Recensioni per
Il Saint di Aglaia (Era scritto nelle stelle)
di Keiko

Questa storia ha ottenuto 44 recensioni.
Positive : 44
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
21/01/14, ore 13:48

Molto bello anche questo capitolo. Paradossalmente, il personaggio che più "buca lo schermo" secondo me qui è Miho. Troppo semplice, troppo normale, per farsi amare da uno come Seiya, troppo comune per poter competere con Mia,  l'amica perfetta, che ha le sue belle rogne, ma da fuori sono invisibili perché, si sa, l'erba del vicino eccetera eccetera. In più il conflitto in lei è di quelli che spezzano il cuore. Vuole bene a Mia, sa che non è colpa di nessuno, ma non può fare a meno di provare delle sensazioni crudeli ma umanissime.
Ne esce molto bene anche Saori, così sulle sue, ma piena di dubbi e timori.
Nel reparto maschietti, Seiya fa la parte del leone e si mangia tutti glialtri: anche lui è molto credibile, così come è toccante il modo in cui descrivi la nostalgia che prova, pennellando in poche righe la differenza tra l'aspetto urbano e senza cuore di Tokyo e quella che è stata per lui "la sua" Grecia.
Aggiungo che Saga che fa il bagno è sempre un piacere.
Alla prossima.

Recensore Master
20/01/14, ore 13:20

Il mio animo da fangiiiiiiirl sta ancora starnazzando per l'entrata in scena di Shura.

Sappilo.



Ammetto che leggendo la prima parola del capitolo, quel Mu che tanto oooodiiiioooooo, la tentazione di dire tiremm innanz è stata forte. Poi, con la coda dell'occhio, ho visto che stava parlando a qualcun altro. E CHI fosse quel qualcun altro.

Venti gocce di coramina dopo, ti dirò che ho amato l'entrata in scena guascona e spavalda di Shura, la sua sosta ai box in pratica, per far riparare l'Armatura.
E la domanda, lecita a questo punto, è: che diamine gli è successo? Dove è andato? In quale missione l'ha mandato il Sacerdote per farlo tornare così pesto e con la corazza a tocchetti? Lo so che adesso non ha senso saperlo, perché la storia sta prendendo un'altra direzione, ma io VOGLIO saperlo. DEVO. E tu lo sai. Quindi, inventati qualcosa o la curiosità mi ucciderà e mi trasformerò in un fantasma che ti tormenterà giorno e notte.

La chiacchierata tra i due cornuti dello Zodiaco (tre se ci mettiamo anche il Toro, solo nominato, ma presente come se fosse accanto a loro due. Senza offesa, ragazzi.) mostra due approcci differenti all'essere Saint, quello calmo, pacato e riflessivo Mu, e quello irruento di Shura, che sembra quasi provare a volte il bisogno di menare le mani e perdersi nella battaglia. E dovrai anche vuotare il sacco su che cosa Shura si sia dovuto lasciare alle spalle. Tranquilla, lo faremo davanti ad un caffè. L'indirizzo ce l'hai, no?

Milo+Aiolia+zuffa.
Io devo leggere anche questa cosa. Sul serio. Sarà che la trama di base la conosco (e che tu puoi discostartene fino ad un certo punto) e che va avanti con le sue gambe, ma mi piace perdermi negli anfratti che si aprono tra una siepe e l'altra ed inoltrarmi in piccoli tasselli di vita vissuta in quel labirinto che è la vita dei Gold Saint.
Perché se è più interessante la vita vissuta da questi tizi quando si tolgono l'armatura, lo è ancora di più adesso, in quella quiete pesante che colora l'attesa, un po' tediosa, che strappa Aiolia ai suoi doveri di bravo soldatino signorsì e Milo alla pace delle sue giornate a Rodi. A proposito. La volta scorsa mi sono dimenticata di chiedertelo: ma perché un ragazzino greco dovrebbe studiare latino? Abbiamo un piccolo medievalista?
Impagabile il nervosismo di Milo mentre armeggia con la fibbia che regge il mantello. Perdendo. Amo molto come lo fai parlare, sembra vivo. Procede per monologhi, come farebbe un uomo che non riesce a fare un nodo dritto ad una cravatta. Amolo, sallo!

Miho.
Perché in questo capitolo il punto di vista appartiene a gente il cui nome inizia per M. TUTTI.
Miho, dicevo.
La trepidazione del primo amore (la prima cotta), il ritrovarselo all'uscita di scuola a sorpresa, le gomitate delle amiche e le risatine, quel tappeto d'oro e ruggine e quel gelato, di cui Seiya ricorda ancora i gusti. Una scena dolcissima. Molto da shojo-manga o romanzo Harmony, ma la realtà è ben diversa, e Miho torna subito coi piedi per terra. Secondo me, Seiya s'è buttato a indovinare e gli è andata bene, anche perché fragola e cioccolato è un accostamento standard. Avesse detto, che so?, limone e caffè o , mi avrebbe fatto più tenerezza.
Dico questo a) per i gusti in quanto tali e b) perché la povera Miho è sempre un mezzo, per Seiya, per arrivare a qualcos'altro. Tu, io, un po' tutte noi vediamo che Seiya usa questa ragazza. In modo innocente e senza malizia, ma proprio per questo fa ancora più male. Simpatizzo molto con Miho, e quel pensiero, maligno e velenoso di perdere accidentalmente il biglietto da visita che Seiya vuol dare a Mia e non a lei, l'ho percepito così umano e così possibile, così reale da farmi unire al coro. Lascialo cadere, Miho. Lascialo finire in qualche tombino, o sul fondo del cestino della carta straccia. A Seiya dirai che l'hai perso, che i bambini te l'hanno nascosto, che.
Ma Miho è una brava ragazza, la classica persona buona che nasconde quel bigliettino, e l'orgoglio, più a fondo, nelle tasche della divisa. Perché lei sa che se Seiya s'è fatto trovare all'uscita della scuola è stato perché c'era Mia, di mezzo.

Shaina è un altro bel quadretto. Shaina che spia il suo obbiettivo, che lo pedina, che prova una fitta per quel gelato mangiato assieme a quella mocciosetta, che si spaventa vedendolo cadere a terra sopraffatto da una decina di ragazzini. Che si ferma a parlare con Venere perché lei sa che la sua ossessione sta già mutando in qualcosa di altrettanto forte e potente ma che non si basa sul sangue. E Venere? Non risponde, lasciandola su quel tetto, come una gatta, ad ascoltare una melodia tristissima.

Mia e Saori sono le ultime due che passerò ai raggi X.
Inizio, però, con una piccola parentesi su Jabu. Perché? Perché attacca Mia? Avrei capito se al suo posto ci fosse stato Seiya, ma Mia? Ok, lei parteggia sempre per Seiya, è una ribbbbelle mentre lui no, ma così Jabu esce veramente appiattito e bidimensionale. Avrei preferito un altro approccio. Se Jabu l'avesse trattata con freddezza, con sufficienza, magari guardandola dall'alto in basso e facendo fremere le mani di Mia dalla voglia di assestargli schiaffoni a due a due fino a quando non sarebbero diventati dispari, allora sì. Era nel personaggio, ché all'inizio Jabu è insopportabilmente lecchino. Ma così? Così si ha l'impressione che questa scenetta serva a far vedere quanto sia fiQua Mia, rispetto a Jabu. A farla emergere, in positivo, ridicolizzando un tizio che è già ridicolo di suo. Non rende giustizia a Mia, dico davvero
La scena al porto, invece, è molto più bella, perché dal confronto che Mia fa tra Tokyo e Atene (che non è certo il villaggio di pescatori sull'isoletta dalle case di calce e le persiane azzurro acceso, ma una sorta di formicaio caotico), emerge lei, la sua sensibilità, quello che le piace, quello su cui indugia, le sue paure e le sue preoccupazioni. E tutto questo senza pronunciare una sola, singola battuta. Ci mostri Mia. la rendi viva, molto più che quando conta i colpi di Jabu (gliene lancia solo diciassette?! La media è di ottantacinque al secondo, come blatera Seiya a più riprese, e lui ne lancia solo diciassette?).

Athena entra in scena. E viene avanti, come se fosse un'altra personalità di Saori. Che dorme rannicchiata sul fondo della sua coscienza e riemerge al grido di "No.", quando ce n'è bisogno.
Athena si mostra a Mia. In tutto il suo divino fulgore, regalando una strizza niente male alla poveretta. Piove sempre sul bagnato, visto che l'Athena per cui lei ha deciso di dare la vita è proprio quella sorellastra che tanto detesta. Sì, gli dei sono capricciosi. Molto capricciosi.
La scena è molto dolce e alcuni nodi vengono al pettine, ma ho alcuni dubbi, il primo dei quali è: se Saori ha fatto quella coreografia di Cosmo, annichilendo la povera Mia (che accetta su due piedi che lei sia Athena senza nemmeno ribellarsi, senza nemmeno dire "Ma anche no!" e fuggire via, senza che sia combattuta, insomma), come è possibile che il pastore tedesco Jabu non si accorga anche lui di una cosa del genere? E perché non irrompe nello studio gridando "Milady, vi salverò, io!!"? Possibile che Jabu e gli altri già sappiano?

Il secondo dubbio è legato a Mitsumasa Kido (sempre con la M. L'hai fatto apposta?): capisco che lui abbia giocato d'anticipo e deciso di scegliere qualcuno che portasse avanti il nome dei Kido dopo la sua dipartita (con cento figli tra cui scegliere. Ok, sono illegittimi. Ma allora perché non ti sei sposato, Genio del Male?!), ma perché ha pescato nel mare magno degli orfani e non ha adottato qualche rampollo di una qualche ricca famiglia? E perché la lascia partire? Confesso di aver pensato:"Mitsuma', sei scemo o cosa?". Perché sai, se Mia fosse stata un'orfana tra i cento  che in qualche modo avesse recato danno a Saori o si fosse infilata di nascosto tra i ragazzini in partenza, allora ok. Ma così sembra che questi ragazzini abbiano più potere sulle loro vite di quanto sia in realtà. Perché il lato tragico delle vite di Seiya, Shiryu e Hyoga (non faccio l'appello o non ne esco viva) non sono tanto gli allenamenti, quanto il fatto che siano stati dei bambini soldato. Che degli adulti li abbiano mandati alla guerra come se li avessero spediti a Rimini per la colonia estiva.
Non contesto il fatto che Kido possa o non possa aver fatto una data scelta. Saint Seiya ha più incongruenze di quanti capelli io ho in testa, ma mi ha lasciato perplessa questa rivelazione. Davvero perplessa.

Ciò non toglie nulla alla bellezza del capitolo, alle descrizioni, agli spaccati che dai della vita dei personaggi e a come li fai muovere e respirare nella trama del racconto. Ma se posso permettermi di darti un consiglio, alleggerisci Mia. 

P.S.: a parte i né senza accenti, mi ha fatto sorridere l'idea del Giappone come un "Paese in perenne corsa verso la modernità". Il Giappone. Sì, questo è stato vero. Nel 1868. Ma se il Giappone è in corsa verso la modernità, in Grecia, verso cosa starebbero correndo? Il Giappone è la modernità, fatta di quell'isolamento che descrivi quando dici che il massimo di interazione umana che ti può capitare a Tokyo è che per strada qualcuno ti chieda se hai da accendere (scusandosi pure, se è educato). Credo sarebbe meglio parlare di futuro, no?
(Recensione modificata il 20/01/2014 - 01:30 pm)

Recensore Master
19/01/14, ore 19:05

Apri gli occhi.
Apri gli occhi e guarda, perché il titolo del capitolo già racconta tutto, rivelazioni scomode e verità che a guardarle fanno solo male.
Di questo capitolo ho apprezzato ogni riga, ogni parola.
Ho visto i personaggi muoversi come nel fango, rallentati - schiacciati dalla tempesta che sta arrivando - ma mai domati davvero.
C'è aria di preparativi tra i Gold Saint e di un guerra che, forse, nessuno vuole davvero aspettare.
C'è lo strappo in Mia e posso dirti, con assoluta certezza, quanto sia bello il suo dialogo/scontro con Saori, perfetto e ricamato in ogni suo aspetto, dalla durezza del Saint all'alterigia autoimposta della Kido.
Una cosa in particolare ho notato nelle tue strutture narrative, ed è quanto il paesaggio - lo sfondo - influisca sui personaggi ed entri a far parte dell'azione vissuta, le peculiarità dell'uno riflettersi nell'altro.
Mi piace moltissimo questa tua caratteristica, soprattutto perché è un mio punto dolente e io avrei solo da imparare, poiché tendo a sfumare il contorno e, molto spesso, questo crea un po' di disorientamento.

Nella sostanza, OMG, MA QUANTO È BELLA QUESTA STORIA?

*decede*

Grazie di tutto cuore, donnaH. ♥♥♥♥♥♥♥

*sbacia e porge biscotti*

Recensore Junior
16/01/14, ore 18:31

Il capitolo migliore, fino ad ora. Riflessioni e massacro, ben dosati e mai gratuiti. Un'ottima forza descrittiva. Perfino Mia, con tutte le sue angosce, così umane, mi è risultata più gradita.
Dubbio che mi rode: Aglaia è una Grazia e non una costellazione. Qualcosa mi dice che la ragazza rivelerà origini divine.
Se così è... non dirmi niente!

Recensore Junior
09/01/14, ore 16:17

Ho terminato anche questo capitolo (scusa per i tempi infiniti, ma il mio spazio vitale pro-lettura è ridotto all'osso). Molto piacevole questo spaccato sulel vite dei Saint nel luogo di addestramento. Mi ha fatto molto piacere ritrovare glialtri quattro Bronze. Sei stata molto curata nel descrivere la situazione di ognuno di loro. Le parti che mi sono piaciute di più sono quelle in cui parli di di Shiryu (Shunrei è tratteggiata in modo molto poetico) e Shun (secondo me un personaggio con il potenziale di June avrebbe meritato uno sviluppo più accurato e sono sempre lieta di trovare autori che le rendono giustizia). Mi sto abituando a Mia, anche se, per ora, non riesco a trovarla simpatica. Quindi Hyoga ha uan sorellina. Qualcosa mi dice che la rivedremo, o sbaglio?

Recensore Junior
03/01/14, ore 18:44

Finalmente ho finito questo primo vero capitolo e ho conosciuto Mia. Da quel che ho capito, lei sarà un inserimento nella trama classica, con tutto ciò che un acquisto così grosso comporta (amica di Miho, forse figlia di Mitsumasa, dama di compagnia di Saori, interesse sentimentale di Seiya, allieva di Aiolia). Certo, è uan scelta incosciente e coraggiosa perché questo ti porterà a dover cambiare per forza di cosa alcuni punti cruciali della storia se non vorrai far restare ai margini la tua eroina (già da ora, per esempio, Seiya sa che la ragazzina di cui ha visto il volto alla casa delle Vergini è Shaina che qui, da quanto ho capito, il giorno dell'investitura del futuro Pegaso, non è ancora il Saint dell'Ofiuco). Ti confesso che spero che tu ti allontanerai sempre di più dal tracciato. Mi piacciono le sorprese gli imprevisti. Sulla scrittura nulle da dire. Sei brava e lo sai. e io, per quel che vale, te lo confermo.

Recensore Junior
03/01/14, ore 18:14
Cap. 7:

Bella storia, davvero! Non amo i Bronze, anzi mi stanno allegramente sulle scatole, e ancor meno amo quella strapiattola della Kido, di un'antipatia tale da avere pochi rivali, ma scrivi così bene che è inevitabile leggere :) e Mia è un bel personaggio, ben caratterizzato, in un contesto molto IC. Aspetto i prossimi capitoli, buon lavoro :)

Recensore Master
03/01/14, ore 11:56
Cap. 7:

*O*
Attualmente le mie limitate facoltà psichiche si contano sulle dita di una mano per questo capitolo!
Ho adorato leggere i frammenti di vita dei Gold Saint, il fatto che al di fuori del Tempio anche loro desiderano una vita "normale". Apprezzo moltissimo l'umanità che in generale affidi ad ogni personaggio.
Sono tutti dannatamente reali, con i loro pregi e difetti, e si vede che hai messo l'anima in questa storia!
Ho fangirlato assai all'incontro/scontro tra Seiya e Mia! ù_u Quella ragazza mi piace sempre di più, divisa fra il cuore e la sua devozione al Tempio. Da questo punto di vista l'ho stimata moltissimo per essere rimasta fedele a quanto le è stato insegnato in Grecia.
Seiya, bhe, è Seiya xD Sono molto crudele se dico che mi piacerebbe uno scontro pieno di angst tra Seiya e Mia? Cioè *____*
E poi Cristal! Scusa, ma soprattutto per lui adoro il nome italianizzato! Adorabile, non per Seiya, ma per me sì!
Più la storia procede, più non vedo l'ora di leggere il nuovo aggiornamento!
A presto!
By Cleo^.^

Recensore Master
03/01/14, ore 11:34

Sono imperdonabile!
Ho letto l'aggiornamento appena uscito, poi tra una cosa e l'altra non ho più recensito.
Ad ogni modo... ho amato in particolare questo capitolo, probabilmente perché si comincia ad entrare nel vivo della trama e perché, lo ammetto, le parti con Saori in cui pensa a Mia mi affascinano moltissimo xD
Sì, non vedo l'ora di sapere cosa si cela nel passato di queste due u_u Anche perché adoro il modo in cui riesci a trattare il personaggio di Saori, terribilmente realistico, è perfetta.
E niente, adoro tutto di questa storia e ho capito che devo cercarmi su Google tutte le immagini dei Saint con i nomi in giapponese perché ora comincio ad essere in difficoltà a ricordare i volti LOL
By Cleo^.^

Recensore Master
03/01/14, ore 01:42

Me lo ricordavo l'attacco col sole sull'orizzonte. Diciamo che è stata la mia madeleine, via. Concedimelo, con buona pace di Proust.
Lo stoicismo di Mia che va in pezzi ad una parola gentile di Miho, è di una tenerezza disarmante. Perché i bambini sanno essere molto severi, ma anche molto indulgenti con loro stessi. Non hanno mezze misure, sono spontanei e sinceri nei loro sentimenti, e Mia è molto sincera. Tanto quanto testarda, che poi è la qualità che l'ha portata a prendere il largo e ad andarsene in Grecia a raccattare un'armatura. Di cui all'inizio non gliene fregava nulla, ma che poi...
E la notte insonne prima del gran giorno è così ben descritta secondo tutti i punti di vista che sembra quasi di essere nella testa di Mia.
Questa frase mi ha uccisa:
Mia trova i gabbiani uccelli buoni solo da osservare in alta quota e facili da dipingere per i pittori. L'occhio vitreo, mentre raspa tra i rifiuti alla ricerca di cibo, lo colloca nella gerarchia degli animali da odiare.
Perché è vero (e scoprire che lo sguardo malvagggio che ti sta trapanando la nuca è quello di un gabbiano è un'esperienza che non ha prezzo. Anzi.), ma se togliamo al mare i gabbiani, non gli togliamo un po' della sua poesia?, dice qualcuno di molto, molto interessato...

Recensore Master
02/01/14, ore 19:13
Cap. 7:

Sopravvissuti?
E io che stavo quasi quasi per chiedertene ancora...

Ho adorato questo cpaitolo perché, pur iniziando la Guerra Galattica, l'evento principale di questo troncone della storia, riesci a spostare magistralmente la telecamera su tutti i personaggi presentati finora, riuscendo nella magistrale impresa di rendere Aphrodite un personaggio interessante. Decadente, forse, ma pur sempre più reale e tangibile della figuretta che esce dalla matita spuntata di Kurumada. Mi fai venire voglia di saperne di più su di lui e sul suo modo (bacato) di intendere l'essere un Saint.
Il punto forte sono le relazioni tra i personaggi, come si interfacciano e relazionano l'uno con l'altro, da Hyoga che arriva a Tokyo e millanta una sicumera imbarazzante (e ti viene quasi voglia di chiedergli: "Scusa, splendore... ma non eri tu quello che tre capitoli fa piangeva la sua mamma come un vitello sgozzato?"), a Camus che parte alla ricerca delle radici del suo allievo (forse per distrarlo dalla madre? Perché, lo confesso, quello che mi lascia spiazzata è proprio vedere Camus, mr. Niente Sentimenti Sul Campo Di Battaglia, che si prodiga per dare una famiglia ad un allievo che non ha risolto il proprio complesso d'Edipo. Forse spera che Hyoga la smetta di triturargli i maroni con la maaaaammaaaaaa surgelata e lasci in pace i morti per abbracciare i vivi?). Ma anche gli altri si meritano tutti l'occhio di bue sotto cui li poni. Mask è splendido. Sembra quasi che vada a cercare papabili traditori, per il solo gusto di rompere le scatole. Di attaccar briga col prossimo, usando lo spauracchio del Sacerdote. Come un ragazzino prepotente. Un ragazzino molto, molto pericoloso.
E Milo a Rodi? Ne vogliamo davvero parlare? E Shun? Persino Jabu, che in questo momento prenderei a ceffoni a due a due fino a quando non diventano dispari, è un piacere vederlo in scena, anche en passant, perché è meravigliosamente IC.
In sostanza, anche se la storia di base è nota, riesci a darle la tua ricetta, quell'ingrediente segreto che mi fa dire: "Ancora!!". Attendo il prossimo capitolo con molta, molta impazienza.

P.S.: l'immagine di Shura con una una moglie devota e cinque ragazzini da allineare a scaletta mi ha fatto morire. Amo il tuo Aphrodite, sappilo!

Recensore Master
02/01/14, ore 18:21
Cap. 7:

Non ci sono parole per la profondità con cui affronti questa narrazione.
Bellissima, intensa, dolorosamente umana.
Apri le mani e ci mostri queste umanità disperate - disperanti - questi guerrieri che hanno diversi motivi per combattere e ognuno ugualmente valido.
Hai un modo di fare male sottile, una puntura al centro del petto e che arresta il cuore, non la cacofonia dello strappo o l'arroganza dello squarcio, e tutto questo rende la situazione ancora più epica, il leggero formicolio prima del cozzo.
Durante la lettura di "Monster" sono rimasta sconvolta, ammirata, incantata da ogni parola e dalla bellezza della trama sviluppata, ma qui non sono da meno.

Mia ne sta uscendo meravigliosamente, un Saint e una donna che non si perde in inutili sentimentalismi, sebbene, alla fine, sia sempre il cuore a guidarli.

Si sono lasciati in una notte fredda, quando le piogge avevano dato tregua alla terra ma non all’animo, perché quello resta umido di un’assenza già decisa, inevitabile, che entrambi hanno sperato di non vedere arrivare mai.

La morte per magnificenza. 
Hai dedicato qualcosa a ognuno di loro e nel farlo hai dimostrato di saperti calare nella loro pelle senza indebolirli o snaturarli nemmeno di un'azione.
Si muove e si modifica il tuo capitolo, cambia prospettiva a ogni paragrafo e mai si concede il lusso di sedersi su finti allori.
Mette e a nudo ciò che c'è sotto l'armatura - carne e ossa, cuore e lacrime - e lo fa con una delicatezza effimera che può diventare pugno in qualsiasi momento.
Mi piace.
Mi piace questo senso si "imprevedibilità", di "equilibrio incerto" che mantieni nei sentimenti dei personaggi, perché commuove e fa amare ogni singola parola delle tue opere.

un gazebo sospeso tra false stelle per una falsa dea.

Potrei - dovrei - citarti altre mille frasi, perché tutte mi hanno colpito e tutte hanno uno scopo, ma per adesso mi fermo qui e mi limito a sbudinare indecentemente, perché, diciamolo, io a incontrarti c'ho avuto una fortuna grande quanto la pancia del mio gatto OBESO.

*sbacia e stritola e lancia vagonate di complimenti* ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥

Recensore Junior
30/12/13, ore 15:52
Cap. 2:

Eccomi. Delizioso preludio. Saori piccola e ignara è di una tenerezza unica. Se va vanti così finirai col farmela amare. E non credo sia un male. Adesso vado a conoscere la protagonista.
P.S. per quanto riguarda il tuo problema con il nome di Ban, è identico anche nella versione doppiata.

Recensore Master
27/12/13, ore 12:32
Cap. 2:

Avevo dimenticato di commentare questo capitolo, ed è un peccato, vista la dolcezza che traspare da ogni singola parola. Un nonno che racconta una favola alla sua nipotina e le rimbocca le coperte. Una bambina particolare - a quanti capita di allevare una dea? - ma pur sempre una bambina. Che deve crescere, tenera come una piantina, e va riparata dai lunghi artigli del gelo.

Recensore Veterano
21/12/13, ore 18:45

Arieccomi qua, finalmente con un po' di tempo per leggere & recensire (e mi rimetto pure in pari!). Non indugio oltre e mi appresto all'opera!

Parte 1: Stasera a cena cerbiatto.
Ho optato per questo titolo per due motivi: 1) Sarà quello che avrà pensato il vecchio Tatsu sentendo l'ordine di andare a controllare. 2) Non volevo dare un titolo che desse importanza a Saori. Inutile dire che la seconda motivazione è la principale. Sei stata bravissima a rendere la Saori del manga piuttosto che quella dell'anime (come è giusto che sia, visto che l'ambientazione è proprio quella dell'universo cartaceo): stronza (pardon) ed insopportabile oltre ogni dire. La bambina viziata (che già sa chi è in realtà) la cui figura nel cartone animato era stata assai "positivizzata". Dio quanto la odio, è IC al 100%! ^___^
A quanto sembra soffre anche di un malcelato... vogliamo chiamarlo senso di inferiorità?... nei confronti di Mia e scopriamo che i vani tentativi di "nobilizzarla" (e non nobilitarla, che è ben diverso) erano probabilmente dovuti più a renderla invisa agli altri orfani che a farle del bene. Brava, Saori, Brava. Dea della Giustizia una sega!
Mondovisione e traduzione in 17 lingue, eh? Fortuna per i Kido che all'epoca non c'erano i programmi di Gordon Ramsey, o avrebbero ottenuto meno ascolti di Tamarreide. U____U
Proseguo!

Parte 2: Shakone il simpaticone.
"Ma l'hai fatto."
Premio IC anche qui, cara. Il Cavaliere della Vergine si dimostra simpatico come una scheggia sotto un'unghia. Ma d'altronde lui è fatto così, prendere o lasciare. Fortuna che almeno sembra essere in grado sia di dare buoni consigli, sia di fare qualche strappo al regolamento quando seguirlo porterebbe più grane che altro.
Mini curiosità prima di proseguire: come mai per il Sagittario hai scelto di scrivere il nome come si pronuncia (Aioros) piuttosto che come andrebbe scritto in caratteri occidentali (Aiolos), mentre per il Leone (Aiolia/Aioria) hai fatto l'opposto? Sono un pignolo scassaballe, te l'avevo mai detto?

Parte 3: Ronzinosus.
A livello introspettivo qui non c'è molto da dire. L'esca per far abboccare Segasus lo sappiamo tutti qual è stata. In questa parte ho apprezzato moltissimo il confronto (quasi un ossimoro) che intercorre fra Atene e Tokyo, due città che, effettivamente, non potrebbero essere più agli antipodi, sia geograficamente che per tutto il resto. Ed una solitaria e mesta lacrima mi è scesa riflettendo sul fatto che la fine, per Grullosus, ce la siamo dovuta sudare per 28 volumetti. U____U

Parti 4 e 5: Mia.
Non sono riuscito a capire se anche Mia sia stata effettivamente convocata per la Galaxian War o no. Anche se propendo per il sì, dubito che la nostra protagonista se ne potrebbe restare da sola ad Atene, se la vicenda si sta per spostare in Giappone. Anche perché Seiya non è certo l'unico che ha un consanguineo da incontrare, no? Carina la parte sul Cloth troppo stretto. Io ho una teoria in merito (e non credo di essere l'unico) di cui ho parlato nella mia storia. Credo che le Armature si adattino al sesso ed alla corporatura del portatore, arrivando anche a mutare forma se necessario (basta vedere l'Armatura di Sagitter dell'inizio della Storia, che non c'entra una fava con quella effettiva). Ci DEVE essere una spiegazione simile, o perché Seiya (notoriamente alto quanto un altro Cavaliere nostrano) e Cassios (alto tre metri e largo due e mezzo) avrebbero lottato per la stessa corazza? O___o'
Vado avanti!

Parte 6: Ronzinosus, once again.
Allora sì, Mia parteciperà. O meglio, è stata invitata a partecipare. Ora sono curioso di vedere cosa inventerai in tal senso. Fermo restando che in un AU puoi modificare quel che vuoi, inserire effettivamente Mia nel novero dei partecipanti ti costringerebbe ad una deviazione non da poco dalla storia "ufficiale".
Menzione speciale per il Ronzino Volante che sceglie di soffocare le sue ansie strafogandosi di panini. "I'm lovin'it!" direbbe Ronald McDonald se leggesse questa storia. U___U
Certo che ne sparo di vaccate, eh? Chiedo venia e vado avanti!

Parte 7: Saga / Deathmask.
E così Mia rivestirà il ruolo che nel manga era di Hyoga. Infiltrarsi nel torneo ma lavorando in realtà per il Grande Tempio. Ottima trovata, mi piace. E mi piace anche come con poche righe hai ben tratteggiato il rapporto fra Gemelli e Cancro, un "do ut des" che possiamo tradurre con "Una mano lava l'altra  e tutte e due lavano la faccia". Pollice in su!

Parte 8: Mia / Marin.
Non essendo il torneo ancora iniziato, è logico che Marin non abbia ancora ricevuto l'ordine di uccidere Seiya e gli altri (visto che è quello che dovranno fare lei ed il suo gruppo di Silver), altrimenti il dialogo temo che sarebbe stato ben più concitato. In questa sede hai introdotto un po' controverso: dici che i Gold Cloth sono ereditari, con le due Amazzoni che si interrogano sul fatto che l'Armatura del Sagittario potrebbe rimanere per sempre senza padrone. Ma ereditario in che senso? Non con una linea di sangue immagino, visto che ogni due secoli e mezzo c'è una Guerra Santa in cui puntualmente schiattano quasi tutti i Cavalieri. Tecnicamente, al pari delle altre Armature, i Gold Cloth andrebbero assegnati per merito, quindi perché postulare che fra i bronzini non ce ne sia uno che si possa elevare al punto di esserne degno? A meno che questo non sia il tuo punto di vista di autrice, ma solo quello di questi tuoi due personaggi.
Mi piace comunque che Caballosus sia dipinto come quello che fa i casini, lasciando agli altri l'onere di metterci una pezza. U___U

Parte 9: Nemiche / Amiche.
Una ricongiunzione piuttosto triste quella fra Mia e Miho, gravata sia dall'incombenza della guerra galattica, sia dai sentimenti che entrambe provano per l'equino. Pur con modi garbati, se li sono quasi sbattuti vicendevolmente in faccia. Mia non ha ammesso nulla, ma Miho si sente sconfitta in partenza. Certo un po' è comprensibile. Quando due persone che ami entrano a far parte di una élite dalla quale tu sarai sempe fuori e di cui non sai praticamente nulla, credo sia naturale una reazione di stizza, per quanto mascherata dal garbo dei modi tipici di Miho. Mi chiedo dove andrà a parare la storia da questo punto di vista. Realisticamente parlando, in una situazione come questa ci si può anche far da parte volontariamente, ma ciò non impedisce il proliferare della gelosia e, nei casi più estremi, dell'odio. Quindi mi chiedo se le due siano consapevoli che starsi lontane sia forse l'unico modo per continuare a volersi bene. E, se lo sanno, mi chiedo se avranno mai il coraggio di dirselo.

Parte 10: Conclusione.
Anche qui partiamo da uno scenario noto (Ronzino Alato VS Ronzino Cornuto, Tatsumi umiliato da Saori e mandato al Carrefour a fare la spesa) che si modifica quando nel dialogo fra Segasus e Saori esce fuori il discorso "Mia". Curioso che Seiya sembri rendersi conto solo ora che la sua partenza affrettata possa costargli proprio Mia. Beh, meglio tardi che mai.
E tipico suo e della sua proverbiale sagacia non porsi assolutamente il problema che, essendo di fatto un traditore del Grande Tempio, da Atene potrebbero rivolgersi proprio a lei per fargli la pelle (o a Marin, o ad Aiolia). Mi chiedo se ci penserà quando se la troverà davanti, visto che lui per primo pensa che la ragazza non parteciperà al torneo.

Mi fermo qui. Capitolo molto lungo ed articolato, con una grande variegatura di introspezioni da parte dei protagonisti. I nodi stanno arrivando al pettine, credo, sia a livello emotivo che a livello d'azione (col torneo). Vediamo un po' cosa succederà, io resto in attesa!
Complimenti e alla prossima! ^_____^