Recensioni per
L'Eredità di Glogreoth
di syssy5

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Recensore Veterano
07/11/13, ore 19:41

'Si rivestì senza fretta per poter andare al bagno'
Dal momento che siamo in un universo fantastico e non ho ancora ricevuto elementi che mi permettano di individuare grosso modo l'ambientazione storica, non ho idea di cosa tu intenda per 'bagno'.

'che avesse scoperto del nome falso'
il nome falso.

'All'inizio fece per andarsene, dopo aver pagato il compenso al locandiere, ma non poté ignorare Carbo quando lui le urlò: «So chi siete!»
Petra credette per un attimo che avesse scoperto del nome falso; il suo vero nome era un tabù, tutte le guardie del regno erano alla sua ricerca, se Carbo davvero sapeva bisognava provvedere e alla svelta. Invece si accorse di sbagliare – sarebbe stato più corretto se lui avesse detto ‘cosa siete – quando aggiunse: «Siete un'alchimista.»'
La scena è un po' confusa: non si capisce dove avvenga. Sono ancora dentro la locanda, sono fuori? C'è gente intorno, sono soli? Manca completamente lo sfondo.

'«Orbene? Qual è la vostra risposta, mia signora?»'
Ma l'Epico con cui hai contrassegnato la tua storia consiste per caso nel tono aulico dei discorsi dei tuoi personaggi? Non puoi rendere i dialoghi un po' più umani? Mi sembra di assistere a una specie di farsa teatrale... non riesco proprio a prendere sul serio i personaggi se si esprimono in questa maniera, poffare e sacripante!

'«E sia.»'
Io, se fossi stato nei panni di Petra, prima di accettare un accolito sarei stato curioso di sapere che cos'era che gli serviva davvero, dal momento che è una dichiarazione che non passa inosservata. Ma anche se non l'avesse detto, mi è difficile credere che qualcuno accetti un seguace con sé senza sapere le ragioni che lo spingono ad agire in questo modo.

'le spighe di grano si piegarono sotto un flebile alito di vento, le pannocchie di mais parevano danzare mentre le barbe sventolavano. Quando anche le altre piante iniziarono a muoversi Petra capì.'
Guardare il cielo è diventato troppo mainstream?

I periodi sono diventati improvvisamente molto meno scorrevoli, e ho notato molti verbi non ben declinati. Rivedrei tutta la grammatica della parte finale.

Recensore Veterano
07/11/13, ore 19:00

'La ridente cittadina'
'Lì la gente viveva in pace e in armonia'
'rozzo letto'
'rendendo l'atmosfera ancora più erotica'
Un difetto che sto riscontrando nel tuo testo è l'eccesso di stile raccontato. Mi spiego: invece di mostrarmi cosa succede, me lo racconti. Anziché farmi vedere un bandito con un occhio sfregiato e un orecchio mozzo che picchia a sangue un viandante e gli taglia un braccio, mi dici solo che un bandito crudele ha fatto del male a un viandante. Non è molto coinvolgente come stile, non mi permette di appassionarmi.

'Ma quella maliarda alla fine si era rivelata un'opportunista senza cuore'
Ehm... in che modo esattamente 'la maliarda' si sarebbe approfittata di lui? Ad avercene, di opportuniste così. Dai, un giovane maschio non ragiona così, su. Sesso spaziale gratuito con una bellezza del genere e pure senza impegno? Altro che opportunista, è la ragazza ideale secondo il maschio medio.

I dialoghi sono un po' troppo artificiosi, dovresti renderli più spontanei. Buono il pathos erotico.
(Recensione modificata il 07/11/2013 - 07:00 pm)

Recensore Veterano
07/11/13, ore 18:45
Cap. 1:

'La notte buia era illuminata solo da una luna quasi piena'
Non mi piace molto come frase. Dire che la notte è buia è pleonastico, e per di più lo fai seguire subito da 'era illuminata da', inserendo quindi una contraddizione. Inoltre, ben due parole inutili: solo, quasi.

'La foresta gettava ombre lugubri tutt'attorno'
Tutt'attorno... dove? Non hai descritto cosa c'è intorno alla foresta, quindi non riesco a immaginarmi il paesaggio lugubre.

'Ogni cosa quella notte era spaventosa'
Addirittura spaventosa? Non hai descritto molto che mi permetta di crederlo. E' notte, d'accordo, ma non basta certo il buio per giustificare un aggettivo forte come 'spaventoso'. 'Inquietante' è un po' più morbido, forse sarebbe più adatto. Se vuoi trasmettere l'idea di spavento, devi descrivermi qualcosa che mi permetta di entrare in empatia con il narratore. E io non sono certo 'spaventato' dalla notte, dalla foresta o dal silenzio.

'la veste candida che svolazzava, felice'
chi è felice? La bambina o la veste? Attento alla collocazione delle parole.

'Un paio si infransero contro i tronchi degli alberi a una ventina di passi alla sua destra e un paio di Elementali del fuoco ne vennero fuori incendiando tutto ciò che veniva a contatto coi loro corpi e lottando contro gli aggressori che si videro costretti ad abbandonare l'inseguimento'
Ehm... non stai correndo un po' troppo? Parti con qualche riga di (vaga) descrizione dell'ambiente e della bambina, e poi in meno di tre righe comprimi una battaglia tra Elementali e inseguitori. Hai gestito decisamente male il tempo narrativo: non puoi condensare un evento cruciale come questa battaglia in pochi, striminziti dettagli. Come se non bastasse, introduci un elemento magico dal nulla e io mi ritrovo completamente spiazzato. Perché hai liquidato la faccenda in modo così scarno? Non valeva la pena descrivere meglio questo avvenimento? Per trattarlo in questo modo, tanto valeva saltare del tutto il prologo.

Continuo a leggere, sperando che sia un difetto solo del prologo.

PS: Che programma hai usato per quella mappa?