TU. NON. PUOI. AVERMI. FATTO. QUESTO.
Che tu sia maledetta Calime! Vuoi uccidermi, eh? Vuoi farmi fuori, vero? No, perché il mio povero cuoricino di Elsanna Shipper è messo duramente alla prova da tutte queste tue storie.
Tra le righe qui leggo scritto "per uccidere Kengha, per uccidere Kengha, per uccidere Kengha". Mi pagherai quest'esplosioni di feels, un giorno. Oh sì se me le pagherai.
Ora veniamo a questo gioiello (900 parole scarse, mi hai detto qualche tempo fa, ora mi ritrovo a ringraziare Zeus che non siano di più, perché non avrei retto ç__ç), questo piccolo diamante perfetto in ogni singola frase, ogni minimo pensiero di Anna.
"Non sa che il primo contatto con il suo sogno sarà anche l’ultimo."
SBAM. Primo colpo al cuore. Può far così male inseguire i sogni... oddio, mi è anche tornato in mente il finale di Rapunzel. ALTRA ESPLOSIONE DI FEELS.
Complimenti.
"Non hai che brandelli di ricordi, ma il divertimento e l’affetto che vi univa non erano stati intaccati dal tempo."
*Si asciuga una lacrima* Come aveva detto Pabbie... *sigh* i ricordi.. *sigh*.
"Ma davvero è così sbagliato rivolere indietro una sorella?"
Qui ti sei guadagnata veramente un colpo alla testa (o al cuore, così forse proverai lo stesso dolore che mi fai sentire ogni volta), Anna che rivuole solo la sua sorellona ç_____ç Dio, perché rendi tutto così doloroso, tu?!
Cosa sai, in fondo, di Elsa? La conosci davvero?
Altro maledettissimo tuffo al cuore. Altro dolore. Altri auguri di sofferenza XD
In più mi ha anche ricordato una storia che avevo iniziato a scrivere ma che non ho mai concluso, ambientata il giorno dopo la fine del film, basata su un lento e doloroso riscoprirsi... non credo avrò mai il cuore di concluderla, ma va beh.
E salto alla parte finale sennò ti faccio un "copia"-"incolla" di tutta la fic nella recensione:
"E capisci che Olaf in fondo ha ragione. Te ne sei accorta, no? Hai capito chi hai davanti.
Non un pupazzo di neve, no. Hai una parte di Elsa, quella più nascosta, quella più vera. Perché Olaf te l’ha detto chiaramente chi gli ha dato vita, mettendoti in mano quella speranza che avevi accantonato per anni ma che sempre era rimasta viva.
Ed è così che guardando lui, riesci a scorgere anche te stessa: Anna vista dagli occhi di Elsa, perché – in fondo – l’hai sempre saputo che lei ascoltava. Non rispondeva, ti cacciava via, ma ascoltava.
Per questo, Olaf non rappresenta null’altro che l’urlo disperato di Elsa. Quello che aveva sempre represso, ma che adesso si palesava in tutta la sua drammaticità. Era la materializzazione dei suoi ricordi, della sua nostalgia, dei suoi sogni – sì, anche del suo volerti bene.
Hai reso tutto così DANNATAMENTE bene, fa male. E' perfetto. Fa piangere. Ed è bellissimo.
Ti odio e ti amo Calime, non finirò mai di dirlo.
Sei meravigliosa e mi stai facendo diventare maledettamente masochista
Ci si legge PRESTO*suona più come una minaccia*,
Besos |