Fantastica!!!!!
adoro il pezzo Shandmund!
La ragazza, seduta accanto a lui, si sporse un poco per sussurrargli: “Non sei arrabbiato perché ho riso prima, vero?”
“No, certo”
“Bene”
La mano di lei scivolò via da quella del ragazzo, lasciandolo con una insolita sensazione d’insoddisfazione.
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Shanna si avvicinò timidamente a Edmund, entrambi con la voglia di osare di più di un saluto, ma ancora senza trovare il coraggio.
Come al solito, lei allungò il viso e lo baciò sulla guancia.
“Torneremo al tramonto” le disse il Giusto, sfiorandole appena il braccio.
“Così tardi?”
“Peter a deciso così. Credo che voglia setacciare per bene la foresta. Lui non lo dice, ma spera di trovare qualche traccia di Susan o Caspian”
“Non penso che il Re e la Regina siano a Narnia” rispose la Stella, dispiaciuta. “Ho idea che dovremo muoverci verso nord se vogliamo avere la possibilità di incontrarli”
Edmund passò le mani sulle spalle di lei, sentendo la consistenza setosa dei suoi capelli sotto le dita. Con delicatezza, le sistemò una ciocca dietro l’orecchio.
“Sono felice che tu sia qui fin dall’inizio, stavolta”
Shania sorrise. “Sì, anch’io. Sai, Edmund, io vorrei…”
“Ed?” lo chiamò Peter.
Edmund si voltò. “Sì, arrivo”. Poi guardò ancora Shanna. “Che dicevi?”
Lei accenno un altro sorriso e scosse il capo. “Non era importante. A stasera, Edmund”
Pure la Lumeth è davvero splendida!
Lucy si arrampicò fin sulla cima della Torre dei Gufi salendo lunga rampa di scale di legno, scricchiolanti ma comunque sicure.
La ragazza arrivò sotto la botola dalla quale filtrava la luce del sole. Granelli di polvere danzarono attorno al suo viso quando l’aprì, issandosi fuori, i capelli sferzati da un venticello freddo.
“Emeth?” chiamò la Valorosa. “Si vede qualcuno?”
Il soldato si voltò verso di lei e le sia avvicinò. “Ancora nessuno. Attenta dove metti i piedi, gli ultimi gradini sono pericolanti”
“Tutto a posto”
Lucy osservò il paesaggio, come sempre estasiata dalla bellezza di Narnia.
Somigliava ad un acquerello, i contorni incerti delle cime degli alberi dai colori caldi: giallo, bruno, verdognolo, rosso, arancione. Gli unici ancora verdi erano abeti e pini. le prime ore del pomeriggio erano ancora calde, sotto i raggi delicati del sole ci si scaldava piacevolmente, ma il cielo era pallido, inframezzato da nubi grigiastre che minacciavano pioggia.
“Tra poche settimane, gli alberi inizieranno a spogliarsi e cadranno nel loro lungo sonno invernale” disse la ragazza, spalla a spalla con il giovane tarkaan, entrambi a scrutare l’orizzonte.
“Nell’Età d’Oro avevo un quadro per ogni stagione, sai? Erano piccoli capolavori, ed io li avevo appesi proprio sopra il mio letto”
Emeth l’ascoltava ma non parlava. Sul suo viso c’era un’espressione di estrema serietà.
“Ti sei cambiata d’abito” disse d’un tratto, squadrandola da capo a piedi. Non era una domanda.
“L’hai notato!” esclamò Lucy, felice. Un secondo dopo arrossì, rendendosi conto di aver espresso ad alta voce quello che aveva sperato.
“Insomma…io…ecco, non so se lo terrò anche per il viaggio. Forse è un po’ troppo ingombrante”
“Per me va benissimo”
Emeth sorrise più apertamente e lei ricambiò.
Lucy indossava una veste molto semplice senza ricami o fronzoli, di un color lilla chiaro, più un pesante mantello bianco.
La Valorosa fissò ancora il giovane per un lungo istante.
Aveva tredici anni quando l’aveva conosciuto, Emeth sedici. Erano due ragazzini all’epoca, ma adesso…
Arrossì, Lucy, pensando a qualcosa che mai in vita sua aveva pensato: alle forti braccia di Emeth stringerla, stringerla davvero, e lei abbandonarsi ad esse, a lui, al suo amore, il quale avevano entrambi serbato per tanti anni dentro il cuore.
Lucy non sapeva se Emeth pensasse le stesse cose su di lei, certo era che, ora più che mai, la ragazza sentiva la mancanza di una sorella con cui parlare di certe cose.
Dov’era Susan?
“Se hai freddo, possiamo rientrare” le disse lui.
Lucy si passò una mano sul braccio. “No, il mantello mi tiene caldo”.
“Sicura?”
Lei annuì senza guardarlo.
“Adoravo quando parlavamo così, affacciati sul mare, sul Veliero dell’Alba” disse lui, lo sguardo fisso sugli alberi sottostanti.
Lei si volse in sua direzione, emozionata.
Emeth le sorrise. “Te lo ricordi?”
“Sì…”
Lui le si accostò, facendole una carezza sul viso.
Lucy rimase a rimirare gli occhi scuri del giovane, incantata dalle nuove sensazioni che lui le trasmetteva, dal trovarsi tra le braccia di un uomo, non più tra quelle di un ragazzo.
Ma quando incontrò le labbra di lui, fu tutto come prima. Tranne che erano entrambi adulti, ormai.
Sulla Terra Lucy Pevensie era ancora una ragazzina. Ma a Narnia la Regina Lucy era una donna.
Emeth si separò da lei e la guardò negli occhi, i volti ancora vicinissimi. Riprese a baciarla un istante più tardi, senza quasi permetterle di riprendere fiato, con un impeto tale che lei sentì la terra mancarle sotto i piedi.
Protestò appena con un sospiro, premendo lentamente con le mani sul petto di lui. Non voleva che si allontanasse, ma davvero le girava la testa e…
“Emeth…” soffiò, deglutendo.
“Scusami”
“Perché voi ragazzi vi scusate sempre?”
Lucy sorrise, rossa in viso. “Ricordo che anche Susan diceva sempre che Caspian a vote si scusava con lei, e lo stesso diceva Miriel, ma io non capisco perché lo fate”
Emeth emise una mezza risata. “Ah, io…non lo so. Forse ci viene spontaneo perché non vorremmo mai che la nostra dama pensi male di noi se ci prendiamo qualche libertà con lei”
“Quando c’è l’amore, non ci sono scusanti”
Ancora stretto l’uno all’altra, rimasero a guardarsi, come non avessero mai abbastanza.
“Sono stati otto, lunghissimi anni” disse Emeth, senza smettere di guardala negli occhi. “Me ne sono andato da Narnia anche per questo: perché tu non c’eri. Non è la stessa cosa senza di te, per quanti amici abbia trovato qui. Quando non ci sei è tutto buio. Tu sei il mio raggio di luce”
Sul bel viso di lei si aprì un meraviglioso sorriso, uno di quelli che lui adorava.
“E’ la cosa più bella che mi abbiano mai detto, lo sai?”
La Regina si allungò ancora verso di lui, baciandolo teneramente.
“Emeth posso…posso chiederti una cosa?”
“Certamente”
“Ecco…” Lucy abbassò un momento lo sguardo. “Vorrei sapere è come sta tua madre”
Da molto seria, l’espressione di Emeth si addolcì. La sua piccola Lucy aveva sempre avuto a cuore la sua situazione, fin dalla prima volta che gliel’aveva narrata a bordo del Veliero dell’Alba.
“Se non vuoi non fa nulla, ti capisco” aggiunse subito la ragazza, con il timore di essere stata invadente.
“Se c’è una persona cui voglio raccontare di me, quella sei proprio tu”
Lei gli tenne una mano, sempre, mentre lui raccontava.
“Come sai, mia madre è originaria di Archen, ma vive a Calormen da ormai più di vent’anni. Prima che mio padre divenisse capitano delle guardie di palazzo, io e la mia famiglia vivevamo in una modesta abitazione appena fuori Tashbaan. Mia madre è ancora là, nella casa della mia infanzia. Fu bello tronare, ma anche difficile. Nonostante a Calormen fossi considerato un rinnegato per aver tradito L’Imperatore e suo figlio, la mia scelta di votarmi alla corona di Narnia mi garantiva la protezione di Re Caspian. Di conseguenza nessuno avrebbe potuto fare nulla né a me né a mia madre.
“Pensai di fermarmi qualche mese appena, ma ci fu un’epidemia al Sud in quegli anni, e mia madre si ammalò. Io non me la sentii di tornare a Narnia, così rimasi con lei molto più a lungo di quanto avevo previsto. Per non metterla in difficoltà, cercai di non farmi vedere da nessuno dei miei vecchi ‘amici’, né tantomeno in città. Se avevo bisogno di qualcosa – di cibo, vestiario o medicine per lei – mi recavo nelle vicine provincie, dov’ero certo che nessuno mi conoscesse”
D’un tratto, il viso di Emeth si fece ancor più serio, fino a divenire triste.
“In uno di quei piccoli paesini, ritrovai mio padre”
Lucy trattenne il fiato, stringendogli istintivamente la mano con entrambe le proprie.
Emeth le sorrise brevemente, poi continuò.
“Per avermi aiutato, adesso è anch’egli era un rinnegato. Non può nemmeno mettere piede a Tashbaan, deve vivere nascosto sotto una nuova identità, o lo ucciderebbero. Lui e mia madre non possono più abitare nella stessa casa: se li vedessero insieme, anche lei verrebbe accusata di tradimento. Eppure, lui non ha voluto allontanarsi da lei. Fui felice di saperlo vivo, ma lui non sembrava particolarmente felice di vedere me. Mi diede la colpa delle sue disgrazie. Quando seppe che vivevo con la mamma, minacciò di cacciarmi via con la forza se non me ne fossi andato di mia volontà, dicendo che non voleva altri guai. Quando mia madre finalmente guarì, cercai di convincere entrambi a partire con me per Narnia, spiegandogli che avrebbero potuto godere della protezione dei Sovrani di Narnia se fossero tornati a Cair Paravel con me. Mia madre fu molto tentata, ma mio padre non volle nemmeno sentir nominare Narnia”
“Oh, Emeth, com’è possibile tutto questo?” esclamò Lucy, terribilmente dispiaciuta. “Fu proprio tuo padre a farti fuggire dall’Occhio di Falco, e ricordo molto bene anche quando Rabadash attaccò il Veliero dell’Alba, e tuo padre disse che avrebbe dato la sua vita purché egli risparmiasse la tua”
Emeth scosse il capo. “Non è una persona malvagia, Lu, solo un uomo disperato. E non dico che non abbia ragione su di me: io sono stato la causa maggiore dei suoi guai”
“Non dire così, sai che non è vero”
“Io so solo ce ho dato un dispiacere ad entrambi i miei genitori. Mia madre voleva che rimanessi a Calormen, ma quando Tara e Clipse giunsero a Tashbaan, capii che c’era bisogno di me qui, a Narnia. Non posso dire di considerare questo regno come casa mia, poiché mentirei. Sono ancora molto legato al Deserto, ma solo perché laggiù vivono i miei genitori. Se fossero venuti qui con me, non avrei più nessun motivo per tornare al Sud”
“Quindi…” balbettò Lucy, “quindi un giorno tornerai a Tashbaan?”
Emeth a guardò intensamente. “Tu verresti con me?”
I tuoi capitoli sono sempre perfetti, devi esserne fiera!
Chiaro? (tira fuori una mazza da baseball e guarda Susan con occhi minacciosi)
Non c'era Susan ma non importa, mi aspetto di vederla tanto nel prossimo capitolo.
Finalmente ci sarà la rimpatriata dei Pevensie!
Aspettando con ansia il prossimo capitolo,
Cristy |