Oh, sì, l'ho provato... Ma veniamo al dunque. La poesia fila, sai? Dice quello che volevi dire, si sposta su un terreno comune ad una grande quantità di ragazze, e il suo problema è quello di essere una prosa messa in versi. Mi spiego meglio:
Prima di tutto, cos'è una poesia e com'è fatta? Una persona potrebbe risponderti semplicemente che è un testo breve con molti "a capo", però non è così. La poesia è un condensato di sentimenti, ricordi o concetti, espressi nella maniera che il poeta ritiene più opportuna per poter comunicare ad una quantità di persone variabile quello che lui sente. Ok, questa definizione me la sono inventata per farti un esempio, ma il punto è che la poesia è "densa", che una certa quantità di parole scritte in una poesia ha un peso molto maggiore dello stesso numero di parole scritte in prosa. Questo nella tua poesia non succede, forse per due ragioni. La prima è che io credo che tu sia molto giovane (d'accordo, io non sono una vecchietta ultraottantenne, però penso che tu sia ancora più giovane, e di sicuro più giovane di tutti i poeti affermati che hanno raggiunto la piena maturità artistica), e quindi hai ancora un percorso da fare prima di riuscire a incanalare in poche parole tutta la tua espressivita. In secondo luogo, non tutti sono poeti: molti sono buoni prosatori, o sono più tagliati per i testi teatrali, oppure anche all'interno della poesia sono più bravi in un settore piuttosto che in un altro. Tu hai una strada tua da percorrere, e la devi ancora trovare. Per riuscirci bisogna impegnarsi e lavorare molto su quello che si scrive, leggere tanto e crescere, perché non puoi mai sapere cos'è che ti riesce meglio se non provi a farlo...
Così ti propongo un esercizio: scrivi in prosa tutto quello che vuoi comunicare in questa poesia, mettendoci anche svariate pagine, se necessario. Poi lascia lì quello che hai scritto per qualche giorno, e infine rileggilo ancora una volta cercando dentro di te di riassumere i concetti che trovi particolarmente importanti e che davvero vuoi trasmettere. A quel punto ritrasforma tutto in poesia, e ti accorgerai probabilmente di due cose: la poesia ti sarà venuta fuori molto più corta di quello che avevi scritto in prosa, e le parole che hai usato nella seconda poesia saranno diverse da quelle della prima. A quel punto, se farai leggere le due poesie a qualcuno, sono sicura che si noterà molto la differenza :)
Nota a margine: quel "non basta un cavolo di niente" è molto spontaneo, e in un certo senso è in linea con il resto della poesia, però spezza un po' il ritmo: il resto è malinconico e dolce, questa frase è un po' fuori tono, e sono sicura che ne troveresti una migliore: rifletti sul concetto di "non basterebbe l'universo" e pensa a cosa ti evoca. Cosa ti viene in mente quando pensi ad un'enormità del genere? Qual'è la prima immagine che vedi dentro di te se chiudi gli occhi?
In bocca al lupo! |