Recensioni per
L'Abbraccio della Morte
di Melinda Pressywig

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
28/09/14, ore 10:45

Salve Melinda.
Sono rimasto molto colpito da questa storia. Il suicidio è un tema che, prima o poi, tutti gli scrittori arriveranno a trattare, proprio come hai detto tu. Ma sono rimasto sorpreso da come hai affrontato questa tematica nella tua storia.
Non dai spiegazioni, non ci sono monologhi interiori strazianti o lettere d'addio strappalacrime. Solo la descrizione del gesto. Ed è proprio per questo motivo che la storia mi piace.
La frase finale poi, è l'apice di tutto lo scritto. Eleonora vede la morte non come una figura malvagia ma, al contrario, come una figura materna. La madre che, in qualche modo, la salverà.
Ho notato anche una sottile impronta di cinismo in alcune frasi e ciò non può che farmi piacere dato che io stesso sono un tipo parecchio cinico.
Insomma, la tua storia mi è piaciuta moltissimo. Vado a dare uno sguardo anche alle altre tue storie.
A presto.

The Sorrow.

Recensore Junior
19/09/14, ore 22:01

Ciao Mel, ho letto questa ff assolutamente per caso e devo dire che mi ha colpito molto. La tranquillitá di Eleonora nel compiere l'ultimo gesto, il tir freddo e mortale che la tira sotto. Anche io come altri avrei la curiosità di sapere perchè Eleonora abbia voluto suicidarsi, ma forse va bene così, con un ' aura di mistero. E hai ragione quando dici che prima o poi tutti vogliano scrivere qualcosa di tragico. Il motivo non lo so ma accade anche a me. Comunque ancora brava per questa triste storia. alla prossima!

Recensore Master
11/02/14, ore 15:06

Oh, caspita, che triste. Drammatica, sì, e tanto, direi!
Mel, ma perchè il mal di testa ti fa questo effetto? E' bellissima, ma drammatica! :(
Mi dispiace per la povera Eleonora insomma. Mi sarebbe piaciuto scoprire il perchè Eleonora volesse farla finita, come mai era così disperata da volerlo fare sembrare un incidente.
Però va bene anche così, è bella, questa flashfic. E tristissima, lo avrai capito che mi ha colpita.
Dopo il momento di riflessione e poesia che ho avuto leggendo la tua drabble di prima ora mi hai catapultata in una scena alquanto tragica, cerca di comprendere lo stacco crudo che ho dovuto subire! :P Hi hi, sto scherzando.
Cosa ti potrei dire, si avverte il senso di tragicità della scena. Quando poi descrivi l'avvicinarsi delle luci dei fari tieni col fiato sospeso, fai attendere anche a noi lettori la morte. E, crudele, fai il paragone descrivendoli come le luci che aprono le porte del paradiso. Crudele e sadica, eh, Mel?
Bellissima la frase conclusiva finale: Eleonora abbraccia la morte come un bambino abbraccia la madre, come se lei amasse davvero quella morte e la attendesse da tanto e ne fosse felice. Tragicissima. :(
Mi dispiace, sob.
Comunque è davvero molto bella. Mi dispiace anche per l'accenno alla famiglia di Eleonora. Sono davvero così insensibili.
Bella anche la scelta della sua morte, niente pistole, "cascate di pasticche" (bellissima immagine, a proposito) ma si è lasciata travolgere da un camion, ha voluto che il suo corpo rimanesse abbandonato sull'asfalto. Un gesto quasi teatrale, molto studiato.
Mi è piaciuta, certo la psicologia di Eleonora deve essere interessante se è arrivata a studiare tutto quanto con cura e a scartare tanti metodi più dolorosi per farla finita.
Triste triste, ma a te, Mel, dico solo BRAVA BRAVA. Una bella storia anche questa, intensa e che lascia coinvolgere e riflettere.
Kiss! :)

Recensore Veterano
17/10/13, ore 19:50

Terribile e angosciante.
Il tema del suicidio, hai ragione, è insito nell'animo perché tutti abbiamo tendenze autodistruttive. Non so se tanta determinazione possa essere credibile, mi viene da pensare che una persona, nel vedersi arrivare addosso un camion, possa provare un fortissimo istinto di fuga. O forse no, forse davvero, quando si arriva a quel punto, la determinazione è totale. 
Lo stile è sempre piacevole e lineare, scegli bene i termini e il ritmo.
Direi che colpisce nel segno. E fa anche un po' male.
Bravissima.

Recensore Master
14/10/13, ore 15:10

Ehi, Melinda! Quanta tristezza in poche parole! Dunque, niente da dire su quanto scritto, il contenuto o la scorrevolezza, ma io penso che l'argomento trattato qui andrebbe approfondito. Fino a qualche tempo fa condannavo senza pietà il suicidio, ma adesso lo sto rivalutando; proprio perché è un argomento troppo complesso per essere trattato così. Ora, so che hai un'avversione per le cose lunghe XD ma pensaci, potresti provare a spiegare perché questa ragazza ha deciso di suicidarsi, perché così sembra che lo abbia deciso improvvisamente... poi non so! Comunque, come sempre è tutto ben scritto! Alla prossima!

Recensore Junior
11/10/13, ore 17:50

Ciao Melinda, vedo che hai pienamente recuperato l'ispirazione!
Il racconto è ottimo, in poche parole riesci a delineare bene il personaggio e a farci immergere nella storia.
Nonostante si parli di suicidio, tutto è molto calmo e tranquillo, la morte giunge non come un dolore ma come una dolce liberazione, quasi un dono finalmente concesso. A questo proposito mi è piaciuta molto l'ultima frase, dà proprio l'idea dell'abbandono totale con cui Eleonora accoglie la morte.
Complimenti e alla prossima!

Recensore Veterano
11/10/13, ore 09:57

Anche questa storia ha un suo macabro fascino...
Che dire? Le sensazioni, l'attesa trepidante ed irrazionale della fine...hai resto tutto molto bene e senza troppi giri di parole. Forse è questa la forza della storia. Ci si immerge con facilità ed in modo totale.
Con le poche righe che ti sei concessa hai fatto un ottimo lavoro dal punto di vista sensoriale e dell'immedesimazione, che risulta davvero profonda. Almeno per me.
Caspita.
Devo dire che ti trovi a tuo agio con queste tematiche: te ne vieni sempre fuori con una storia da preferiti.
Complimenti davvero, alla prossima!

Recensore Junior
11/10/13, ore 08:47

Ebbene sì. Alla fine, detto in sincerità, ognuno finirà per scrivere qualcosa del genere.
É comunque curioso notare come sia più facile scrivere della morte che immergersi in altre situazioni più o meno leggere...
É un bel racconto comunque :) a fine lettura pensavo di aver letto di più. Nel senso che, nonostante siano un pugno di frasi, mi é parso più profondo di quanto mi suggerisce l'occhio.
Nonostante sia la protagonista stessa a desiderare la morte, o comunque avvicinarsi a lei il più possibile, hai lasciato indizi sul suo reale stato d'animo. Ha paura di andarsene una volta per tutte, perché ancora pensa che buttarsi in mezzo alla strada possa sembrare solo un tentativo; e soprattutto se ne vergogna, le farebbe certamente piacere se tutto sembrasse un incidente.
Eppure si muove decisa, come se rinnegasse la propria parte istintiva pur regalandole una pezzo essenziale dei propri pensieri. Cose del tipo "il corpo lo comando io. Pussa via, maledetto istinto di sopravvivenza. Ehy, instinto di sopravvivenza, consigliami!"
O giù di lì :)
Nonostante sia roba ritrita l'insieme appare piacevole e originale :) thats goooood!
Complimenti dunque :D a presto!

Recensore Veterano
10/10/13, ore 21:38

È tipo...  non so bene come... wow.

Insomma, cara Melinda, che dire: parli di una povera ragazza che decide di suicidarsi, al buio, sotto la pioggia, arrotata da un tir... un racconto che più drammatico di così non si può. Un racconto che dovrebbe essere un pugno nello stomaco, quasi sgradevole.
Però.
Ecco che entra in scena il tuo stile. Sintetico, pulito, tranquillo. Quella che doveva essere una povera disgraziata, una reietta, un'ombra di quella che era, ecco che diventa una semplice anima che vuole soltanto avere un po' di pace. Non si piange addosso, non sputa veleno sulla società, sugli uomini stronzi ed egoisti, sul pendolo della vita che oscilla fra dolore e noia... vuole soltanto andare via. E basta. Si mette lì, sulla strada, e aspetta la Morte.
E anche la Morte, il Tristo Mietitore, lo scheletro ambulante, colei che porta solo dolore e vuoto, che tutti odiano, temono e maledicono ecco che diventa una figura amica, una madre.

Eleonora è finalmente in pace, e abbraccia la morte come una vecchia, cara mamma. (Mannaggia a te, non mi devi fa' venì gli occhi lucidi, chè io so' maschio e 'ste cose per contratto non le possiamo fare!)

Insomma, te l'ho detto, te lo dico e continuerò a ripetertelo: hai uno stile tuo, un bello stile, e tanto di cappello. Potresti scrivere di uno psicopatico che entra in una banca all'ora di punta con una motosega e massacra tutti e farlo comunque con grazia ed eleganza.

Bravissima, come sempre.

Tante care cose, e a presto!

Recensore Veterano
10/10/13, ore 16:22

Finalmente una flahfic super originale. Direi che è a dir poco inquietante come descrivi il suicidio del tuo personaggio, sei stata grandiosa così poche righe e mi sembra di sentire la pioggia bagnare anche la mia felpa. E poi che dire dell'ultima frase "Eleonora abbracciò la morte come un bambino abbraccia sua madre. " un finale perfetto. Fino all'ultimo ho pensato che Eleonora si spostasse chissà perchè quindi "l'abbraccio della morte" nonostante fosse preannunciato per me è stata come una sorpresa.
complimenti, adesso mi hai incuriosita vado a spulciare la tua pagina per vedere se c'è altro che mi colpisce! ;)

A presto,

Jogio