin.
Okay, okay, la smetto lol
Solo che amo fantasticare e non puoi far altro che accettarlo çç
Ora ti lascio.
Non vedo l'ora di leggere il continuo, che aspetto con impazienza.
Ciao dolcezza,
Sofi <3
ps. scusami per eventuali errori, non ho riletto ^.^ |