Il Giudice d’Aprile

In questa storia l’originalità è inferiore e l’ambientazione nel magico mondo di Harry Potter diviene un carattere secondario, in parte privo del suo fascino, piegato ad uso consumistico per moltiplicare le stanze in cui le diverse coppiette possono appartarsi, od i cuscini da tirare nella giocosa battaglia, Ecco il motivo per cui mi è piaciuta meno.
Viene meglio delineata la psicologia di Emmeline che risulta essere una Tassorosso (attenzione, questa parola rimane sempre al maschile anche se riferita ad una ragazza!) alquanto anomala già a partire dalla prima descrizione “intelligente, fra i primi della classe senza studiare mai, se non per curiosità”, per poi finire con quel carattere dal piglio oltremodo deciso , con il quale tiene a bada tutti quanti. No, se quello è il suo carattere, come minimo l’avrei fatta Corvonero! Devo dire che questa particolare caratterizzazione della ragazza Tassorosso mi ha impedito di godere a pieno della fic in quanto nella mia mente faceva a pugni con la “mia” personale idea dei Tassorosso, cosa che mi ha impedito di immedesimarmi compiutamente nel personaggio.
Che cosa ci facevano nella loro stanza segreta le foto di Snivellus (perché usare il termine inglese se tutti gli altri sono in italiano?) in pose particolarmente buffe? Certo Piton non si metteva in posa per loro!
Inoltre, in questa storia Minus scompare quasi del tutto, mentre era proprio lui il fattore originale che mi era piaciuto nella precedente storia. E quella frase “Certo, lui rovinava le foto con la sua presenza…” non mi è proprio andata giù: l’ho reputata una cattiveria piuttosto meschina nei pensieri della madre dei suoi figli.
Tutto questo non significa che la storia non sia carina e divertente ma, a livello di gusti personali, incontra poco i miei (se hai letto quel che scrivo avrai notato che prediligo il genere drammatico/introspettivo).

Ida

La storia non è per niente male e, certamente, ha il pregio dell’originalità vista l’inusuale scelta del personaggio.
L’italiano è più che discreto, anche se è ancora migliorabile per fornire una perfetta, fluida ed immediata comprensione al lettore in ogni punto della storia.
Devo dire che ho nettamente preferito la prima storia (o il primo capitolo?), dall’andamento più lento ed introspettivo e originalmente congegnata su quell’oblivion… del tutto inutile!
Il personaggio di Minus è ben costruito, descritto con occhi indulgenti: non ne esce certo un eroe, però neppure l’ignobile verme cui siamo abituati. Ne esce una persona, sensibile e dal carattere debole, ma vero. Una persona che ama e che soffre, e che si vergogna di sé, che aveva idee sul suo futuro… ma che ha avuto paura ed ha ceduto. Qui ancora c’è una minima speranza di redenzione, ma noi sappiamo che la storia non è finita così, che lui non è rimasto accanto ai suoi figli, che quel “forse” è stato pronunciato troppo a bassa voce perché la sua anima potesse afferrarlo…
Solo il finale mi lascia perplessa, perde un po’ di originalità puntando sulla sorpresa finale del figlio (anzi addirittura due!) che, almeno all’apparenza, sembra poter ricondurre Peter sulla buona strada, anche se sappiamo che non è così. Inoltre, mi sembra piuttosto improbabile che lei non gli avesse ancora detto nulla: per sapere che sono due gemelli (salvo l’uso della magia) deve già sentirsi il battito del cuore del feto e, se non ricordo male, la gravidanza è già alla fine del secondo mese (e sfido qualunque donna il cui rapporto sentimentale sia buono riuscire a nascondere questo fatto al padre così a lungo!) Una cosa che non mi piace, in entrambe i capitoli, è il riferirsi a Peter come “l’animago” (visto che nella storia non ha alcuna rilevanza questa sua caratteristica) o “l’uomo” (direi che è più appropriato mago, o ragazzo o giovane), mentre se usi il termine Malandrino io userei, appunto, la lettera maiuscola visto che la parola ha già un suo significato proprio di uso comune. Né mi piace (ma qui entriamo nei gusti personali) il riferirsi ad Emmeline come “la bella”, “la mora” e cose simili (anche in questo caso puoi spaziare dal nome intero od abbreviato a maga/strega, ragazza, giovane…)
Ad ogni modo, lo ripeto, una buona storia che vale la pena di leggere.

Ida

Una storia con dei punti a suo vantaggio: lo sviluppo verso il personaggio di Peter Minus, guardato con una certa umanità ed indulgenza e la scelta di una personaggio femminile, che appartiene alla Casa più discreta: Tassorosso. Hai fatto qualche errore di battitura, dovuto alla distrazione, non è grave, ma spiacevole, ad esempio : “ero” al posto di “ora. Qualche ripetizione d’ incantesimo ( potevi usare “incanto”, “Magia” o “Formula) e di sorriso. La trama è piacevole, forse, è una mia debolezze amare le storie dei perdenti o di chi ha poca voce in capitolo, ma il tuo Peter è un anti- eroe, conscio della sua viltà, ma capace di amare, di soffrire e di non sperare. E’ un debole, come gli urla Em, come lui stesso sa, forse sarà “il cagnolino di Voldemort”, forse cambierà e si mostrerà uomo, in un slancio finale. “Solo lei, la sua voce, la dolce voce che da sempre l’aveva consigliato, quando lui si era mostrato debole, quando non aveva temuto di far vedere il suo lato sensibile. Quello nascosto.” Ecco, questa è una frase, che racchiude una verità: l’ Amore di una donna, e chissà, forse di un uomo, è comprendere e consolare le manchevolezze, le vulnerabilità di chi si finge capace di combattere, ma è così fragile, da temere la protezione della donna amata. Lo si capisce dalla prima frase : “mai gli aveva dato ordini, seppure fosse facile, dato il suo carattere debole”. Non lo comanda, Em, lo ama, gli è accanto, lo sprona, perché lo ama. E’ così facile capire il dolore e la rabbia inutile di Em, che vuole bene a Peter, il mago gentile , che voleva fare il Curatore, il padre dei suoi figli, ma allo stesso tempo guardiamo a Peter come ad un uomo, non un banale traditore. Un giovane, che ha una possibilità davanti a sé, quella di essere un marito ed un padre, quella di chi s’ aggrappa ad un ramo, per non cadere in un baratro. Una speranza sottile, che però, mantiene vivo l’ Amore. Ottima come One-Shot, grazie ad un finale enigmatico ed aperto. Al più presto leggerò il seguito.

Il mio parere? Non mi è piaciuta molto; forse sembrerò crudele ma il fatto è che sono incredibilmente pignola. L'originalità c'è perchè hai fatto apparire Peter come un essere umano e non come "colui che ha tradito i suoi amici e perciò è disumano". Il punto, però, è che le frasi sono sconnesse e spesso non si capisce bene chi sta parlando. Secondo me, dovresti rileggerla e correggere le parti poco leggibili... ciao da pink

amici impiccioni! >_<
Mi è piaciuto tanto il pezzo che dice (+o-)non è bello, non è intelligente ma mi piace da matti...
Peter è fortunato ad avere una ragazza come Em!
Sono contenta che tu abbia deciso di continuare!!!! ^^ a presto!

Mi colpisce molto l'originalità della storia, a volte si dimentica che anche Peter era un essere umano, con una vita, dei sentimenti, preoccupati come siamo a sbeffeggiarlo. Scommetto che anche lui ha provato sentimenti d'odio, gelosia, rancore, amore, che l'hanno spinto a tradire la fiducia degli amici per unirsi a Voldemort. Un bacione. Plume**

Ciao sere!!! Molto ma molto crina la ff!! Anche se a me non piacciono le ff su i malandrini qst è molto bella!! CONTINUA!!!!!!!!!! Bye Bye by BAU!!

Una ficcy su Peter Minus! Che bello! Peter.... io mi chiedo sempre perchè quel povero topo di fogna venga trascurato, o peggio, sbeffeggiato, dai fan-writers. Bella idea! Che gran ficcy! Ora vado a leggerla!!!!!!!! Poi torno, eh? PS. Io Peter non me lo immagino così brutto. Non potrebbe somigoliare un pochino a Michele Bublè? Eh? Ps. Che stile! Lo si vede già dal riassunto! Ma ora vado a leggere!!!!!

continuala!!!!! sarei curiosissima di sapere che fine fanno em ed i gemelli!!! bella-bella! ^^

stupenda!ma... due gemelli? COSA HA COMBINATO QUEL FARABUTTO?!? Em, posso pestarlo? ti prego! dai non lo uccido (per ora...)

Insomma CARINA!!... Secondo me devi continuarla!... ke fa?! puo pure avvortire o perdere i figli per colpa di Voldemort... mmm nn so...!! Cmq ripeto CARINA!

non male... è strano leggere su Peter e pensare che anche lui aveva una vita come gli altri Malandrini ... ^_^

Complimenti per l'originalità della storia...continuala prestissimo!