Wow, eccomi subito al capitolo successivo!
Ah, certo che hai fatto presto ad aggiornare… (Oppure sono io che sono troppo in ritardo… *va a deprimersi in un angolino*)
Comunque…
Sai che questo capitolo è ancora più coinvolgente di quello precedente? Ma come fai a scriverne uno più bello dell’altro?
Anche in questo mi sono sentita trascinata dentro la storia, stavolta in modo ancora più vivido.
Per prima cosa, volevo dire che la poesia mi è piaciuta molto. (non sono normale, parla di sangue dalla prima all’ultima riga e io la trovo bella.)
Mi piacerebbe sapere come finisce. Comunque vedevo chiaramente un fiume rosso davanti a me, un fiume che mi bagna le caviglie, per poi salire.
Non mi ha fatto ribrezzo, il sangue non mi fa impressione (sono gli aghi a farmi paura x.x) anzi, mi piace da impazzire l’effetto che si è creato.
Sono un ibrido: per metà fifona, per metà lugubre e macabra. Ok che l’adolescenza è l’età in cui non sei “né carne né pesce”, che sei diviso tra due mondi, infanzia e età adulta.. ma qui si esagera!
Ho trovato molto carino lo scambio di battute tra Axel e Roxas, nella prima parte del capitolo.
Bellini loro, stanno socializzando ^^
Scherzi a parte, mi ha fatto piacere che quei due stiano imparando a.. beh, sopportarsi, quantomeno. Tollerarsi, si.
Così evitano di prendersi a pugni ogni due per tre. E poi la AkuRoku è una delle mie OTP (per non parlar del fatto che è LA tua OTP per eccellenza) quindi più i due sono in rapporti amichevoli, più il mio lato fan girl esulta di giubilo.
Comunque Roxas è il solito di sempre, un gran bastardo se si impegna. Axel non è da meno.
Secondo me il biondo, grazie ad Ax, si sta scrollando di dosso la solita apatia. Anche se per poco, anche se non sembra.
Bella anche la descrizione del momento di yoga. Anche io, come Roxas, sono totalmente incapace di svuotare la mente anche per cinque minuti. La mia testa è sempre un vespaio di pensieri. 24 ore al giorno. (persino i sogni sono un groviglio intricato, peggio di una rete da pesca)
E apprezzo moltissimo quei momenti di pace e silenzio in cui posso pensare in pace, in cui posso sentire il rumore dei miei pensieri, ecco. Amo i momenti così.
E detesto chi osa disturbarmi, cosa che accade abbastanza di frequente. Ergo, detesto molta gente.
Il siparietto di Hayner inseguito da quello del corso di pittura mi ha fatto sghignazzare.
Ahah, è proprio da Hayner (da questo Hayner in particolare) fare una cosa del genere. È stato simpaticissimo e ribadisco: voglio anche io un amico così.
Quello che non mi aspettavo è vederlo piangere.
Quando una persona così apparentemente forte (e solare, decisa e orgogliosa) piange, fa sempre male al cuore. Fa molto più male rispetto ad una persona eternamente triste.
Perché sul volto di quelle persone le lacrime stonano terribilmente.
Avrei voluto abbracciare Hayner, consolarlo, con tutto il cuore.
Secondo me lui ha fatto bene a mandare a quel paese suo padre: è un bastardo. Non è come i familiari di Roxas che comunque volevano mantenere un contatto con lui.
Il padre di Hayner se ne frega proprio, è un mostro di genitore. Per me è stato meglio così.
E poi Hayenr si trova quasi a casa, lì. La sua situazione è comunque migliore di quella di Rox.
«E invece no.», replicò apaticamente l'uomo, aspettando di ottenere nuovamente l'attenzione del biondo per proseguire. «Qui non mi ha portato nessuno.»
E poi ancora Axel. Mi ha sorpreso il dialogo tra i due compagni di stanza. Era incredibilmente civile. Axel è venuto alla clinica di sua volontà? E perché mai l’ha fatto?
Questo lo voglio proprio scoprire!
Davvero, sono curiosissima!
Perché è andato lì? Qual è il suo problema? Vorrei proprio saperlo.
Ed infine la parte di Naminè, che è quella più interessante. È piena di curiosità da chiarire, dettagli da studiare, incognite da spiegare…
È come un rompicapo. Interessante.
Specialmente l’uso dei colori, anzi, del colore. Il bianco.
Tu sai che a me il bianco non è mai piaciuto. Per varie ragioni, tra cui una: mi mette paura, crea un senso di vuoto, di freddo, di annullamento.
Il nero, secondo me, è più… pieno, come “colore”. Il nero nasconde, è pieno di contenuto.
Il bianco invece è vuoto… un vuoto che mette paura, che ricorda la pazzia.
Qui mi sono sentita molto partecipe nei panni di Roxas, sentivo il suo stesso disagio. (anche se vado matta per cose come queste, chiromanzia, predizione del futuro.. non che ci creda, però stuzzicano la mia curiosità…)
La storia che Naminè è stata violentata, che i suoi occhi sono pietre spente senza valore, che è così tranquilla e al tempo stesso così inquietante…
Mi hanno fatto venire un leggero tremore addosso.
E poi.. lei ha davvero dei poteri? Perché in una clinica di recupero può davvero accadere qualsiasi cosa e io mi aspetto di tutto.
Ho un paio di curiosità: primo, a chi è riferito il disegno con gli occhi neri che turba tanto Roxas?
Uno in particolare colpì Roxas; vi erano un paio di occhi neri, neri come la notte, ed era l'unico disegno colorato veramente, addirittura Naminè sembrava aver calcato, consumando probabilmente parte del pastello.
Parevano due voragini e al ragazzo vennero i brividi.
Può sembrare un dettaglio sciocco, ma vorrei sapere a cosa si riferiscono, perché è tardi e da sola non ci arrivo.
Poi..
“Il disegno raffigurava due teste viste da dietro, dal momento che vi erano solo i capelli, in mezzo ad un contrasto tra il nero e il bianco.
Inizialmente, infatti, entrambi i capi erano circondati dal nero più assoluto; successivamente, però, quello sinistro sembrava in qualche modo liberarsi da quell'opprimente presenza, al contrario dell'altra figura che continuava ad essere contornata quasi fino alla fine del foglio; l'ultima parte parte del disegno, infatti, era stato lasciata in bianco, formando così una striscia contrastante con il nero precedente.”
Fammi indovinare..
Il disegno di Naminè rappresenta Roxas e Hayner, entrambi biondi.
Il nero rappresenta i loro disturbi, anoressia e bulimia.
Il capo che riesce a liberarsi in parte dal “nero” è Hayner, che riesce a gestire meglio la sua situazione, che ha ancora vitalità, voglia di vivere.
L’altro invece è Roxas, che ha smesso di lottare, si limita ad esistere e che sta lentamente morendo.
È corretto? Vorrei sapere la tua versione, che è poi quella ufficiale. Ho appetito di informazioni, e vorrei scoprire il vero significato di quel disegno.
E più in generale, vorrei conoscere il significato di ogni disegno di Naminè, se hanno un significato.
Mi intrigano e al tempo stesso ho paura di quello che potrei scoprire.
Certo che è una figura parecchio enigmatica, la cara Naminè. È IC in una maniera inquietante.
Però mi è piaciuto tutto quel mistero.
Ricomparirà, nei prossimi capitoli? Si scoprirà qualcosa in più su di lei? Io spero di si ^^
Ehi, cosa è successo? Come mai non sei dell’umore? È successo qualcosa di grave o è solo per la scuola in generale?
Ah, scusa, non volevo impicciarmi. Spero di non averti infastidito.
Alla prossima.
Kiss
Rae |