Recensioni per
Lo so io e lo sai tu - Il giorno più lungo del Santuario
di Francine

Questa storia ha ottenuto 55 recensioni.
Positive : 55
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
12/02/19, ore 16:17
Cap. 12:

Ciao! Ho scoperto questa storia con un grandissimo ritardo, grazie al consiglio di un'amica, ma devo davvero ringraziare lei per avermela consigliata e sopratutto te per aveci dato la possibilità di vivere le scene che tutti noi avremmo voluto vedere su schermo (o su carta, almeno).

Mi è piaciuta davvero molto la tua capacità di costruire personaggi con un background verosimile e che avessero un’introspezione a tutto tondo, non è un lavoro semplice dare voce all’interiorità di personaggi simili senza fare strafalcioni.
A livello stilisitco, ho trovato che certe metafore fossero davvero bellissime.
Alcune scene sono state costruite davvero bene, come quella in cui Milo alza gli occhi al cielo e pensa alle Cicladi e quella in cui vediamo Milo vs Hyoga, che costituiscono una specie di flusso di coscienza davvero interessante (il modo in cui dai voce ai pensieri di Milo è davvero notevole). Per ciò che riguarda Camus vs Hyoga, di questo dirò solo che l’idea di Sadalmelik che si deve schierare penso sia una cosa assolutamente meravigliosa, mi hai commossa.
L’ultimo capitolo (che in quanto a prestazione tecnica supera tutti gli altri per il modo in cui è scritto) è lacerante, veramente.

Come ho già detto a qualcuno: "Io, te e una bottiglia di vino come si deve. E mi dirai tutto.” Mi si spezza il cuore a sapere che quel vino non lo berranno mai.

Davvero complimenti.

Nuovo recensore
14/02/17, ore 00:55
Cap. 4:

Mi sto spellando le mani.
92 minuti di applausi, tutti per te.
Nessuno potrà togliermi dalla testa l’idea di Camus come Jareth di Labyrinth, sarebbe un bellissimo cosplay!!
Questo capitolo rafforza l’idea che mi sono fatta guardando Soul of Gold, cioè che Camus sia la parte forte nel legame con Milo, e che Milo invece sia quello che cede sempre, un carattere più arrendevole, più buono. Il nostro Scorpione è un pezzo di pane e Camus se ne approfitta, ma Milo lo conosce come le sue tasche e sa che non arriverà al punto di ammazzare Hyoga con le sue stesse mani. E’ bello vedere che entrambi ripongono fiducia l’uno nell’altro, un’amicizia è soprattutto questo!
Avalanche

Nuovo recensore
14/02/17, ore 00:39
Cap. 3:

Un raggio di sole scalda di rosso l’elmo della dea. Lo prende per un presagio di vittoria.
Ecco.
Inizi a farmi male, perché io SO che moriranno durante la battaglia, ma loro no. Loro pensano che schiacceranno quei ribelli senza problemi, e invece…
Shura lo conosco un pochino meglio di Aphrodite, più che altro perché lui si pente strada facendo, Aphrodite no. Mi dispiace sapere che Capricorn morirà, perché mi è piaciuto il suo discorso con Camus. E’ un tipo diretto che non si nasconde dietro troppi giri di parole e scaramucce da cicisbei. Fa a Camus delle domande dirette che prevedono risposte altrettanto dirette. Niente se o ma o forse. E Camus gli dice quello che vuole sentirsi dire, ma ci mette il carico perché è sincero. Camus è arrabbiato con Hyoga ed è pronto a fermarlo con le sue stesse mani, pur di non permettere agli altri Gold di annientare il suo allievo. Sembra quasi mia madre quando mi diceva “Io ti ho creato e io ti disfo!”, solo che le sue erano minacce, quelle di Camus sembrano essere promesse.

Tu però non puoi continuare a tenermi così sulla corda, finisce che faccio l’alba leggendo questa storia!

Avalanche

Nuovo recensore
14/02/17, ore 00:29
Cap. 2:

Alla fine ho letto anche questo.
E’ un capitolo che scorre bene, benissimo, ma è troppo breve e quando sono arrivata alla fine mi sono detta “ANCORA!”, e infatti mi lancerò sul prossimo capitolo appena ti avrò lasciato questa recensione.
Camus ci sta benissimo nella parte del diplomatico, gli calza a pennello questo ruolo. Aphrodite deve essere un osso duro – non lo conosco molto, mi è piaciuto in Soul of Gold, ma le fic su di lui lo descrivevano impegnato a letto con il Cancro – e mi è piaciuto vedere Camus trarsi d’impaccio con eleganza.
Adesso tocca a Capricorn (scusa, mi trovo meglio con i nomi del doppiaggio italiano) e non credo che sarà altrettanto facile. Sono curiosa di sapere come ne uscirà.
Non mi resta che leggere anche il terzo capitolo.

Avalanche

Nuovo recensore
14/02/17, ore 00:20
Cap. 1:

Sei tornata!
E sei tornata anche da un sacco di tempo!!
Io ho perso di vista EFP per anni, ma appena ho aperto la pagina ho fatto un controllino sul tuo account ed eccomi qui. Che bella sorpresa!

Appena ho visto questa storia, mi sono detta “Non ci sono per nessuno!”, e mi sono letta tutto d’un fiato il primo capitolo. Ed è bellissimo, davvero. Milo e Camus discutono della strategia contro i bronzetti come se fossero seduti al tavolino di un bar. E’ tutto così naturale che ho pensato “Sì, deve essere andata proprio così”. In un mondo perfetto sarebbe andata a finire proprio così, ma siccome Seiya è un raccomandato di ferro, no, quindi mi dispiace per Camus già da subito.
Fa uno strano effetto leggere il dietro le quinte di qualcosa che sai già come andrà a finire. So che piangerò come una fontana quando arriverò alla fine della storia, ma non posso fermarmi. Devo sapere come va a finire anche se SO che finirà malissimo, ma è come con Giulietta e Romeo, che sai che muoiono tutti, ma lo vedi lo stesso.
Avalanche

Recensore Master
02/09/16, ore 14:20
Cap. 12:

Okey! Questi due ultimi capitoli mi hanno stesa. Fortuna che di solito non ho gente attorno, altrimenti come glielo spieghi? "No, guarda, un moscerino mi ha centrato l'occhio?" "Tutti e due?" "Cosa vuoi che ti dica! Era un moscerino d'assalto!"

L'inizio, con Milo che dialoga normalmente con qualcuno che non c'è più e che gli risponde con il silenzio, mostra tutto il dolore e l'assenza che si prova quando una persona che ami e che sei abituato a vedere al tuo fianco, viene a mancare. E il fatto che le parli ancora, forse, dimostra anche sebbene la tua mente sia consapevole della sua assenza, il tuo cuore spera ancora in una risposta.
E poi ci sono i sensi di colpa per aver fatto passare Hyoga, per non aver fermato Camus, quando si è reso conto quello che aveva in mente. Sebbene, io non creda che Milo abbia inteso davvero fino a che punto Camus intendesse spingersi.
Capita, a volte, no? Hai la sensazione che quella persona potrebbe spingersi fino in fondo, ma poi la parte razionale del tuo cervello, ti dice: "Ma no! Non può arrivare fino a quel punto!" Il problema è che a quel punto ci arrivano, eccome!, perché la loro razionalità non è la tua.

Ho adorato questa storia. Questo missing moment che ha contribuito a impreziosire la Scalta delle Dodici Case, che resta, a mio avviso, insieme alla prima parte di Hades (ma anche lì abbiamo una Scalata delle Dodici Case) la parte migliore di tutto Saint Seiya.

Bravissima.

Alla prossima.
Un abbraccio.
E.

Recensore Master
02/09/16, ore 14:14
Cap. 11:

Giuro, mi si sono inumiditi gli occhi come una cretina.
Così come avevi fatto per lo scontro con Milo, anche qui ti soffermi sulla fine: su quel momento epico dove, inizialmente, le due forze sembrano eguagliarsi. Ci vuole tanto così (pollice e indice seperati da un paio di millimetri d'aria) perché uno surclassi l'altro. Di chi sia stato il merito (o la colpa), io non lo so. Merito di Hyoga, che nonostante l'imperfezione della sua esecuzione, ha mostrato di conoscere il segreto per compiere i miracoli? Colpa di Etienne, che non si è fermato in tempo a causa dello stupido orgoglio da rigirafrittate e si è fatto ammazzare per dimostrare qualcosa? Merito/Colpa di Sadalmelik che ha scelto da che parte stare perché la sua fedeltà è prima di tutto verso la Dea?
Non lo so.
Ma mi va bene tutto.

Camus cade. Ha dato tutto quello che poteva dare a Hyoga. Ha dato il suo tempo, le sue conoscenze, la sua vita. E viene da chiedersi una cosa: cos'ha di speciale Hyoga che tutti muoiono per lui? Perché le puoi leggere anche in questo modo le morti che si porta sulla coscienza.

Remy che viene a prendere suo figlio, poi, è il sogno tenero che hanno un po' tutti quelli che credono nell'Aldilà. La speranza di rivedere le persone amate.
Personalmente sono indecisa tra tre opzioni: reincarnazione, nulla assoluto, ritorno all'Origine. O__O

Un abbraccio.

Recensore Master
08/08/16, ore 21:00
Cap. 10:

Ho sempre ritenuto lo scontro Camus-Hyoga uno dei migliori di tutto Saint Seiya e uno di quelli che ha più risentito delle differenze manga-anime, perché un conto è combattere contro il Maestro del tuo Maestro, un conto è farlo contro il tuo.  Ci sono tanti non detto, c'è una distesa di missing moment dietro Camus e Hyoga. Sarà per questo che ho scelto loro? Camus accusa Hyoga di testardaggine, quando è lui il primo a imputarsi e a seguire la strada scelta fino alla fine. Ha deciso e io trovo spendida quella battuta di dialogo, quando non esita a riprenderlo per la posizione del polso. Ecco perché dico che Camus è l"emblema stesso del maestro, almeno quello che descrivi tu.

Recensore Master
08/08/16, ore 20:49
Cap. 9:

Eccolo, il dubbio, il tarlo che rode lo spirito di Milo. E se fosse davvero Athena? Un tarlo che ha cominciato a scavare con sempre più intensità. Che forse era comparso molto prima di quella giornata malandata. Ho apprezzato la scelta di non aver raccontato lo scontro con Hyoga, ma di aver messo in luce cosa si agitava nell'animo di Milo, cosa c'era dietro quella scelta che andava contro ciò in cui aveva creduto. E mi chiedo se Milo abbia anche riflettuto sul fatto che dopo il Sagittario c'era Shura e dopo lui Camus. Che lui l'ha fatto passare sì, ma gli altri? Cosa sperava, quale conclusione ha immaginato? Shura che riesce a fermare la sua corsa? No, perché gli dice che spera di vedere il Sacerdote accanto a quella ragazza. E allora, forse un po' ci spera nel fatto che il tarlo del dubbio roda anche gli altri. Ti confesso che ho sempre digerito a fatica le storie con Milo, perché si tende a caratterizzarlo come un mancato hard rocker con l'agenda degli appuntamenti più fitta di quella del papa. Intendismoci, io l'ho sempre visto come il sosia di john bon jovi, ma diamine quell'uomo - milo - ha una dignità. Non che bonjovi non l'abbia. ^^

Recensore Master
08/08/16, ore 18:16
Cap. 8:

Te l'ho già detto che adoro questa storia e che è uno dei migliori missing moment che abbia mai letto? Adoro questa storia ed è uno dei migliori missing moment che abbia mai letto. Eccola. Eccola la famosa bottiglia di vino, e la promessa scambiata prima della morte. E se Saint Seiya non fosse stato Saint Seiya, noi saremmo rimasti con l'amarezza delle cose che non possono più avverarsi. Di questa storia mi piace anche il fatto che non mi tedi con combattimenti lunghi come la fame: ha alzato il braccio, ha schivato, ha fatto quello e ha fatto quello. Primo perché ... che palle. Secondo, è più interessante ciò che c'è dietro. L'incontro-scontro di Milo e Camus, ad esempio ... che deo gratias non di scambiano promesse d'amore, ma promesse di amicizia sì.

Recensore Master
15/07/16, ore 19:01
Cap. 7:

Sto centellinando questa storia.
E' il migliore missing moment sulla scalata delle dodici case che mi sia capitato di leggere.

Mi piace un sacco questo raccontare le cose indirettamente; tu ci riempi di informazioni, apri porte, fai suonare campanelli d'allarme, facendo reggere ai dialoghi ogni cosa.

Camus che mantiene il segreto perché gli è stato imposto il silenzio; perché lui stesso sente che c'è qualcosa che non va, che il nemico potrebbe essere all'interno. Una delle cose che tutti noi abbiamo pensato nel seguire le vicende del Santuario è stata appunto: come è possibile che non si siano accorti di nulla? Ma se ne sono accorti, eccome! Solo che c'è una storia secolare alle spalle che non può essere ignorata. Non ci si può alzare in piedi e puntare il dito.

E poi il Santuario che vedo nei tuoi scritti, mi fa pensare un po' al Vaticano: un luogo dove ne succedono di cose, ma dove nessuno sa nulla, e nessuno dice nulla.

Milo è trasparente; contrapposto al ritroso Camus. C'è sempre quello che parla di sé, parla parla parla e poi si offende se tu non dici abbastanza; non riesce ad accettare che quel poco che tu gli hai detto è già troppo.

Poi veniamo a Kido.
Ecco... il grossissimo buco narrativo di Kurumada. Uno dei tanti -___- Perché Mitsumasa Kido è riuscito a mandare ai quattro angoli del mondo dei ragazzini perché diventassero Saint; come è riuscito a contattare i maestri; perché nessuno ha fiatato;

l'ipotesi che traspariva dalla serie classica era che Saga avesse sbarellato negli ultimi tempi; è un po' passato il messaggio che dopo aver fatto fuori Shion si sia calato nel suo ruolo di Gran Sacerdote in modo ineceppibile e poi, puf ... dà fuori di matto, tanto che Kurumada fa dire a Seiya: "Eh, ma sembrava una persona così a posto ... "

Ma Kido? Vuoto assoluto.

Altra cosa che adoro di questa storia è che anche se non la narri la scalata è lì che prosegue; il tempo incalza; il cancro è morto; il leone è vivo e il prossimo scontro che i due percepiranno e, noi con loro, sarà quello di Shaka e voglio proprio vedere la reazione dei due quando Shaka si oscurerà in un mondo di luce. Shaka, gente! Che può piacere o non può piacere, ma che per sconfiggere ci si sono messi in tre. O__o
 

Recensore Master
12/07/16, ore 16:58
Cap. 6:

Grazie.
Per aver dato un cuore a Camus. Perché quel gesto: quello di rinchiudere Hyoga in una bara di ghiaccio non poteva avere altro senso se non quello di un atto di amore.
Capita, a volte, che per proteggere qualcuno, prendiamo le decisioni al suo posto. In fondo, in fondo, è sbagliato e se ci riflettiamo, è questa l'unica conclusione a cui si può arrivare.
E' sbagliato impedire a qualcuno di fare le sue scelte, anche se tali scelte potrebbero portare alla morte. Ma come si fa? Come puoi guardare una persona che ami andare incontro alla morte, dicendoti: "Lui l'ha scelto!"?

Adoro l'acidità di Camus; quella sottile ironia che è propria di certe menti. Sarà perché è molto vicina alla mia di ironia (e io sovente mi devo mordere la lingua, perché non tutti reggono l'ironia che si sa è crudele e tagliente).

Le mani di Camus attorno al collo di Milo, sono un richiamo a quello che accadrà in futuro? Io ci ho visto un richiamo... no? ;)

Più proseguo nella lettura di questo capitolo, e più mi rendo conto di quanto sia perfetto il loro modo di rapportarsi in quella situazione.

«Io l’ho creato, e io l’ho distrutto!»
mi ha gelato il sangue. E' un'affermazione fortissima; una presa di coscienza assoluta.

La fragilità, l'umanità di Etienne, qui, in questo capitolo ... sono senza parole. Mi piace talmente tanto, Etienne. Mi piace la sua rabbia, le sue lacrime, la sua risata ... quella che gli esplode quando Milo nomina Athena.
E poi quel finale ... Sono partiti con l'idea di liberarsi dei Bronze al massimo alla quinta casa, e invece, il primo a morire è uno di loro.
Quando guardavo la scalata delle dodici case spegnevo un po' il cervello, ma grazie a te, noto cose. Adesso, mi rendo conto che ... Diamine! Deathmask è il primo che hanno fatto fuori! O__o

Recensore Master
12/07/16, ore 16:53
Cap. 5:

Tendenzialmente, Milo nelle fanfiction fa sempre la figura di quello bello, dotato di un'intelligenza opzionale. In realtà è uno di quelli più celebrali ... quello da elucubrazioni. Aldeberan, ad esempio, è uno di pancia, uno che ti crede perché in un certo senso gli stai simpatico; Shaka invece è troppo sicuro di se per mettere in dubbio ciò in cui crede; Milo dal canto suo sarebbe uno dei peggiori soldati in un esercito contemporanei, in quanto capace di mettere in discussione gli ordini e farsi un'idea propria. Infatti, cosa fa? Fa passare il nemico! Vero che i Saint sono più guerrieri, che soldati e la differenza è abissale.
Adoro questa storia. Mi piace perché tappa i buchi e mi da una prospettiva alternativa a quella scalata. Mi piace perché è scritta bene. Perché tu sai parlare bene di Camus e di Milo. Me li rendi credibili ... e fino ad ora, io non concepisco altri nomi, ad esempio, per Camus, che non siano Étienne o Aurélien. ^^

Recensore Master
12/07/16, ore 16:51
Cap. 4:

Uh, Camus ha appena detto cazzo. Ovvero "Pericolo!" Mi ricorda tantissimo quelle persone che evitano per quanto possibile l'uso di parolacce/bestemmia. Quando arrivano a pronunciarne una, significa che la situazione è veramente grave.
Camus arriva quasi a tradirsi. Può dire quello che vuole, ma lo fa in modo troppo accorato... troppa enfasi, troppo desiderio di essere creduto.
E.

Recensore Veterano
06/07/16, ore 21:06
Cap. 12:

Indovina un po'? Ho pianto.
Non ho singhiozzato come si fa a 15 anni quando si guarda "L'attimo fuggente", ma due lacrimucce alla fine me le sono fatte scappare.
Povero Milo.
Ad aver amici testardi e irragionevoli si finisce così: all'alba, con una vanga ammaccata in mano e gli occhi gonfi di lacrime.
Mi è piaciuto moltissimo il suo sfogo. Mi è piaciuto il suo tono schietto, confidenziale, il tuo vezzo di inserirci cose buffe e un po' assurde (come il fatto che Camus ha esalato gli ultimi pensieri in francese, e Milo non c'ha capito un'acca) e cose strettamente pratiche e molto umane, come l'accorgersi di aver sporcato in giro con la terra, e il fastidio di indossare la corazza da ore. E non volerla togliere, per dare un minimo di sacralità in più al momento in cui si dice addio ad un amico.
Si vede che è un capitolo che hai pensato e curato. Come il dettaglio del petricore, delle unghie nere per aver pasticciato con la terra...
Il senso di colpa si mischia alla rabbia, che esplode e Milo ha ragione.
Ha ragione di essere arrabbiato, ed ha ragione anche a sentirsi in colpa.
E ha ragione a sentirsi solo: in un mondo strano e duro come quello del santuario, una amicizia come la loro era oro puro, molto più prezioso di quello usato per forgiare le armature.
E adesso che per tutti gli altri inizia una nuova vita, lui si affaccia alla sua, e vede soltanto il vuoto gigante lasciato da Camus. ç__ç

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