Buona sera, autrice a me finora sconosciuta!
Non sto qua a dirti com'è che io sia incappata proprio nella tua storia -anche se ho amato Il ciclo dell'Eredità, non guardo mai -figuariamoci leggere!- le fanfiction sul fandom; tuttavia mi è capitata tra gli occhi questa tua "breve, anzi, brevissima" composizione e ho deciso di commentarla, perché, come penso la pensino tutti, ricevere nuovi pareri è sempre qualcosa di entusiasmante.
In realtà non è che mi abbiano colpito molto le prime otto righe, (non so proprio come definirle) sono sicuramente scritte bene, non mi è parso di vedere sviste e quant'altro, ma le sentivo scarse di originalità.
Delle prima fa un'eccezione la primissima, ovvero quella di Eragon; anche se già lo stesso Paolini nel secondo libro (ma è probabile che l'abbia fatto pure nel terzo, non ricordo bene) ci propina ogni tre pagine una descrizione accurata sul dolore lancinante che prova il protagonista dopo essere stato ferito da Durza, tuttavia è accattivante il fatto che tu l'abbia contrapposto al "pensiero collettivo" che lo vedeva coraggioso non nell'affrontare un dolore giornaliero, che magari non stava solo nel fatto di possedere quella cicatrice alla schiena e non potersi muovere bene, ma stava anche nell'inquietudine di non poter più difendere nessuno e di ritornare a non contare nulla, ma lo vedeva coraggioso nell'affrontare uno di quei dolori speciali, che solo gli eroi possono subire. Questo paragone sì, ora che ci penso mi ha convinto, e mi ha fatto pensare. A volte ciò che ci sembra superficiale per qualcuno, in realtà è molto più profondo. È, come dire, che il dolore è qualcosa di non misurabile, soggettivo.
Tutte le altre non mi hanno molto convinto, quella di Murtagh mi è sembrata troppo stereotipata e trattata con superficialità -certo, anche per il fatto che hai dovuto concentrare tutto in pochissime frasi, è vero, ti giustifico; ciò non toglie il fatto che quella riga non mi ha dato alcun emozione.
Quella di Brom era carina, ma nulla di più. Se all'inizio pensavo fosse qualcosa di originale, mi sei caduta alla fine parlandomi di Eragon come "nuova speranza", è come se avessi aperto mille pagine della storia di Brom, senza soffermarti su una in particolare, e allora tutto ciò che hai detto ha perso sostanza.
Glisso su Islanzadi, perché, come hai scritto tu stessa: "è il compito di ogni madre", quindi... beh, sinceramente mi è parsa una cosa a dir poco scontata.
Rhunon... io adoro Rhunon, e non so per quale motivo, anche se quello che hai scritto mi è piaciuto, non vedo cosa ci sia di così particolarmente doloroso, se potresti illuminarmi te ne sarei lieta, sono abbastanza curiosa.
Nemmeno quella di Vanir mi dice niente, troppo stereotipata.
Quella di Garrow... quella sì che è poesia! Mi è piaciuta tantissimissimo! In pochissime righe sei, secondo me, riuscita a descrivere il carattere del povero Garrow e... anche il suo dolore. Decisamente, il povero zio è... un povero zio, già la sua "apposizione" è di serie b per definizione. È povero, ed è zio del protagonista. Insomma, uno sfigato di campagna che muore di morte atroce sotto le grinfie dei Ra'Zac; ho trovato molto commevente quello stralcio, perché dava un giusto merito a questo personaggio troppo ormai "dato per scontato". Complimenti!
E infine, anche quella di Saphira mi è piaciuta moltissimo, probabilmente perché la penso esattamente come lì hai scritto, e poi mi piacciono anche le parole che hai utilizzato, sembrano proprio adatte a un drago!
Uh, come credo che tu ti sia accorta, questa storiella ha delle storie che non mi sono piaciute per niente -per le quali avrei anche evitato di recensire- e altre che invece mi sono piaciute moltissimo -per le quali non potevo non recensire!-
Che dire ulteriormente? Ribadisco che questi sono i miei personalissimi pareri, e che comunque riguardano l'aspetto emotivo della storia. Come parte "oggettiva" del fatto che alcune righe non mi siano piaciute, potresti prendere il fatto che mi sono sembrate stereotipate.
Ma alla fin fine ho apprezzato questa graziosa fan fiction.
Molto carino il contest, difficile, e comunque è già di per sé un argomento stereotipato, quindi penso che te la sia cavata benissimo in ogni caso.
Quindi ti faccio i miei complimenti.
A presto,
A.C.
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