Ciao!
Ho trovato questo capitolo un po' sottotono rispetto ai precedenti. Ti spiego un po' meglio: la storia mi ispira davvero molto, con questa giovane donna coraggiosa in fuga. Apprezzo anche il tuo modo di scrivere, anche se in questo capitolo ho trovato qualche sbavatura che nei precedenti era assente. Quello che lo rende sottotono per me sono due cose. La prima è la velocità con cui tutto accade: Ethan è al lavoro, trova Idhel, sua madre adottiva la cura, lei si sveglia, i due si ritrovano. Bum! Sono un sacco di cose: avrei preferito che avessi dedicato un po' più di tempo ad approfondire il personaggio di Ethan o altro. Che te la fossi presa un po' più con calma. Vero è che è nel tuo stile questo modo di narrare, però negli altri capitolo le informazioni (chi è Idhel e così via) erano mediate dalla narrazione, qui sono buttate un po' in faccia a chi legge, perché sono così tante e tutte insieme. La seconda cosa è che non ho trovato realistico che Ethan non si ricordi della sua vera identità: ha dovuto dire addio a suo padre, è scappato nella notte... come si fa dimenticare una cosa così? Ha un simbolo sul braccio e poi in qualche modo sarà arrivato alla sua famiglia adottiva. O gli è stato fatto un incantesimo che gli ha cancellato la memoria (perché no?) e gli ha celato il simbolo che ha sul braccio, per proteggerlo, oppure secondo me lui dovrebbe sapere la propria identità. E dovrebbe parlarcene appena ce lo presenti. Seconda cosa non realistica e Idhel che usa la magia davanti a due sconosciuti: va bene, l'hanno salvata, ma è prudente fidarsi sino a quel punto?
Spero di essermi spiegata in modo chiaro. Poi mi è piaciuto il tuffo nel passato e la canzone come modo per ricordare.
Ribadisco: la storia ha del potenziale. Continuerò a seguirti. Spero che tu non ti sia offesa per le critiche.
Alla prossima e buona scrittura,
Hyrie |