Ciao, ci tengo a lasciarti questa recensione per vari motivi: innanzitutto perché era da molto tempo che non trovavo una storia che mi facesse sentire così: la sensazione di sgomento ogni volta che Harry incontra delle difficoltà, la bocca dello stomaco che si restringe quando il riccio prova una forte emozione, la tensione sul retro degli occhi di lacrime lontane che minacciano di uscire, sebbene non lo facciano. Insomma, mi sta coinvolgendo, e non solo la mia mente, ma beh.. sembra strano, anche il mio corpo. Mi piace molto come poni attenzione hai dettagli, alle più piccole emozioni di Harry. Non trovo sia una storia banale.. ho letto altre storie di questo genere, ma credo che questa sia forse quella che mi piace di più. Mi piace, che sembra una storia vera.. nel senso, leggendo la tua storia, mi immedesimo in questa situazione, non la sento distante.. non so se capisci cosa intendo, ma mentre a volte leggo storie che mi sembrano, diciamo, inverosimili, lontane da quello che potrebbe accadere nella nostra vita di tutti i giorni, questa non lo è. Certo, so che la cecità, per fortuna, non è una cosa che capita a tutti, non fa parte della vita quotidiana di chiunque, ma la sento reale, perché le emozioni, le descrizioni, le sensazioni, sembrano vere.. e credo che lo siano infondo in qualche modo, perché è verosimile che un ragazzo possa sentire questo: questa fragilità, questa impotenza. Per ciò quindi credo che il mio stomaco si chiude, il respiro mi rimane incastrato in gola (giuro, è così! e non sono una che si emoziona così facilmente alle storie.. non so perché mi fai questo effetto), il cuore che corre, perché sente delle emozioni vicine, vere.
Inoltre devo farti i complimenti per come scrivi.. ecco, sai emozionarmi.. non so, mi piaci :) è una storia scorrevole e piacevole, nonostante ti strizza spesso le viscere proprio, haha. :P
Volevo anche lasciare poi commenti un po' più specifici sui personaggi: allora, ho apprezzato come hai caratterizzato Harry. Lui non vuole cedere, nonostante si capisce che prova molte difficoltà, vuole essere forte.. insomma compatirsi, per quanto ne abbia tutto il diritto poverino, capisce che non risolve niente e che porta solo pena e altra insoddisfazione a se stesso. Quindi cerca di essere forte, ma si sente questa fragilità così vicina alla superficie, questa corazza che indossa è talmente fina, sottile, è così vicino al crollare.. si capisce, ad esempio, anche dall'episodio del boccone di carne quanto forte è questa sua emozione di disperazione, di rabbia anche, di sgomento... quasi mi sembra potrebbe esplodere. Anche se, nonostante nasconde cerchi di nascondere la sua fragilità, la percepisce bene Louis, e la percepiamo bene anche noi. Non riesce a camuffarla davvero. è fragile... è una ragazzino che cerca di essere scorbutico, che si protegge semplicemente, perché la pena sarebbe qualcosa di ancora più duro da affrontare, un'altro peso da incanalare dentro. Dio, come potrebbe sopportare la pena, soprattutto se cerca di creare rapporti normali con altre persona?.. pensare che l'altro ti guarda con sguardo di pietà è qualcosa che può distruggere. (Anche se.. ho la sensazione che presto, tutto ciò che sta cercando di reprimere, questa sofferenza che cerca di non far scorgere, scoppierà fuori prima o poi, inevitabilmente.)
è questa la sensazione che ho.. ogni volta che ci fai capire che qualcosa lo fa star male, (come potrebbe essere l'impossibilità di vedere delle anatre, o il fatto che perde il boccone dalla forchetta, o che fa cadere la lampada), sembra come se qualcosa spingesse dentro di lui per uscire fuori, un'emozione triste, ma che lui cerca sempre di reprimere nelle profondità del suo cuore e lasciar sgorgare fuori solo quando sa che qualcuno non può provare pietà di lui. Quando è solo.
Noto poi, pensando al bastone per cechi, che si rifiuta di usarlo (sebbene in questo capito lo usa .. perché non potrebbe fare altrimenti). Lui non è stupido, sa che gli è necessario, e che alla fine non è una cosa di cuoi provare vergogna... ma un ragazzo di 18 anni, al pensiero di potersi sentire diverso dagli altri, sentirsi gli sguardi puntati addosso, far notare ancora di più la sua condizione che odia, è normale che non voglia utilizzare quello strumento, rimarcare la sua fragilità, la sua mancanza di indipendenza. Lo farebbe sentire ancora più distante da quella normalità che cerca di ritrovare. (che poi sul concetto di normalità, si potrebbe fare un discorso di mezza giornale.. normalità, è chi dico cosa sia il "normale"? Va beh, non mi dilungo davvero, se no andrei fuori tema).
Ehmm... volevo parlare anche di Louis.. ma credo di aver scritto un poema, mi sono dilungata tanto e credo anche di avere detto un sacco di cose sconnesse e senza senso... -.-.. va beh, meglio fermarsi.
Concludo solo dicendo che non vedo l'ora di continuare a leggere la tua storia, che credo tu sia molto brava, che non scrivi cose banali e che sai trasmettere emozioni.
Sono contenta di aver trovato questa storia. :)
Elena. x
ps: non ho riletto la recensione.. quindi credo ci siano errori e ripetizioni.. e che fondamentalmente faccia schifo, ma spero che il messaggio che ti volevo trasmettere sia passato :). A presto! (Recensione modificata il 05/02/2014 - 09:57 pm) (Recensione modificata il 05/02/2014 - 10:09 pm) |