Recensioni per
Nunc est bibendum
di Gan_HOPE326

Questa storia ha ottenuto 31 recensioni.
Positive : 31
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
02/07/12, ore 14:53

 
Un puro capolavoro. Originale, spietato, senza precedenti, stile impeccabile. Scritta in modo semplice , senza parole TROPPO, ma colpisce. Fa venire i brividi. Mi ha appassionato come poche storie finora e i personaggi sono veramente fantastici e fedeli.  Questa storia è terrificante, stupenda, agghiacciante, crudele e tristemente reale. Non saprei che aggiungere sto ancora pensando a quello che ho letto.  A parte l'originalità dell'idea della morte in bottiglia, mi hanno colpito moltissimo i "discorsi" nella Terra Grigia tra il Desto e i personaggi storici, sono a dir poco deliziosi e pur nella loro serietà mi fa morire dal ridere l'idea di immaginarmeli lì a discutere. Poi il finale è veramente azzeccato, mi risulta impossibile trovare un finale migliore. Possiedi senz'altro il dono di una scrittura avvolgente, capace di lasciare la propria indelebile scia nella memoria di chi legge. Le riflessioni di Kain un attimo prima di uccidere Lisa sono fantastiche, prive di fronzoli e ghirigori. Tanto che per un secondo si è veramente convinti che, in fondo in fondo, la decisione di lui sia la più giusta per entrambi. Presto la Terra Grigia si rivela in tutta la sua terrificante quintessenza ed un vero colpo al cuore.
Adoro la frase: “Morire non è doloroso: è tornare in vita il vero fastidio.” Non so perché, l’adoro semplicemente.
Questa storia me l’ha consigliata un mio amico, lo ringrazierò a vita per questo
E Complimenti vivissimi. È semplicemente perfetta. 

Recensore Junior
27/05/12, ore 14:52

Ma guarda un po'. Era da molto che vagavo per EFP alla ricerca di qualcosa per ammazzare il tempo che non fossero le solite cavolate scritte da dodicenni depresse (attualmente questo genere ha intasato molte, troppe, sezioni del sito) finchè non ho deciso di leggere qualcosa di horror. All'inizio sono rimasta delusa anche qui, poi, e di questo non posso che ringraziare l'organizzazione del sito così che storie di questo calibro siano ovviamente messe in evidenza, ho "scovato" questo racconto.
E posso solo dire: grandioso. Niente di meno. Basta splatter, basta assurdi viaggi nelle menti di serial killer senza nemmeno riuscire a dare una vera spiegazione alla loro follia, finalmente qualcosa che valga la pena leggere! Un uomo di tutti i giorni, qualcuno che si posso incontrare in strada in qualsiasi momento, ecco le basi per un racconto tanto realistico quanto terrificante!
Che dire, non ho notato nè errori di battitura nè di grammatica, il che è notevole. Oltretutto utilizzi un linguaggio ricco e articolato, privo di ripetizioni e senza eccessive volgarità. Irriverente e simpatica l'uscita sugli sfinteri che reclamano attenzioni, è riuscito a strapparmi un sorriso ed è ben riuscito a temperare quel pizzico d'ironia che non guasta. Anche perchè potrebbe risultare pesante la lettura di una black story senza avere la minima possibilità di prendere fiato un secondo, tu con questo racconto dai la possibilità inziale al lettore di mettersi a suo agio fino alla fine, quando arriva il colpo di scena che lo fa rizzare a sedere.
Le riflessioni di Kain un attimo prima di uccidere Lisa sono fantastiche, prive di fronzoli e ghirigori. Tanto che per un secondo si è vermanete convinti che, in fondo in fondo, la decisione di lui sia la più giusta per entrambi. Presto la Terra Grigia si rivela in tutta la sua terrificante quintessenza ed un vero colpo al cuore.
Fantastica, complimenti.

Recensore Veterano
11/05/12, ore 11:15

Un autentico capolavoro di un'originalità spietata e senza precedenti. La tua storia mi ha appassionato come poche finora e i personaggi sono assolutamente splendidi (quelli inventati da te) e fedeli alle proprie scuole di pensiero (per gli abitanti della Terra Grigia). Meriterebbe di essere trasposta su grande schermo.

Recensore Junior
10/02/12, ore 12:17

inquietante, opprimente, spietata. La tua storia è insomma, per i miei canoni, i prototipo perfetto di una shot Horror. L'ho riletta con piacere più volte, cogliendo ogni volta svariati dettagli che ad una prima lettura mi erano sfuggiti. Pregevole l'evoluzione dello spazio dove il giovane si reca quando è "morto", pria e dopo l'uccisione della fidanzata. Un lavoro ottimo, che non può non finire tra le preferite ;)

Ja ne!

Recensore Junior
17/09/11, ore 15:26

E' stato un mio amico a consigliarmi di leggere questa storia e devi ringraziare lui se l'ho letta.
E non me ne pento.
Infatti ti faccio i miei complimenti. E' davvero una storia ipnotica; una volta iniziata a leggere non si riesce a staccare gli occhi dal foglio se non per guidare il cursore del mouse e far scivolare la pagina verso l'alto per leggere quello che c'è dopo lo schermo del pc!
Ho notato la stupenda struttura ad anello, composta dall'elenco iniziale delle persone che affollano la Terra Grigia e dalla descrizione delle stesse verso la fine.
Inoltre mi piace molto il tuo stile e apprezzo la citazione di alcuni personaggi storici.
Per non parlare delle citazioni oraziane (di cui una dà il titolo alla storia) che ho apprezzato molto.
Bravo!

Nuovo recensore
31/07/11, ore 23:21

Il titolo non mi attraeva molto - mi pareva pretenzioso, lo confesso; ma la tua storia era la prima della lista, non era eccessivamente lunga e avevo 10 minuti di tempo, così l'ho letta. E sono rimasta incollata al computer, chiedendomi dove volessi andare a parare. All'inizio avevo le antenne tese verso la critica. Espressioni come "devi fare la cacca " "", anche se volutamente semplice e cruda, non mi hanno convinta; poi sono rimasta presa e basta. Insomma, l'ho letto tutto e con piacere. Ah e, dopo averlo letto, il titolo mi è sembrato perfetto. Non so se fosse nelle tue intenzioni, ma la tua visione dell'aldilà prima e dopo il delitto - con la coscienza pulita e la coscienza sporca - fanno pensare a paradiso e inferno. Insomma, un buon racconto, con un buon crescendo di tensione, che mi ha fatto pensare al Lovecraft de "L'orrore di Dunwich" , sop. Insomma, d'ora in poi ti terrò d'occhio!

Recensore Veterano
04/04/11, ore 14:35

Ciao, volevo avvisarti che ho inserito la tua storia tra quelle consigliate del mio sito. Se vuoi puoi dare un'occhiata alla recensione al seguente link. Se ti dovesse dare fastidio non esitare a scrivermi e provvederò a rimuovere o modificare la recensione.
Ciao, Mivi ^^

Recensore Veterano
16/02/11, ore 10:45

Ciao, ci sarebbero tante cose da dire su questa storia...
La prima che mi viene in mente è che un titolo alternativo potrebbe essere "la caduta". Kain si stanca delle propria vita e cerca qualcosa di diverso, di provocatorio in un certo senso. Cede alla curiosità, rischia la vita e quello che trova inizialmente non è proprio la morte (almeno non fisica), ma un'altra vita che gli pare infinitamente migliore della sua - forse perchè in realtà è solamente diversa. Quello che spaventa è che è un uomo come tanti, desideroso di spezzare la routine di tutti i giorni come lo desiderano tanti altri, che cede alla tentazione.
La vita nelle Terre Grigie è strana... Quando Kain è lì sembrano passare pochi istanti, ma ogni volta che si risveglia scopre che sono passati interi giorni. Lì ha un valore, ma non perchè sa fare qualcosa di particolare, soltanto perchè è diverso ed è così preso dal fatto che tutti gli sono attorno da non rendersi conto che non è merito suo.
Kain, in pratica, si perde: nella sua mente, nello spazio e nel tempo, ma, soprattutto, nel dolore che lo tiene ancorato alla realtà. Cade, in un certo senso, e pensare all'inizio di Alice nel Paese delle Meraviglie diventa quasi automatico, sia perchè anche lei cade, sia perchè sogna, sia perchè beve la bottiglietta con scritto "bevimi" per avere accesso ad un altro mondo. I risvolti delle due storie sono però molto diversi... Alice torna alla realtà, riduce la dimensione del Paese delle Meraviglie ad un sogno, mentre Kain porta con sè la realtà nel sogno (ovvero Lisa), mutandolo intevitabilmente per sempre.
L'avere rovinato se stesso lo fa impazzire, ma la tua narrazione rimane lucida, perchè lui stesso non capisce cosa gli sta accadendo, ma lo subisce. Sfoga la rabbia su Lisa, la porta con sè, ma realtà e incubo, così come vita e morte, non possono andare d'accordo a lungo. E così Kain torna a "vedere", si risveglia, fugge, ma non serve. Anzi, più che non serve non basta. Non più.
Giusto il finale, anche se credo che in tutto quello che è successo a Kain il Destino non c'entri. Lui vuole crederlo, perchè da debole rifiuta le proprie responsabilità, ma la verità è che tutto è stato frutto sin dall'inizio di una sua libera scelta. Lui ha bevuto, lui ha rifiutato la vita per debolezza e lui ha ucciso Lisa. Coscientemente. Ma ormai è tardi. Rompe la bottiglia, dando per l'ennesima volta la colpa ad un altro piuttosto che a se stesso, ma ormai ha scelto la morte e la morte è quindi l'unico epilogo che gli spetta. Si piega a terra, come in un inchino, salutando con parole d'altri (nunc est bibendum) anzichè con le sue stesse. E' l'ennesimo rifiuto per se stesso, per la sua vita e per la realtà. E' la goccia che fa traboccare il vaso, l'ultima. E la scena si chiude mentre perde anche la propria umanità, non solo se stesso e la vita.
Brava, potendo applaudire lo farei, perchè ho letteralmente adorato questa storia e tutti i significati in essa celati... Ciao, Mivi ^^

Recensore Veterano
14/04/10, ore 15:10

(Preferenza espressa per il concorso 'Storia coi migliori personaggi originali')
Questa è una storia che amo. Il protagonista è sublime e agghiacciante. Nel perseguire la morte si dimentica di vivere. E noi lo seguiamo nella sua discesa agli inferi da cui non vorrà più tornare mentre è in vita e da cui vorrebbe scappare quando non può più. Ancora applausi.

Recensore Junior
27/12/09, ore 22:56

(Recensione a cura di Janet Mourfaaill, pubblicata su www.criticoni.net)

La Morte è indubbiamente un argomento su cui si può disquisire in mille modi e da cui si possono trarre mille conclusioni; è quel tipo di problema che si manifesta sotto infinite spoglie, proprio perché porselo è quasi d'obbligo e tentare di capirci qualcosa lo è forse ancor di più.
Ora, l'introduzione della storia espone una dinamica che sin dal principio suona strana, inconsueta: “Morire non è doloroso: è tornare in vita il vero fastidio.”
Ed è esattamente questo il pensiero che si fa spazio nel lettore, via via che si comprende il significato di quella bottiglietta, dei continui risvegli di Kain e della sua dipendenza da quel piccolo estratto di morte. Kain muore più e più volte, si potrebbe dire che ci prende addirittura gusto: il suo diventa un gioco, un sogno felice e spensierato che gli permette di estraniarsi da quella che è la sua realtà scomoda, monotona, problematica. Realtà che è in fondo quella di tutti quanti, ma che in un qualche modo lo opprime.
Nel momento in cui Kain decide di portare con sé Lisa, la donna che ama, si prova quasi compassione per quest'uomo e per quella che in fin dei conti è solo la sua voglia di essere apprezzato, ascoltato, notato; Kain uccide Lisa e questo gesto scatena una bufera in quel suo mondo fatto di citazioni, teatro e poesia, portandolo a un risveglio ancor più traumatico e facendolo sentire esattamente quello che è, per la prima volta: un codardo.
Il tutto scorre da un universo all'altro rendendo ogni immagine angosciata e oppressa, dando la sensazione che una fine come quella di Kain in fondo potrebbe capitare a chiunque, perché a quel suo effimero e ingannevole sogno in pochi sarebbero capaci di resistere. Regna un aspetto perennemente cupo, quindi, senza alcuna speranza di fondo – mai, non si percepisce sin dall'inizio – e questo tratto dà la giusta piega alla storia, che riesce a catturare dalla prima all'ultima riga e in certi punti è in grado di far trattenere letteralmente il fiato.
Davvero una grande prova, nel completo, assolutamente originale e perfetta nel suo genere; i nomi dei personaggi, l'adeguatezza di immagine e citazione, anche solo piccole delizie qua e là – Lisa che sussurra e pare che baci la cornetta del telefono, il liquido melmoso che pulsa come un cuore, Kain che raggiunge Lisa ma non prima di baciare il suo viso senza vita – fanno di questa storia un piccolo capolavoro.

VOTO: 8.5/10

Recensore Veterano
16/09/08, ore 16:57

Blackvirgo mi ha segnato questa fan fiction e la ringrazierò a vita. Straordinaria. Perfetta.

Nuovo recensore
17/08/08, ore 23:59

Il tuo racconto è stato come una piccola folgorazione: la storia di un uomo che insegue la morte, la corteggia e infine ne rimane intrappolato... Semplicemente affascinante. Lo stile narrativo è superbo: realistico, crudo e al tempo stesso in grado di far sognare; colpisce a colpo sicuro e lascia senza fiato...Che dire? Possiedi senz'altro il dono di una scrittura avvolgente, capace di lasciare la propria indelebile scia nella memoria di chi legge. Kain, il tuo protagonista, è un personaggio verso cui si provano sentimenti ambivalenti: all'inizio comprensione, poi, seguendo lo svolgersi degli eventi, un sentimento di pietà che finisce per lasciare l'amaro in bocca. In fondo per la sua ingenuità ha dovuto pagare un caro prezzo... Hai saputo evocare in modo magistrale il crollo di un'illusione...

Recensore Veterano
29/07/08, ore 15:34

terrificante, stupenda, agghiacciante, stile impeccabile, crudele, reale... l'opera più bella che io abbia mai letto, fra le tue. Non saprei nemmeno che aggiungere, sto ancora un po' metabolizzando quello che ho letto!

Recensore Veterano
23/07/08, ore 16:37

Un capolavoro, davvero. Non solo per l´originalità e per lo stile impeccabile, ma anche per l´idealizzazione iniziale della morte, vissuta come un mondo di pace e armonia contro il caos della vita, il desiderio di portare in quel mondo coloro che amiamo e poi la disillusione finale. Mi è sembrato di leggere la cronaca di un omicidio-suicidio che ha come solo movente la depressione e la convinzione che niente possa essere peggiore di questa vita. Il corpo che vive pur imputridendosi è una bellissima e tragica metafora dell´anima che non trova più l´aria e la cerca ricorrendo a qualunque cosa. Sia essa una sbornia, un allucinogeno o la Morte in bottiglia. Spettacolari i dialoghi dei personaggi storici e davvero toccante la ricerca dell´ultima goccia sulle labbra dell´amata, chiaro richiamo a Romeo e Giulietta. I miei più sentiti complimenti!

Recensore Veterano
11/07/08, ore 19:53

Questa storia mi ha fatto venire i brividi: è scritta in modo semplice, senza svolazzi di parole, ma colpisce bene il bersaglio suscitando una miriade di emozioni che vanno dalla commozione al disgusto (OMG gli occhi pieni di vermi! E le formiche! ç__ç) e dalla compassione al "te lo sei meritato!" urlato a pieni polmoni. A parte l'originalità dell'idea della morte in bottiglia, mi hanno colpito moltissimo i "discorsi" nella Terra Grigia tra il Desto e i personaggi storici, sono a dir poco deliziosi e pur nella loro serietà mi fa morire dal ridere l'idea di immaginarmeli lì a discutere.
La fine poi lascia davvero con l'amaro in bocca, ma non saprei nemmeno immaginare un finale migliore: è semplicemnte perfetto. Un vero piccolo gioiellino questa storia, i miei complimenti.