Io non.
(Era tanto che volevo incominciare una recensione con questa uscita, perdonamela, ma.)
La mia estrema pigrizia (roba da incarcerarmi, invero) mi ha impedito fino ad ora di recensire questa meraviglia e sublime storia, ma finalmente ho lanciato all'aria tutto quello che devo/voglio fare e sono qui, perché non ne posso più, non mi è bastato fangirlare in privato e rimanere nel mio angolino a pensare a quello che racconti, a questi due bellissimi esseri che gira come ti pare sono OTP gridato dalla finestra anche con 20° sotto lo zero.
Ho ripensato a questa storia anche dopo molti giorni averla letta (ne sono ancora ossessionata), perché è qualcosa che ti rimane dentro, non puoi leggerla e dire “Oh, sì, è davvero bella” e poi andare a farti, che ne so, due spaghetti. Ci pensi e ci ripensi e ti struggi e gridi parole senza senso, perché qui c'è tutto quello che ci deve essere in una storia d'amore. C'è l'interesse reciproco che sfocia nella seduzione da parte di quello più intraprendente, la sensualità, il sesso... e poi i discorsi, le carezze e la tenerezza che vanno a rendere quel rapporto qualcosa di unico. Ecco, quello che mi fa morire, qui, è quanto amore e tenerezza traspaiano da questi incontri clandestini.
Sembra che l'ingenuità e la timidezza di Raja' abbiano colpito così profondamente Na'imah da farlo capitombolare ai suoi piedi, quando il suo progetto “diabolico” era tutto il contrario (non posso non strapparmi i capelli pensando alla concubina che voleva far innamorare il guerriero e finisce per adorarlo, conquistata). La bellezza sta proprio qui, nel vedere come quel piccolo essere dolcissimo e usato fin dalla più tenera età si riscopri dipendente dalle premure e preoccupazioni della guardia. E quindi è lui, Na'imah, quello che non può rimanere indifferente alle bellezza interiore dell'uomo che pensava -inizialmente- di sedurre per colmare un vuoto, un bisogno di sentirsi ancora utile a qualcosa.
Sono sensuali ed erotici da morire, ma la commozione che provano nello stare insieme e sfiorarsi è qualcosa che rende ancora più completo questo rapporto. Capisci subito che non è solo fisicità come sembrava dovesse essere e ti sbatti le mani in faccia guaendo e ridendo, confusa e tanto felice.
La devozione con cui Raja' spoglia e bacia (per ringraziare! Ma Dio!) ogni centimetro del suo corpo non può che stupire Na'imah e io grido. Tanto e forte, sempre. Grido perché quel pulcino si aspettava dolore (d'altra parte il sesso gliel'hanno insegnato così e credo non abbia mai immaginato che potesse essere tanto piacevole anche dalla sua parte) e invece si può rilassare e godere in santa pace. Io non, parte II. (Scusa se deliro a blocchi, ma la sto rileggendo e annoto quello che mi viene in mente. Aiuto, mi sembra ancora più bella della prima volta che l'ho letta, forse non me ne ero ossessionata a dovere!)
Mi piace come Na'imah sia mentalmente convinto di non valere più se cresce e perde quei tratti dolci e infantili che possono facilmente farlo sembrare una donna e che quindi resti perplesso, quasi arrabbiato, in principio, nell'apprendere che Raja' lo ama proprio per quei cambiamenti, perché è un uomo ed è bellissimo. Poi c'è che nonostante lo voglia e sia pazzo di lui non l'ha mai penetrato, non ha nessuna intenzione di causargli dolore, solo dargli tanto piacere, piacere che possono provare insieme, come eguali, sfregandosi e toccandosi e io non.
Dio, tutti questi baci. Raja' che pensa prima al piacere suo e poi al proprio, in contrasto completo con l'educazione ricevuta da quell'esserino concubinoso. *piange* (Stai ridendo per i miei deliri, confessa. Spero di non sparare troppe cavolate, anche concettuali, ma non mi tengo.)
Alla fine c'è questa lotta interiore nella concubina, che dapprima ha sedotto una preda "facile" per farsi adorare e scaldare, ma che è finita per volere molto più di quello che originariamente cercava (almeno secondo lui, io penso che in fondo volesse essere amato tanto e *piange ancora). Il bello è che il capo delle guardie può offrigli tutto quanto, arriva persino a proporgli la fuga e il mio animo romantico è ormai senza freni e galoppa a briglie sciolte nei campi invasi dalla nebbia a forma di cuore. Io voglio che scappino, voglio che riescano a proteggere questo amore e sfuggire al Sultano e alla sua cavolo di moglie, non me ne frega niente se mi hai confidato quel-che-succederà-nella-tua-testa: nel mio cuore loro sono liberi e felici e fanno l'amore tutte le notti e si tengono per mano passeggiando tra le dune e decapitando cactus random.
Ok, miei sogni a parte, c'è quest'aura di tragedia dietro l'angolo che non va bene per niente, però c'è. È palpabile. Anche il “Portami via” finale sa di amaro, è come se lo dicesse con un sorriso storto; perché sì, è quello che vuole davvero, non ci deve nemmeno rimuginare su, ma allo stesso tempo sa che è impossibile.
ODIANDOTI AFFOGO. *seguono lamenti e unghie sullo schermo*
Devo anche dire che mi è piaciuta molto l'idea di trovare nomi alternativi arabeggianti, rende il tutto molto più credibile, io non ci avrei mai pensato quindi tanto di cappello! Col senno di poi è molto sensato, ma lì per lì magari non ti poni la questione del “Ma questi mica possono essere giapponesi”. XD
Inoltre devo aggiungere (banalmente, ma) che il tuo nome è una garanzia. Basta vedere che una storia l'hai scritta tu e già ci si può aspettare amore vero e sentimenti descritti con un linguaggio pulito, scorrevole, piacevole, senza inutili o pesanti metafore. Anche se -da lettrice- non hai mai provato quello che ti ritrovi davanti è come se capissi perfettamente cosa -tu scrittrice- vuoi trasmettere. (Per questo tremo davanti al tuo angst, ma sono un coniglietto di zucchero filato se vedo fluffità. çwç)
È tutto curato molto bene e si vede che è scritto con il cuore, che questi due ti piacciono davvero <3. In questa AU, poi, è davvero avvolgente l'atmosfera che sei riuscita a creare, con descrizioni ben precise e tantissimi feels ben riportati. *w*
MOAR REGISA. MOAR ARABIAN!AU. MOAR. |
