Mi è permesso di dire "finalmente"? E' da quando hai pubblicato il 5 capitolo che non vedevo l'ora di leggere questo! Anche se sapevo bene che aggiornavi la storia ogni settimana (anche se questa volta hai fatto un po' di ritardo è.è ma dai ti pedono perchè sono stasuperiperextracontenta di questo capitolo!! *__*!!)controllavo ogni giorno chissa magari avresti pubblicato prima per fare una sorpresa (moooolto gradita sarebbe stata comunque) vabbe ma queste sono piccole illusioni di una lettrice superappassionata delle tue storie xD Vabbene adesso passiamo al capitolo.Miriel accarezzava la ruvida corteccia con affetto, in attesa del momento che aveva occupato i suoi sogni ogni notte, nessuna esclusa, da quando lo aveva lasciato.
Quando Peter era partito, era come se una parte di lei si fosse addormentata. Quella parte che aveva perso per restare insieme a lui, per vivere da umana al suo fianco, anche se ancora non sapeva quando avrebbe potuto. Si sentiva come gli alberi di Narnia, che perdendo le loro foglie, rimanendo spogli.
Aveva sempre saputo che, se mai il suo sogno di amarlo si fosse avverato, avrebbe dovuto fare i conti con la lontananza, ma affrontarla però era stato molto più difficile di quanto avesse potuto immaginare.
I primi giorni le era sembrato di essere sprofondata in un buco nero e di non poterne più uscire. Ma adesso… Adesso tutto il suo corpo fremeva di emozione. Ad ogni più piccolo movimento, tendeva le orecchie per ascoltare e capire se fosse stato l’albero o qualcun altro a produrre sommessi rumori che le facevano balzare il cuore in gola.
Lo aspettava nella Cappella d’Oro, perché cosi avevano deciso lei e Peter: quando lui sarebbe tornato, era là che si sarebbero riabbracciati.
Era passato quasi un anno… un anno per il tempo di Narnia.
E sulla Terra?
Il cigolio della porta quasi fu inudibile, ma Grande Quercia mosse le sue foglie al venticello tenue che entrò nella sala nel momento in cui i battenti vennero spalancati.
Miriel chiuse gli occhi, quasi tentata di rimanere lì, immobile.
Percepiva la sua presenza, sapeva che era lui.
Ebbe quasi paura di voltarsi, di guardarlo negli occhi, anche se lo voleva con tutta sé stessa. Lei credeva ancora di non essere all’altezza dell’amore del Re Supremo di Narnia. Eppure, lui l’aveva scelta. Tra le tante donne che aveva incontrato durante l’Età doro, Re Peter il Magnifico non aveva mai preso moglie. Aveva chiesto a lei di sposarlo. A lei e solo a lei.
“Miriel…”
La sua voce... Era vicina, come i suoi passi che udiva riecheggiare lievemente e poi arrestarsi.
Fu allora che si voltò.
Il sole illuminava i capelli del Re Supremo, facendoli brillare più dell’oro puro. Sul suo nobile viso c’era uno sguardo colmo di felicità, che brillava dentro i suoi occhi color del cielo.
Lo vide allargare le braccia, per lei.
E Miriel corse. Corse per raggiungerlo. Lui fece lo stesso e la strinse forte a sé.
“Oh, Peter...”
La Driade, la voce rotta dal pianto, si aggrappò a lui.
Peter affondò il viso e le mani in quella cascata di fuoco che erano i capelli di lei. Inspirò il suo profumo di fiori, baciò la pelle del suo viso e poi le sue labbra.
Miriel si sentì mancare e lo strinse ancor di piùi.
La parte addormentata di Miriel si risvegliò a quel tocco. Tutte le sensazioni tornarono vive. I ricordi furono lampi nella mente, soprattutto il ricordo dell’ultima notte sul Veliero dell’Alba.
Restarono là per un tempo incalcolabile, senza dire nulla, continuando a baciarsi, a guardarsi.
Infine, si separarono delicatamente dall’abbraccio, lui le prese una mano e lei la strinse.
Peter spostò lo sguardo sul fondo della stanza. “Grande Quercia” mormorò con un sorriso, “Ho sempre saputo che nemmeno le catapulte di Telmar sarebbero riuscite a scalfirlo. L’ultima volta che venimmo tra le rovine del castello lo cercammo, ma non lo trovammo”
“Anche lui vi aspettava” disse Miriel. Si avvicinarono insieme, camminando lentamente fino a trovarsi sotto le folte fronde verdi scuro. Peter afferrò entrambe e mani di Miriel e la guardò intensamente. Sedettero sotto Grande Quercia, abbracciandosi, iniziando a raccontarsi tutto il tempo che non avevano potuto trascorrere insieme.
“Sei felice qui?” le chiese il Re Supremo, giocherellando con i capelli della Driade.
“Oh, sì! Qui è tutto bellissimo. Tutti sono gentili con me: ci sono i miei più cari amici e i tanti altri che ho conosciuto. Amo questo luogo: Cair Paravel è stata la tua casa e un giorno sarà anche la mia”
“E’ già casa tua, Miriel” le rispose, baciandola su una guancia.
“Intendevo…casa nostra” aggiunse lei, con emozione.
Lui l’abbracciò di nuovo, nascondendo il viso nella sua spalla. Lei voltò il capo e cercò ancora le sue labbra.
“Non hai più rivisto la tua famiglia, vero?” le chiese poi Peter, facendosi un poco pensieroso.
Miriel scosse il capo. “Purtroppo no. Rinunciando alla mia immortalità, non so se potrò varcare di nuovo le porte delle Valli del Sole.”
“Non puoi?” chiese lui, alquanto perplesso.
“Volendo potrei, ma ricordi cosa disse Aslan a Caspian quel giorno davanti alla Grande Onda?”
Peter ricordava e annuì a sua volta.
“Il continuare non ha ritorno”, erano state le parole del Leone. Difatti, scegliendo di attraversare quella soglia, lo stesso Ripicì non era più tornato.
“Scegliendo di rimanere, vi devo rinunciare” continuò Miriel. “Esattamente come ha fatto Susan. Mi è stata molto vicina e mi comprende. E’ davvero l’amica più cara che ho”
Peter la guardò e vide che l’espressione amara apparsa sul viso di Miriel mentre parlava della sua famiglia, si era fatta più serena.
“Io e tua sorella abbiamo vissuto il nostro amore in modo molto simile” aggiunse la Driade, intrecciando le dita tra i capelli dorati di lui.“Confido che finisca allo stesso modo anche per noi”
“Assolutamente” le assicurò lui, stringendola al suo petto.
Miriel chiuse gli occhi, cullata dal battito del cuore di Peter, dal suo respiro, dalle carezze gentili sulla schiena, e la brezza che soffiava tra le foglie di Grande Quercia.
“Non angustiarti per me, Peter. Un giorno rivedrò i miei cari. Credo che debbano solo accettare la mia scelta”
“Pensi che non siano felici?”
“Alcuni di loro, credo proprio di no. Ma non importa, capiranno”. Miriel alzò il viso e lo guardò. “Lo sapevano che volevo questo. Che volevo te”
Arrossì improvvisamente, stupendosi lei stessa della propria intrepidezza nell’esternare i suoi sentimenti.
Lui le sorrise. “Capiranno quando vedranno quanto sarai bella e felice il giorno del nostro matrimonio”
Il cuore in gola, Miriel gli gettò le braccia al collo e lo baciò ancora e ancora.
“Sarà qui che ti sposerò, amore mio” disse Peter, accarezzandole il volto. “Proprio qui, sotto la Grande Quercia. Presto, te lo prometto”
“So che il tuo ritorno non è per sempre. Non temere di ferirmi” lo rassicurò la fanciulla, notando il grande dispiacere negli occhi azzurri di lui. “Devi prima compiere la tua missione. E’ molto importante”
“Non dubitare che tu lo sia di più” ribaté il Re Supremo molto seriamente, cingendole i fianchi con decisione.
Lei avvertì un brivido invaderle tutto il corpo, infiammarle le guance. “No, Peter. Non ne ho mai dubitato, e mai lo farò.”
“Ti amo, Miriel”
Peter le diede un bacio più intenso degli altri prima che lei potesse rispondergli, e quel gesto risvegliò nel cuore di entrambi mille meravigliose emozioni.
“Non ti lascerò più scappare.” sussurrò il ragazzo, allontanandosi dal viso di lei, solo per potersi specchiare negli occhi più belli del mondo.
“Non eri tu ad essere scappato?” sorrise Miriel.
Lui ricambiò, chiudendo gli occhi e abbandonandosi alla dolcezza che il corpo di lei gli trasmetteva, prendendo finalmente consapevolezza che erano di nuovo insieme, che non era un sogno, ma la realtà.
Miriel si trovò stesa sul suo petto, le mani di lui tra i capelli.
Grande Quercia chiuse i suoi rami attorno ai due giovani, per concedere loro la dovuta intimità.
Okay questa parte è stata un intreccio di emozoni indescrivibili!Premetto nel dire che sono GRATA a Miriel di essere apparsa nella vita di Peter, da quando c'è lei il Re Supremo è come se fosse un altra persona davvero è bellissimo vederlo su un altra prospettiva. Io amo il sorriso di Peter perchè è così raro ed è per questo che adoro le scene intime di Miriel e Peter perchè lui è così felice ed è una gioia per il cuore vederlo così!!
“Lu?” la chiamò una voca gentile.
Lei si voltò e salutò Caspian, facendogli posto sul basso muretto sul quale si era accomodata.
“Hai finito con gli ospiti?” gli domandò.
“Sì, stavo proprio per tornare da Susan. Ma tu che fai qui da sola? Credevo fossi con Emeth” disse ancora il Re, osservando il suo viso malinconico.
“Mmm…no” fece Lucy, sconsolata. “L’ho cercato ovunque ma non lo trovo da nessuna parte”
Caspian la osservò un momento. Era strano vedere Lucy triste.
“Hai provato alle scuderie? Emeth ama passarci pomeriggi interi”
“Sì, ci sono andata. Te l’ho detto, ho fatto il giro completo del castello ma non riesco a trovarlo. E se se ne fosse andato?”
“E perché avrebbe dovuto farlo?”
“Non lo so. Forse perché…” Lucy si morse un labbro, come sempre quando era nervosa. “Forse non vuole incontrarmi. Forse si è stancato di aspettarmi e…”
Caspian le sorrise e le diede un buffetto sul viso. “Sciocchina. Ti pare possibile?”
Lucy lo guardò e scosse il capo, ma ancora nutriva qualche dubbio: non che Emeth non le volesse più bene, ma che avesse deciso di lasciare il regno senza attendere di rivederla.
Non poteva negare di essersi chiesta se il giovane soldato fosse rimasto a Cair Paravel o fosse partito per qualche altro luogo. Spesse volte il ragazzo le aveva confidato di non sentirsi ancora del tutto a sua agio in mezzo ai narniani, anche se gli sarebbe piaciuto molto considerare Narnia come casa propria.
Lei poteva solo immaginare quanto doveva essere stato difficile per Emeth cambiare stile di vita. E da Calormen a Narnia era davvero un gran cambiamento.
Lucy si rivolse di nuovo al Re, con una nota di vera preoccupazione nella voce.
“Caspian, Emeth sta bene?”
“Sta benissimo” la rassicurò il Liberatore. “Sul serio” aggiunse, notando che lei lo fissava insistente.
Lei sospirò e abbassò il capo. “Mi fa piacere saperlo”
“Secondo me non vi siete incrociati”
La ragazzina rialzò il capo. “Come?”
Caspian sorrise ancora, mettendole un braccio attorno alle spalle. “Anche lui ti starà sicuramente cercando per tutto il castello, ne sono sicuro. Avrete percorso gli stessi corridoi e le stesse stanze, forse più di una volta, ma senza mai incontrarvi. Vi siete ‘mancati’, per così dire. Non pensare che Emeth sia stanco di te, Lucy. Gli sei mancata veramente moltissimo.”
Lucy fece un gran sorriso, poi con un piccolo balzo scese dal muretto. “Grazie, Caspian”
“A questo servono i fratelli maggiori”
La Valorosa sorrise ancora e poi fece un giro su se stessa. “Sono presentabile?” chiese, indicando gli abiti che indossava, abiti del suo mondo.
“Vai benissimo”
“D’accordo, allora vado! A dopo!” e così dicendo schizzò via correndo, come se avesse la ali ai piedi.
ADORO il rapporto che hanno Caspian e Lucy; con Edmund Caspian ha un rapporto fraterno diverso che con Lucy. Con Lucy fa la parte del fratello maggiore ma in modo diverso di Peter, Caspian le parla come se davvero avesse a cuore i suoi sentimenti e il rapporto che lei ha con Emeth, le sue parole fanno trasparire l'affetto che prova per lei ed è commovente! <
“A questo servono i fratelli maggiori”>> (mi hai letteralemente UCCISO DI FELICITA' con questo! Davvero vedo Caspian e i Pevensie una famiglia ed è stata WOW!)
Emeth l’attirò verso di sé con dolcezza, per poi tenerle con tenerezza il mento tra il pollice e l’indice. La vide chiudere gli occhi ma un momento dopo si fermò.
Sbirciò alle spalle della ragazza, dove gli stallieri ridacchiavano e scoccavano loro occhiatine divertite.
Tutti a Cair Paravel sapevano le storie avvenute sul Veliero dell’Alba, anche quelle che riguardavano la parte sentimentale. I cantori non si erano risparmiati nulla.
Emeth fece un’espressione cupa, prese Lucy per le spalle e la trascinò via da occhi indiscreti.
Lei, ancora ad occhi chiusi, in attesa del bacio, sussultò quando si sentì tirare in avanti e poi appoggiare alla parete all’esterno della stalla.
“Che fai?” chiese stupita.
Lui non rispose e si chinò sul suo viso, posandole un intenso bacio sulle labbra.
Lucy rise, portandosi le mani alle guance per coprire il rossore che le imporporò.
“Emeth, ci guardano”
“Chi se ne importa”
Lei rise ancora, le labbra premute contro quelle di lui. Sgusciò via da quel bacio troppo intenso, che sapeva di un amore e di una dolcezza inebrianti, e dai quali fu leggermente intimidita.
Cos’era tutto quel trasporto da parte di lui?
“Dai, vieni” gli disse, prendendolo per mano. “Voglio passare tutta la giornata con te”.
La dolcezza di questi due è disarmante! Lui che giustamente la bacia con maggior impeto perchè bisogna ricordarsi che è un maschietto seppur un maschiettò dolcissimo che ama Lucy in maniera indescrivibile e la timidezza di Lucy a non sentirsi ancora pronta che rende il tutto così puro che lascia che si veda l'amore innocente tuttavia molto presente trai due.
Lucy gli mostrò un aspetto tutto nuovo del castello: ripercorse tutta la storia di quelle mura, che letta sui grandi e antichi tomi della biblioteca erano parsi al ragazzo decisamente più noiosi ( a Emeth non piaceva granché leggere, a dire il vero).
La Regina gli narrò aneddoti privati della sua vita con i fratelli quand’erano Sovrani, lo condusse verso passaggi segreti nascosti: alcuni potevano portare dalle cucine al pian terreno fin su alle torri, oppure c'era la stanza di Lucy che si apriva direttamente sul giardino, e altre cose del genere.
Trovo le parti dove i Pevensie ripercorrono l'Età Dell' Oro dove hanno regnato davvero azzeccatissime ricordano che loro sono stati regnanti effettivi mille anni prima quindi che hanno molta esperienza su Narnia e quando leggo parti come queste mi viene in mente il primo film quando erano così piccoli e tutta la strada che hanno fatto che non è poca.
“Susan?” la chiamò Caspian in un sussurro appena udibile
Lei alzò la testa e gli sorrise, mentre lui le si avvicinava.
“Che cosa fai qui?”
“Mi sono svegliata e ho sentito il bisogno di vederli” spiegò la Regina, con un tono di voce se possibile ancor più sottile. “Non riesco a stare lontana da loro”
Caspian afferrò una sedia e vi si accomodò all’incontrario, gli avambracci sullo schienale.
“Lo sai” disse, allungando una mano e posandola tra i capelli di lei. “E’ tutto il giorno che mi chiedo una cosa”
“Cosa?”
“Chi dei miei figli ha osato darmi un calcio questa mattina?”
Susan rise, lui con lei.
Forse fu la risata, forse fu per un altro motivo, ma in quell’attimo la piccola Myra aprì gli occhi e agitò le piccole braccia, mugolando appena.
“Chiediamoglielo” disse allora Susan.
Caspian si alzò dalla sedia e si chinò verso la culla, sollevando la bambina.
“Allora, tesoro mio” disse con aria molto seria. “Chi è stato di voi? Sei stata tu?”
Improvvisamente, la principessina iniziò a piangere.
“Accidenti… ha confessato subito”
Susan sorrise teneramente vedendo l’espressione avvilita apparsa sul volto di suo marito.
“Buona piccola” mormorò Caspian, cercando di calmare Myra, dondolandola tra le braccia. “Che cos’ha?”
“Fame, credo” gli rispose la Regina, prendendo la figlioletta dalle mani del padre.
Il Re osservò la naturalezza con cui Susan era già entrata nel suo ruolo di madre. Già in quelle prime ore era in grado di capire per istinto di cosa avevano bisogno i suoi figli, solo guardandoli, o da un loro vagito, da una smorfietta del viso.
Non che il ruolo del padre fosse meno importante, ma una cosa era indubbia, e Caspian lo sapeva bene: il ruolo della madre è quello più importante.
“Dovresti farti aiutare dalle balie, Sue”
“Non è necessario” rispose lei, sedendo di nuovo sul pouf insieme a Myra. “Ce la faccio benissimo da sola”
“Non è questo, è che non voglio che ti stanchi”
La Dolce gli rivolse uno sguardo stupito. “Caspian, ancora hai paura che possa accadermi qualcosa?”
Lui distolse lo sguardo. Poi sospirò, liberando un sorriso. “Sono uno stupido, hai ragione. Ma convieni che due gemelli sono alquanto impegnativi”
“Mi spiace, ma non farò come mi ha consigliato la vecchia balia del castello.” protestò Susan con gentilezza. “Non mi fascerò il seno e non mi farò andar via il latte, pesando solo a mantenere la linea, solo perché qui in molti credono ancora che non sia consono per una vera signora allattare suo figlio”
Caspian sorrise e si chinò a terra, davanti a lei, passandole una mano tra i capelli.
“Non intendevo certo questo. E’ solo che mi chiedo come farai quando reclameranno insieme la loro mamma?”
Susan rifletté per un attimo. “Bene, vorrà dire che mi aiuterai a cambiare i pannolini”
“Co…? Non dirai sul serio?”
Si fissarono, lui quasi disperato, lei annuendo piano ma con convinzione.
“Oh, povero me…”
In quell’istante, anche Rilian si svegliò, affamato come la sorellina.
Il Re e la Regina li portarono nel letto con loro, avvolgendoli nelle loro copertine e coccolandoli, scambiandosi sguardo colmi di gioia e amore. Un amore senza confini, senza condizioni, senza ragioni, senza domande. Era solo amore. Puro, semplicissimo. Il loro amore. L’amore che aveva dato vita a quelle due splendide creature. Uno dei miracoli che la vita dona senza alcuna ragione.
“Ti perdonerò se li amerai più di me” scherzò Caspian, sdraiato su un fianco, una mano posata tra i sottili capelli neri di Rilian.
Susan gli sorrise, sistemando la camicetta di lino leggero che Myra indossava, coprendola meglio. Si alzò su un gomito e, stando molto attenta a non svegliare i gemelli, si allungò verso di lui per dargli un bacio.
“Come potrei amarti di meno, se ti amo ogni minuto di più?”
Caspian le prese la mano e gliela strinse. “Scusami per prima”
La Dolce lo guardò interrogativa. “Per cosa?”
Se n’era già dimenticata.
“Per aver interferito riguardo ai nostri figli. So che sarai all’altezza del tuo compito, Sue”
“Caspian, tu devi intervenire. Non potrò fare tutto da sola, questo lo so, e mi farò aiutare, ma è da te che voglio l’aiuto maggiore. Voglio crescere questi bambini con te. Loro già adorano il loro papà. E anch’io”
Incatenò agli occhi a quelli di lui, pensando a quanto a volte le sembrasse impossibile poter vivere quel sogno ad occhi aperti. Si era innamorata del bel giovane principe che era accorso a salvarla sul suo cavallo, e aveva sofferto per lui, aveva pianto, gridato, combattuto. Adesso aveva davanti a sé un uomo, un Re, che ricambiava il suo amore, che per lei aveva quasi perso la vita, che aveva mentito per poterla tenere al suo fianco contro tutto e tutti, per realizzare quel songo. L’uomo al quale aveva donato due figli, e se stessa, la sua intera esistenza.
“Ti amo, Caspian”
Fu lui ad allungarsi verso di lei per posarle un ultimo bacio sulla fronte. “Anch’io, pesciolino”
La Regina sorrise e poi chiuse gli occhi.
Dormirono tutti e quattro abbracciati, serenamente, senza un pensiero, Caspian e Susan tenendosi la mano. Tutta la notte.
Cedo che si sia capito dalla mia scorsa recensione che AMO (questo verbo oggi lo sto usando un po' troppo ma quando si tratta delle tue storie non posso non farlo!) i momenti familiari! Quelli Supian con i loro splendidi figli! Sono così belli insieme nel cercare di essere bravi genitori e sapere che in questa sfida si aiuteranno a vicenda come hanno sempre fatto in passato! << “Anch’io, pesciolino”>> (oh, "pesciolino" GRAZIE!!! *__* xD)
Il Liberatore trovava molto di Susan in sua madre: gli stessi modi cortesi, sempre pronta a consolare e consigliare.
Quando Helen gli disse che se voleva poteva chiamarla mamma, Caspian rimase piacevolmente imbarazzato da quella richiesta. Ringraziò di cuore, balbettando che per lui era un grande onore e una gioia, tuttavia rifiutando. Poi, inchinandosi e chiedendo di perdonarlo, si fiondò letteralmente fuori dalla stanza.
“Santo cielo, che cosa ho detto?”
“Nulla mamma, non preoccuparti” la rassicurò Susan. “E’ solo rimasto molto colpito. Vedi, Caspian non ha più ne padre ne madre, purtroppo”
“Oh, povero caro!”
Con Robert, invece, fu più difficile costruire una dialogo che non presentasse grandi vuoti, riempiti da spiacevoli silenzi nei quali il signor Pevensie fissava Caspian con molta insistenza, ma senza dire una parola.
Il Re di Narnia aveva il sospetto – infondato, ma pur sempre insistente – che Robert lo incolpasse in qualche maniera di avergli portato via la figlia maggiore. Chissà cosa poteva aver pensato quando aveva saputo che Susan aveva sposato un uomo del tutto sconosciuto, e che aspettava un figlio da quest’uomo.
Da un certo punto di vista si poteva dire che Susan fosse scappata con lui.
Ma il signor Pevensie non ce l’aveva affatto con Caspian, più che altro non sapeva come porsi dinanzi a lui. Era un giovane di appena vent’anni, che poteva benissimo essere suo figlio, ma era pur sempre un re. Doveva dargli del tu o del voi?
“Immagino che Susy vorrebbe ci dessimo del tu” disse Robert, finalmente sfoderando un sorriso gioviale che ebbe il potere di distendere i nervi del giovane.
“Se me lo permettete, signore…”
E così fu.
I signori Pevensie si ambientarono in fretta al castello. Era tutto incredibilmente straordinario in quel mondo dove i loro figli erano realmente trattati come Re e Regine, un mondo rassomigliante al medioevo terrestre ma con l’aggiunta di ogni tipo di meraviglia che nemmeno nelle fiabe più fantasiose sarebbe stato possibile rappresentare.
Sono molto soddisfatta del rapporto che hanno i genitori di Susan con Caspian (qualcosa mi dice che Helen se avesse incontrato un Caspian nel suo mondo ai tempi in cui era giovane avrebbe sposato lui, e come darle torto?! ), poi un Caspian un po'impacciato con i suoceri è adorabile anche forse più del solito! xD
“Ah, come mi fa piacere vedere che qualcuno apprezza così tanto i miei libri” disse commosso il vecchio precettore, lanciando al Liberatore un’occhiata di rimprovero.
“Ce l’avete con me, dottore?”
“Sì, Maestà. Voi non siete mai stato uno studente tanto meticoloso, mi duole ammetterlo”
Caspian arrossì. “Veramente…”
“Ah, ma guarda cosa si scopre!” fece Susan, con uno sguardo furbo. “Qual era la tua media scolastica?”
Il dottor Cornelius stava per dire qualcosa, ma Caspian si affrettò a tappargli la bocca. “Cambiamo discorso, vi dispiace?”
“La verità è che Sua Maestà ha sempre preferito la scherma e l’equitazione piuttosto che l’aritmetica o la geografia” confessò più tardi Cornelius a un’interessantissima piccola folla di curiosi. “Ma era bravo nella letteratura e nella pittura, questo sì, e adorava la storia”
Ehh Caspian che mi combini?!! L'aritmetica ai tuoi tempi non credo che dovesse essere così difficile come quella che devo studiare io :'( e io pagherei per studiare la geografia di Narnia e dei territori circostanti!! Per quanto riguarda la scherma forse preferisco il tiro con l'arco xD ma ti invidio per la possibilità di fare equitazione praticamente sempre!
Da quel giorno in avanti, finché non giunse per tutti il tempo di ripartire, l’atteggiamento un poco passivo di Edmund si tramutò in un’incontenibile euforia, che sebbene il Giusto cercasse di mascherare, traspariva senza che lui potesse fervi nulla ogni qualvolta stava insieme a Shanna. Cioè, praticamente sempre.
Lui pendeva dalle sue labbra. Un po’ perché le piaceva sentirla parlare, e un po’ perché si rese conto che non era in grado di intavolare una conversazione sensata con una ragazza. Cosa alquanto assurda, visto che con le sue sorelle, Miriel, Gael, Tara, ci riusciva benissimo.
“Di sicuro saranno molto più divertenti le tue giornate, Edmund. Io potrei parlare solo della mia isola o della Tavola di Aslan”
“Ma a me interessa, davvero! Dai, racconta!”
Pur non rendendosi esattamente conto di ciò che li spingeva a cercare sempre la compagnia l’uno dell’altra, riconoscevano che il loro legame non era quello di due semplici amici. Quando parlavano con altri non era come quando parlavano tra di loro. Non c’era quell’emozione, quella leggera tensione che faceva abbassare gli occhi a Shanna e sudare le mani a Edmund. Non provavano quella piacevole sensazione al petto, quella stretta, quella pressione che il cuore produceva battendo al suo interno più velocemente del solito, per poter far spazio al suo interno a quell’ancora innocente sentimento che li legava.
Lui cercava sempre di farla ridere e ci riusciva. Shanna era così semplice, così innocente, così…
Bella.
L’aveva sempre trovata bella, ma ora che poteva notare con gioia nel suo sguardo l’assenza di quel terrore che vi albergava quando l’aveva conosciuta, poteva vederla sotto una nuova luce. Poteva ammirare la vera Shanna, senza pensieri tristi per la sorella traditrice, senza paura di venir braccata dalla Strega Bianca o da quei mostri che vivevano sull’Isola delle Tenebre.
Non avevano mai accennato a Lilliandil, o alla Strega. Shanna non parlava volentieri della sua prigionia, ma non aveva mancato di ringraziarlo per l’ennesima volta di averle salvato la vita.
Il tempo da trascorrere insieme era sempre tropo poco, ma questa volta, quando dovettero salutarsi, entrambi sapevano che si sarebbero rivisti. Non era più una speranza, era una certezza.
“Quando quei due si decideranno ad ufficializzare le nozze” disse Edmund alla Stella, alludendo a Caspian e Susan. “Verrete tu e tuo padre, vero?”
“Ovviamente” assicurò la fanciulla. “E rimarrai a Narnia, allora?”
A quella domanda, Edmund scosse il capo con un amaro sorriso. “Non penso, sai. Non per sempre. Non so quando succederà”
“Va bene, non importa” sorrise lei, baciandolo sulla guancia. “Conterò i giorni”
Lui s’irrigidì, annuendo, non sapendo che dirle.
Poi, in uno slancio di coraggio, si chinò su di lei e ricambiò il bacio.
Shanna spalancò i grandi occhi di zaffiro, incredula, toccandosi la guancia dove lui aveva posato le labbra.
“A-arrivederci” deglutì il Giusto.
Lei rimase immobile, fissando la sua schiena mentre lui si allontanava.
“Edmund!” gridò nel vento.
Lui si volse rapido e lei gli sorrise ancora, raggiante.
“Ti aspetto, lo sai”
Lui ammiccò appena. “Certo”
Poi la guardò sparire nel cielo insieme a Ramandu, in una scia luminosa che quando raggiunse il cielo si confuse con la luce del sole.
“E cos’ hai anche tu la ragazza, adesso” sorrise il Liberatore mettendogli un braccio attorno alle spalle.
“Edmund è un rubacuori, non lo sapevi?” disse Lucy divertita.
Il fratello si accigliò. “Non ho la ragazza. Shanna è un’amica”
“Le amiche non si baciano, Ed” disse Caspian, scompigliandogli i capelli.
Lucy si portò un dito sotto il mento, pensierosa. “Io mi ricordo che una volta hai detto una frase che suonava molto come: ‘io sono grade ma non so se voglio capire ” disse, imitando scherzosa la voce del fratello.
“Non fate gli scemi! Uffa…non è la mia ragazza! E non l’ho baciata!”
Edmund incurvò le spalle, affondando le mani nelle tasche dei suoi abiti terrestri.
ERA ORA! Vai Edmund!! Così come Peter è bellissimo vedere Edmund innamorato(poi dicono che quei due non sono uguali v.v ) davvero è cosi imbarazzante (in senso moolto positivo) e così adorabile!! Il rapporto che ha con Shanna fa uscire il vero Edmund e così come Peter Susan Caspian e Lucy l'amore li ha resi chi erano davvero così sta facendo con Edmund. Si, l'avrei preso in giro anche io come hanno fatto Caspian e Lucy xD
Come sempre Aslan ha fatto la sua scena e Caspian ha sembrato quasi esprimere i miei pensieri in quel momento!
E approposito di Caspian o meglio di Ben Barnes: io adoro Ben davvero (oltre come ragazzo perchè non si può negare che sia un bellissimo (anche se bellissimo mi sa di riduttivo) uomo) come attore. Secondo me ha una capacità di recitazione che è pari a quella di Johnny Deep (attore che stimo moltissimo) perchè Ben ha la capacità di interpretare qualsiasi personaggio, seppur molto lontano dalla sua personalità effettiva e secondo il parere di una che non sene intende è questo che fa di un attore un buon attore per non dire eccellente. Mi ha stupito molto la sua interpretazione in "Dornian Gray" lì per me ha superato tutto! Ho letto il libro di Oscar Wilde e Ben ha saputo dare ogni sfaccettatura del carattere di Dorian con una bravura difficile da superare.
Tranquilla puoi farti pubblicità perchè è meritata xD in ogni caso praticamente apro ogni giorno la pagina del tuo blog e vedo a ripetizione tutti i video di Queen e il trailer che hai pubblicato e il video che amo più di tutti è "to make you feel my love" adoro anche la canzone tantissimo! Spero ce in questa mega recensione ti abbia fatto capire quanto io AMI,ADORI (non so più che verbi usare perchè mi sembro troppo ripetitiva xD) le tue storie, il tuo modo di scrivere e ti sprono ancora una volta a coltivare questo interesse perchè la tua bravura non è nota solo a me ma anche credo alle tantissime decine di iscritti a EFP che le seguono e alle decine che si uniranno in futuro a seguirti. Bacioni! <3
ps:scusa se è troppo lunga la recensone e mi scuso in anticipo se ti annoierai a leggerla xD (Recensione modificata il 03/01/2014 - 03:30 pm) |