Recensioni per
Il Saint di Aglaia (Era scritto nelle stelle)
di Keiko

Questa storia ha ottenuto 44 recensioni.
Positive : 44
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/12/13, ore 12:16

Ed eccomi qui. Io, te e questo benedetto capitolo.
​Comincio subito col dirti che ho apprezzato molto l'apertura del capitolo affidata a Saori. Ha avuto modo di farsi conoscere al lettore per quella che è, una ricca e viziata figlia di papà, arrogante, petulante e con un gusto osceno in fatto di vestiti (cosa che qui ancora non traspare, bontà tua che ci risparmi dalla descrizione del vestito torta-alla-panna, ma che so che ci aspetta, come il mostro sotto al letto. ). Se ci mettiamo che Saori già sapeva di essere Athena, forse ne possiamo dedurre che avesse frainteso come si comporti una dea?
Ho apprezzato la frase Prima di congedarlo lo trattiene. Un istante, dargli la giusta importanza, dosare le parole e i gesti senza strafare, perché il suo tutore le ha insegnato che è nella compostezza che risiede la nobiltà, perché è specchio dell'atteggiamento compassato e in punta di fioretto di Saori. Sempre compita, sempre perfetta, con la collana di perle rosa grosse come palline di naftalina, mi ha sempre dato l'impressione di un'adulta, una damina dell'ottocento - tutta colpa di quel maledetto vestito! - in un corpo da ragazzina scema. Tu la svecchi un pochino, concentrandosi sui dubbi umani che colgono una persona che dovrà confrontarsi a breve con qualcuno messo in naftalina dieci anni prima. Come saranno cambiati? Chi saranno diventati? Ma soprattutto, chi sarà tornato? Perché ad addestrarsi il caaaaaro Kido ne manda cento dei suoi figli  (shhhh. La sospensione dell'incredulità è morta ammazzata da tempo), non undici. E Mia esce fuori anche dai pensieri di Saori. A cui vorrei spiegare che se ricopri una ragazzina di trine, pizzi e merletti, questa ti odierà e vorrà passarti da parte a parte con un attizzatoio. Fa sorridere vedere la sua sicumera incrinarsi di brutto brutto brutto in questo pensiero finale:
Ricorda tutto, però, e una punta di irritazione la costringe ad allontanarsi dai propri pensieri. C’era chi era migliore di lei nonostante avesse origini umili, di orfana. C’era chi era preferita da tutti gli altri – da 
molti, almeno – perché proveniva dal loro stesso mondo. 
Non era bastato ricoprirla di trine e lezioni di galateo per farla apparire più simile a se stessa. 

C’era sempre qualcosa che la faceva brillare più intensamente.
Lo trovo poco consono ad una dea. Sì, Saori è Atena come io sono la visagista delle Dive - che nel frattempo NON  morta - ma una dea non dovrebbe avere certi pensieri. Una signorina di una famiglia perbene non dovrebbe avere certi pensieri. Invece Saori ci mostra una colata di fango e invidia nascosta dietro una faccia da angelo altezzoso.

Il dialogo nel giardino della Sesta Casa ci mostra uno spaccato di vita all'interno delle Dodici Case - che sennò sembrano un fondale pacchiano di uno dei tanti ristoranti turistici che affollano le stradine di Plaka - con Aiolia che va a chiedere lumi a Shaka. Ora, non sappiamo in che rapporti stiano questi due - Kurumada ci fa capire che nonostante siano passati tredici anni, TUTTI chiamino e considerino Aiolia il Fratello del Traditore - e non so quanto Shaka, Barbie Motociclista, si sarebbe dimostrato così affabile. È un pensiero mio, che non riesco ad inquadrare ancora Shaka, pregno com'è della sua nirvanità (???) che lo catapulta lontano anni luce dal samsàra in cui viviamo noi. Ma qui la cosa da sottolineare è un'altra: Seiya è fuggito.
Che?
Come?
Quando?
Questo è un bel colpo di scena, perché io ho sempre saputo che lui parte e torna a Tokyo il giorno dopo aver vinto l'armatura. Come se fosse una cosa già stabilita ed avesse tutte le autorizzazioni del caso, e che Shaina gli corresse dietro perché rosica da morire che muso giallo (politically che?) abbia vinto l'armatura, ma ehi, può funzionare anche così. Anzi, sai che funziona meglio?
E funziona benissimo anche la scena in cui Mia indossa l'armatura per la prima volta (I dubbi di Seiya che parte à rebours verso Tokyo non hanno bisogno di commenti). Perché quello che vediamo nell'anime sono gli scrigni che si aprono e le armature che si dispongono addosso ai santi alla perfezione. Non ho mai sentito dire a nessuno «Acc, il diadema è troppo largo!» oppure «Questo pettorale è troppo stretto» (che c'avrebbero fatto un figurone). Avrei proprio voluto vederlo Cassios dentro l'armatura di Pegaso. Sì sì...
Forse è perché da bambina giocavo con le bambole e Kurumada no, o forse perché noi donne siamo più fissate con le taglie dei maschietti, ma mi sono sempre chiesta come avrebbero fatto June, Marin e Shaina se l'armatura avesse avuto una taglia di coppa troppo piccola. O troppo grande. Chi gliel'avrebbe aggiustata? Mu? O.o

Ed eccoci ad una scena che profuma di talco, biscotti alla vaniglia e misoshiru. Miho che rincontra Seiya fa sempre un gran bene al cuore. E mi si stringe il cuore nel rivivere i dubbi e le paure della povera Miho, che sospira e palpita per i begli occhi dell'amico, salvo poi sparire di scena in punta di piedi. Ci sono due cose che mi lasciano perplessa. Da come parla, Miho sembra più grande di Seiya e non una sua coetanea. È vero che prenderti cura dei bambini ti porta a crescere prima del tempo, ma non dovrebbe essere Seiya quello più maturo dei due? E poi, che cosa ne sa Miho di come sia diventata Mia in questi dieci anni? In dieci anni si cambia dlala notte al giorno. Certo, può essere l'arroganza dettata dall'affetto, quella che ci fa dire "Io lo conosco", quando poi la sorte ci fa incontrare qualcuno che è tutt'altro; boh?

Death Mask e Saga sono una bomba. Il Cancro è un bastardo perculatore così come appare nella serie. Mai troppo sfrontato, mai un passo oltre il consentito, forte della sua posizione perché conosce il segreto del Sacerdote e perché il Sacerdote sa di avere un'ottima pedina tra le mani. E questo inorgoglisce ancora di più quel frescone (Manigoldo, scusalo. Non è colpa sua. Sono Kurumada e Okada che lo disegnano così).

E il Sacerdote che va dritto per la sua strada, fingendo di chiedere un consiglio circa un piano già prestabilito e determinato.
Sì, il Sacerdote ha davvero un senso dell'umorismo macabro.
Death Mask sa che quella a Tokyo è davvero l'armatura del Sagittario? Ero convinta che il barbatrucco fosse un segreto tra il Sacerdote e Shura. Che ne abbia messo al corrente anche il granchiotto?
E così il Gold Cloth sarebbe ereditario. Hyoga e Shiryu si fregano le mani. Ikki e Shun, invece, no.

L'udienza privata è bellissima. Traspare tutta la tensione di Mia (oh, è la sua prima volta) e la paura per la sua missione. Perché quello scemo s'è andato a cacciare nei guai, e l'ha fatto di testa. E adesso a lei tocca riportarlo indietro. Ed impedirgli di fare qualche sciocchezza che possa costargli la testa. Testa che sarà poi Mia a dover riportare indietro. E sì, Seiya si butta di testa. Sempre. Ma non so se sia perché è convinto di avere un angelo custode pronto a salvargli le chiappe o perché è il suo cuore generoso a fargli muovere i piedi. Ma si può fermare una fiamma che guizza in un falò?

Miho e Mia. Un altro momento di tenerezza, più breve e di nascosto. Il ritrovarsi dopo dieci anni, il raccontarsi tutto strette strette con le coperte sopra la testa. E Mia che deve tranquillizzare Miho che sì, andrà tutto bene. Perché ci scommetto la testa che Mia si farebbe ammazzare piuttosto che gli altri Silver torcano anche un solo capello a Seiya. Ma che avrà questo ragazzo di tanto speciale?

E il confronto tra Saori, Jabu e Seiya. Jabu, il fedelissimo paladino di saori, indefesso fin quasi ad oltrepassare ogni decenza, e Seiya, la testa calda e ribelle carico di rancore nei confronti di quella principessa viziata ed arrogante. Lui non vuole partecipare a nessun torneo (ed ecco spiegato perché è così garrulo come un fringuello a primavera), vuole solo rivedere sua sorella. E lo vuole subito. Che Saori vada a morire ammazzata da qualche parte, e con tutto il dolore possibile ed immmaginabile. Il resto, il toerneo, il vecchiaccio, l'armatura, per Seiya è solo fuffa. E Saori ci dimostra quanto sia brava ad essere accontentata hic et nunc. Hai promesso a noi lettori un personaggio odioso fino al midollo e mantieni la promessa mostrandocela spietata, intenta a portare quanta più acqua possibile al suo mulino. Con quel sorrisetto che chiama le sberle, oh se le chiama...
E Seiya si trova in un'impasse: combattere? Ok, per Seika questo e altro. Ma come la mettiamo con Mia? Che farà, lei? E il rimorso per averla lasciata indietro inizia a martellarlo con magiore intensità.
Non ci resta che attendere il prossimo capitolo per conoscere gli sviluppi.
Alla prossima!!

 
(Recensione modificata il 15/12/2013 - 12:33 pm)

Recensore Veterano
13/12/13, ore 11:01

Ora tocca a Mia scendere nell'arena! Vediamo di che pasta è fatta! Anche oggi, recensione a pezzi!

Parte 1: L'attesa.
Ho dato questo nome a questa parte perché è quello che mi pare più calzante. L'insicurezza, la paura, il senso di adeguatezza che Mia prova guardando gli scontri degli altri prima del suo, mi hanno fatto ripensare all'esame orale di maturità (sostenuto più tempo fa di quanto mi piaccia ammettere). Il guaio è che tali sensazioni saranno state in lei a dir poco moltiplicate. Qui non ci si gioca un anno scolastico, ci si gioca la vita. E temo che la nostra protagonista se ne sia resa davvero conto solo nel momento in cui ha visto e sentito morire Maya. Il Grande Tempio ha bisogno di guerrieri e non di martiri? Non ne sono così sicuro, se risaliamo all'etimologia del termine "martire": testimone. E tutti questi ragazzi non sono forse testimoni di quanto le loro vite, dietro le belle parole, siano considerate un sacrificio dovuto? E' questa l'ipocrisia del Grande Tempio. In quanti muoiono per la conquista di una singola Armatura? Ed in quanti si disperano quando muore chi quell'Armatura l'ha conquistata? Guardiamo proprio i Silver: in ogni serie Saintseiyana cadono come mosche e a quasi nessuno sembra importare più che tanto. Le paure di Mia sono giustificatissime, in antitesi col piglio quasi da kamikaze di Shaina. Mi chiedo se la nostra protagonista non sia troppo tenera per questo tipo di vita!
P.S. Aiolia esperto nel farsi carico degli errori altrui. In una sola frase hai riassunto un intero personaggio. Brava!
P.P.S. Povero Argor! Definito un cojonaccio, lui che è da sempre il mio Silver preferito! ^____^

Parte 2: Lo scontro.
E così Mia ce l'ha fatta (beh, doveva farcela o il titolo di quest'opera non avrebbe avuto senso! ^__^). L'istinto di sopravvivenza ha avuto la meglio sulle sue convinzioni ed ha combattuto, ha tenuto testa ad un'avversaria che non era di certo l'ultima arrivata. "La paura fa 90" recita un vecchio adagio, e qui ce ne è stata data conferma. Anzi, lo ammette Mia stessa. La paura l'ha trascinata e l'ha fatta sopravvivere. Ha fatto accendere il suo Cosmo. Ma l'ha anche resa parte del gioco, le ha fatto varcare un confine dal quale non è più possibile fare ritorno. E' un Cavaliere ora. Nelle fasi più concitate ha ammesso che non potrebbe essere altro nella vita. Sarà vero o anche questi pensieri sono nati dalla paura, dalla particolarità del momento? Solo il futuro ha le risposte. E tu insieme a lui!
P.S. Occhio c'è un "terra" senza "a"!

Parte 3: I dolori del giovane Ronzinosus.
Quanto possono pesare le parole che siamo incapaci di dire! E questo vale tanto per Mia quanto per il Ronzino. Ronzino su cui, questa volta più che mai, si vede la tua impronta, cara Keiko. Temo che il Kuru-Seiya originale sarebbe stato incapace di tali elucubrazioni. Questa parte ha fatto decollare uno dei miei famosi trip. Nello specifico, mi ha fatto pensare ad una canzone. Si chiama "Animale di zona", dei Litfiba. E' un po' di nicchia, non so se la conosci. In live è meravigliosa. Ti linko il testo, perché credo che quei versi siano migliori di qualunque parola possa usare io.
http://www.angolotesti.it/L/testi_canzoni_litfiba_3512/testo_canzone_animale_di_zona_127812.html

In conclusione, anche stavolta capitolo promosso a pieni voti. Ormai sono a meno uno dal mettermi in pari! ^____________^
Hasta luego!
(Recensione modificata il 13/12/2013 - 11:04 am)

Recensore Veterano
12/12/13, ore 13:12

Eccomi qua, pronto ad una nuova recensione! Anche tu stai per essere sottoposta ad una recensione a compartimenti stagni, cara! Ovvero, quando il capitolo è diviso in parti distinte, leggo la prima parte e recensisco quella. Riprendo la lettura e recensisco la seconda parte e così via. Lo faccio in primo luogo per una recensione più attenta, in secondo perché la mia arteriosclerosi galoppa libera e felice sul prato delle mie sinapsi. Quindi con un unico scritto sicuramente tralascerei qualche particolare. Si parte! ^____^

L'arena di Atene.
Ah, la leggendaria prima puntata. Amata e odiata. Amata perché, appunto, è la prima. Odiata perché durante la prima messa in onda del 1990, ci illuse tutti durante lo scontro alla Quinta Casa. La Casa del Leone si illumina e la puntata finisce. Zanzan! Pathos alle stelle! E il giorno dopo leggiamo come titolo: "Pegasus l'invincibile". WHOAH! Ora il Ronzino fa il mazzo ad Aiolia! Macché. Ricomincia tutto da capo. Quel giorno migliaia di ragazzini hanno ricevuto un trauma che ha riempito le tasche di psicologi e analisti per anni e anni. Incluso il mio. Vabbè, cerchiamo di dimenticare. Ho notato che sei stata magnanima col povero Cassios. Hai fatto finire l'incontro al taglio dell'orecchio, invece che al successivo Fulmine di Segasus! Bella la trovata di giustificare le mazzate prese all'inizio dal Ronzino con il fatto che era preoccupato per Mia.
L'Armatura è conquistata!
Procedo!

I Cinque Picchi.
Ho apprezzato moltissimo l'occhio di bue puntato su Shunrei, personaggio che ci accompagna per tutta la serie, ma tratteggiato pochissimo. La visione maschilista della vita del becero Kuru-scemo ce la offre come la donna tipica del Giappone (ahimé, spesso anche di oggi, da quanto ho visto coi miei occhi), istruita solo a stare a casa, fare da mangiare, piangere e pregare. L'anime fu leggermente più esaustivo, mostrandocela anche abbastanza incazzata quando spronò Shiryu a reagire all'apatia dovuta alla perdita della vista. Sarebbe bello se in questa sede tu ci offrissi di più su di lei. Io aspetto e spero, chiedendomi chi sarà mai l'occidentale che l'aveva spaventata da bambina.
P.S. C'è un micro errore di battitura sulla seconda riga: "siete" invece che "siede".
P.P.S. Spero non me ne vorrai, ma una parte mi ha strappato un sorriso colmo di romanitas nella parte in cui parli di Shiryu come uomo capace di spaccare pietre con le mani, ma al contempo capace della delicatezza di una piuma. Come non ripensare a Mario Brega in "Bianco, Rosso e Verdone"? "A giovanò, sta mano pò esse fero e pò esse piuma. Oggi è stata piuma.". Indimenticabile. Vabbè, scusa, ogni tanto mi partono 'sti trip. ^_____^

Siberia.
Molto bella questa parte. Partiamo da una situazione nota (l'addestramento congiunto di Hyoga e Isaac) ed arriviamo ad una del tutto nuova che, sebbene inventata di sana pianta da te, sia amalgama alla perfezione con tutto il resto. Brava!
Avevo intuito che "Educazione Siberiana" ti avesse ispirata e la tua nota a fine capitolo me ne ha dato conferma. Io non ho visto il film perché ho in mente di comprare il libro (è da agosto che sono alle prese con la serie di Harry Potter e finché non la finisco non inizierò altri romanzi). Tu hai avuto modo di leggere o  vedere la versione cartacea o filmica? Me la consigli?
Tornando a bomba sul capitolo, Hyoga ha una sorellina. Scomparsa. Bene! Qualche nodo già arriva al pettine, visto che è lampante chi sia! ^____^
Vado avanti!

Seiya e Mia.
"Ma è una femmina. Ed è Mia, appunto". Lo so che questa frase assume un doppio senso solo in italiano (ed i protagonisti, parlando come se fossero persone reali, non dovrebbero pensare o parlare nel nostro idioma), ma secondo me la dice molto lunga. Seiya ha paura di ammettere con sé stesso quello che prova, ma già lo sa. Mia è ancora più combattuta, divisa fra la paura di rovinare il rapporto con Seiya e l'ingombrante figura di Aiolia. Se le età fossero quelle canoniche (13 anni), il discorso calzerebbe. Ma mi pare di aver capito che i due sono in Grecia da undici anni, quindi, se hanno la stessa età i due dovrebbero essere diciottenni (Seiya è partito a 7 anni da Tokyo, mi pare). Se il mio ragionamento è giusto, forse almeno per Mia, il discorso è un po' infantile, soprattutto perché il resto dei pensieri sembrano molto più maturi. Ma è anche vero che un luogo come il Santuario, chiuso, con ferree leggi, votato all'addestramento alla guerra, ti fa crescere in fretta per molti versi, ma più lentamente per altri, non ultimi i rapporti con l'altro sesso. O forse è anche vero che a diciott'anni sia sia ancora ragazzini (sempre che io non abbia frainteso la lunghezza del periodo trascorso in Grecia, naturalmente).
Continuo!

La cerimonia.
Ho visto giusto, sono più grandi, anche se non coetanei come avevo presupposto. Ma forse sono stato frettoloso nel giudicare infantile il pensiero di Mia. Perché mentre leggevo la parte precedente, avevo dimenticato la maschera e ciò che rappresenta. E' per quello che Mia ha paura, per le imposizioni a cui si sta coscentemente piegando. Combatterà al fianco di chi ama, ma per farlo dovrà rinunciare all'amore, indossare una maschera ed essere al pari di un uomo (per non essere la donna kurumadiana di cui parlavo prima). Certo, basterebbe togliersela quella maschera, farlo davanti a Seiya sarebbe una dichiarazione in piena regola. Ma forse non è abbastanza sicura dei propri sentimenti per prendere in considerazione tale ipotesi. Né dei suoi, né, forse, di quelli di lui.
P.S. Bella l'idea della cerimonia, e anche del suo svolgimento!

Isola di Andromeda.
cAthena? Word fa brutti scherzi? ^____^
Ah June, June... Innamorato di lei sin da quando ero un ragazzino (e di Morgana anche se c'è in due puntate ed solo un filler. Poligamia portami via!) e questa tua versione non fa che confermare quanto quell'idiota di Shun non la meriti! Cioè, lei viene lì, si accoccola a te, siete sotto le stelle, lei non ha la maschera... E tu ancora a parlare di tuo fratello?!? Va bene, Shun. Ammazzati col gas. L'hai reso proprio IC! Complimenti! E scusami, ma l'odio per il Justin Bieber dello zodiaco travalica ogni mio buon senso. U____U

Ikki.
Spettacolare quest'ultima parte, i miei più vivi complimenti. Mutare la morte di Esmseralda da "incidente" ad omicidio volontario e senza rimorsi (e così feroce per di più), rende molto più giustificabile e profonda la rabbia con la quale Ikki farà ritorno da Shun e dagli altri. I suoi pensieri finali sono un epitaffio, il saluto ultimo e definitivo (o almeno così lui crede in quel momento) alla sua umanità e a tutto ciò che era. Non vorrei sbilanciarmi, ma è forse la parte migliore del capitolo.

Concludendo, hai portato avanti la storia e presentato a tuo modo quelli che sono i personaggi che conosciamo. Tutto molto pregevole, ancora una volta brava!
Vivissime e sentite congratulazioni! ^____^
(Recensione modificata il 12/12/2013 - 02:04 pm)

Recensore Veterano
11/12/13, ore 15:50

Ciao e ben ritrovata!
Ricordo che rimasi a dir poco entusiasta dalla lettura del tuo "Valkyrja", ormai quasi un anno fa. Così, quando ho visto che eri tornata ad occuparti del fandom di Saint Seiya, mi sono ripromesso di vedere cosa stavi combinando, quindi eccomi qua!
Mi fa piacere poter confermare l'idea che mi ero fatto su di te. Sei una ragazza che sa scrivere, e sa farlo anche decisamente bene (cosa non da poco, visto che basta girare per qualsiasi social network, non escluso EFP, per accorgersi che in giro ci sono una vagonata di persone fra i 13 e i 40 anni quasi incapaci di mettere tre parole in fila e coniugare correttamente un verbo). Ho particolarmente apprezzato anche la tua scelta di usare una narrazione che è sì in terza persona, ma al tempo presente. Da un senso di contemporaneità al tutto, ed aiuta il lettore a calarsi nei panni della protagonista, quasi fosse un io narrante.
Naturalmente a livello di trama mi sembra presto per dare giudizi: siamo solo all'inizio, e questo capitolo è servito a presentarci il personaggio di Mia ed il suo background presente e passato. La sua situazione non appare delle migliori: è in procinto di affrontare la prova ultima per divenire Cavaliere ma sembra non sentirsi tagliata per quella vita. Una vita di dolore e sacrificio, da spendere per una "Dea" che non si è mai vista ma di cui si è solo sentito parlare. Mi chiedo quanto rimpianga l'aver messo di nascosto il suo nome nell'urna servita a smistare tutti i figli di Kido nelle varie località d'addestramento. A questo proposito mi sorge spontaneo il dubbio se anche lei non sia una figlia di Mitsumasa Kido (e sarebbe l'unica femmina), visto che abbiamo letto di una madre ma non di un padre. Me lo chiedo soprattutto perché Mia sembra provare qualcosa per quel becero del futuro Ronzino Alato!
Il suo smarrimento è comprensibile, è quello che qualunque persona normale proverebbe in un luogo come il Grande Tempio. Un luogo che, nonostante la presenza di Seiya, Aiolia e Marin, trasuda fanatismo (come ovunque dove la fede è troppo grande) e dove si ragiona quasi per assiomi. Devi fare questo, devi essere fiera di quest'altro, devi essere felice del tuo eventuale sacrificio per Athena. E la vicinanza di Atene, intesa come meta turistica e luogo di svago della gente normale e ignara, non può che acuire tale sentore. Lo stesso Aiolia non sembra immune da tale disagio (e per ovvi motivi). La prova ultima si avvicina inesorabile. Vediamo con quale spirito la nostra protagonista l'affronterà!
Come dicevo, nulla da eccepire sul lato tecnico e stilistico: sei molto brava e lo dimostri in modo lampante. Ma non ti nego che la lettura del capitolo mi ha sollevato qualche perplessità, che ti vado ad esporre.
Wikipedia mi suggerisce che Aglaia sia una delle Tre Grazie, ma non c'è una costellazione con questo nome. Come può quindi esistere il Saint corrispondente? Poi ci dici che la maschera tipica delle Sacerdotesse Guerriero viene indossata solo dopo l'investitura, ma l'anime di Saint Seiya ci mostra invece che la portano anche le allieve. Basta ricordare l'episodio dell'infanzia di Seiya e Shaina, quando il Ronzino rincorre il leprotto. Certo, entrambe le cose decadono se tali scelte sono dovute al fatto che ci muoviamo in ambito di Universo Alternativo. In un AU un autore può cambiare delle "regole" dello scenario ufficiale. Quindi un'usanza modificata o costellazioni estranee al nostro universo ci possono tranquillamente stare.
Altre due perplessità però sono proprio a livello di trama. Se Mia era stata scelta come "dama di compagnia" per Saori, perché il vecchio Kido non le ha impedito di partire, dopo che la bimba aveva messo di soppiatto il suo nome nell'urna? Mi pare difficile che Tatsumi non gli abbia detto nulla. O c'è dietro un motivo di cui siamo ancora all'oscuro?
La seconda: Seiya è in procinto di affrontare Cassios. E allora come può essere che, per conquistare l'Armatura, l'avversaria più pronosticabile per Mia sia Shaina? Shaina, in quanto maestra di Cassios, non dovrebbe essere già Cavaliere? O anche qui entra in ballo l'AU e Shaina non ha ancora ricevuto l'investitura?
Tutto qui. Spero non ti secchino queste mie domande, ma come può confermarti la tua amica Francine (della quale sto leggendo con piacere una storia) sono un pignolo (leggi: scassaballe) da competizione, soprattutto quando giudico di avere sotto gli occhi una storia con del potenziale. E la tua, secondo me, ne ha da vendere.
Detto questo, per ora chiudo e ti saluto. Avanzerò presto con la lettura. Un salutone! ^____^

Recensore Master
07/12/13, ore 03:27

Questo capitolo è spettacolare.
Sarò ripetitiva e vintage, ma leggerti è come scivolare in un buon libro, davvero.
La cura con la quale gestisci i dialoghi, lo sfondo, le interazioni tra il paesaggio e l'animo stesso dei personaggi, tutto quanto mi porta a immergermi nella lettura con un immenso piacere.
Mia è molto umana, sul serio.
Come OC è finora costruito bene, con le sue debolezze, ma d'altronde nessuno nasce badass di mestiere e trovo che sia molto comprensibile nei suoi diversi atteggiamenti.
Saori è detestabile, ma con classe, ovvero che assomiglia davvero a quella del manga: arrogante, convinta, viziata e terribilmente pericolosa in queste caratteristiche.
Funziona tutto in questa storia, tutto.
C'è qualche refuso qua e là, ma niente di grave (e io sono assalita dalle cimici... ORRORE) e tutto scorre naturale, fluido.
Lavoro ammirevole, non c'è niente in più da dire, tranne che ti stimo profondamente per l'impresa in cui sei imbarcata.
Bravissima e complimenti, come al solito. ♥♥♥♥♥♥

*spupazza Keiko e picchia Saori con una paletta*

Recensore Master
03/12/13, ore 18:57

Della serie: dopo secoli, ritorna! xD
Ma torniamo alla storia, al combattimento nell’arena… Sono rimasta davanti al pc con la bocca spalancata, davvero! Lo scontro tra Mia è Shaina è stato qualcosa di straordinario, splendido il modo in cui lo hai gestito e descritto.
Sangue e polvere… Mia che è sconvolta per la morte della ragazza, Mia che avverte l’urlo di un cosmo morente… Mia che credevo seriamente avesse un buco nella fossa xD L’hai ridotta maluccio, poveretta… Però magari è la volta buona che Mia si rende conto davvero di cosa significa essere un Saint di Atena. Prevedo un futuro buio e pieno di angst per lei LOL
La scena familiare finale: la perfezione. Ci stava tutta alla fine del capitolo e mi piange il cuore sapere che prima o poi la famigliola felice non sarà più tanto felice.
Sono una persona cattiva se dico per un attimo ho shippato Aiolia/Mia a discapito della Mia/Seya? *rotola via*
Al prossimo!
By Cleo^^

Recensore Master
24/11/13, ore 15:56

Questa ragazza è troppo sensibile. Troppo dolce. Troppo empatica per sopravvivere. Per resistere. Perché non ne facciano polpette. Perché, come temevo, ha un approccio troppo infantile al mondo che la circonda (e non poteva che essere altrimenti, visto quello che ha mostrato di sè nel capitolo precedente, quindi la coerenza del personaggio è rispettata. Pollice su!). C'è troppa speranza che le cose non debbano per forza sapere di sangue e polvere (Sangue e Arena!!!), quando invece, per portare la pace e la speranza devi aver provato la disperazione e scatenato la guerra. Perché credo - temo - che nonostante tutto il suo grande coraggio e la facciata che mette su con tutti, a cominciare da Seiya, Mia per prima non creda fino in fondo a quello che dice. O se ci crede, non comprende la reale portata delle sue parole e delle sue intenzioni. Ed è umanissima, questa ragazza, lei e il suo correre in soccorso della povera Maya, il suo resistere e lottare, il suo prenderle da Shaina che, come da tradizione, appare come la strega delle favole e non come quella che ha capito quali siano le regole del gioco. Perché per capire che ci sono delle regole, per capirlo davvero, devi aver compreso di star giocando un ruolo sulla grande scacchiera del mondo. E Mia è troppo giovane per essersene accorta ancora.

Questo capitolo mi è piaciuto molto. Per le descrizioni e le innovazioni che butti in mezzo (il grido di dolore di un cosmo che muore, ad esempio! Ottima trovata. Darkettonissima! ;) ). Perché mi fai sentire empatica con questa ragazza. Perché mi viene voglia di urlargli "Svegliati! Reagisci!", mentre Shaina la gonfia come una zampogna. Per come dirigi lo scontro tra lei e Shaina (ma perché Shaina combatte per l'armatura? Da quel che ne so, quando Seiya batte Cassios lei è già l'Ofiuco...), per Shaina (nella serie originale ha 16 anni, e io mi chiedo perché non corra appresso ad un Gold Saint, invece che a Seiya, ma pazienza, lui è raccomandato, si sa! ;) ), che emerge per quella che è, una ragazza più grande che ha aperto gli occhi sulla vita E che forse, se non ha già perso l'innocenza, la tiene ben nascosta.
Spero che quando toccherà a Mia perdere l'innocenza, non sia troppo grave. Perché questa fanciulla mi preoccupa.
Alla prossima!
(Recensione modificata il 24/11/2013 - 03:58 pm)

Recensore Master
24/11/13, ore 14:06

Questa scena di combattimento vince su tutto. 
Intensa e drammatica nella sua forza, è una scena davvero ben gestita e ben costruita. 
Difficile in partenza (perché le guerre tra Saint sono più di spirito e di cosmo che di spade in faccia) l'intercalare che hai scelto per raccontare lo scontro tra Mia è Shaina è stato... esaltante. 
Esatto, mi sono esaltata. 
C'è un momento - un frase - "Non riesce più a scorgere Shaina, ma solo un ammasso indistinto di atomi e cellule. Scinderle, colpirle, espandere il proprio cosmo per non provare dolore, innalzarlo sino alla volta celeste, toccare le costellazioni e scendere a precipizio sull’avversario per annientarlo" che mi ha veramente colpita, lasciandomi stordita. 

Un'altra prova delle tue capacità è il finale, ovattato e quieto dopo righe intere in cui ti sembra di essere avvolto dalla polvere dell'arena. 
Ti ho già detto quanto mi intriga questa storia? Ecco, lo ribadisco. 
Mi incuriosisce davvero tanto e, soprattutto, mi delizia ogni volta che ne leggo un capitolo. 

"Quando ti scegli con anima e cuore, il mondo non cambia mai intorno a te."

Posso amarti? Posso. 

*spuccia*

Complimenti e ancora complimenti! ♥♥♥♥♥♥

 

Recensore Master
05/11/13, ore 17:11

Benedette le ellissi ed il suo inventore.
Capiamoci, l’addestramento è un tassello importante nella vita di un Santo di Atena, il primo passo di un percorso costellato di prove, dolori e gioie per cui bisogna essere pronti. Però, e questo Kurumada – o chi per lui – l’ha imparato molto bene, è più interessante se il passato si svela a poco a poco agli occhi del lettore/spettatore, con piccoli flash-back che richiamano alla mente episodi che costituiscono i tasselli della psicologia di un personaggio. Psicologia che, si spera, sia più spessa di un foglio di carta velina.
Qui il racconto affonda le radici nel passato, ma grazie al Cielo riviviamo solo quei momenti salienti, o ancorandoli alla storia che conosciamo (lo scontro di Seiya contro il povero Kassios), oppure dandoci dei piccoli tocchi, delle pennellate impressioniste, come fossero delle istantanee ad acquerello, delle polaroid che sbucano fuori dalla classica scatola in fondo all’armadio. O dal baule dei ricordi. E sono queste quelle che ho apprezzato di più.
Partiamo da Shiryu, che, pur se non appare in azione – noi lettori sappiamo che se ne sta a fondo valle, dare calci all'acqua che scende dalla cascata – è vivo, pulsante e in carne ed ossa grazie al discorso che Shun Rei ed il vecchio Maestro fanno a proposito di lui e del suo pranzo. Poverino, dopo tanto esercizio dovrà pur mettere qualcosa nello stomaco, no?
La tua Shun Rei mi piace molto, il fandom la distrugge (perché vuol prendere il suo posto accanto a Shiryu) oppure la ignora. Tu, invece, la rendi un personaggio vivo e attivo, non un paziente appendiabiti che trovi sempre pronto ad accogliere la tua giacca appena rientri in casa, accanto al portaombrelli e alla cassetta delle chiavi. Forse la risposta così pronta - ed un filino impertinente - non la vedo azzeccata per lei, che viene mostrata a noi lettori/spettatori come una creatura mite, riflessiva e paziente, ma, davvero, è l’unico appunto che mi viene da muoverti.
Ho delle difficoltà a seguire la storia di Hyoga. Forse è un po’ troppo à la Shun il suo comportamento, per quanto è sacrosanto che il povero Isaac lo spronasse ad andare avanti con una pazienza infinita, quella che solo i fratelli maggiori possono avere. La questione qui è un’altra: a parte che Kido è andato a mettere incita una donna di un villaggio siberiano dove la mafia, a quanto ho capito, la fa da padrone (e che forse Natassia avesse già qualche amicizia tra i mafiosi quando ha conosciuto Kido-san), ma come fa Natassia a dire al figlio “Andiamo a conoscere la tua sorellina”, quando, dal racconto che fai, la ragazzina è già con loro sulla nave, mentre questa affonda, Natassia resta a bordo e loro due si salvano? Sono io, o c’è qualcosa che non fila?
“Hyōga si irrigidisce, voltandosi sferrando il primo colpo al proprio avversario “, qui ti suggerirei di mettere una bella “e” dopo quel “voltandosi”.
Mia e Seiya sono molto teneri, con quei discorsi che galleggiano sul detto e sul non detto, degni di uno buon shojo anni ’90 (uno pari e palla al centro?). Apprezzo Mia e l’incoscienza con cui considera il Santuario una specie di campeggio da cui levare le tende se le cose si mettono male. Sì, come no. Ma quando hai sedici anni, è un pensiero più che normale, perché credi di essere invincibile, eterno e la gioventù ti da il pretesto per credere di poter fare quello che ti passa per la testa. Come se fosse normale. Forse la tua Mia è un filino troppo immersa nella parte della predestinata, con quella storia sul destino già scritto, ma c’è ancora tempo per venire a patti con la realtà. Goditi i tuoi sogni, fanciulla. E ottima è la risposta che lei dà a Seiya. Perché sì, che senso avrebbe avuto sputare sangue per tutto quel tempo e poi non combattere per l’armatura? Cosa pretendeva che dicesse, Seiya? “Scusate, abbiamo scherzato?”. Ma per cortesia!
Onestamente, fatico a concepire l’idea che le sacerdotesse (orrendo termine coniato da noi italiani) indossino la maschera solo prima di combattere per l’armatura. Capiamoci, ha più senso così che non come l’ha ideata Kurumada, eh, ma faccio fatica lo stesso, perché in questo modo temo venga meno tutta la pappardella (odiosa) sul divieto di mostrare la propria femminilità ed il proprio volto. Ma ci stiamo incartando sul sesso degli angeli, temo…

“Lo ritroverai(virgola) Shun. Se è forte come dici non si sarà fatto sconfiggere da nulla.”, suona meglio.
Shun e Ikki sono Shun e Ikki. Andromeda è crudele mentre piazza con la disarmante debolezza dei vigliacchi quella coltellata in pieno petto a June. Che, fossi stata al posto suo, avrei scaraventato quella femminuccia giù per il primo dirupo disponibile. Lui sa di averla ferita, sa che la sua partenza le darà dolore, eppure se ne infischia. Perché, forse, a Tokyo potrà avere notizie di Ikki. C’è da dire che June sapeva che Shun se ne sarebbe tornato in Giappone, ammesso che fosse sopravvissuto all’allenamento, ma forse lei sperava che se ne fosse dimenticato. Confesso che ho percepito empatia per lei. Solidarietà femminile. E in più, su quello sputo di isola che è Andromeda, non può neanche andarsi a rimpinzare di gelato o comperarsi un rossetto nuovo...

Ed Esmeralda non meritava di morire. Non meritava una fine simile. Non meritava un padre simile (altra libertà dell’adattamento italiano), crudele di un’autrice! Ma forse la Fenice doveva passare per quel primo fuoco che l’avrebbe fatta rinascere dalle proprie ceneri. Da qualche parte si deve pur cominciare, no?
Splendido Guilty. Sa soffiare sulle braci dell’odio che cova dentro Ikki con grandissima perizia. E sai che quasi quasi la penso come lui su Shun? Forse sono una persona orribile?

Alla prossima, cara.
(Recensione modificata il 05/11/2013 - 05:19 pm)

Recensore Master
04/11/13, ore 16:39

Bellissimo.
Intenso e che mi ha stretto il cuore in un ammasso di sentimenti contrastanti.
La narrazione - alternata tra i vari Saint - è davvero ben gestita, nonché mutevole a ogni personaggio, rendendo la dinamica varia e, soprattutto, cucendo addosso le parole a ognuno di loro.
Ho amato senza riserve il pezzo dedicato a Ikki - crudele, magnifico, grandioso nella sua durezza, nella sua veridicità - e quello del Dragone, perché l'ho adorato dalla prima volta che è comparso sullo schermo.
Il capitolo merita moltissimo, perché si nota una cura nei dettagli notevole, un'attenzione ai sentimenti e ai personaggi lodevole, nonché una gestione della trama che sta - lentamente - prendendo forma.
Su tutto, la grande domanda: per cosa combattiamo veramente?
Perché è questo che traspare dalle azioni dei personaggi, dai loro pensieri, persino dai loro stessi desideri.

*sbudina*

Bellissimo modo di riscoprire i Saint e bellissimo capitolo, ancora una volta. ♥♥♥♥

*lancia cuori e fiori*
(Recensione modificata il 04/11/2013 - 04:41 pm)

Recensore Master
03/11/13, ore 22:00

Ed eccomi! *O*
Parto dicendoti che ho adorato ripercorrere la vita degli altri futuri Saint. In particolare ho amato Phoenix e Crystal (e chiedo immenso perdono per i nomi italiani, ma vedrò di perdere il vizio proseguendo la lettura della tua storia), ma sono di parte visto che avevo un debole per loro due all'epoca, oltre che per Seya LOL
Detto questo adoro il tuo modo di scrivere, di come riesci a descrivere i sentimenti di questi Saint, di come loro appaiano reali... La parte preferita è sicuramente quella di Mia e Seiya
Cit:”E se una cosa te la porti nel cuore per tutti quegli anni, allora deve essere qualcosa di speciale per forza, no?”
Oh, qui mi si è fermato il cuore. Mi è piaciuta tantissimo questa frase e tutta la scena successiva.
Ma che fluffosi (?) *___* Io a scene così non resisto, inizio a fangirlare e a gongolare come una pazza xD
Eh, niente... Hai spezzato i miei sogni con l'arrivo di Ares e della maschera! T.T Però ora le cose si fanno anche più interessanti, visto che in qualche modo la storia tra i due presumo proseguirà.
Domanda: ti affiderai alla trama della storia originale o ci saranno cambiamenti significativi?
Ci sentiamo!
By Cleo^.^

Recensore Master
25/10/13, ore 15:11

Era da un po' che volevo buttarmi su qualcosa scritto da te, quindi mi sono lanciata su questa long dei Cavalieri!
Premetto che io conosco la serie animata classica e Saint Seya-The Lost Canvas, che devo dire ho molto apprezzato. Questo per dire che sono una grande ignorante del fandom LOL
Detto questo partiamo dalle cose semplici: tranne per alcuni isolati episodi non ho mai sopportato troppo Atena, Pegasus (sorry, sono abituata con le versioni italiane) mi è sempre piaciuto anche se con la scoperta dei Cavalieri d'oro l'ho messo un po' da parte in termini di fangirlaggio xD
Ora veniamo alla ff: Inizio davvero splendido. Mi piace l'inserimento di questo OC, mi sono già affezionata ù_ù Poi voglio assolutamente sapere di più sulla faccenda della dama di compagnia LOL
Eh, niente... beata lei che si ritrova una maestro tanto adorabile *W* ho sempre avuto un debole per il Leone u.u
La cosa che ho apprezzato di più per ora, probabilmente sono le domande che si pongono Mia e Seiya, soprattutto Mia sul perché dovrebbe diventare un cavaliere. Mi piace questa sua aspirazione da ribelle ù_ù
Ai prossimi capitoli!
By Cleo^.^

Recensore Master
23/10/13, ore 00:49
Cap. 1:

anche se ritengo che Next Dimension eOmega siano il risultato del prodotto delle fangirls di tutto il mondo degli ultimi vent'anni. 

APPLAUSO.
E un applauso d'incoraggiamento lo faccio io a te. Perché voglio vedere questa storia rinascere dalle proprie ceneri. Come Ikki. Guarda che ci conto!

“Il sacrificio di uno per il bene di molti.”
Abbiamo un vulcaniano, qui?
Scherzi a parte, non rammento come fosse la prima stesura, in tutta onestà, quindi non farò paragoni. E a che servirebbero, poi? Tu sei quella che sei adesso, non quella che eri dieci anni fa. E la tua penna lo dimostra. È come una spugna che assorbe la tua vita e la rimette in circolo. Tra le righe. Parola per parola.
Ho amato il flashback ai tempi di Villa Kido, con una Saori così antipatica da sembrare vera everace (e da volerle allungare un paio di ceffoni). Spero che emergerà dalla storia perché anche Mia sia finita ad allenarsi in Grecia, visto che è stata scelta come dama di compagnia di Saori (Candy ed Iriza!). Invidio a Mia l'avere Aiolia come maestro. Sul serio. Metto la storia tra i preferiti; mi sento responsabile del tuo ritorno, ed è il minimo che io possa fare.

(Recensione modificata il 27/12/2013 - 12:29 pm)

Recensore Master
22/10/13, ore 22:34

Bella. 
Devo dire che a una seconda rilettura, successiva a quella del tuo archivo, questa storia mi ha proprio accolto. 
Come ti avevo già detto, purtroppo soffro d'una carenza nel fandom, più che altro perché faccio fatica a ricordare tutti i Saint, sebbene abbia seguito il manga fino alla saga di Hades. 

*si frusta da sola*

La piega di questa storia è già ammantata dal sapore della profezia - della leggenda. 
Scorre fluida e ci porta tra guerrieri che sono solo soldati e una Saori che non poteva essere descritta meglio. 
Ci porta tra domande scomode - credere? E in cosa? Soprattutto, perchè? - e una trama che si prospetta già d'ampio respiro. 
Ci porta nella guerra. tra i suoi campi d'uomini e cieli che non hanno più alcun sapore, tutto attraverso gli occhi di Mia. 

Ti ammiro, perché impiantare un nuovo personaggio in una saga già collaudata è sempre una sfida e un premio. 
Se da un lato bisogna rimanere fedele a quello che si vuole raccontare, vi è anche la necessità di unirlo alla trama, quasi ne avesse sempre fatto parte. 
Mi piace. 
Non posso fare il paragone con il prima (e nemmeno sarebbe giusto, perché apparterrebbe a un'altra età e a un altro sentire) ma posso dirti che funziona, a mio modesto avviso. 
Funziona perché c'è il tuo lavoro di analisi e di continua critica, il tuo senso di appartenza di un personaggio a se stesso e all'ambiente. 
Funziona e so, con certezza assoluta, che verrà fuori una magnifica storia, una di quelle che si alzano sulle proprie gambe e sanno disegnare un mondo intero. 
Insomma, bellissima introduzione e bellissimo capitolo, donnaH! 

*spupazza e sbacia felice* ♥♥♥♥♥♥♥♥
 

 

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