Recensioni per
Elsker
di Morganna

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
06/07/14, ore 22:18
Cap. 9:

Agnes Buen Garnås / Jan Garbarek - Margjit og Targjei Risvollo

Leggendo, divorando, ed assimilando tutti questi capitoli, posso dire che sì, questa è la musica che più si adatta a questo genere di storie, almeno per me. Le favole, di qualsiasi tipologia siano, romantiche, drammatiche, hanno bisogno della narrazione di qualcuno, hanno bisogno di ritmo, hanno bisogno di cuore.
Questa storia ha queste cose. I protagonisti hanno il loro respiro, e non come "spazio", ma come "vita". 
Sono persone, non personaggi, e la differenza fra queste due cose è proprio nella possibilità di essere visibili, di avere la loro musicalità, il loro tono di voce, le loro piccole idiosincrasie, che anche se non sono scritte si possono quasi intuire da tutto quello che hanno attorno.
Si può completare il loro "pieno" con i "vuoti" che si sono lasciati appresso.
Come ride lei? Come guarda i tramonti? Sono domande che si fanno, che si cercano quasi.

Ed è anche per questo che, leggendo racconti del genere, mi accorgo che c'è sempre qualcosa da imparare. E per questo, sinceramente, ti ringrazio.

R.

Recensore Master
06/01/14, ore 19:06
Cap. 9:

Posso iniziare dicendo cose che non c'entrano? vabhé, chiederlo è inutile, lo so, quindi lo faccio.
Le cose che non c'entrano con questa recensione sono: ero convinta di averla messa tra i preferiti, e invece no. L'ho messa adesso perché credo che davvero questa storia meriti di stare lì, e avrei voluto farlo prima. Mi dispiace, mi ero persa tutti questi aggiornamenti, e li ho visti solo oggi. Poi, sono amareggiata dal numero di recensioni che questa storia ha, perché credo che sia assurdo che una storia così bella e scritta così abbia così (ripetizione per me, lo so) poche recensioni.
Ma tu sei forte, e continui a prescindere, e fai benissimo.
Bene, passo alle cose che c'entrano.
I capitoli che ho letto, e con cui ancora non mi ero messa in pari, mi hanno colpita tutti, tutti tutti.
A partire dal capitolo tre, in cui delinei il magnifico rapporto tra Mimi e Lucky, i pettegolezzi e la loro amicizia di fronte a una macchinetta del caffè, che diventa freddezza e serietà quando arriva il momento in cui si lavora.
Poi il capitolo quattro...non so perché, ma mi ha quasi commossa. Mi sono sentita così vicina a questa vittima, che era così me nel suo amore per il cane vecchio e malandato, in quella passeggiata in cui crede di ritrovare finalmente il rapporto "cane padrone", in un trottelellare insieme a un cane malandato, in una forma di amore puro perché imperfetto, che non si ritrova in nessun esemplare "doc", in nessun cane di razza atletico, ma che scompare d'improvviso in una pozza di sangue, esemplificazione perfetta della durezza della vita.
Anche il capitolo cinque mi ha colpita- te l'ho detto, l'hanno fatto tutti- e mi ha colpito l'umanità di Misha e quella durezza già radicata nella bambina che cresce senza l'occhio attento di adeguati genitori, e che torna a essere bambina quando chiede se la ragazza sta dormendo, se è nella pancia del lupo, in un riferimento fiabesco molto tuo, molto poetico e molto bello, ovviamente.
Bellissimo anche il capitolo successivo, il sei, in cui è nuovamente data voce a una vittima, che confronta la suaa situazione a quella delle gemelle (che almeno sono belle, che almeno sono insieme) però si rende contemporaneamente conto di essere- seppur morta- finalmente bella anche lei, posizionata come una principessa dormiente.
Nell'ottavo capitolo c'è Elsker, quindi appare la figura di questo dottore enigmatico, che ancora non si è scoperto del tutto, ma lo farà. Mi ha colpito soprattutto il modo perfetto con cui hai descritto il suo reparto attraverso gli occhi attenti e tremanti, anche se medici, di Lucky di fronte a quella visione. Mi è rimasta dentro l'immagine dell'uomo con la saliva sul mento che toglie le bacchette dai capelli del medico, non so dirti perché, alcune cose di questa storia di colpiscono semplicemente perché le sento mie, è difficile da spiegare, spero si comprenda ugualmente.
Infine, bellissimo l'ultimo capitolo che ho letto, il nove, bellissima la storia di Romy e di Llewellyn, di come facilmente ci si abitui e ci si fidi, di come troppo semplicemente ci si lasci soggiogare- proprio come il cervo, anche noi uomini, avidi e impavidi nei confronti degli altri, di come solo per un'attività che diventa tradizione- un thermos di tè, una promessa di non denuncia- ci si dimentichi che si ha di fronte un individuo potenzialmente pericoloso, e certamente estraneo.
Insomma, credo che tu abbia capito, Morg, quanto io abbia apprezzato, ma te lo meriti, ti meriti questo e molto di più, quindi ti ribadisco il tutto: questa storia è poesia pura, ed è scritta divinamente.
E' un'idea interessante, geniale e innovativa, e fa venire i brividi. Si vede che ci metti il cuore, io l'ho percepito, forse perché rivedo me in un sacco di cose in un modo anche troppo inquietante, ahah, forse semplicemente perché il tuo cuore traspare.
Si vede l'impegno che ci metti, ed è tutto splendido.
Non c'è niente di sbagliato, niente, e io spero tanto che le persone si siano soffermate e si soffermeranno a leggere questa storia.
Personalmente, per quanto sia stucchevole da dire, io mi sento arricchita da questa lettura.
Quindi, col cuore, con la testa e con tutta l'ammirazione di cui sono capace, oltre a una buona dose di dolcezza che il tuo scritto è stato capace di tirarmi fuori, ti faccio i miei complimenti.
Davvero davvero, davvero brava.
Per l'idea, la realizzazione, e il modo in cui sei riuscita a "connetterti" con me.
Parlo per me, ovviamente, ma credo che la cosa sia estendibile a tanti.
Brava, tanto tanto brava, ti ammiro tanto, sappilo.
Perdona il mio essere prolissa, ma amo recensire dettagliatamente, e mi ero persa un sacco di cose.
Un abbraccio.
Frà