Ed eccomi qui. Io, te e questo benedetto capitolo.
Comincio subito col dirti che ho apprezzato molto l'apertura del capitolo affidata a Saori. Ha avuto modo di farsi conoscere al lettore per quella che è, una ricca e viziata figlia di papà, arrogante, petulante e con un gusto osceno in fatto di vestiti (cosa che qui ancora non traspare, bontà tua che ci risparmi dalla descrizione del vestito torta-alla-panna, ma che so che ci aspetta, come il mostro sotto al letto. ). Se ci mettiamo che Saori già sapeva di essere Athena, forse ne possiamo dedurre che avesse frainteso come si comporti una dea?
Ho apprezzato la frase Prima di congedarlo lo trattiene. Un istante, dargli la giusta importanza, dosare le parole e i gesti senza strafare, perché il suo tutore le ha insegnato che è nella compostezza che risiede la nobiltà, perché è specchio dell'atteggiamento compassato e in punta di fioretto di Saori. Sempre compita, sempre perfetta, con la collana di perle rosa grosse come palline di naftalina, mi ha sempre dato l'impressione di un'adulta, una damina dell'ottocento - tutta colpa di quel maledetto vestito! - in un corpo da ragazzina scema. Tu la svecchi un pochino, concentrandosi sui dubbi umani che colgono una persona che dovrà confrontarsi a breve con qualcuno messo in naftalina dieci anni prima. Come saranno cambiati? Chi saranno diventati? Ma soprattutto, chi sarà tornato? Perché ad addestrarsi il caaaaaro Kido ne manda cento dei suoi figli (shhhh. La sospensione dell'incredulità è morta ammazzata da tempo), non undici. E Mia esce fuori anche dai pensieri di Saori. A cui vorrei spiegare che se ricopri una ragazzina di trine, pizzi e merletti, questa ti odierà e vorrà passarti da parte a parte con un attizzatoio. Fa sorridere vedere la sua sicumera incrinarsi di brutto brutto brutto in questo pensiero finale:
Ricorda tutto, però, e una punta di irritazione la costringe ad allontanarsi dai propri pensieri. C’era chi era migliore di lei nonostante avesse origini umili, di orfana. C’era chi era preferita da tutti gli altri – da molti, almeno – perché proveniva dal loro stesso mondo.
Non era bastato ricoprirla di trine e lezioni di galateo per farla apparire più simile a se stessa.
C’era sempre qualcosa che la faceva brillare più intensamente.
Lo trovo poco consono ad una dea. Sì, Saori è Atena come io sono la visagista delle Dive - che nel frattempo NON morta - ma una dea non dovrebbe avere certi pensieri. Una signorina di una famiglia perbene non dovrebbe avere certi pensieri. Invece Saori ci mostra una colata di fango e invidia nascosta dietro una faccia da angelo altezzoso.
Il dialogo nel giardino della Sesta Casa ci mostra uno spaccato di vita all'interno delle Dodici Case - che sennò sembrano un fondale pacchiano di uno dei tanti ristoranti turistici che affollano le stradine di Plaka - con Aiolia che va a chiedere lumi a Shaka. Ora, non sappiamo in che rapporti stiano questi due - Kurumada ci fa capire che nonostante siano passati tredici anni, TUTTI chiamino e considerino Aiolia il Fratello del Traditore - e non so quanto Shaka, Barbie Motociclista, si sarebbe dimostrato così affabile. È un pensiero mio, che non riesco ad inquadrare ancora Shaka, pregno com'è della sua nirvanità (???) che lo catapulta lontano anni luce dal samsàra in cui viviamo noi. Ma qui la cosa da sottolineare è un'altra: Seiya è fuggito.
Che?
Come?
Quando?
Questo è un bel colpo di scena, perché io ho sempre saputo che lui parte e torna a Tokyo il giorno dopo aver vinto l'armatura. Come se fosse una cosa già stabilita ed avesse tutte le autorizzazioni del caso, e che Shaina gli corresse dietro perché rosica da morire che muso giallo (politically che?) abbia vinto l'armatura, ma ehi, può funzionare anche così. Anzi, sai che funziona meglio?
E funziona benissimo anche la scena in cui Mia indossa l'armatura per la prima volta (I dubbi di Seiya che parte à rebours verso Tokyo non hanno bisogno di commenti). Perché quello che vediamo nell'anime sono gli scrigni che si aprono e le armature che si dispongono addosso ai santi alla perfezione. Non ho mai sentito dire a nessuno «Acc, il diadema è troppo largo!» oppure «Questo pettorale è troppo stretto» (che c'avrebbero fatto un figurone). Avrei proprio voluto vederlo Cassios dentro l'armatura di Pegaso. Sì sì...
Forse è perché da bambina giocavo con le bambole e Kurumada no, o forse perché noi donne siamo più fissate con le taglie dei maschietti, ma mi sono sempre chiesta come avrebbero fatto June, Marin e Shaina se l'armatura avesse avuto una taglia di coppa troppo piccola. O troppo grande. Chi gliel'avrebbe aggiustata? Mu? O.o
Ed eccoci ad una scena che profuma di talco, biscotti alla vaniglia e misoshiru. Miho che rincontra Seiya fa sempre un gran bene al cuore. E mi si stringe il cuore nel rivivere i dubbi e le paure della povera Miho, che sospira e palpita per i begli occhi dell'amico, salvo poi sparire di scena in punta di piedi. Ci sono due cose che mi lasciano perplessa. Da come parla, Miho sembra più grande di Seiya e non una sua coetanea. È vero che prenderti cura dei bambini ti porta a crescere prima del tempo, ma non dovrebbe essere Seiya quello più maturo dei due? E poi, che cosa ne sa Miho di come sia diventata Mia in questi dieci anni? In dieci anni si cambia dlala notte al giorno. Certo, può essere l'arroganza dettata dall'affetto, quella che ci fa dire "Io lo conosco", quando poi la sorte ci fa incontrare qualcuno che è tutt'altro; boh?
Death Mask e Saga sono una bomba. Il Cancro è un bastardo perculatore così come appare nella serie. Mai troppo sfrontato, mai un passo oltre il consentito, forte della sua posizione perché conosce il segreto del Sacerdote e perché il Sacerdote sa di avere un'ottima pedina tra le mani. E questo inorgoglisce ancora di più quel frescone (Manigoldo, scusalo. Non è colpa sua. Sono Kurumada e Okada che lo disegnano così).
E il Sacerdote che va dritto per la sua strada, fingendo di chiedere un consiglio circa un piano già prestabilito e determinato.
Sì, il Sacerdote ha davvero un senso dell'umorismo macabro.
Death Mask sa che quella a Tokyo è davvero l'armatura del Sagittario? Ero convinta che il barbatrucco fosse un segreto tra il Sacerdote e Shura. Che ne abbia messo al corrente anche il granchiotto?
E così il Gold Cloth sarebbe ereditario. Hyoga e Shiryu si fregano le mani. Ikki e Shun, invece, no.
L'udienza privata è bellissima. Traspare tutta la tensione di Mia (oh, è la sua prima volta) e la paura per la sua missione. Perché quello scemo s'è andato a cacciare nei guai, e l'ha fatto di testa. E adesso a lei tocca riportarlo indietro. Ed impedirgli di fare qualche sciocchezza che possa costargli la testa. Testa che sarà poi Mia a dover riportare indietro. E sì, Seiya si butta di testa. Sempre. Ma non so se sia perché è convinto di avere un angelo custode pronto a salvargli le chiappe o perché è il suo cuore generoso a fargli muovere i piedi. Ma si può fermare una fiamma che guizza in un falò?
Miho e Mia. Un altro momento di tenerezza, più breve e di nascosto. Il ritrovarsi dopo dieci anni, il raccontarsi tutto strette strette con le coperte sopra la testa. E Mia che deve tranquillizzare Miho che sì, andrà tutto bene. Perché ci scommetto la testa che Mia si farebbe ammazzare piuttosto che gli altri Silver torcano anche un solo capello a Seiya. Ma che avrà questo ragazzo di tanto speciale?
E il confronto tra Saori, Jabu e Seiya. Jabu, il fedelissimo paladino di saori, indefesso fin quasi ad oltrepassare ogni decenza, e Seiya, la testa calda e ribelle carico di rancore nei confronti di quella principessa viziata ed arrogante. Lui non vuole partecipare a nessun torneo (ed ecco spiegato perché è così garrulo come un fringuello a primavera), vuole solo rivedere sua sorella. E lo vuole subito. Che Saori vada a morire ammazzata da qualche parte, e con tutto il dolore possibile ed immmaginabile. Il resto, il toerneo, il vecchiaccio, l'armatura, per Seiya è solo fuffa. E Saori ci dimostra quanto sia brava ad essere accontentata hic et nunc. Hai promesso a noi lettori un personaggio odioso fino al midollo e mantieni la promessa mostrandocela spietata, intenta a portare quanta più acqua possibile al suo mulino. Con quel sorrisetto che chiama le sberle, oh se le chiama...
E Seiya si trova in un'impasse: combattere? Ok, per Seika questo e altro. Ma come la mettiamo con Mia? Che farà, lei? E il rimorso per averla lasciata indietro inizia a martellarlo con magiore intensità.
Non ci resta che attendere il prossimo capitolo per conoscere gli sviluppi.
Alla prossima!!
(Recensione modificata il 15/12/2013 - 12:33 pm) |